Il blocco delle instillazioni aumenta il rischio di recidiva tumorale?
Buongiorno, qualche mese fa a mio padre di 67 anni ha effettuato una rimozione un carcinoma uroteliale papillare di alto grado senza evidenza di infiltrazione nel connettivo sotto epiteliale in lembi di parete vescicale comprensivi di tonaca muscolare e una rimozione di un carcinoma uroteliale in situ in lembo di parete vescicale comprensivo di minima tonaca muscolare... A detta del medico correttamente e totalmente asportati con intervento chirurgico... Poco dopo essere stato dimesso gli sono state prescritte N 6 instillazioni endovescicali di cui ne ha fatte 3 regolari ma poi ha dovuto interrompere causa infiammazione della prostata si spera che possa riprendere le rimanenti instillazioni a fine mese... Ho due domande: la prima é la sospensione delle instillazioni può causare un ritorno pressoché certo della recidiva tumorale?
Leggendo in rete... Ho visto che l aspettativa di vita é di 5 anni... Ma questa aspettativa si riferisce a un tumore come quello di mio padre o a tumori radicati e non trattati?
Ovviamente nessuno prevede il futuro ma se il tumore come sembra é stato preso in tempo vale sempre il calcolo dei 5 anni... Grazie per le future risposte
Leggendo in rete... Ho visto che l aspettativa di vita é di 5 anni... Ma questa aspettativa si riferisce a un tumore come quello di mio padre o a tumori radicati e non trattati?
Ovviamente nessuno prevede il futuro ma se il tumore come sembra é stato preso in tempo vale sempre il calcolo dei 5 anni... Grazie per le future risposte
Assolutamente no! La sopravvivenza a 5 anni per tumori superficiali si avvicina al 100%. Le instillazioni riducono il rischio di recidiva, ma non vi è alcuna certazza che questa si manifesterà.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Buongiorno,
il tumore non muscolo invasivo della vescica di alto grado e' un tumore ad alta probabilita' di recidiva ma per fortuna ancora asportato in fase non invasiva e quindi gestibile con terapie conservative ( non cistecotmia).
Lo scopo delle istillazioni endovescicali generalmente a base di immunoterapico BCG, e' di ridurre il numero di recidive, allungare i tempi fra una recidiva e l'altra, ridurre il rischio che alla nuova recidiva il tumore diventi muscolo invasivo ( quindi ad interessare la parete vescicale piu' profondamente fino alla muscolare) costringendo a terapie invasive fra cui la cistectomia radicale con derivazione urinaria.
Esistono diversi schemi di somministrazione e richiami delle istillazioni, generalmente il ciclo di induzione iniziale e' di 6.
Le istillazioni possono dare effetti collaterali sia sulla vescica per contatto dando reazioni infiammatorie piu' intense del solito, sia su uretra e prostata soprattutto se l'introduzione della sonda per somministrare il farmaco in vescica ha causato delle picco lesioni su prostata o mucosa.
in quel caso bisogna necessariamente interrompere ed aspettare la risoluzione per ricominciare.
Difficile quantizzare quanto l'interruzione possa aumentare il rischio di una recidiva; se il tempo di ritardo non e' prolungato, probabilmene aumenta di poco.
Ancor piu' importante delle istillazioni e' lo schema di controlli che il paziente deve continuare ad eseguire. Questo perche' comunque, anche sotto istillazioni, il rischio di recidiva e' alto e vbisogna essere in grado di identificare la recidiva a dimensioni inferiori al 1 cm riducendo il rischio che la recidiva arrivi fino alla muscolare.
Il nostro centro esegue cistoscopie ogni 6 mesi, una TC addome pelvi con mdc ogni anno ( questo perche' questa neoplasia puo' dare recidive anche lungo l'uretere e le alte vie escretrici nel rene), intervallate ecografie e citologie urinarie.
Un cordiale saluto
Prof Alessandro Sciarra
Professore Prima Fascia Urologia
Chirurgia Robotica
Coordinatore Gruppo Multidisciplinare Tumore Prostatico
universita' Sapienza di Roma
https://alessandrosciarra.it
il tumore non muscolo invasivo della vescica di alto grado e' un tumore ad alta probabilita' di recidiva ma per fortuna ancora asportato in fase non invasiva e quindi gestibile con terapie conservative ( non cistecotmia).
Lo scopo delle istillazioni endovescicali generalmente a base di immunoterapico BCG, e' di ridurre il numero di recidive, allungare i tempi fra una recidiva e l'altra, ridurre il rischio che alla nuova recidiva il tumore diventi muscolo invasivo ( quindi ad interessare la parete vescicale piu' profondamente fino alla muscolare) costringendo a terapie invasive fra cui la cistectomia radicale con derivazione urinaria.
Esistono diversi schemi di somministrazione e richiami delle istillazioni, generalmente il ciclo di induzione iniziale e' di 6.
Le istillazioni possono dare effetti collaterali sia sulla vescica per contatto dando reazioni infiammatorie piu' intense del solito, sia su uretra e prostata soprattutto se l'introduzione della sonda per somministrare il farmaco in vescica ha causato delle picco lesioni su prostata o mucosa.
in quel caso bisogna necessariamente interrompere ed aspettare la risoluzione per ricominciare.
Difficile quantizzare quanto l'interruzione possa aumentare il rischio di una recidiva; se il tempo di ritardo non e' prolungato, probabilmene aumenta di poco.
Ancor piu' importante delle istillazioni e' lo schema di controlli che il paziente deve continuare ad eseguire. Questo perche' comunque, anche sotto istillazioni, il rischio di recidiva e' alto e vbisogna essere in grado di identificare la recidiva a dimensioni inferiori al 1 cm riducendo il rischio che la recidiva arrivi fino alla muscolare.
Il nostro centro esegue cistoscopie ogni 6 mesi, una TC addome pelvi con mdc ogni anno ( questo perche' questa neoplasia puo' dare recidive anche lungo l'uretere e le alte vie escretrici nel rene), intervallate ecografie e citologie urinarie.
Un cordiale saluto
Prof Alessandro Sciarra
Professore Prima Fascia Urologia
Chirurgia Robotica
Coordinatore Gruppo Multidisciplinare Tumore Prostatico
universita' Sapienza di Roma
https://alessandrosciarra.it
Prof. Alessandro Sciarra
Prof I fascia Universita' Sapienza di Roma
Specialista in Urologia-Chirurgia Robotica
alessandro.sciarra@uniroma1.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 384 visite dal 21/09/2025.
Se sei uno specialista e vuoi rispondere ai consulti esegui il login oppure registrati al sito.
Se sei uno specialista e vuoi rispondere ai consulti esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Tumore alla prostata
Il tumore alla prostata è il cancro più diffuso negli uomini, rappresenta il 20% delle diagnosi di carcinoma nel sesso maschile: cause, diagnosi e prevenzione.
Consulti simili su tumore alla prostata
- Qual è il miglior follow-up per una lesione prostatica PI-RADS 2?
- Stimolo frequente e sangue nelle urine: serve antibiotico?
- Psa in crescita dopo prostatectomia
- Tumore prostatico Gleason 3+4: è indolente e trattabile?
- La prima visita urologica può essere breve?
- Urologia: getto minzione debolissimo in concomitanza con herpes zoster perianale nervi s1-s5
Consulti su tumori delle vie urinarie
- Cosa indicano i linfonodi ingrossati e il surrene aumentato dopo cistectomia?
- Si tratta di una recidiva ?
- Tc addome con mdc(uro-tc)può individuare anche cause tracce sangue da organi genitali uomo?
- Dolore addominale post-cistectomia radicale: cause e indagini?
- perdite sangue dopo minzione: cistoscopia necessaria?
- è possibile una recidiva vescicale dopo 26 anni