Gestione infezione urinaria ricorrente in anziano fragile con demenza: consigli?
Gentili, vi scrivo per avere, per quanto possibile a distanza, un piccolo supporto nella gestione di un fastidio che riporta mio padre, 90enne con demenza e che usa il pannolone.
Da qualche tempo ci siamo accorti che ha qualche difficoltà ad urinare, mi spiego, solo nei momenti in cui fa la pipì lo vediamo che contrae il viso come avesse dolore.
In base a questo segnale, visto che non riesce ad esprimersi più bene, abbiamo fatto fare esami sangue e urine ed è risultato con valori ok (prostata valori di un ragazzino) mentre dall'urinocultura (+antibiogramma) è risultato affetto da Pseudomonas con carica 50.000*ml.
Sensibilità buona verso Fosfomicina, Norfloxacina, Piperacillina/Tazobactam e Netilmicina.
Gli abbiamo fatto due cicli con la Fosfomicina (su consiglio medico naturalmente) e sembrava tutto rientrato, faceva la pipì senza alcuna smorfia, ma ieri ci siamo accorti che ha ripreso ad avere un po' di fastidio; non ha febbre o altro.
Stamattina abbiamo rifatto gli esami delle urine e aspettiamo il risultato.
Ho letto che è un batterio piuttosto difficile da eradicare e, visto che mio padre è un paziente fragile, ho il terrore che possa creare altri fastidi oltre a questo che manifesta.
Come possiamo procedere per evitare che il problema si ripresenti ancora?
Grazie infinite
Da qualche tempo ci siamo accorti che ha qualche difficoltà ad urinare, mi spiego, solo nei momenti in cui fa la pipì lo vediamo che contrae il viso come avesse dolore.
In base a questo segnale, visto che non riesce ad esprimersi più bene, abbiamo fatto fare esami sangue e urine ed è risultato con valori ok (prostata valori di un ragazzino) mentre dall'urinocultura (+antibiogramma) è risultato affetto da Pseudomonas con carica 50.000*ml.
Sensibilità buona verso Fosfomicina, Norfloxacina, Piperacillina/Tazobactam e Netilmicina.
Gli abbiamo fatto due cicli con la Fosfomicina (su consiglio medico naturalmente) e sembrava tutto rientrato, faceva la pipì senza alcuna smorfia, ma ieri ci siamo accorti che ha ripreso ad avere un po' di fastidio; non ha febbre o altro.
Stamattina abbiamo rifatto gli esami delle urine e aspettiamo il risultato.
Ho letto che è un batterio piuttosto difficile da eradicare e, visto che mio padre è un paziente fragile, ho il terrore che possa creare altri fastidi oltre a questo che manifesta.
Come possiamo procedere per evitare che il problema si ripresenti ancora?
Grazie infinite
Purtroppo, nelle condizioni di suo Padre, le infezioni urinarie sono realisticamente inesorabili, pertanto vanno gestite, non potendole risolvele radicalmente e definitivamente. Gli antibiotico dovrebbero essere sempre usati con molta parsimonia e perlopiù solo in caso di febbre od evidenti complicazioni, pena l'insorgenza di resistenze e selezione di ceppi batterici sempre più aggressivi. Importante è definire se non si stia instaurando una ritenzione vescicale di urina, cosa che può essere fatto già ad una attenta visita diretta. In caso di ritenzione, è opportuno che venga inserito un catetere vescicale, che non è certo una meraviglia, ma è meno pericoloso della ritenzione per quanto inerente le infezioni. Il pazient dovrebbe essere invitato a bere molta acqua, ma ovviamente si fa quel che si può.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2 visite dal 12/12/2025.
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