Referto biopsia prostatica

Buon giorno, siono una persona di anni 67 e ho fatto una biopsia prostatica in data 07/05/2010 mediante 10 prelievi ed è emerso quanto segue:"Tessuto prostatico indenne da neoplasia in tutti i prelievi tranne focolaio di 0,4 mm. di diametro di proliferazione microacinare atipica (ASAP) sospetta in un frustolo intermedio superiore del lobo sinistro. Assenza di strato basale nel focolaio sospetto documentata anche con colorazione immunoistochimica per p63. Restanti prelievi con aspetti iperplastici, aree di atrofia e flogosi cronica aspecifica". Da Luglio 2009 a Marzo 2009 i valori del Psa totale erano di 9,78. A Maggio 2010 ho eseguito la biopsia di cui sopra. NelLuglio 2010 i valori del PSA totali sono saliti a 10,28 con Psa libero di 1,21 e Psa rapporto di 11,77. In data 07/09/2010 ho nuovamente effettuato i prelievi per il PSA dando i seguenti valori: PSA TOTALE 8,57 - PSA LIBERO 1,51 -RAPPORTO PSA LIBERO/PSA TOTALE 17,63.
A questo punto non so più cosa pensare e cosa fare. Se vi è in atto uno stato infiammatorio della prostata, come è possibile diagnosticarla? Quali altri indagini occorre fare al di là di un'eventuale nuova biopsia? Possibile che non ci siano altri sistemi diagnostici da fare prima di effettuare una biopsia? Ringrazio i dottori se mi vorranno dare un'esauriente risposta ai quesiti posti.
Buona giornata. Alessandro
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettore ,

le segnalo che vi è anche un “nuovo marcatore urinario”, indicato come PCA3, che è un gene specifico per la prostata e si trova come "più rappresentato" in presenza di una neoplasia.

Questo è un test che quantifica e misura il livello di RNA messaggero che corrisponde al gene PCA3 presente in un campione di urina: maggiore è la quantità di PCA3 presente e più alte sono le probabilità della presenza di un tumore.

Il test è già in uso in pochi laboratori italiani ed europei ed al momento viene indicato soprattutto quando una o più biopsie della prostata sono risultate negative per un tumore ma il PSA tende comunque a mantenersi alto o a “lievitare”.

Se poi desidera avere altre notizie più dettagliate su eventuali problematiche urologiche a livello della ghiandola prostatica, le consiglio di consultare, se non ancora fatto, anche l’articolo pubblicato sul nostro sito e visibile all'indirizzo:

https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/200-le-malattie-della-prostata-stili-di-vita-prevenzione-e-nuove-indagini-diagnostiche.html .

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
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Utente
Egr. Dr. Beretta, ho effettuato anche l'esame del PCA3 ma sono rimasto deluso per la pochezza di elementi che ha dato. L'esame del predetto esame riporta che ho uno score di 56 mentre la soglia è fissata a 35 con sensibilità del 53% e specificità 74%. Poi si legge: se lo score è superiore a 35: aumentata probabilità di biopsia prostatica positiva. Se score inferiore a 35: ridotta probabilità di biopsia prostatica negativa. Da questi elementi ne so quanto prima. Pensavo invece che detto esame desse un quadro clinico maggiore e invece si limita a dare delle probabilità. Dalle sue pubblicazioni ricavo che esistono nuovi esami quali la SARCOSINA. Che cos'è esattamente questa sarcosina? Perchè il medico non lo prescrive prima di effettuare una biopsia? Che indicazioni dà questo esame? E' un esame presente nel ricettario convenzionato? Infine che cosa significa "ASSENZA DI STRATO BASALE NEL FOCOLAIO SOSPETTO?
La ringrazio anticipatamente e in attesa porgo distinti saluti.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Si ricordi che la medicina non è una disciplina "esatta" e tutte le valutazioni che vengono indicate devono essere sempre valutate ed integrate nel complesso quadro clinico che caratterizza ogni paziente che si esamina.

La "Sarcosina" è un invece un test sulle urine che indica la presenza di un fattore biologico, appunto la Sarcosina, che è presente nelle urine di uomini con un tumore della prostata e che sembra (noti sembra) aumentare la propria concentrazione se il tumore è più “aggressivo”.

E' ancora un test che non ha una ampia applicazione clinica e soprattutto non rientra tra quelli dispensati dal SSN, come del resto il PCA3.
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Utente
Utente
Grazie Dr. Beretta della risposta. Dai valori che le ho inviato, desideravo però avere da Lei un Suo parere circa lo score di 56 evidenziato nel PCA3. Desideravo altresì sapere cosa significa "ASSENZA DI STRATO BASALE NEL FOCOLAIO SOSPETTO". Infine, dopo aver fatto l'esame del PCA3, è utile effettuare anche l'esame della Sarcosina così da avere un quadro più completo? Lei cosa ne pensa in proposito? Di nuovo grazie e attendo una Sua risposta.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Penso che l'esito del suo test PCA3 non risolve i dubbi diagnostici presenti e rimanda ancora ad una nuova valutazione istologica dopo biopsia.

Il test alla Sarcosina, senza una diagnosi istologica sicura preliminare, può essere poco utile.

Infine l'assenza dello strato basale nel precedente reperto istologico può essere semplicemente legato al prelievo bioptico fatto.
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dopo
Utente
Utente
Egr. Dott. Beretta, ho effettuato una visita specialistica presso l'Ospedale e l'Urolgo mi ha prescritto che devo fare la biopsia prostatica ecoguidata di 12 prelievi. Le chiedo: Avendo fatto 10 prelievi dando esito negativo, facendone 12 potrebbero bastare per avere un risultato soddisfacente? Perchè all'Ospedale San Raffaele dove ho chiesto per sapere quanti prelievi fanno, mi hanno risposto che loro ne fanno dai 22 ai 24. Perchè queste enormi differenze? La ringrazio anticipatamente se vorrà darmi una risposta al riguardo.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettore,

ogni struttura urologica ha le sue "regole" che in parte sono dettate dall'esperienza maturata dai singoli team urologici che si consultano.

Ad esempio il suo urologo le ha parlato di biopsia ecoguidata e questa metodica a volte può ridurre il numero di prelievi che si fanno.

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