Aumento psa nel 3° anno dopo prostatectomia radicale

Egregi signori medici buongiorno,
Nell'ottobre 2004, mio padre all'età di 66 anni, ha subito l'intervento di prostatectomia radicale per adenocarcinoma prostatico (T3 con interessamento linfonodale e M0). Non ci hanno mai informati sul punteggio di Gleason. Il psa pre-operatorio 18,00 mentre successivamente all'operazione il valore era 0,08. Mio padre sia prima dell'intervento che dopo ha sempre assunto il casodex. Dopo l'intervento ha eseguito un trattamento radioterapico. Fino a fine 2006 il psa è sempre stato su valori indosabili a livelli vicini allo 0,1. A marzo 2007 è iniziata una veloce ascesa del valore del psa:
- febbraio 2007 psa = 0,43;
- aprile 2007 psa = 0,75;
In aprile 2007 l'oncologo che segue mio padre ha cambiato la cura sospendendo il casodex e iniziando una cura con enantrone.
- giugno 2007 psa = 1,40;
- fine agosto 2007 psa = 2,45.
A metà settembre ha la visita dall'oncologo dunque sono a richiederVi cortesemente:
- Come può essere interpretata un'evoluzione così veloce del PSA (premettendo che il psa è iniziato ad aumentare nel 3° anno dopo la prostectomia radicale e che mio padre ha 69 anni)?
- Che esame è più indicato in questi casi (tac, pet, scintigrafia, radiografia ..ecc)?
- Se gli esami che verranno prescritti dall'oncologo non rileveranno riprese di "malattia" o metastasi; quale terapie si può intraprendere dopo essere stati sia in terapia ormonale (casodex prima ed enantrone poi) per tutto il tempo post-operatorio e essendo già stato trattato con radioterapia dopo la prostatectomia? Vi sono altre strade oltre il trattamento ormonale? Si può iniziare un nuovo trattamento radioterapico? Oppure è consigliabile la chemioterapia?
Ringrazio per la Vostra disponibilità.
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Dr. Giuseppe Quarto Urologo, Andrologo 7k 172 12
caro signore,
l'aumento di psa di suo padre è indicativo per una ripresa biochimica di malattia, difficile che tc o alla scintigrafia si individuiino delle metastasi, in questo caso la terapia più idonea è un blocco androgenico totale.
Una nuova radioterapia della loggia non da grossi risultati e cmq prima di intraprendere una chemioterapia è consigliabile un ciclo con blocco androgenico totale.
cordiali saluti
Dott. Giuseppe Quarto
www.prevenzioneprostata.com

Dott. Giuseppe Quarto. Urologo andrologo
rep urologia Ist. tumori Napoli fond Pascale
www.andrologo-urologo.com

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Dr. Daniele Masala Urologo, Andrologo 2.3k 52
Caro signore da ciò che lei riporta sembrerebbe che il paziente sia in ripresa di malattia, ovvero quella che noi chiamiamo ripresa biochimica, perchè ovviamente dopo intervento di prostatectomia radicale non ci può essere ripresa locale dopo tanto tempo dall'intervento. Non occorre eseguire particolari esami, forse potrebbe essere utile una pet colina. Il monitoraggio del psa deve essere rigorosissimo e occorre che il paziente sia adeguatamente seguito da un urlogo al fine di impostare una terapia di blocco androgenico. Non ritengo utile nell'immediato un trattamento radiante ulteriore a carico della loggia prostatica.
Cordiali saluti,
dott Daniele Masala.

Cordiali saluti,
dott. Daniele Masala.
Dirigente Medico Urologo UOC Urologia Pozzuoli
Perfezionato in Andrologia
Consulente Uro-Oncologo

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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Concordo con il collega Masala per l'utilità di una PET con Colina.
Recenti studi dimostrebbero come con valori ad esempio >2,5ng/ML tale esame funzionale possa essere di ausilio nel quadro di ristadiazione post-trattamento o in Foloow-up. In particolare l'andamento di crescita veloce(PSA VELOCITY>0.75ng/ML in meno di un anno) con un tempo di raddoppiamento del PSA<a 6 mesi potrebbe anche suggerire una ripresa "non locale" di malattia. LA PET potrebbe sicuramente in tal senso illuminare il quadro a livello sistemico per una eventuale modifica dell'iter terapeutico.
In merito alla Terapia farmacologica ci sono ancora altri approcci di II(estramustina) e III(cortone acetato+nizoral) linea prima di arrivare alla chemioterapia con taxani. Inoltre non è da escludere l'utilità della radioterapia su singole focalità ossee(qualora malauguratamente fossero evidenziate agli esami di imaging) in associazione ai bifosfonati.
Ci aggiorni pure
Molto Cordialmente

Dr.Filippo Alongi
Radioterapista Oncologo

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

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Utente
Utente
Ringrazio tutti i medici che mi hanno risposto così velocemente. Sicuramente Vi aggiornerò al più presto sulle condizioni di mio padre, sui risultati degli esami che verranno svolti e sulla cura a cui verrà sottoposto. Grazie ancora e buon lavoro.
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Dr. Tommaso Corvasce Urologo 99 2
CARISSIMO UTENTE, IN REALTA' SUO PADRE E' STATO FORSE OPERATO IN UN CONTESTO CLINICO DI MALATTIA AVANZATA. DICO QUESTO PERCHE' NON MI E' CHIARO SE HA ESEGUITO NEL 2004 UNA SCINTIGRAFIA OSSEA TB PRE-OP (SAREBBE STATA NECESSARIA ANCHE UNA TAC, FORSE VISTO IL VALORE DEL PSA E PRESUMIBILMENTE DEL GLEASON SCORE). COMUNQUE SE SUO PADRE E' IN TERAPIA CON ENANTONE E STA AVENDO PROGRESSIONE CLINICA DI MALATTIA PROBABILMENTE IO LO RISTADIEREI COME I COLLEGHI HANNO GIA' ESPOSTO (UNITAMENTE AD UNA NUOVA SCINTIGRAFIA OSSEA)E LO AVVIEREI AD UN ONCOLOGO PER UN CICLO CON TAXANI E CORTISONE (CREDO SIA OGGI LA SCELTA INDICATA). LA SALUTO MI TENGA AGGIORNATO uroandros@hotmail.com

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Buongiorno, vorrei aggiungere che prima dell'operazione mio padre ha eseguito radiografia, tac e scintigrafia le quali non hannno riscontrato neoplasie o metastasi. Grazie a tutti Voi ed ancora buon lavoro.
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Dr. Giuseppe Benedetto Urologo, Andrologo 2.7k 15
credo che la scelta migliore sia quella di ristadiarlo come diceva il collega Corvasce e poi ev avviarlo a valutazione oncologica per terapia con taxani

dr Giuseppe Benedetto
www.giuseppebenedetto.netfirms.com

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Utente
Buongiorno, signori medici mio padre è stato sottoposto all'esame di scintigrafia la scorsa settimana ed oggi abbiamo ritirato l'esito nel quale si legge: <iperfissazione dell'arco posteriore dell'8° costa destra sospetta in senso "secondario">. Di che cosa si tratta? è una metastasi? o potrebbe essere altro? Grazie
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Utente
Utente
Mio padre poi si sottoporrà domani a tac. Venerdì 21 settembre avremo la vistita dall'oncologo che lo segue. Siamo molto preoccupati per i risultati della scintigrafia! Grazie per i Vostri consulti.
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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Caro utente,
la presenza di una iperfissazione scintigrafica scheletrica non necessariamente è legata ad un secondarismo(>>presenza di falsi positivi). Infatti anche il referto non è decisivo ma parla di sospetto. Suggerire un sospetto è lecito in quanto l'ipotesi và contestualizzatain in un soggetto con storia di ca della prostata e con PSA in rialzo. Bisogna comunque indagare nella anamnesi per valutare se ci sono stati traumi più o meno recenti in quella sede(frequentemente coinvolta in urti traumatici). Comunque una TC "con finestra per osso" può contribuire a fugare definitivamente il dubbio.
Cordialità
Dr. Filippo Alongi
Oncologo radioterapista
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dopo
Utente
Utente
Ringrazio il Dott. Alongi per la celere risposta. In famiglia siamo molto preoccupati anche per la tac alla quale mio padre si sottoporrà stamattina. GRAZIE ANCORA A TUTTI I MEDICI CHE MI HANNO RISPOSTO ED A QUELLI CHE VORRANNO RISPONDERMI
VI AGGIORNERO' SUI RISULTATI DELLA TAC E DELLA VISITA DALL'ONCOLOGO
BUONA GIORNATA E BUON LAVORO!
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Buongiorno,
abbiamo ricevuto ieri anche l'esito della TC nel quale si riporta:
<<Indagine eseguita senza e con somministrazione di m.d.c. e.v. (Iomeron 350, 150 ml) con tecnica multifasica. Fegato di regolare volume profili e struttura esente da lesioni focali. Esiti di colecistectomia. Non dilatate le vie biliari intra ed extra epatiche. Pancreas, milza, surreni e rene dx nella norma. Al polo superiore del rene di sn è presente processo espansivo solido disomogeneo con enhancement nelle varie fasi contrastografiche del diametro di 4,2 X 3,4 cm. La lesione raggiunge l'ilo renale comprime i calici del gruppo medio, non si può escludere un coinvolgimento delgi stessi. Non segni di idronefrosi. Non segni di trombosi della vena renale. Piccola cisti corticale si riconosce al terzo medio. In sede para-aortica sn è presente grossolana adenopatia disomogenea in parte necrotica del diametro di 2,5 cm, patologica. Uretere di regolare calibro fino al suo sbocco in vescica. Vescica discretamente distesa a pareti regolari. Esiti di prostatectomia. Regolare il tessuto adiposo retrovescicale. Utile valutazione urologica>>.
Non essendo un medico vorrei sapere:
Nel rene sn e in sede para-aortica sn vi sono metastasi o altre formazioni tumorali? GRAZIE A TUTTI VOI E BUON LAVORO
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Utente
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BUONGIORNO,
VENERDI' 21 SETTEMBRE MIO PADRE HA AVUTO LA VISITA DALL'ONCOLOGO. VENERDI' 28 VERRA' SOTTOPOSTO A NEFRECTOMIA RADICALE SINISTRA, E L'ONCOLOGO CI HA DETTO CHE PROBABILMENTE E' UNA NEOPLASIA PRIMITIVA E NON UNA METASTASI RICONDUCIBILE AL K COLON. VOLEVO DAMANDARE:
- E' POSSIBILE CHE SIA UN TUMORE PRIMITIVO?
- IL RIALZO DEL PSA E' DATO DA QUESTO NUOVO TUMORE O DA METASTASI ANCORA OCCULTE?
GRAZIE
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Utente
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