Macroematuria: vescica o prostata?

Gentili dottori
questo problema è già stato oggetto di un consulto nel sito, circa due anni fa. Si tratta di mio padre, quasi 87 anni, fumatore, con leggera ipertrofia prostatica (assume Tamsulosina: non ha altre patologie e non prende altri farmaci), che all'epoca aveva sofferto di episodi di macroematuria, senza dolore o altri sintomi, quindi monosintomatica, secondo la Vs. definizione clinica. Il ciclo di esami a cui era stato sottoposto allora non aveva rivelato nulla, e il problema era scomparso da solo, per ripresentarsi in seguito solo sporadicamente (a intervalli di mesi, e con la durata di qualche giorno, urina rosata e senza coaguli). A partire dall'autunno scorso è ricominciato. Non si è più interrotto; poco alla volta l'urina è diventata rossa, poi rosso intenso, e circa un mese fa hanno iniziato ad apparire i coaguli (al termine della minzione), sempre più grandi, fino a rischiare l'ostruzione dell'uretra. Nuovo ricovero in PS; ecografia, risultato nullo (reni normali, pareti vescicali normali, prostata di dimensioni pressochè normali). Dimesso con terapia antibiotica (Bactrim) al termine della quale, l'urinocultura è risultata negativa, ma l'ematuria purtroppo è continuata senza variazioni. Adesso abbiamo in programma PSA (a breve), e cistoscopia (purtroppo l'appuntamento è tra due settimane). Secondo il nostro medico di base si possono escludere neoformazioni alla vescica (se fossero state la radice del problema, sarebbero molto cresciute in questi due anni, e risultate visibili all'Eco), e anche cistiti non infettive (mio padre non ha mai subito trattamenti con farmaci lesivi della mucosa, radiazioni, ferite, ecc), per cui probabilmente il problema è prostatico. Se è così, come mai l'ematuria è terminale e non iniziale? E ancora: al PS hanno dovuto rimuovere parecchi coaguli dall'interno della vescica; se erano di origine prostatica come ci sono arrivati? Risalendo la corrente? E se d'altronde la causa fosse nella vescica, di cosa mai si potrebbe trattare, esclusi tumori, infezioni e lesioni di altro tipo? Lo so che la risposta può venire solo dall'esplorazione visiva, ma nel frattempo mio padre perde molto sangue, è diventato pallido e si sta indebolendo. Vorrei un consiglio su come affrontare la situazione, meglio che con la vitamina C (che, sorprendentemente ha ridotto molto l'emissione di coaguli: che c'entri un'avitaminosi?) Vi ringrazio per la cortesia.
[#1]
Dr. Giuseppe Dachille Urologo, Andrologo 421 10
Carissimo se sono subentrati sintomi legati all'anemia sarebbe utile un ricovero urgente, comunque con la cistoscopia ed eventuale una TAC addome pelvi con urogrammi si dovrebbe escludere il tutto resta il fatto che anche una prostata congesta ed ipertrofica o delle cistiti possono dare anche dei sanguinamenti importanti
Saluti
Dott Dachille G

Prostata

La prostata è la ghiandola dell'apparato genitale maschile responsabile della produzione di liquido seminale: funzioni, patologie, prevenzione della salute prostatica.

Leggi tutto