Il medico urologo chirurgo che mi segue

Prostata ingrossata, a breve operazione chirurgica, buon psa, risultati da cistoscopia con biopsia della vescica (o della postata, ora non ricordo): solo infiammata, vescica ingrandita (per questo il medico urologo che mi segue dice che avrò problemi a sentire lo stimolo urinario), tanto per dire alla prima immissione di catetere ho fatto circa 1 litro di urina benchè poco prima avessi urinato, a quanto pare poco, l'8 febbraio 2013. Dopo di che ho eseguito una cura di antibiotici e antinfiammatori senza risultati.
Ora il medico urologo chirurgo che mi segue da allora mi ha detto che mi toglierà la prostata (forse come mi ha detto un'altro urologo chirurgo "me la svuoterà come un'arancia tagliata a metà e di cui si estrae solo l'interno lasciando la buccia intatta"), glielo domanderò al medico urologo chirurgo che mi segue, e che dovrebbe fare l'operazione, venerdì 3 maggio prossimo quando mi cambierà il catetere, quel giorno, la mattina ho la visita con l'anestesista, siamo vicini all'operazione.
Ora il mio medico curante, che non è un urologo, mi ha detto che molto probabilmente si tratta di "grattare" la parte in eccesso poiché "toglierla del tutto è contro la legge". l'operazione, di cui ho il nome scritto dal dott urologo chirurgo è "adenomectomia t.v." (se non ho capito male senza tagliare ma attraverso il canale urinario del pene, ma questo lo domanderò al chirurgo venerdì). DOMANDA/E: è necessario svuotarla la prostata o basterebbe solo "grattarla" della parte eccedente? Quali sono le conseguenze e le diversità tra svuotare la prostata o "grattarla" della parte eccedente? Sono single e l'urologo chirurgo che mi opererà mi ha detto che non produrrò più sperma (questo non mi preoccupa alla mia età le mie coetanee dovrebbero essere già in mneopausa) ma potrò avere comunque normali atti sessuali, è vero? Avrò incontinenza urinaria permanente (al di la della vescica ingrossata) per una operazione del genere nel caso la prostata sia svuotata? Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.2k 1.7k 17
Gentile Signore,

cominciando dal fondo ... Tutti gli interventi eseguiti sulla prostata, con qualsiasi tecnica, portano ad una riduzione più o meno completa dell'emissione all'esterno del liquido seminale. Questo continua ad essere prodotto normalmente, ma all'atto dell'eiaculazione trova più libero sfogo verso la vescica, piuttosto che incanalarsi lungo l'uretra. Questo non comporta alcun problema fisico, a parte la presumibile perdita della fertilità. ma soprattutto non comporta alcuna alterazione del resto della funzione sessuale, per quanto riguarda sensibilità e qualità dell'erezione. Se l'intevento è eseguito in modo corretto, con qualsiasi tecnica, l'incontinenza NON è da prendersi in considerazione, a parte una primissima fase d'adattamento della durata di poche settimane. Per quanto riguarda la tecnica di intervento ... L'intervento chirurgico, un tempo comunissimo (adenomectomia trans-vescicale), è oggi riservato unicamente a prostate estremamente voluminose, ovvero una minima percentuale dei casi. Oggi la tecnica di riferimento è certamente il trattamento endoscopico laser (Olmio o Tullio), che comporta la vaporizzazione oppure la vera e propria asportazione del tessuto prostatico. Questo permette di ottenere un risultato funzionale simile a quello dell'intervento chirurgico, ma con invasività e sanguinamento estremamente ridotti e tempi di cateterizzazione e degenza nei limiti delle 24 ore. In alternativa, non disponendo del laser, l'intervento che si esegue più di frequnte è la classica elettro-resezione endoscopica (TURP) che lei definisce "grattamento", che necessita di una cateterizzazione di alcuni giorni, comunque inferiore a quella dell'intervento chirurgico. In ogni caso, il tessuto asportato/vaporizzato è costituito dalla sola parte ingrossata della prostata (il cosiddetto "adenoma"). L'intera prostata viene asportata radicalmente solo in comprovati casi di tumore maligno, che non ci pare il suo caso.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Grazie per la risposta Dottore, Lei mi è stato molto utile! La mia prostata purtroppo è molto ingrossata, un problema trascurato da me per troppo tempo, anni. Anni in cui, oltre ad una alimentazione forse non troppo corretta (leggere: cibi surgelati, caffé e forse anche una abbondanza di peperoncino piccante sulle pietanze, arrivando da alcuni anni tanto quanto il formaggio sulla pasta o riso) e poi la vita. Grazie!
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.2k 1.7k 17
Gentile Signore,
l'alimentazione sregolata di cui ci riferisce ha certamente contribuito alla sua condizione di importante obesità, condizione che impone fin da oggi provvedimenti drastici, considerata la sua età, prima che il suo organismo abbia a subire danni gravi ed irreparabili legati all'eccesso di peso (in particolare dal punto di vista ortopedico e cardiovascolare). A suo parziale conforto, le dobbiamo però dire che l'ingrossamento della prostata è fondamentalmente un processo fisiologico che si sviluppa già dai 30-40 anni di età con modalità diverse da soggetto a soggetto principalmente su base genetica. Pertanto, lo stile di vita può influire in modo molto marginale, insomma, il volume della prostata non è per forza proporzionale al peso corporeo! Inoltre, se l'eccesso di peperoncino è francamente esecrabile da un punto di vista gastronomico, poiché appiattisce volgarmente tutti gli altri sapori ... per l'organismo non è certo più dannoso di altre sostanze, prima fra tutte il sale!
In conclusione, lei non ci ha fornito dati a sufficienza per giudicare sulle indicazioni al suo intervento anche se, fondamentalmente, è opportuno che lei si affidi con serenità alle cure del nostro Collega con il quale ha instaurato un buon rapporto di fiducia e comunicazione.

Saluti
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Utente
Utente
Grazie Dottore terrò conto dei suoi consigli