Carcinoma alla vescica

Gent.mi dottori
Desidererei avere un Vs parere riguardo il caso clinico di mio padre (82anni) a cui è stata praticata TURB vescicale con il seguente esito istologico: Carcinoma uroteliale di alto grado, invasivo, della vescica
Non sicura ma probabile infiltrazione della muscolatura propria.
Nel prelievo sono presenti frammenti di neoplasia uroteliale compatibile con papilloma invertito.
A questo fa seguito esito della TAC torace e addome:
Si documenta nodulo di 11 mm a margini irregolari al segmento anteriore del lobo sup. destro meritevole di approfondimento con PET Tac.
Emitorace sin. di dimensioni ridotte in esiti di lobectomia. Altro nodulo di 7 mm si riscontra nel segmento posteriore del lobo inferiore sin. In sede ilare si rileva linfonodo di 1 cm in parte calcifico che determina stenosi del bronco per il lobo inferiore e per il lingulare in verosimili esiti flogistici. Si evidenzia modesta falda di versamento
pleurico saccato nello sfondato posterirore di sin. con discreto enhancement post contrastografico dei foglietti pleurici.
Non risultano apprezzabili formazioni nodulari di tipo linfonodale in sede mediastinica ne in entrambi i cavi ascellari. Ectasia dell'aorta ascendente. Si reperta ectasia di tutto l'esofago che appare beante in assenza di significativi ispessimenti parietali, come per acalasia , meritevole di approfondimento endoscopico,
Si documenta neoformazione mammellonata della parete anteriore vescicale
aggettante nel lume con asse latero-laterale di 4 cm estesa longitudinalmente per 3 cm dello spessore massimo di 2 cm a cui se ne associa altra in corrispondenza della parete posteriore di minori dimensioni con asse latero-laterale di di 2,5 cm e dello spessore di 7 mm, che presentano ambedue cospicua impregnazione in fase
contrastografica e sembrano infiltrare a tutto spessore la parete muscolare specie quella di maggiori dimensioni, senza attuali macroscopici segni di sconfinamento dell'adipe perivescicale. Non versamento libero in addome, Fegato di volume nei limiti a margini regolari senza lesioni focali. Non dilatate le vie biliari intra ed
extra epatiche.
Mio padre ha anche subito lobectomia polmone sin. per carcinoma (2001) +
40 sedute di radioterapia; carcinoma alla prostata trattati con 40 sedute di radioterapia;
polipectomia colon ; by pass aorto bifemorale, e soffre di diabete mellito 2.
Recentemente in seguito ad un aumento del PSA ha iniziato terapia
ormonale con BICALUTAMIDE (150mg 1 capsula al dì).
Secondo normali protocolli ci è stata prospettata cistectomia radicale, ma viste le condizioni fisiche del paziente (respirazione al 50%) e per sua volontà vorremmo avere consigli su eventuali terapie alternative (radioterapia ad alta precisione 6D Milano di cui ho sentito parlare o chemio localizzata). Visto il periodo di ferie brancoliamo nel buio senza aiuto da parte di un medico che possa aiutarci a valutare bene la scelta terapeutica da seguire. Se non facessimo nulla quanto gli resterebbe da vivere?
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Gentile Signore,
la situazione è senz'altro molto complessa, non tanto per il problema vescicale (in tutta la sua serietà), ma per la presenza di pesanti condizionamenti perlopiù comuni a tutti i casi in cui oltre gli 80 anni ci si trova ad affrontare il "terzo tumore". Le indicazioni ottimali sarebbero senz'altro quelle chirurgiche, ma l'asportazione della vescica ed il confezionamento di una derivazione delle urine costituiscono senz'altro un intervento relativamente lungo e pesante, anche nelle mani di un eccellente operatore. I pesanti problemi sono qui senz'altro anestesiologici, ma pure chirurgici, poiché operare in una zona precedentemente irradiata per il tumore della prostata pone certamente delle incognite, che vanno dall'impossibilità tecnica di asportare la vescica nel cosiddetto "congelamento pelvico", a vari ritardi di cicatrizazione dovuti appunto alla maggiore fragilità e scarsa reattività dei tessuti irradiati. Altra possibilità è una ulteriore radioterapia mirata alla vescica. Conosciamo le ottime possibilità della moderna terapia radiante, ma su questo aspetto è ovviamente indispensabile sentire il parere di uno specialista del settore. Sta di fatto che il destino di queste vesciche pluri-irradiate dal punto di vista funzionale è piuttosto misero e non raramente si è costretti ad intervenire comunque chirurgicamente in un secondo tempo, quantomeno per derivare le urine e defunzionalizzare la vescica.
Noi crediamo che la soluzione migliore non possa venire che dal consulto di un affiatato gruppo oncologico multi-specialistico composto dall'oncologo medico, dall'urologo e dal radioterapista, avendo ben presente che lo scopo principale possa non essere la guarigione, ma il mantenimento della migliore qualità di vita. E' senz'altro il caso di meditare qualche settimana in più e sentire magari almeno 2-3 pareri diversi, piuttosto che avventurarsi in approcci tanto "eroici" quanto gravidi di un incerto futuro.
Ci faccia eventualmente sapere, se lo desidera.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gent.le Dr. La Piana,
La ringrazio infinitamente per la celere risposta e per l'approfondita spiegazione. Purtroppo la situazione di mio padre come Lei stesso ha evidenzato è complessa e a renderci ancora piu ansiosi è la mancanza di assistenza dopo l'intervento di turb qui all ospedale della nostra città; il dipartimento di urologia ha chiuso i battenti per le ferie e ci troviamo senza un medico competente che possa trattare il paziente o prospettare una soluzione realistica. Cosi abbiamo deciso noi familiari di andare a Milano per una consulenza prima senza il paziente , che ha difficolta di deambulazione , ed in un secondo tempo, se ci fosse qualche possibilità, con lui. Ho sentito parlare del centro di radioterapia avanzata dell' IEO di Milano e vorremmo domani fissare un appuntamento . Rimane però a questo punto la mia titubanza se rivolgermi in suddetto centro prima ad un oncologo o ad un radioterapista per sottoporre la documentazione che porterò con me ( esame istologico e Tac) .....se puo indicarmi cosa sia meglio, sono molto confusa...Se per caso avesse dei riferimenti di colleghi a cui poterci rivolgere per lo specifico caso in questo centro di Mi o in altri centri specialistici Le sarei molto grata.
Cordiali saluti e grazie di cuore.
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Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 15.9k 467 2
cara lettrice,

E' amaro, qualche volta cinico dover tenere presente che cercare di eliminare neoplasie come quella di suo padre posssa determinare viaggi della speranza, sofferenze, disagi, spese senza magari prolungare una vita accettabile del malato.
Non credo che a Milano, Torino, Bologna, Roma....vi possano dare indicazioni attendibili senza poter veder direttamente il malato e valutare i pro e contro delle terapie
Cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Gentile Signora,
il Centro urologico cui lei fa riferimento è molto noto per la sua professionalità, senz'altro i casi oncologici avanzati vengono seguiti in modo collegiale dai vari specialisti. Consiglieremmo comunque di considerare anche delle soluzioni meno disagevoli dal punto di vista logistico. Ottimi centri oncologici sono ormai sparsi su tutto l'ambito nazionale.

Saluti
[#5]
dopo
Utente
Utente
Gent.li Dr Piana e Dr Pozza
volevo ringraziarvi entrambi per le risposte immediate e per avermi fatto riflettere con un pò più di lucidità senza farmi prendere dall'emotività e dall'affetto di figlia nel prendere decisioni affrettate. Abbiamo contattato il centro IEO telefonicamente e manderemo documentazione per avere un consulto a distanza e se il caso successivamente spostarci ed inoltre abbiamo prenotato qui a Catania una visita con un oncologo radioterapista per ulteriori confronti.
Cordiali saluti
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