Carcinoma prostatico.

Dopo aver già avuto una risposta al quesito posto in data 03.09.2013 dai Dott. Beretta e Piana,sempre con riferimento alla situazione già segnalata e che riporto "il caso di mio padre di 72 anni. Adenocarcinoma prostatico con Gleason 9 (5+4) e PSA 24,9 al 20.05.2013. Dalla tac in total body e dalla scintigrafia ossea si rilevano metastasi ossee diffuse su tutto il corpo. Verso i primi del mese di giugno 2013 ha iniziato la terapia ormonale (bicalutamide 50 e leuprorelina acetato 11,25) programmata per 6 mesi, 3 sedute di radioterapia (1 rachide dorsale e 2 femori). L'unico inconveniente è stato lo sfasamento dell’emocromo (abbassamento del valore dell'emoglobina, globuli bianchi), e dopo una trasfusione gli è stato dato epoetina teta 30000 e ne fa’ 1 fiala a settimana. Per i dolori (per fortuna pochi e localizzati alle ginocchia e alle giunture delle caviglie), inizialmente avevano proposto il trattamento con acido zoledronico ma per problemi dentari, non è stato fatto, perchè si correva il rischio della osteonecrosi mascellare!! ha fatto invece il trattamento con samario. Attualmente il PSA è sceso a 0,97 per cui sembra che la terapia ormonale stia funzionando".Mi chiedo se sarà possibile l'intervento chirurgico con l'asportazione della prostata??Grazie
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Dr. Giuseppe Quarto Urologo, Andrologo 7k 173 12
caro utente, una volta che il tumore alla prostata ha dato metastasi purtroppo l'intervento chirurgico non ha più motivo di essere in quanto non sarebbe curativo anzi sarebebsolo inutile ed esporrebbe il paziente a rischio non necessari

Dott. Giuseppe Quarto. Urologo andrologo
rep urologia Ist. tumori Napoli fond Pascale
www.andrologo-urologo.com

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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 18
Gentile Signore,
innanzi tutto le raccomandiamo di non aprire mai una nuova richiesta di consulto inerente lo stesso caso, ma di proseguire sempre nel flusso (thread) precedente.
Un tumore prostatico con localizzazioni secondarie a distanza in base alle attuali linee guida non ha mai indicazioni chirurgiche, poiché le possibili complicazioni anestesiologiche e chirurgiche sarebbero inaccettabili per un intervento non in grado di "guarire", neanche potenzialmente. Inoltre, la terapia ormonale dovrebbe essere comunque proseguita per controllare le localizzazioni secondarie alle ossa.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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