Cistite recidivante cronica

Salve, illustro di seguito il mio trascorso con la cistite: è da circa nove mesi che soffro di cistite, inizialmente in maniera sporadica ma comunque recidivante, fino a cronicizzarsi venendomi dalle due alle tre volte nello stesso mese, praticamente sempre. Ritengo che si tratti di cistite post-coitale, nonostante i rapporti avuti prima di questa "inaugurazione infettiva" non mi avevano arrecato problemi del genere. Inizialmente la curavo con Ciproxin da 500 mg a rilascio modificato, ma con l'aumentare delle recidive ho ritenuto opportuno (anche troppo tardi, ad agosto) sottopormi a un'urinocoltura: come prevedibile, il responsabile era l'escherichia coli (100.000 UFC/ml). Nel frattempo cercavo di prevenire per quanto possibile l'insorgere della malattia urinando il prima possibile dopo i rapporti sessuali, lavandomi tempestivamente e bevendo molta acqua, tutte misure rivelatesi spesso vane. Ho anche comprato un succo di ribes nero (che dovrebbe avere proprietà disinfettanti), per un periodo ho preso i fermenti lattici per sostenere la flora intestinale e bevo sempre molta acqua. Ma visto che nulla serviva, data l'alta frequenza delle recidive, non potevo stare sotto antibiotici per sempre, e il mio medico mi ha prescritto le Monurelle, durante il cui periodo di assunzione non si sono verificati casi di cistite. Ma ecco che veniamo ad oggi: ho interrotto le compresse due giorni fa (il medico mi ha detto che devo assumerne una confezione ogni due mesi), ed ecco che stamattina si ripresentano gli stessi, soliti, insopportabili sintomi. Non so davvero più che cosa fare, sono abbastanza rassegnata all'assenza di una soluzione stabile per questo problema. Che cosa mi consigliate?
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Gentile Signorina,
i batteri in questione sono di chiarissima origine intestinale ed è proprio sull'intestino che deve mirare una cura che si prefigga di avere un minimo di efficacia. Le vie urinarie sono verosimilmente il bersaglio innocente di un dismicrobismo intestinale persistente, che non necessariamente può esserew associato a disturbi funzionali evidenti. La somministrazione cronica di antibiotici è senz'altro controproducente. Senz'altro lei deve essere valutata dal punto di vista specialistico gastroenterologico. Al di là di questo, le possono giovare alcuni integratori che dovrebbero ridurre la suscettibilità della mucosa urinaria all'adesione dei batteri, come il d-mannosio e simili. In questo percorso lei deve essere seguita con molta pazienza da un nostro Collega con il quale riesca ad intrattenere un buon rapporto di comunicazione e fiducia.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Grazie tante Dottore. E' sufficiente la stretta vicinanza tra orifizio anale e vaginale, sebbene si cerchi per quanto possibile di evitare il passaggio di batteri dall'uno all'altro? Prenoterò una visita specialistica gastroenterologica se potrà servirmi ad attenuare il problema. Cordiali saluti e grazie ancora
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Gentile Signorina,
la contaminazione batterica non è solo retrograda e mediata dalle mucose genitali, anzi, una igiene locale ossessiva, tantopiù utilizzando detergenti aggressivi può essere di molto controproducente. I batteri di origine intestinale possono giungere alle vie urinarie anche per via indiretta, in particolare nella stitichezza ostinata in cui vi è ristagno fecale all'interno dell'intestino praticamente in contiguità con la vescica.

Saluti
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