Idronefrosi

Buongiorno, ho 31 anni, venerdì mattina sono andata al pronto soccorso dopo dolori forti al fianco sinistro accompagnati da nausea e vomito.
La diagnosi del ps è stata la seguente: soddisfacenti condizioni generali, normotermica. EON stazionario, eupnoica in buona ossigenazione periferica in aa. non rumori aggiunti respiratori, toni cardiaci validi, ritmici, pause apparentemente libere, polsi periferici simmetrici, non edemi declivi, addome trattabile; Giordano + a sn. Combur test: leucoc +++ Chet +++ sangue ++++

Il referto della visita urologica con ecografia è stato: EOL: addome trattabile, reni non palpabili bil, vescica in assenza di globo, giordano pos a sn +-- , neg a ds. Si esegue ecoscopia renale che evidenzia la presenza di lieve idronefrosi sn apparente assenza di formazioni litiasiche. Il quadro clinico è imputabile ad una condizione di colica renale sn.

Si consiglia:
Deltacortene 25 mg, 1 cp a stomaco pieno per 7 gg
Augmentin bustine, 1x2 al di per 6 gg a stomaco pieno + lansoprazolo 15 mg
Uriston bustine, 1 x 2 al di per un mese
Toradol 15 gtt al bisogno
Bere almeno 1,5lt di acqua al di lontano dalla colica

Lunedì prossimo avrò la visita di controllo, ad oggI non ho ancora espulso il calcolo ed accuso, anche se meno dei giorni scorsi, il dolore al fianco, a cosa vado incontro se non riesco ad espellerlo? Idronefrosi significa effettivamente avere un calcolo renale, dato che nel referto non c'è scritto nulla riguardo alla grandezza o alla posizione del calcolo?
Grazie!
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.1k 1.7k 17
Gentile Signora,
in effetti l'ecografia eseguita può far sospettare solo indirettamente la presenza di un calcolo. Statisticamente è piuttosto probabile - ma non certo - che la causa di questa dilatazione delle cavità del rene, da buona parte dei medici definita piuttosto sommariamente idronèfrosi (le risparmiamo una pignola disquisizione sulla corretteza del termine) sia davvero costituita da un calcolo. L'ecografia il più delle volte non è però in grado di vedere materalmente il calcolo e caratterizzarne posizione e dimensioni. Per far questo è indispensabile associare una radiografia diretta delle vie urinarie, o meglio ancora una TAC, eseguita senza mezzo di contrasto. La terapia che le è stata consigliata è grosso modo corretta per facilitare l'ipotetica espulsione di codesto calcolo, che però a tutti gli effetti costituisce un'ipotesi più che una certezza. Pertanto, o i disturbi sono destinati a risolversi completamente entro pochissimo tempo, auspicabilmente con la tanto attesa raccolta nelle urine dello "sgradito ospite", oppure riterremmo indispensabile approfondire le indagini come sopra descritto. Noi riteniamo che oggigiorno non sia accettabile uscire da un pronto soccorso senza che la causa di una colica renale sia accertata in modo inequivocabile, le consigliamo la lettura di questo nostro articolo, nel quale questo argomento viene opportunamente approfondito

https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/1194-coliche-renali-trattare-i-sintomi-o-risolvere-il-problema.html

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la sua cortese e tempestiva risposta.
Ho letto l'articolo che mi ha suggerito, molto interessante!
Mi dice che i disturbi dovrebbero risolversi entro pochissimo tempo, cioè quanto più o meno?
Se per caso non dovessi espellere il calcolo (ammesso che di un calcolo si tratti), in assenza di disturbi devo approfondire comunque di cosa si tratta?
Avevo già avuto un episodio di calcolosi renale nel 2005, risoltosi quasi subito con l'espulsione del calcolo.
Non ho ben chiaro cosa significhi "Bere almeno 1,5lt di acqua al di lontano dalla colica", vuol dire finchè non avrò espulso il calcolo o semplicemente quando non sento più tanto dolore?
Mi scusi per le numerose domande ma ho un po' le idee confuse.

Comunque lunedì alla visita di controllo sentirò cosa mi dicono, le farò sapere.
Grazie ancora e buonasera!
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.1k 1.7k 17
Gentile Signora,
se vi é un precedente di calcolosi espulsa, allora è praticamente certo che si tratti di una recidiva, però noi ora non sappiamo dove sia il calcolo né quanto sia grande. La statistica ci dice che buona parte dei piccoli calcoli che si impegnano nell'uretere finisce con l'essere espulsa spontaneamente, ma non è lecito attendere all'infinito che questo avvenga, soprattutto se vi è dolore persistente. Noi riteniamo che un atteggiamento così fatalista sia ammissibile davvero solo per pochi giorni, oltre i quali in caso di persistenza dei disturbi è assolutamente necessario chiarire la diagnosi con una TAC, se il calcolo non è stato chiaramente individuato tramite l'ecografia ed una radiografia diretta. In quanto al ruolo dell'acqua, oggi si è ormai dimenticata la disastrosa convinzione che una vigorosa onda di piena possa spazzare via il calcoli. Così non è, e questo nostro articolo ne spiega le ragioni:

https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/1212-la-calcolosi-renale-e-il-dilemma-dell-acqua-quanta-quando-e-quale-bisogna-bere.html

Come avrà letto, un calcolo superiore ai 7 mm fermo in uretere per più di un mese.deve essere rimosso anche se non dà alcun disturbo. L'intervento endoscopico è rapidamente risolutivo e spesso costituisce il risparmio di numerose, dolorosissime coliche.

Saluti
[#4]
dopo
Utente
Utente
Grazie ancora per la sua risposta, è sempre molto gentile ed esaustivo.
Ho finito oggi di prendere l'antibiotico e il cortisone, però da un paio di giorni ho notato un rigonfiamento delle caviglie, può essere dovuto al cortisone?
Oggi i dolori sono quasi del tutto spariti però non ho ancora espulso il calcolo, se lunedì alla visita di controllo, mi dovessero dire di continuare con la cura cortisonica e antibiotica, lei cosa mi consiglia di fare?
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.1k 1.7k 17
Gentile Signore,
come avrà letto dal nostro articolo, noi riteniamo che un calcolo che per le sue dimensioni e posizione viene ritenuto passibile di espulsione spontanea, lo debba ragionevolmente fare entro un mese circa, meglio aiutato dalle opportune terapie. Ovviamente, la ripetizione di coliche e disturbi spinge a risolvere più velocemente, mentre l'assenza di sintomi può consentire di prendere le cose con maggiore calma. Solo il calcolo recuperato può permettere di considerare chiuso il caso, altrimenti è necessario ripetere gli accertamenti per rivalutare la situazione.

Saluti
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dopo
Utente
Utente
Gentile dottor Piana, stamattina sono andata alla visita di controllo.
L'urologo dopo aver fatto l'ecografia, dalla quale non si evidenziava il calcolo ma ancora una lieve dilatazione bilaterale dei reni, ha voluto per sicurezza farmi fare una TAC addome completo senza MDC.

ESITO ECOSCOPIA RENALE: condizione di ectasia della pelvi renale bilaterale.

ESITO TAC: Esame eseguito in condizioni di base, in riscontro ecoscopico di dilatazione delle vie escretrici urinarie e sospetto di urolitiasi.
Immagini parzialmente inficiate da artefatti da movimento respiratorio.
Non dilatazione delle vie escretrici urinarie.
Reni normali per sede, morfologia, dimensioni, rappresentazione parenchimale basale.
Non nefrolitiasi calcifiche, ovvero radiopache.
In scavo pelvico, in presenza di alcuni fleboliti calcifici, formazione a densità calcica, di 3 mm di diametro, in prossimità del decorso del tratto del tutto distale, premurale, dell'uretere di sinistra, possibile espressione di litiasi calcifica non ostruente.
Vescica distesa, di profilo mucoso regolare, priva di difetti di riempimento endoluminali.
Non raccolte fluide intra o retroperitoneali.
Non alterazioni della densità, evidenziabili in condizioni base, a carico dei restanti organi parenchimatosi ipocondriaci.
Non formazioni espansive, con i medesimi limiti, evidenziabili in scavo pelvico.
Non linfonodi di dimensioni patologiche.

Mi ha detto di continuare con la cura di Uriston che sto già facendo per un mese e a fine febbraio devo tornare per un controllo ecografico a vescica piena.

Avrei piacere di sentire anche un suo parere a riguardo.
Grazie infinite!
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.1k 1.7k 17
Gentile Signora,
la TAC conferma dunque la presenza del piccolo calcolo. L'assenza di dolore ci permette di prendere le cose con più calma e permetterci un controllo ecografico a distanza, che dovrebbe permettere di valutare l'ultimo tratto dell'ureter in modo soddisfacente per poter giudicare sulla presenza o meno del calcolo. Sulla reale efficacia dell'integratore che le è stato consigliato non ci esprimiamo. Nella malaugurata ipotesi che il calcolo fosse ancora presente tra un mese, a nostro giudizio sarebbe comunque opportuno rimuoverlo con un semplicissimo intervento endoscopico.

Saluti
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dopo
Utente
Utente
Gentile dottore, Le scrivo per aggiornarla circa la mia ultima visita di controllo eseguita in data odierna.
Il referto è il seguente:
Paziente nota per colica renale sn sostenuta da lito in regione intramurale dell'uretere di sn di mm 3. Si esegue ecografia renale che evidenzia la presenza di lieve ectasia della pelvi renale di sn in presenza di lito in regione premeatale dall'uretere di sn.

Si consiglia:
Citrak forte bustine, 1x2 al di per 1 mese
Flogeril cp, 1x2 al di per 14 gg a stomaco vuoto

Fra 3 settimane devo tornare per un'altra ecografia di controllo.

L'urologo mi ha detto che se non dovessi espellere il calcolo, dovrò poi fare un intervento.
Gradirei avere un suo parere al riguardo, non avendo più avvertito alcun dolore potrei anche evitare l'intervento?
Grazie

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Dr. Paolo Piana Urologo 38.1k 1.7k 17
Gentile Signora,
considerato il tempo trascorso, a questo punto solo la fortuna la può aiutare a mettere il suo ospite fuori casa! Sulla reale efficacia di codesti integratori abbiamo già espresso la nostra opinione. Il nostro modo di vedere ci porterebbe a programmare comunque l'ureteroscopia (compatibilmente con i tempi d'attesa medi di una struttura pubblica). Se il calcolo venisse espulso nel frattempo tanto meglio, in ogni caso una ecografia andrebbe ripetuta ad immediato ridosso dell'intervento. A nostro parere, il posticipare ancora una decisione le farebbe solo perdere qualche ulteriore settimana. Le ricordiamo infine che, anche se le (per fortuna) non avverte dolore, il suo rene si sta comunque sforzando, come evidenziato dalla dilatazione vista anche alla più recente ecografia. La situazione merita dunque una soluzione in tempi certi.

Saluti