Problema rene

Buongiorno,
mio padre 63 anni ricoverato mercoledì sera per difficoltà respiratorie ha evidenziato dopo angio-Tac un'embolia polmonare e fibrillazione atriale(per altro questa già trattata con elettroconversione ma ritornata fuori). Durante gli esami è spuntata una macchia sul rene, di seguito riporto il referto ecografico:
"...in sede polare superiore e sul versante anteromediale si evidenzia piccola focalità sfumata isoecogena rotondeggiante di 17x18mm, dopo iniezione di SONOVUE ev 2cc lo studio ceus evidenzia impregnazione di mdc sincrona con il parenchima circostante e successivo debole ma evidente wash out selettivo.
a livello epatico si conferma la microcisti e se ne evidenzia un'altra nell'ala epatica sin.
grossi vasi e retroperitoneo ndn
piccola neoformazione renale sin di tipo etp verificata a controlo ceus:la sede esclude possibilità di eventuale verifica bioptica"
Alla luce di questo esame pare siamo di fronte ad un piccolo tumore, da asportare.
Visto che sta facendo eparina a cui si sta sostituendo gradualmente coumadin (ad oggi è ancora in terapia intensiva, la lascerà per essere messo in reparto oggi o domani)l'intervento non potrà essere fatto a breve.
Domande:è possibile intervenire in maniera conservativa?nel peggiore dei casi(carcinoma) che possibilità ci sono di aver risolto il problema e di escludere future recidive viste le dimensioni?
Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 18
Gentile Signore,
la situazione di suo padre ci pare attualmente abbastanza seria per altri motivi, possiamo ritenere questa piccola massa renale un rilievo del tutto occasionale. In questo momento non può avere alcuna influenza sulle condizioni generali, né vi è reale urgenza nel doverla prendere in considerazione, altre sono le attuali priorità. La situazione andrà certamente chiarita ulteriormente con l'esecuzione di una TAC, quindi si potranno porre delle indicazioni sul da farsi. Se si confermasse una piccola neoformazione del rene, questo potrebbe essere rimosso senza asportare tutto l'organo. Oggi questi interventi vengono eseguiti brillantemente anche in laparoscopia, con invasività veramente minima. Certo è che vi devono essere le condizioni opportune, a parte la situazione generale, anche la terapia anticoagulante dovrà essere opportunamente modulata. Vi sarà tempo e modo per farlo eventualmente più avanti. In casi estremi, questi piccoli tumori possono essere trattati anche dall'esterno con applicazione di radiofrequenze, mico-onde e simili. Si tratta comunque di procedure palliative, attuabili se dovessero persistere importanti controindicazioni all'intervento diretto.

Salut

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio della risposta.
In effetti è stato a rischio di vita quando mercoledì è stato male e nei giorni immediatamente successivi. Ora non è più in terapia intensiva, e i medici si sono detti ottimisti riguardo al recupero. Sicuramente dovrà cambiare stile di vita(fumava e non poco, depressione dopo la morte di mia madre un anno fa per cancro pancreas e altre situazioni poco piacevoli in ambito lavorativo), mettere una calza antitrombo e procedere con la riabilitazione per riprendere la vita di prima. In ottica futura i medici hanno posto la lente proprio su questo problema al rene e io mi anticipavo nel chiedere un parere, perchè sicuramente dovrò portarlo in un centro specializzato e possibilmente cercare di fare un intervento conservativo. Poi certamente sarà chi di dovere tra i medici a indicarci la strada giusta. Comunque non era mia intenzione sottovalutare l'attuale problematica, solo che avendo avuto in famiglia un ca pancreas con tutte le conseguenze io e mio fratello speravamo e speriamo tuttora di non dover lottare contro un mostro e le sue recidive.
Cordialmente
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