Decorso dopo turv

Gentili dottori, vi ringrazio anticipatamente del tempo dedicatomi e ve ne sono già grato.

Mio padre (73 anni) è stato sottoposto alla TURV giovedì mattina, oggi è sabato, ed è tutt'ora ricoverato in ospedale.
Penso il decorso post-operatorio sia nella norma in quanto ho letto di 3-4 giorni e comunque i medici finora non mi hanno evidenziato problemi (le urine sono ancora, comunque, rosse anche se più chiare)

Ciò che voglio chiedervi riguarda i dolori che prova mio padre: ogni quarto d'ora ha una minzione della durata di 15-20 secondi per lui dolorosissima.. a tal punto da gemere e contorcersi. Mio padre non è mai stato una persona che si lamenta per i dolori e quindi sono certo siano dolori veri.
Inoltre ha un aneurisma all'aorta che stanno monitorando (sarebbe da operare) e i dolori evidentemente gli provocano innalzamenti di pressione visibili (Diventa rosso in viso). Non vorrei mai ci fossero problemi da quel punto di vista.

Visto che vedo un po' di insofferenza da parte dello staff che seguita solamente a dirmi che è tutto normale senza far altro che periodici lavaggi del catetere a 3 vie, vi chiedo se posso insistere per la somministrazione di antidolorifici (non vi sono allergie) che diano un po' di pace a mio padre.
Il quadro clinico non è dei migliori (presenza di cellule maligne accertata dal test delle urine ed è stata evidenziata una macchia sul polmone) e francamente vederlo soffrire così spesso ci sta sfiancando.

Alla sofferenza psicologica e fisica sua si aggiungono le nostre sofferenze che dobbiamo ovviamente nascondere.
Vi chiedo quanto posso insistere con gli infermieri ed il medico affinché gli somministrino degli antidolorifici che consentano a mio padre di non dover soffrire così e poter anche dormire visto che siamo alla seconda notte in bianco.
Tutti mi dicono "è normale" ma io mi chiedo perché almeno non viene alleviato il dolore! Una mia cisti infiammata questa estate mi provocava dolori allucinanti ma con una dose di ibuprofene per diverse ore non sentivo quasi più niente (ad esempio).
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 18
Gentile Giovanotto,
di solito i tempi medi di mantenimento del catetere e quindi di degenza dopo una resezione endoscopica di neoplasia vescicale sono assai più brevi di quanto sta accadendo per suo padre. Al di là delle abitudini locali, questo ci porta a pensare che si sia trattato di un intervento di una certa entità, che abbia comportato una resezione estesa ed approfondita. Questo giustificherebbe in parte i sintomi più accentuati. La presenza di stimoli che suo padre percepisce in modo così doloroso sono dovuti a delle contrazioni della vescica che teoricamente non dovrebbero esserci, visto che il catetere mantiene la vescica vuota. Purtroppo l'irritazione della parete vescicale dovuta all'intervento stesso, ma anche l'intolleranza al catetere, che la vescica percepisce come un corpo estraneo da espellere, fa sì che la vescica si contragga, cosa che viene percepita come uno stimolo impellente è perlopiù doloroso. I comuni farmaci antidolorifici perlopiù non sono efficaci, poiché non risolvono una causa che è prima di tutto meccanica, o meglio "idraulica". Al limite sarebbero più efficaci gli antidolorifici puri (oppioidi, ovvero derivati della morfina) ma questi farmaci sono poco maneggevoli e ricchi di effetti collaterali. Quanto resta da fare è ovviamente rimuovere il catetere appena possibile e nel frattempo fare in modo che questo funzioni nel modo migliore. Questo può necessitare di un lavaggio continuo, che immaginiamo sia stato effettuato anche nel caso di suo padre.
Rimaniamo in attesa degli esiti dell'esame istologico, ci faccia sapere, se lo desidera.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio sentitamente per la risposta, ieri è stato finalmente rimosso il catetere e i dolori sono subito calati fortemente. Tanto che stamattina è stato dimesso.
Le urine sono nella norma (ancora rosse ma con pochissimi grumi e stamattina molto sul giallo).

Ci hanno dato un antibiotico e un medicinale contro la coagulazione (per via dell'anuerisma).

Si, i medici mi hanno spiegato, pur non scendendo nei particolari, che l'intervento è stato abbastanza vasto e comunque non finale in quanto non sono state tolte tutte le masse interne (a quanto ho capito sempre per via dell'aneurisma all'aorta addominale).

Adesso attenderemo gli esiti dell'esame istologico per capire quanto aggressivo e profondo è il tumore e se sarà sufficiente una seconda TURV per rimuovere le masse mancanti o se sarà necessario un intervento più deciso sulla vescica.
Purtroppo è stata evidenziata anche una massa nei polmoni di circa 3,3 centimetri (posso chiedervi se è molto grande?)
E mentre si attendono i risultati i medici analizzeranno questa massa per capire se è legata alla situazione della vescica o meno.

Come si vede il quadro è purtroppo delicato e anche i medici con me cercavano di non sbilanciarsi eccessivamente considerando le numerose variabili che sussistono al momento. Mi hanno solo detto che la situazione non è semplice e l'eventuale intervento all'anuerisma dipende da quanto aggressivo è il tumore (sostanzialmente se vale la pena affrontare l'operazione all'aorta o meglio lasciar perdere e concentrarsi nel fornire una decente qualità di vita a mio padre nel prossimo periodo).

Mi fa piacere la sua esortazione a riferire gli esiti dell'esame istologico, la seguirò sicuramente in quanto fa piacere avere seconde opinioni e anche la possibilità di parlarne un po'.
Psicologicamente è una situazione difficile da affrontare.

Grazie infinitamente
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 18
Gentile Signore,
in questo momento non vi è altro da fare se non attendere gli esiti dell'esame istologico e programmare a breve una TAC sia dell'addome che del torace. E' francamente inutile ora arrampicarsi più di tanto fra i vari ipotetici scenari che ci si potranno presentare. Approfittiamo almeno del grande sollievo ottenuto dalla rimozione del catetere.

Saluti
[#4]
dopo
Utente
Utente
Grazie della tempestiva risposta, vi stavo scrivendo una piccola appendice riguardante i particolari dell'intervento subito da mio padre che non era una TURV ma un TURBT (a quanto letto dalla lettera di dimissione proprio ora).

La situazione dell'aneurisma è già monitorata dal 2012 e quindi ben conosciuta e seguita dal chirurgo vascolare che non ha mai ritenuto l'anuerisma stesso un rischio, ma diventa un problema in caso di interventi da effettuare sul tumore.

A giorni verremo contattati dall'ospedale per lo studio della situazione polmonare.
grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 18
Gentile Signore,
nell'acronimo, "V" sta per "vescica" mentre "BT" sta per "bladdet tumor". Pertanto il significato è praticamente lo stesso. La correzione dell'aneurisma aortico è oggi molto spesso di tipo non chirurgico a radiologico vascolare. D'ogni modo, la situazione potrà essere valutata in modo appropriato solo disponendo di tutti gli elementi di giudizio necessari.

Saluti