Prendo del neofuradantin con scarso risultato, così il medico di base mi prescrive una bustina di

Salve,
scrivo perché è da circa la terza settimana di marzo 2014 che soffro di quella che subito sembrava una colite (per via del male in zona fianco destro) ed è poi stata diagnosticata come cistite e infine come prostatite. I primi dolori al fianco destro ho iniziato ad avvertirli a giugno 2013 (andavano e venivano) per poi scomparire dopo circa un mesetto o poco più in modo spontaneo. Ciclicamente a periodi irregolari si ripresentava questo disturbo al fianco destro come la sensazione di avere qualcosa "in tiro" all'interno. Verso la terza settimana di marzo mi capita un episodio strano: mi trovavo al bagno per evacuare (con scarso risultato) e ad un certo punto mentre faccio pipì sento un bruciore intenso all'uretra che si protrae anche nei giorni successivi; inoltre si aggiunge un bisogno eccessivo di urinare e bruciore all'interno del glande. Prendo del NeoFuradantin con scarso risultato, così il medico di base mi prescrive una bustina di Monuril con parziale risoluzione. Prima di assumere gli antibiotici procedo nel fare esame delle urine con urinocoltura (esito negativo), spermiocoltura (esito negativo) esami del sangue per ricerca clamidia (esito negativo). Procedo a fare un'ecografia renale e dell'addome con esito di "renella" e prostata nei limiti. Procedo a fare visita urologica nella quale viene riscontrata una prostatite con prostata di dimensioni regolari, edematosa e non dolente; mi viene prescritto un integratore per 30 giorni e un'antifiammatorio => Risultato quasi nullo. Nel frattempo compaiono nuovi sintomi: dolore zona pubica e perineale, dolore all'eiaculazione (con getto di poca intensità e poco liquido abbastanza agglomerato) e fitte al testicolo destro. Procedo a fare altra visita urologica nella quale viene riscontrata una prostata di dimensioni leggermente ingrossate, congesta e dolente; mi viene prescritto Tavanic antibiotico per 20 gg + topster supposte => buoni miglioramenti anche se al 12° giorno o dovuto riprendere anche Monuril per un forte bruciore mentre urinavo. Ora, a 10 gg dallla fine della terapia si ripresenta dolore sovrapubico, stimolo frequente di urinare, sporadici episodi di bruciore nell'urinare e il mio eiaculato è sempre molto "acquoso". Non ho premesso che faccio palestra come attività sportiva e bevo tutti i giorni almeno una bottiglia d'acqua. Sono abbastanza disperato, mi sto arrendendo all'idea di dover convivere per sempre con questi disturbi subdoli che stanno condizionando la mia vita.
Al momento sto assumendo Axa prost e Bixa prost, Magnesio, Permixon e Spasmex (+Spidifen 600 all'occorenza).
Volevo chiedere se tutto questo è un iter normale (sono molto preoccupato per lo sperma "acquoso" e i dolorini frequenti) o se è il caso che anticipi la visita di controllo che sarebbe tra un paio di mesi...
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Gentile Giovanotto,
il fatto che il dolore sia partito da un dolore al fianco, poi migrato inferiormente, il riscontro ecografico di "renella", la persistenza di disturbi irritativi e dolore sovrapubico, oltre al fatto che per la sua abituale attività fisica lei è forse a rischio di transitoria disidratazione, ci impone di valutare con maggiore attenzione la presenza di un piccolo calcolo fermo nei pressi della vescica, che potrebbe certamente giustificare quasi tutti i suoi disturbi. L'ecografia purtroppo non è in grado di evidenziare con chiarezza eventuali calcoli presenti all'interno di buona parte dell'uretere, ovvero tra il rene e la vescica. L'esperienza ci porta a coltivare questo dubbio, in particolare quando i disturbi sono "migranti" e tendono a non risolversi nonostante i più diversi tentativi di terapia. Talora una attenta visita diretta è in grado di avvalorare il sospetto, così come la paziente interpretazione dei suoi disturbi e la loro variazione nel tempo. In pratica, riterremmo utile che lei ripetesse un semplice esame delle urine ed una ulteriore ecografia, possibilmente eseguita da un ecografista "ufficiale", ovvero specialista in radiologia. Le raccomandiamo di non assumere ulteriori antibiotici, considerando l'assenza di febbre e la negatività delle colture.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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dopo
Utente
Utente
Buongiorno,
la ringrazio per la celere risposta.
Provvederò ad eseguire quanto prima ciò da lei consigliato e la terrò aggiornato se le farà piacere.

Saluti
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dopo
Utente
Utente
Buongiorno,
scusi se la disturbo nuovamente.
Nell'attesa di fare alcuni esami volevo chiederle nuovamente un parere, se le è possibile darlo.
Quando ho rapporti sessuali non ho dolori (salvo ogni tanto) ma all'eiaculazione il liquido seminale si presenta in grande quantità e molto acquoso (come se fosse liquido pre-spermatico per intenderci) con un colore che va dal trasparente al giallognolo e in alcuni punti si presenta di colore bianco opaco (come lo sperma "normale") e agglomerato; per farle capire bene è come se tutto quel liquido fosse in eccesso, come se fosse appunto liquido pre-spermatico mentre la parte "buona" è davvero minore. (Chiedo scusa per la terminologia poco corretta o eventuali considerazioni sbagliate ma mi risulta difficile spiegarmi bene).
Questa situazione mi crea abbastanza disagio...
La mia domanda è se con un'eventuale prostatite abatterica (che mi fu diagnosticata) è possibile che lo sperma si presenti in tale modo? Tornerà mai come prima?
La ringrazio in anticipo per la disponibilità
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Gentile Giovanotto,
l'aspetto del liquido seminale parrebbe compatibile con una condizione di congestione prostatica a modesta componente infiammatoria. Le ripetiamo che solo una valutazione specialistica diretta, suportata da un minimo di accertamenti aggiornati, sarà in grado di definire maggiormente la situazione.

Saluti
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dopo
Utente
Utente
Salve,
torno a scrivere a distanza di tempo in quanto ho effettuato altri esami.
Ho fatto TC Addome completo senza e con mezzo di contrasto.
Trascrivo esito TC:
"L'esame tomodensitometrico completo dell'addome, eseguito sia senza, che con mezzo di contrasto, è stato completato con ricostruzioni multiplanari e tridimensionali di immagini per URO-TC.
Alla fase senza mezzo di contrasto non si riconoscono immagini calcifiche nell'ambito urinario.
la fase nefrografica mostra ombra renali regolari per sede, morfologia, dimensioni, senza formazioni espansive di natura solida. Quale reperto accessorio si segnala piccola formazione rotondeggiante a margini netti, del diametro di 1 cm, a carico delle surrene di destra, verosimile espressione di adenoma surrenalico.
Buona e simmetrica funzionalità renale bilaterale.
La fase urografica mostra aspetti sostanzialmente regolari delle cavità calico pieliche e degli ureteri di entrambi i lati, in assenza di segni diretti od indiretti di calcoli e di ostacoli al deflusso dell'urina opaca.
Vescica ampia, elastica, senza irregolarità parietali e assenza difetti di riempimento endoluminali.
Non lesioni spleniche, epatiche, pancreatiche.
Non adenomegalie addomino-pelviche."

Premesso che mi riecherò quanto prima dal mio medico curante, alla luce di questo esito volevo chiedo:
1. Cosa si intenda per "adenoma surrenalico" (tumore benigno??? devo preoccuparmi???);
2. Nella TAC si sarebbe visto un eventuale problema alla prostata? e ai testicoli?;
3. I dolori descritti nei miei precedenti richieste possono essere riconducibili a questo "adenoma surrenalico"?

Ringrazio in anticipo per la disponibilità.
Saluti
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Gentile Giovanotto,
con il termine "adenoma surrenalico" si intende una circoscritta zona della ghiandola con caratteristiche funzionali diverse, perlopiù aumentate, assimilarla ad un tumore benigno pare fin esagerato, poiché le possibilità che possa aumentare di volume nel tempo sono scarse. Per queste formazioni è stato specificatamente coniato il termine di "incidentalòmi", proprio per caratterizzarne il riscontro occasionale in corso di indagini per altri motivi. Ovviamente questa formazione non è in grado di dare alcun disturbo, tantomeno quelli che lei ha accusato recentemente. In assenza di indicazioni chirurgiche, la situazione merita al limite una valutazione specialistica endocrinologica, che quasi costantemente si risolve con il semplice controllo ecografico a distanza.
La TAC dell'addome non ha la sensibilità sufficiente per valutare la prostata nel dettaglio, né vi sono indicazioni specifiche ad eseguirla per problemi locali presumibilmente infiammatori. Nel suo caso la TAC è stata eseguita per chiarire la presenza o meno di calcoli delle vie urinarie, cosa che non è stata confermata, anzi, vi è stata l'ennesima riprova (di cui non ci stupiamo assolutamente) della scarsissima affidabilità del rilievo ecografico di "renella".

Saluti
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