Dolore ai testicoli e febbricola che va e viene

Il mio problema origina a circa un anno e mezzo fa quando mi è stata diagnosticata una uretrite da stafilococco aureo tramite tampone uretrale. La sintomatologia era un po' sfumata: calore-gonfiore perineale e febbricola. La visita urologica ha escluso il coinvolgimento della prostata.
Terminato il trattamento antibiotico mirato (15 gg con rocefin) i sintomi non si erano minimamente attenuati (a parte la febbre che non è più comparsa). Nuova visita urologica che esclude nuovamente prostatite e gli esiti dei successivi esami di urinocoltura, spermicoltrura e tampone uretrale tutti negativi.
Dopo mesi i sintomi si attenuano, diventano discontinui, si modificano, ma non passano. In particolare coinvolgono il pene: sensazione di gonfiore lungo tutta l'asta e meato uretrale quasi sempre gonfio, talvolta arrossato e ipersensibile.
Da circa un mese ricompaiono nuovi e ben più importanti sintomi: tensione addominale, dolore perineale, dolore ai testicoli e febbricola che va e viene.
Nuova visita urologica (che comprende anche un eco addominale e transrettale prostatica).
L'urologo riassume così il quadro: "situazione torbida. E comunque la prostata non sembra coinvolta".
E mi ha prescritto due settimane di bactrim forte in base alle indicazioni del vecchio antibiogramma. Completato il ciclo non ho osservato nessun miglioramento.

Arrivato a questo punto inizio a pensare la diagnosi non sia più corretta. Secondo me la prostata è coinvolta nell'infezione (e probabilmente lo era fin dall'inizio).
C'è qualche esame che io possa fare per togliermi questo dubbio?
E ancora: le cicli di antibiotici che ho fatto sarebbero comunque adatti per eradicare una infezione della prostata?

Grazie


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Dr. Paolo Piana Urologo 38.6k 1.7k 18
Gentile Signore,
è ben poco verosimile che lo stafilococco aureo sia causa di uretrite. Questo batterio spesso colonizza da parassita la pelle dell'area genitale ed il tratto più esterno dell'uretra, contaminando cos il tampone in modo non specifico al passaggio. Diremmo che l'assenza di risultato di una terapia antibiotica empirica deve spostare l'attezione sulla prostata, che è in grado di dare problemi anche- e più spesso - in assenza di infezioni, per infiammazione o congestione locale. Si tratta di situazioni di non facile approccio e cura, che ncessitano di molta pazienza sia da parte del paziente che dello specialista. Quasi costantemente, più che i farmaci, possono fare la differenza le attenzioni influenti sullo stile di vita (alimentazione, idratazione, fnzione intestinale, attività fisica e sessuale).

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottore,
la ringrazio per la risposta rapidissima.
Noto con (dis)piacere che anche lei dubita della diagnosi che mi è stata fatta e ripetuta per più di un anno.
Vorrei tuttavia farle altre domande.

La febbre, seppur bassa (al max 37.5), che mi accompagna per settimane, non è un indicatore abbastanza "robusto" di infezione?

Il tampone uretrale, la prima volta, parlava di numerose colonie di stafilococco aureo. E' compatibile con una contaminazione?

In un anno e mezzo mi sono sottoposto a 4 visite urologiche (più una eco transrettale). Tutte le volte è stata categoricamente esclusa una infiammazione delle prostata. Capisco che è difficile da curare, ma così tanto anche da diagnosticare?

Infine, e scusandomi per la ripetizione rispetto al primo post, c'è qualche esame che posso fare per avvalorare l'ipotesi di prostatite (batterica o abatterica che sia)?

Grazie


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Dr. Paolo Piana Urologo 38.6k 1.7k 18
Gentile Signore,
come già le abbiamo detto queste situazioni sono davvero un po' "torbide" (come dice il nostro Collega), poiché spesso non vi è alcun esame specifico in grado di evidenziale le cose con certezza. Ci si basa quindi più che altro sull'attenta valutazione dei suoi disturbi e su altri fattori che, seppure sfumati, possono concorrere al passaggio da un semplice sospetto alla realtà. diremmo che a questo punto sarebbe opportuno aggiornare gli accertamenti con un esame delle urine, urocoltura, spermiocoltura. Non eseguiremmo il tampone uretrale in assenza di secrezione evidente. Il suo urologo di riferimento potrebbe quindi anche valutare la possibilità di un'indagine endoscopica (uretro-cistoscopia).

Saluti
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Grazie
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Utente
Utente
Gentile dottore,
ho un aggiornamento.
L'altro giorno mi sono sottoposto ad una ulteriore visita, da un nuovo urologo, e finalmente è arrivata la diagnosi: prostatite cronica abatterica!
(Per altro, in accordo con lei, il nuovo specialista pensa che lo stafilococco non abbia mai c'entrato nulla.)
So che le possibili cause sono potenzialmente infinite e in gran parte di tipo psicosomatico.
Tuttavia il suo collega mi ha anche parlato di possibili cause muscolo-scheletriche, ad esempio problemi alla schiena.
Ora il mio problema nasce 1 anno e mezzo fa, quando proprio nelle stesse settimane avevo dovuto interrompere l'attività sportiva per mal di schiena. Mal di schiena che si è protratto per mesi e che forse non è ancora del tutto risolto.
Volendo indagare in questo senso, a chi mi consiglia di rivolgermi?
Qualcuno mi ha suggerito un reumatologo

Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.6k 1.7k 18
Gentile Signore,
se vuole provare a sondare anche questo aspetto, spesso legato a problemi di errata postura, le consiglieremmo di parlarne con un bravo fisioterapista od osteopata.

Saluti
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