Fastidio alla punta del pene

Salve a tutti, premetto con il dire che sono un soggetto molto ansioso e ipocondriaco, il che mi procura notevoli disagi nella vita quotidiana. Detto questo, da ieri sento un leggero fastidio all'estremità del pene, sul glande ma all'interno. Non è un vero dolore fortunatamente, ma un fastidio che va e viene, specialmente al tatto o quando indosso slip particolarmente stretti. Non ho fastidio ad urinare né ho problemi ad avere erezione (ho avuto un rapporto poche ore fa e tutto è andato liscio). Il glande mi sembra normalissimo e non mi sembra che sia arrossato. Ho provato a guardare "all'interno" ma mi sembra normalissimo anche lì (ovviamente mi sono limitato a guardare 1 mm all'interno, nulla di ché). Aggiungo infine che in questa settimana (me ne vergogno un po' a scriverlo) mi sono masturbato circa una volta al dì, se non di più... forse un po' troppo. Scrivo per chiedere se possa essere qualche infiammazione batterica e come consigliate di procedere; è il caso di prendere un monuril o altri antibiotici o basta bere tanta acqua (oggi ho bevuto più di un litro, ma il fastidio rimane). Dopo aver urinato, mi sembra di avvertire un leggero bruciore, ma nulla di trascendentale. Grazie e forza Azzurri! :D
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Dr. Paolo Piana Urologo 41.9k 1.8k 19
Gentile Giovanotto,
questi "fastidi" al glande sono quasi sempre dovuti all'irradiazione anteriore lungo l'uretra di disturbi legati alla prostata. Nel senso che nel punto in cui si percepisce il fastidio non vi è nulla di alterato, né esternamente né internamente. Nel suo caso, la causa di questa irritazione prostatica è assai verosimilmente legata ad una congestione da eccessiva sollecitazione genitale, che lei stesso riconosce. Pertanto non è assolutamente detto che la causa sia infettiva, quindi le sconsigliamo vivamente di assumere antibiotici a caso, almeno per ora. Continui a bere molta acqua (un litro al giorno in questo periodo non è certamente sufficiente) e dia un po' di "tregua" al suo impianto, che evidentemente si sta lamentando di eccessivo strapazzo! È molto probabile che questo sia sufficiente a normalizzare gradualmente le cose nel giro di un paio di settimane. In caso contrario, si rivolga ad un nostro Collega specialista in urologia, per iniziare un percorso di diagnosi ed eventuale terapia mirata.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Grazie per la risposta, cavolo addirittura un paio di settime? Il fatto che Lei abbia fatto riferimento alla prostata un po' mi preoccupa. Come ho anticipato soffro di disturbi d'ansia, che si riflettono anche in disagi fisici, frutto di "somatizzazione". Per anni ho avuto crisi di colon irritabile, a volte ho la pressione bassa e giramenti di testa; inoltre da fine gennaio a fine aprile ho avuto un periodo in cui "somatizzavo" nella prostata appunto. La cosa mi è sembrata assurda ma mi è stato detto dal mio urologo, il quale ha accertato che non ci fosse alcun problema organico (esami urine negativi), ma che tuttavia somatizzavo nella prostata. Ciò mi creava disturbi di vario genere: disfunzione erettile, necessità di urinare spesso (ma fortunatamente senza dolore), bruciori post-minzione e soprattutto tanta tanta depressione e ansia. Ora ho sinceramente paura che questo sia il preludio di una crisi (fisica e depressiva) che potrà durare a lungo, l'inizio di un circolo vizioso tra pensieri ossessivi e di paura ed effettivi disagi fisici... In ultimo: questa settimana a causa del caldo forte ho avuto un po' di colite e ho preso alcune gocce di Valpinax: pancia tutto a posto, solo che ho letto che è controindicato nei soggetti che soffrono di ipertrofia prostatica. Ora io ho 24 anni e spero di non rientrare nel caso, l'urologo mi aveva tastato all'epoca la prostata e mi aveva detto che era normalissima e non dolente, era solo presa di mira dal mio stato d'ansia. Potrebbe avere qualche correlazione l'assunzione di Valpinax con i disturbi di questi ultimi giorni? Mi piacerebbe molto avere una risposta, sono da solo a casa e non mi sento bene (anche psicologicamente)... Grazie...
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Dr. Paolo Piana Urologo 41.9k 1.8k 19
Gentile Giovanotto,
il prodotto di cui ci parla non ha alcuna influenza diretta sulla prostata, ma può ridurre la forza di contrazione della vescica, pertanto può dare problemi negli anziani che soffrono di ostruzione urinaria da ingrossamento della prostata. Questo chiaramente non è il suo caso, pertanto non si faccia problemi di questo tipo. Le condizioni emotive non possono scatenare disturbi prostatici, ma ne possono accentuare notevolmente la percezione e l'influenza dei medesimi sulla qualità di vita. In questo la prostata costituisce un eccellente "bersaglio", come lo stomaco e l'intestino. Ricordi che questo tipo di problemi risentono moltissimo dello stile di vita, articolato nelle sue componenti principali: alimentazione, idratazione, funzione intestinale, attività fisica e sessuale. Tutte queste devono essere opportunamente ricondotte entro limiti ragionevoli.

Saluti
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Utente
Utente
Gentile dottore, nonostante siano passati alcuni giorni continuo a percepire questo problema.... Sento come degli spasmi sulla punta del pene, una fitta lieve ma fastidiosa che mi impone di toccare il pene. In particolare nella zona a sinistra del glande.... È possibile che sia un problema neurologico? Sinceramente questo problema mi sta facendo agitare parecchio nonostante sparisca in certi momenti della giornata, ma ricompaia all'improvviso, come adesso di notte... Oltretutto sabato ho un matrimonio che mi impegnerà tutto il giorno e ho paura di stare male... Forse è solo la solita ansia che mi fa star male :(
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Dr. Paolo Piana Urologo 41.9k 1.8k 19
Gentile Giovanotto,
il sintomo di cui ci scrive è assolutamente tipico delle irritazioni prostatiche ed è dovuto all'irradiazione in avanti lungo l'uretra del disturbo che si origina appunto dalla prostata. Nel punto preciso dove lei sente il fastidio non dovrebbe proprio esserci nulla, né esternamente, né internamente. Tutto questo si potrebbe probabilmente giovare, almeno in parte, di qualche tipo di terapia specifica, che però noi non possiamo definire a distanza, ma che deve essere individuata da un nostro Collega che la possa valutare direttamente.

Saluti
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