Infezione persistente alle urine

Buongiorno a tutti voi .
Ho 43 anni, e da circa 2 anni soffro di infezioni alle vie urinarie.
Dopo svariate visite di urologi e svariate terapie antibiotiche, ad oggi non sono riuscito a risolvere il problema.
Esami eseguiti:
urinocoltura:
8 mesi fa esito: positivo =100.000 UFC/ml Escherichia coli
eseguita terapia antibiotica con levocksacin 250 x 2 al dì per 28giorni senza effetti collaterali.
Dopo circa due mesi, ripeto gli esami con esito identico al primo.
Eseguita terapia identica alla prima.
Due mesi fa dopo circa venti giorni di difficoltà ad urinare( con bruciore,cattivo odore delle urine,e dolori alla vescica mi sono rivolto ad un'altro urologo per una visita.
Dopo alcuni esami, urinocoltura,più antibiogramma, con esito:Positivo = 100.000 UFC/ml Klebsiella pneumoniae
Terapia esegita TAVANIC 500 1 comp al dì per otto giorni con effetti collaterali( aumento dei dolori dell'addome basso e diarrea con sospensione della terapia.
potrei avere un parere,se e così difficile combattere queste infezioni urinarie? visto che sono già portatore di calcoli renali, sto curando una nefropatia acuta!
Vi ringrazio anticipatamente
Distinti saluti.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.5k 1.7k 18
Gentile Signore,
i batteri rilevati alle urocolture sono di evidente origine intestinale, ci chiediamo se lei sogfra di qualche problema da questo punto di vista, ad esempio colite, stitichezza, eccetera. Inoltre, sarebbe importante conoscere nel dettaglio questa situazione di calcolosi renale, poichè questa potrebbe contribuire in modo sostanziale nel predisporre a queste infezioni urunarie che in un maschio della sua eta non sono certamente così comuni.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Mi scuso per aver risposto solo oggi Dr. Piana, ringraziandola per la risposta.
Riguardo alla calcolosi renale, sono sofferente dall'età di anni venti con svariate terapie e ricoveri siamo riusciti a limitare le continue coliche renali, con l'espulsione di calcoli di dimensioni ridotte.
L'analisi effettuata ai calcoli eliminati a riportato:
di natura ossalato di calcio.
Mi e stato consigliato dallo specialista, una idratazione abbondante per prevenire la formazione.
Due mesi fa vista la persistenza dell'infezione si e deciso di eseguire una coloscopia per accertare una eventuale problematica al colon con esito negativo.
Due settimana fa mi sono rivolto ad un'altro urologo esponendo il problema, e mostrandogli la documentazione in mio possesso, dopo una visita mi e stato riferito di avere una prostata ingrossata alla palpazione e mi e stato chiesto di ripetere l'esame delle urine,urinocultura, antibiogramma più spermicultura, Flussometria, in più devo eseguire una tac addome completo con mdc per ulteriori accertamenti, visto che le ultime quattro ecografie addome effettuate non si possono valutare per la diffusa aereocolia.
Esito degli esami;
urocultura : POSITIVO Escherichia coli
spermicultura : POSITIVO
Flussometria: Disfunzione delle basse vie urinarie
Valori del grafico:
Volume tot: 487 ml
T di svuotamento: 80 s
T di flusso: 79 s
Flusso medio: 6 ml/s
Flusso di picco: 16 ml/s
Tempo per il picco 3 s
Rimane da eseguire la tac.
In attesa dell'esame il medico di famiglia mi a prescritto Ciproxin 500 mg due volte al dì per sei giorni, ma i dolori al fianco sx più all'addome basso continuano.
Non appena avrò l'esito della tac la informerò dell'esito.
Ringraziando della sua gentilissima disponibilità le auguro distinti saluti.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.5k 1.7k 18
Gentile Signore,
non è detto che un colon che funziona male debba poi presentare delle evidenti alterazioni all'indagine endoscopica. Già il fatto che l'ecografia sia persistentemente alterata da fenomeni di meteorismo conferma il fatto che la componente intestinale nella predisposizione alle infezioni urinarie sia considerevole. Resta da accertare con chiarezza la situazione relativa alla calcolosi renale, senz'altro alla TAC non potrà sfuggire nulla. In una simile situazione noi non saremmo propensi alla somministrazione empirica di antibiotici, limitandone l'uso il più possibile per non interferire interiormente a livello intestinale e non rischiare di indurre pericolose resistenze.

Saluti