Incontinenza a seguito prostatectomia radicale con tecnica robotica e “nerve sparing”

Egr. Dott.
Le scrivo per aver un suo parere: Ho 50 anni e sono stato operato di prostatectomia radicale con tecnica robotica e “nerve sparing “da circa 40 gg. Come già noti i problemi conseguenti sono l’impotenza e l’incontinenza e come ben sa’ entrambi in egual misura determinano la qualità della nostra vita.
Ad oggi, nel mio caso, Il problema dell’incontinenza si presenta quasi per il 90%, inteso dire che durante la giornata si presentano minzioni spontanee più o meno brevi (ad esempio mentre scendo o salgo le scale, alzandomi dalla sedia, movimenti più o meno bruschi ...diciamo nel quotidiano) che chiaramente svuotano pian piano la vescica, pertanto il tentativo volontario si presenta occasionalmente e per brevi minzioni. Non sono presenti più minzioni spontanee durante le ore notturne e non più, con difficoltà, anche appena alzato!
Non mi sono stati prescritti farmaci specifici ma solo esercizi per rafforzare il muscolo del “pireneo”.
A tal proposito vorrei chiederle:
Quali sono i tempi di ripresa prima di pensare di adottare soluzioni alternative al problema? (Ho sentito parlare del Sling Transotturatorio Advance che rappresenta un nuovo approccio al trattamento della complicanza più frequente nell’intervento oncologico che consetirebbe di ripristinare l’anatomia del complesso uretrale secondo la normale configurazione pre-operatoria, migliorando la funzione dello sfintere esterno. Rif.Prof. Gozzi)
Considerato che gli esercizi presentano delle difficoltà nell’individuare il muscolo del pireneo è vero che salendo le scale, in particolar modo a 2 alla volta, il muscolo viene sollecitato e petanto si rafforza?
Eventualmente la fisioterapia da adottare quale è? e da quando?
Quale esame, se esiste, è possibile eseguire per capire se l’intervento è stato eseguito correttamente o necessita di intervenire ancora?
Ci sono farmaci aiutano la ripresa e quando adottarli?
Scusi per le innumerevoli domande ma comprende bene la difficoltà che comporta tale problema per continuare a riprendere la vita quotidiana con tutti i problemi annessi…
Certo di un suo riscontro le porgo i più cordiali saluti.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Ci chiediamo francamente perché lei non abbia posto queste domande così ovvie e dirette ai nostri Colleghi che l'hanno in cura, che l'hanno appena operata e che conoscono direttamente lei ed il suo caso. A distanza è purtroppo solo possibile formulare delle considerazioni di carattere generale, d'gni modo speriamo di poterle essere ugualmente utili. Il tempo trascorso non è ancora sufficiente per poter già formulare un giudizio. Diciamo che prima di esprimersi, soprattutto sull'eventuale necessità di un ulteriore intervento mirato al controllo dell'incontinenza sarà indispensabile attendere ancora qualche mese, perio durante il quale è molto probabile che si assista ad un ulteriore progressivo miglioramento. Questo in particolare poiché lei è stato sottoposto ad un intervento in laparoscopia robotica, che permette un eccellente controllo e conservazione dei meccanismi della continenza. Questo è il periodo in cui è la fisioterapia a svolgere il ruolo più consistente,ma non si può pretendere che lei sia in grado di gestire autonomamente questa riabilitazione. Se i suoi lodevoli sforzi non sono sufficienti, lei si dovrà affidare ad un fisioterapista sensibile a questo tipo di problemi, in genere si segue un percorso che comprende anche elettrostimolazioni e biofeedback. Alcune strutture urologiche gestiscono direttamente questo tipo di riabilitazione del perineo - e non "pireneo" ... (!), altrimenti sarà opportuno rivogersi direttamente in fisioterapia.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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