Terapia post intervento sospetta stenosi uretrale e conseguente blocco calcolo renale

Buonasera
Scrivo a nome di mio marito, il quale preferisce affidare a me, studentessa di Medicina, la descrizione della sua situazione.Da due mesi a questa parte mio marito sta seguendo consulti medici per sospetti calcoli renali di dimensioni irrisorie, inferiori ai 7mm, posizionati nell'uretere destro.
Settimana scorsa i calcoli (ormai calcificati fra loro) sono arrivati in vescica, e mio marito ha pensato di raddoppiare la quantità d'acqua per espellerli meglio. Ma, al di sopra di ogni sospetto, il calcolo si è bloccato in Uretra, impedendo del tutto la minzione e rendendo praticamente impossibile i movimenti. Terrorizzata da un possibile rischio di idronefrosi e vista la quantità di urina bloccata in vescica, ci siamo recati immediatamente in pronto soccorso, dove gli sono stati somministrati antidolorifici per endovena oltre che a soluzione fisiologica, ma nessun tipo di aiuto per aiutarlo a svuotare la vescica (penso a un farmaco come tamsulosina). Aggiungo che viviamo in Olanda, e il prontuario medico in caso di emergenze urologiche segue un iter differente da quello Italiano. Dopo aver tenuto sotto controllo (apparentemente) il dolore grazie a Paracetamolo, Buscopan, perfino Morfina per via endovenosa, e aver aspettato che il rilassamento dovuto agli antispastici favorisse il passaggio dell'urina, cosa non avvenuta, il medico si decide a inserire un Catetere. Il catetere risulta bloccato a tre-quattro centimetri dal meato urinario, proprio in prossimità del calcolo, che si può anche avvertire al tatto. Temendo che inserendo il catetere con troppa forza potesse far ricadere il calcolo in vescica, il medico lascia perdere, ma forse grazie al lubrificante usato per inserire il catetere parzialmente mio marito riesce a urinare e a svuotarsi di circa 600 ml di urina (in vescica circa 1,8 L presenti). Arriva l'urologa appositamente chiamata, decide di intervenire con una dilatazione grazie a cateteri dopo aver visto con un endoscopio un restringimento dell'uretra (forse una stenosi precedente dovuta a qualche trauma?) che insieme al calcolo sono la causa di questi problemi. Inserendo un catetere sempre più largo fino ad arrivare in vescica e a svuotarla totalmente, l'urologa riesce poi a estrarre il calcolo, rientrato in vescica, con l'aiuto di una pinza. Mi scuso per la spiegazione lunghissima, ma arrivo al dunque, Dopo interventi così invasivi e la somministrazione di un antibiotico (solo per il giorno successivo) mio marito avverte bruciori e sanguinamenti lievi, dolore durante l'erezione, ma in via di miglioramento. Mese prossimo dovremo recarci dall'urologa per controllare il flusso urinario e scongiurare una recidiva della stenosi, ma oggi senza bruciore mi comunica che l'urina è venuta fuori completamente rossa, e avverte un senso di malessere generale. La mia domanda: E' possibile che un'eventuale infezione si presenti dopo una settimana? Un restringimento uretrale può aggravarsi dopo un intervento del genere? Cosa fare? Grazie a tutti
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
È ampiamente prevedibile che dopo manovre così invasive vi possa essere la persistenza di vari disturbi con una graduale tendenza alla stabilizzazione in un periodo anche di qualche settimana. Abbiamo qualche dubbio che il calcolo si fosse davvero fermato a monte di uns stenosi dell'uretra, poiché questa avrebbe dovuto già dare qualche segno di sé anche in precedenza. D'ogni modo, a così breve termine non è possibile esprimere al cun giudizio, la,situazione dovrà essere ovviamente tenuta sotto controllo nell'arco dei prossimi mesi.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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dopo
Utente
Utente
Ringrazio il Dr. Piana per la sua celere risposta.
Effettivamente solo insistendo mio marito ammette di aver avuto sempre un flusso urinario debole, prima dell'intervento, sebbene non ricordi di aver avuto particolari traumi in zona inguinale tali da giustificare una stenosi con tessuto cicatriziale duro e spesso.
E' possibile avere una conformazione genetica tale da poter nascere e crescere con un'uretra "più stretta"?
Al momento riferisce episodi di Ematuria saltuari, non ad ogni minzione, con urina che varia di colorazione, da rosso rubino a rosato e arancione. Riferisce inoltre uno strano fenomeno dermatologico, i capillari attorno alla vena centrale del pene sono blu scuri e molto evidenti, quasi fossero lividi. Il dolore durante l'erezione può essere dovuto a una "compressione" eccessiva dei corpi cavernosi sull'uretra ancora in cicatrizzazione?
Sicuramente proseguiremo con un consulto specialistico, nel frattempo ha qualche consiglio riguardo le manovre quotidiane?
Ancora grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Come lei dovrebbe sapere, cara prossima Collega, esistono anche le stenosi congenite dell'uretra (le cosiddette "valvole"), anche se pare difficile arrivare in età adulta senza manifestare evidenti problemi e complicazioni. Che vi possa essere ancora saltuario sanguinamento e qualche disturbo in erezione è pure accettabile, ragione vuole che questi disturbi tendano a recedere entro le prossime due settmane. Sarà comunque opportuna una uteriore valutazione specialistica a breve distanza.