Soluzioni per ostruzione uretrale completa post-prostectomia

Buongiorno,
ho un familiare di 82 anni in buone condizioni di salute, che ha sviluppato un'ostruzione uretrale completa dopo intervento di prostectomia parziale ("pulizia della prostata") per via trans-uretrale.

L'ostruzione è peggiorata fino a rendere il paziente incapace di urinare.

Recatosi al pronto soccorso è stata tentata la dilatazione tramite catetere inserito per via uretrale, con risultato negativo.
L'infermiere non è riuscito a superare l'ostacolo.

E' stato quindi applicato un catetere "collegato direttamente alla vescica".

Dopo un periodo di attesa per vedere se l'infiammazione si riduceva diminuendo l'ostruzione uretrale, è stata nuovamente tentata la dilatazione tramite catetere uretrale. Ancora una volta con esito negativo.

A questo punto il paziente è stato messo in lista per un intervento di chirurgia. Da quanto riferito dal paziente tale intervento, ha lo scopo di tentare di superare l'ostruzione accedendo dalla vescica.
E' stato detto al paziente che questo intervento rappresenta l'ultimo tentativo possibile.

La situazione crea evidenti problemi a un paziente che ancora è in buone condizioni di salute e pienamente autosufficiente.
Lo scenario che si stà delineando è quello di dover convivere con il catetere a vita.

Cercando informazioni in internet circa la risoluzione delle ostruzioni uretrali ho trovato diverse possibilità di intervento, che sulla carta sembrano offrire diverse opzioni di risoluzione positiva della condizione (applicazione di stent, ricostruzione uretrale ecc.).

Chiedo quindi un conforto sulle possibilità che la medicina attuale ha di risolvere positivamente questa situazione.

Forse il paziente è troppo anziano per certe opzioni chirurgiche?
Forse si tratta di opzioni chirurgiche piuttosto specialistiche e poco praticate?

Oppure queste tecniche hanno dei limiti importanti ed in simili casi le probabilità di insuccesso sono alte?

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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 18
Le notizie che ci fornisce sono forzatamente lacunose ed in parte anche contraddittorie, è pertanto difficile esprimere un giudizio. Diciamo che il primo approccio alla risoluzione di un restringimento dell'uretra è sempre di tipo endoscopico (uretroscopìa ed uretrotomìa endoscopica). Non comprendiamo se questo tentativo sia già stato fatto, d'ogni modo le possibilità di risoluzione in mani esperte sono molto elevate. Se questa procedura non dovesse riuscire, vi è ancora la possibilità di passsare nell'altro verso attraverso la vescica, anche se questa è una operazione un poco più complessa, in cui può non essere sufficiente la strumentazione endoscopica, ma si debba anche agire chirurgicamente. Ultima possibilità è un intervento chirurgico direttamente sull'uretra (uretroplastica), situazione che riteniamo però molto remota e da non considerare almeno per il momento.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it