Calcolosi renale

Buongiorno, vi scrivo per mio marito, 43 anni, non fumatore, nè bevitore (h. 1,83, 82 kg) che è soggetto sporadicamente a coliche renali (ogni 8 anni circa). L'ultima, il 29 giugno, è stata risolta in PS con Toradol. Dopodichè ha continuato ad avere dei fastidi nei gg. successivi, ma non dolore. Il 9 luglio (aveva ancora delle leggere fitte) ha eseguito un'ecografia addome completo di cui riporto il referto (solo la parte relativa ai reni): ...Reni regolari per dimensioni ed ecostruttura. Riconoscibile dilatata la pelvi renale dx (diametro 2 cm) ed il corrispondente uretere prossimale del tratto lombare (diametro di 0,7 cm) fino in corrispondenza di calcolo del diametro di 0,7 cm. Vie escretrici di sx regolari. Grossi vasi retroperitoneali regolari. Vescica ben espansa con pareti regolari.
Da una decina di gg. non ha più alcun disturbo, beve regolarmente 2litri e più di acqua con residuo fisso molto basso (Lauretana, Sant'Anna etc.). Oggi. a distanza di 16 gg. dall'ecografia, ha eseguito la Tac con MDC prescrittagli dall'urologa (previo esame della creatinina il cui risultato è il seguente: 88 con valori di riferimento 59/104; eGFR (CKD-EPI) 92 con valore > 90) e questo è il referto:
Esame eseguito senza e con MDC: 350, 120 ml.
Fegato nei limiti per dimensione, morfologia, presenta al V segmento formazione ovalare di circa 15 mm, tenuemente ipodensa all'esame diretto e in fase arteriosa, che manifesta enchancement globulare in fase venosa portale e diviene quasi isodensa al parenchima circostante in fase tardiva, come per angioma. Nei limiti TC colecisti, vie biliari, la milza ed i surreni. Non calcificazioni nè processi espansivi solidi alpancreas.
reni nei limiti per dimensioni, morfologia, a parenchimografia conservata. Al terzo superiore ed al terzo inferiore del rene dx presenti 2 calcoli calcifici di circa 2 mm; più ampie le cavità caliceali ed il bacinetto (diametro AP di circa 15 mm) per la presenza al terzo prossimale dell'uretere di calcolo calcifico di circa 5.5 mm, regolare l'uretere a valle sino allo sbocco in vescica.
Al polo renale inferiore sono presenti 2 calcoli calcifici, il più grande di circa 5mm, l'altro di circa 1.5 mm; non dilatazione delle cavità calico-pieliche e dell'uretere.
Vescica a profili regolari indenne da calcoli allo sbocco degli ureteri.
Aorta addominale sottorenale regolare per calibro e decorso. Nei limiti TC prostata e vescichette seminali. Fleboliti in piccolo bacino. Non linfonodi ad asse corto patologico nè versamenti peritoneali.
In attesa di visita urologica, chiedo cortesemente:
- Cosa sono: questo probabile angioma al fegato ed i Fleboliti in piccolo bacino
- In assenza di sintomi è necessario un intervento urgente per i calcoli o si può monitorare la situazione periodicamente con tale referto?
- Oltre a bere, può adottare altri comportamenti utili?
Grazie mille.
Cordialità.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
L'angioma del fegato è una piccola e comune malformazione congenita. I fleboliti dello scavo pelvico sono calcificazioni presenti nelle grosse vene che contornano la vescica, la prostata ed il retto, di origine perlopiù indefinita. Entrambi i rilievi non hanno alcun significato e vengono solo segnalati alla TAC per precisione e completezza del referto. La TAC come spesso accade mostra dimensioni reali del calcolo circa il 20% inferiori rispetto all'ecografia, che tende invece a sovrastimare. Un calcolo di 5-6 mm può essere teroricamete espulso spontanemente, questo è più semplice se per al stessa via sono già stati espulsi altri calcoli in passato. Certo è che questo deve avvenire entro tempi accetabili, diciamo un massimo di 2-3 mesi a patto che nel frattempo non si manifestino altre coliche o complicazioni, che certamente renderebbero opportuno un intervento endoscopico più sollecito. Se al prossimo controllo ecografico il calcolo fosse ancora presente (ovvero a dilatazione renale non si fosse risolta) le indicazioni all'intervento sarebbero comunque indiscutibili. In questi casi noi completiamo sempre la bonifica anche dei piccoli calcoli renali, in modo che, almeno da quel lato per un lungo periodo non dovrebbero più manifestarsi problemi. La progressione del calcolo nell'uretere è del tutto imprevdibile e comunque non è aiutata dalla spinta del flusso urinario, che se troppo sostenuto rischi addirittura di appesantire il rene e causare inutili fastidi. Pertnto, noi riteniamo che consigliare l'assunzione di elevate quantità di liquidi sia inutile se non controproducente e sia il tenace retaggio di un concetto fisiologico errato. Tantomeno può essere influente la qualità dell'acqua che si beve. Fino a qualche tempo fa si dava credito a terapie cosiddette "espulsive" a base di alfa-litici e cortisone, ma più recentemente alcuni studi scientifici ne hanno dimostrato la reale efficacia solo in casi molto selezionati, rendendo ingiustificata la prescrizione diffusa che era entrata nelle abitudini non solo degli specialisti.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
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Gent.mo dott. Piana,

la ringrazio per sua risposta precisa ed esauriente.
Le chiedo gentilmente ancora questo:
- qual è il tipo di intervento che eventualmente si andrebbe ad eseguire in questi casi, la sua durata approssimativa, i giorni di ricovero pre e post degenza e l'iter del decorso postoperatorio più o meno;
- ci sono eventuali farmaci o altre sostanze (per es. il famoso citrato che possono essere utili al discioglimento e/o alla prevenzione dei calcoli di ossalato?);
- bere acqua del rubinetto o, acqua minimamente mineralizzata (come sta facendo mio marito)non cambia nulla o può essere un piccolo contributo? E per l'alimentazione c'è qualche accorgimento (alimenti che proprio deve evitare)?
- Infine, visto che dall'ecografia si evidenziava un solo calcolo, mentre dalla TAC con MDC se ne sono evidenziati 5, al prossimo controllo è consigliabile un'altra ecografia pur con i suoi limiti?
- infine, se la colica l'ha avuto lo scorso 29 giugno, l'eco l'ha eseguita il 9 luglio e la tac l'altro, secondo lei potrebbe andar bene un controllo a metà settembre?

La ringrazio molto.
Cordialmente.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Riguardo all'intervento, parliamo di una ureteroscopia operativa con frammentazione laser del calcolo, intervento della durata di 30 minuti circa, eseguito perlopiù in anestesia periferica ed in regime di ospedalizzazione diurna.
Il citrato di potassio ha un effetto inibitore sulla cristallizazione dell'ossalato di calcio, peraltro molto variabile da caso a caso. Ha comuque un generico effetto di prevenzio e poco o nulla può fare nei confronti di calcoli già formati.
Come abbiamo già detto, in questa fase la composizione dell'acqua non ha alcuna importanza. Comunque, anche in termini più generali, insistere sulla durezza dell'acqua è più che altro un argomento di significato commerciale, buona parte delle acque di acquedotto hanno qualità pari, se non talora superiori a quelle con etichetta.
L'alimentazione ha un'influenza marginale sulla formazione dei calcoli a contenuto di calcio, a patto che la dieta sia libera e variata e non condizionata (es. vegana, iperproteica, ecc.). Ci si limta in genere ad indicare una generica restrizione del sale e non indulgere con il cioccolato e la frutta secca. Tutto questo comunque unicamente a scopo preventivo.
Su questi argomenti abbiamo scritto in passato alcuni articoli su questo stesso sito.
Per risparmiare le radiazioni, la TAC viene ripetuta solo quando strettamente indispensabile. L'ecografia è in genere sufficente per controllare, sempre che l'ecografista sia cosciente di quaro era stato individuato alla TAC e sappia dove cercare.
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Gentile dott. Piana,
la ringrazio molto. Ieri l'urologa, dopo aver esaminato la TAC, ha messo in lista mio marito per l'intervento di ureteroscopia per fine agosto. Ha detto che si andrà a rimuovere il solo calcolo da 5.5mm che si trova al terzo prossimale dell'uretere.
(..più ampie le cavità caliceali ed il bacinetto (diametro AP di circa 15 mm) per la presenza al terzo prossimale dell'uretere di calcolo calcifico di circa 5.5 mm, regolare l'uretere a valle sino allo sbocco in vescica).
Gli altri calcoli presenti nei reni resteranno al proprio posto. Casomai in questo lasso di tempo dovesse avere una nuova colica, allora eseguirà un'eco per vedere se il calcolo nel frattempo è stato espulso. Mio marito naturalmente non è molto felice di operarsi (anche perchè si è appena operato di ernia inguinale dx e fra un pò dovrà farlo anche per l'ernia sx). Dato che vorremmo anche andare un pò in vacanza, ci porteremo dietro il toradol. Lei cosa pensa della situazione? C'è qualche speranza secondo la sua esperienza che nel frattempo il calcolo possa essere eliminato? La colica l'ha avuta il 29 giugno, l'eco l'ha fatta il 9 luglio e la TAC il 24 luglio.
La ringrazio molto per la sua cortesia.
Cordialmente.

PS Lo stent è doloroso da rimuovere?
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
L'esperienza ci ha insegnato che non vi è quasi nulla di più imprevedibile della progressione dei calcoli in uretere. Ogni urologo che si occupa di questi problemi ha visto partorire inaspettatamente calcoli anche intorno ai 10 mm (talora poche ore prima dell'intervento ...), cosi come si sono dovute eseguire delle ureteroscopie per calcoli di 2-3 mm, ma che erano fonte di gravi sintomi e complicazioni. I dubbi sul "partire per le vacanze" si ripropongono costantemente in questo come in altri periodi festivi. Ci siamo abituati. Il nostro atteggiamento è quello di appellarsi alla propensione psicologica dell'interessato/a e dei suoi congiunti al fatalismo, piuttosto che al timore ed alla prudenza. Le possibilità di nuove coliche ed altre complicazioni non sono una certezza, ma comunque possibili. Cercando di giungere ad un compromesso, si consiglia in genere di partire armati di antidolorifico, ma comunque evitare di portarsi in zone in cui l'assistenza sanitaria potrebbe costituire un grave problema (tipo trekking in Mongolia, ecc. ).
Considerato che i Colleghi pare rinuncino ad una bonifica della calcolosi renale omolaterale, sarà necessario un maggiore impegno per evitare che i calcoli presenti aumentino di volume in futuro.
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Gent.mo Dott. Piana,
innanzitutto la ringrazio con estremo ritardo per la sua ultima risposta e la aggiorno sulla situazione attuale. Stamane mio marito ha eseguito una eco addome inferiore di controllo a distanza di 2 mesi dalla prima ecografia e di 1 mese dalla TAC addome con MdC. Le riporto il referto: Regolari le dimensioni di entrambi i reni. Il rene di sx presenta alcuni spot iper-ecogeni di natura verosimilmente microlitiasica. Spot iper-ecogeno è presente anche nel polo superiore del rene di dx. Il bacinetto di dx appare un pò dilatato (diametro antero-posteriore 15 mm). Riconoscibile solo il tratto iniziale dell'uretere di dx che appare un pò dilatato. Non dilatato il tratto distale dell'uretere di dx. Non dilatate le vie urinarie escretrici di sx. Vescica ben distesa con pareti regolari senza difetti endoluminali. Normali le dimensioni della prostata il cui volume è 18,8 cc. Regolari le vescichette seminali."
Il radiologo ha detto che non è possibile esaminare attentamente l'uretere a causa dell'intestino e che lui non vedeva immagini di calcoli (vedi sopra eco del 9 luglio scorso) ma, essendoci la stessa dilatazione (vedi urotac del 24 luglio scorso), era probabile ci fosse sempre.
Nel frattempo mio marito ha assunto Uriston plus per un mese e ha bevuto circa 2 litri di acqua al giorno. Non ci hanno ancora chiamato per l'eventuale intervento e domattina andremo dal medico curante per mostrargli questo ulteriore esame. Ultima cosa: Ho trovato un'eco del 2010 (effettuata in PS in seguito ad un'altra colica renale) che riporta "......A dx dilatazione delle cavità calicopieliche con diametro AP del bacinetto di 15 mm. Per quanto giudicabile non apprezzabili formazioni litiasiche nel tratto iuxtavescicale degli ureteri". Ed anche una Tac spirale multistrato torace e addome senza MdC che riporta: "....All'estremo di calici di gruppo medio-inferiore di dx 2 minute concrezioni litiasiche. Non dilatati gli assi escretori. Possibile minuta concrezione litiasica nel lume dell'uretere dx a livello del suo sbocco in vescica".
L'urologo all'epoca gli aveva prescritto terapia idropinica ed Uriston a cicli. Dal 2010 al giugno 2018 non ha avuto più nulla fino allo scorso giugno.
Nella mia ignoranza mi e le chiedo: potrebbe essere che quella dilatazione di 15 mm sia sempre la stessa dal 2010 e che quindi la situazione sia uguale ad 8 anni fa?
La ringrazio se mi vorrà dare un suo parere. Cordialità.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Al momento non possiamo avere alcuna certezza sulla situazione, raramente l'ecografia riesce ad individuae i calcoli nell'uretere, a meno che si trovino nel primi od ultimi 2-3 cm. In questi casi il da farsi (o non farsi) è dettato più che altro dalla presenza e dall'entità dei disturbi. La completa scomparsa di tutti i disturbi potrebbe fa riporre "l'ascia di guerra", consigliando comunque una ulteriore ecografia a distanza. Se invece qualche sintomo persiste è inutile tegiversare e l'unica cosa utile da fare è ripeere la TAC dell'addome senza mezzo di contrasto.
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La ringrazio dott. Piana. Dall'episodio di colica dello scorso giugno, mio marito fortunatamente non ha più avuto alcun disturbo. Certo, pur trattandosi di un intervento di lieve entità, è pur sempre un intervento ed è naturale che si preferisca evitarlo se possibile. In ogni caso domattina sottoporremo il tutto al medico curante.
Che ne pensa dell'uriston assunto a cicli?

Grazie molte.
Cordialmente.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
La nostra opinione su tutti gli integratori alimentari è nota da tempo ... Se davvero fossero efficaci, il problema della calcolosi sarebbe risolto da tempo e noi potremmo dedicarci ad altro.
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D'accordo.
La ringrazio.
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Buon pomeriggio dott. Piana,
questa mattina abbiamo portato tutta la documentazione al medico curante, il quale, dopo averla esaminata attentamente, ci ha consigliato di eseguire l'intervento. secondo lui, infatti, la dilatazione del bacinetto renale che ancora si evince dall'eco effettuata l'altro ieri, è rimasta immutata e col tempo, sostiene, potrebbe compromettere la funzionalità renale, soprattutto se dovesse aumentare la dilatazione stessa. Come detto ieri, è logico che mio marito preferirebbe evitare un intervento, ma ci chiediamo e le chiediamo a tal proposito, visto che è il suo campo e avrà visto tantissimi casi simili, lei cosa ne pensa.
Infine 2 domande forse sciocche:
1- Come è possibile che il primo ecografista abbia visto così bene l'uretere individuando i calcoli e le loro dimensioni, mentre il secondo sostiene che non sia possibile individuarli con certezza perchè l'uretere è in parte mascherato dall'intestino. Molto bravo il primo e meno il secondo? Non so cosa pensare.
2- E' possibile che una dilatazione del bacinetto permanga anche dopo l'espulsione del calcolo? E che quindi, per assurdo, dall'eco non si sia più evidenziato il calcolo, bensì soltanto la dilatazione (frutto magari di un'espulsione recente di cui non ci si è accorti) che pian piano va a ridursi?
Sono tutte congetture prive di fondamento me ne rendo conto, ma mi piacerebbe capire a fondo se possibile.
La ringrazio molto.
Cordialità.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Inutile fare congetture, bisogna ripetere una TAC dell'addome senza mezzo di contrasto. Ovviamente non ci si attiva per un'intervento (anche se poco invasivo) se non si è assolutamente certi che vi sia veramente un calcolo. Nonostante tutto, succede ancora, seppure molto raramente, di intervenire senza trovare più nulla ed allora per noi urologi è un po' uno smacco, che cerchiamo comunque quanto possibile di evitare.
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Gentile dott. Piana,
le riscrivo a proposito di mio marito che è stato dimesso stamane dopo aver effettuato ieri mattina intervento Rirs per rimuovere un calcolo renale dx di 5 mm. ca. Alle 6 gli hanno rimosso il catetere posizionato subito dopo l'intervento e gli hanno lasciato lo stent a doppia j che rimuoveranno fra 7 gg. Finchè ha avuto il catetere l'urina usciva abbondantemente e di color rosato. Dopo averlo rimosso, non ha mai urinato in maniera normale e, fino ad ora, quando sente lo stimolo, ne esce pochissima. Mentre, ne perde tantissima senza accorgersene, tanto da bagnarsi i pantaloni. In pratica, quando va in bagno, l'urina esce a gocce continue e sente bruciore. Mai un bel flusso. Ma, la cosa peggiore è che sgocciola ovunque, non può sedersi da nessuna parte. Le chiedo se è normale tutto questo? In ospedale hanno detto che possono esserci questi problemi, ma, mi scusi, dovrà "farsi la pipì addosso" in continuazione per 7 gg.e per giunta a gocce?
La ringrazio.
Cordialmente.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
La presenza dello stent può essere fastidiosa, anche parecchio, intesa come stimolo irritativo, ma in linea di massima non giustifica di per sè l'incontinenza, intesa come perdita involontaria e continua di urina. In questi casi c'è da dubitare che lo stent sia sceso e che la sua parte terminale si trovi nell'uretra al di sotto dello sfintere. Cose che capitano, anche se raramente. Diremmo che sia il caso di far valutare la situazione con sollecitudine, è sufficiente eseguire una radiografia diretta per chiarire questo dubbio.
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La ringrazio. Ho dimenticato di dirle che, quando mio marito ha posto il problema all'urologo, gli hanno fatto un'ecografia alla vescica per vedere se c'era ristagno di urina ed era vuota e gli hanno messo e tolto più volte un piccolo "tubicino" ed hanno riscontrato che tutto fosse a posto. Adesso gli ho appena acquistato dei pannoloni per l'incontinenza. Il medico di base ha detto che deve riprendere il controllo degli sfinteri e, se entro domattina la situazione non migliora, di tornare in reparto. Ma, nel caso lo stent sia sceso, cosa si fa?
Grazie mille.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
In effetti "perdere il controllo degli sfinteri" per una ureteroscopia ci pare un poco esagerato ... d'ogni modo non poniamo limiti alla Provvidenza! Si valuti dunque l'evoluzione nelle prossime 24 ore. Se lo stent si è spostato, nella maggioranza dei casi lo si rimuove completamente anzitempo, contando sul fatto che sono le prime ore dopo l'intervento quelle in cui la protezione è più utile. D'ogni modo vi possono essere delle indicazioni diverse e particolari per il singolo caso.
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La ringrazio dott. Piana. La aggiornerò.
Cordialmente.
[#18]
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Gentile dott. Piana,
oggi a 4 giorni dall'intervento, mio marito continua ad avere ancora perdite di urina, anche se non in maniera cospicua come prima. Adesso ha lo stimolo e urina regolarmente, ma non riesce a fare in tempo ad arrivare in bagno asciutto, perchè l'urina già comincia ad uscire e lo stesso accade quando passa dalla posizione supina a quella seduta od eretta. Inoltre, dopo aver urinato, lo sgocciolamento continua per un bel pò (infatti sta utilizzando i pannoloni). Giovedì toglierà lo stent ambulatorialmente ed il suo timore è che l'incontinenza continui anche dopo. Dato che ha 43 anni, la prospettiva non è delle più allettanti. Lei cosa pensa in proposito? E' doloroso togliere uno stent a doppia j?
La ringrazio.
Cordiali saluti.
[#19]
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Utente
Mi scusi dott. Piana, ho dimenticato di chiederle un chiarimento gentilmente. Sulla lettera di dimissioni di mio marito c'è scritto "...il paziente è stato sottoposto a litotrissia endourologica retrograda a dx di calcolo di 5 mm. a livello di un calice medio (risalito dall'originaria sede lombare), e successivo posizionamento di stent ureterale dx DJ con filo."
Non capisco: il calcolo ha cambiato sede rispetto alla TAC che diceva:

"Al terzo superiore ed al terzo inferiore del rene dx presenti 2 calcoli calcifici di circa 2 mm; più ampie le cavità caliceali ed il bacinetto (diametro AP di circa 15 mm) per la presenza al terzo prossimale dell'uretere di calcolo calcifico di circa 5.5 mm, regolare l'uretere a valle sino allo sbocco in vescica.
Al polo renale inferiore sx sono presenti 2 calcoli calcifici, il più grande di circa 5mm, l'altro di circa 1.5 mm; non dilatazione delle cavità calico-pieliche e dell'uretere.

Non gli hanno tolto calcoli a sx, ma solo a dx (non l'hanno scritto, ma i calcoli estratti erano 3 e li hanno portati ad analizzare. Evidentemente gli hanno tolto anche i 2 piccoli sempre a dx. Non sappiamo ancora la composizione dei calcoli, ma gli hanno dato Ossalactis da assumere per un mese, controllo, analisi ed eco tra 2 mesi.
Grazie molte.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Come risulta chiaramente dalla descrizione dell’intervento, durante la manovra il piccolo calcolo è risalito dall’uretere, in cui si trovava, ai calici medi del rene, dove è stato quindi raggiunto con lo strumento flessibile e frammentato. Questa circostanza è relativamente frequente in queste situazioni, ma è sufficiente disporre della strumentazione idonea per risolvere facilmente e completamente il caso. Calcoli caliciali di 2 mm possono corrispondere a semplici calcificazioni adese alle papille (placche di Randall) che non è possibile eliminare. Dopo la rimozione dello stent i disturbi dovrebbero scomparire quasi immediatamente, abbiamo comunque il sospetto che la parte vescicale dello stent possa essere un pochino scesa. La rimozione in cistoscopia può essere leggermente fastidiosa, si tratta comunque di una procedura assolutamente rapida.
[#21]
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Gent.mo Dott. Piana,
la ringrazio per la sua cortese risposta. Lo stent a doppia J ha il filo esterno. C'è sempre bisogno di una cistoscopia per toglierlo? Perchè ci era stato detto che, volendo, potevamo farlo anche a noi casa.
La ringrazio.
[#22]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
No, infatti non serve la cistoscopia
[#23]
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Buongiorno dott. Piana,
mio marito ha tolto lo stent doppia J con filo 6 gg. fa (dopo averlo tenuto una settimana dall'intervento eseguito il 20 settembre) e subito l'incontinenza urinaria è finalmente scomparsa!
In questi gg. però, ha sempre avvertito delle piccole fitte a dx (dove è stato operato) ed oggi, che ha ripreso il suo lavoro d'insegnante, questo doloretto è fisso e non più intermittente. E' all'altezza del basso ventre lato dx, zona inguinale.
Cosa ne pensa?
La ringrazio.
[#24]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Ovviamente a distanza non è possibile giudicare, comunque negli esiti di tutti gli interventi endoscopici possono residuare "piccoli" fastidi ancora per qualche tempo, che vanno poi gradualmente ad assestarsi entro qualche giorno. Se il fastidio invece non è così "piccolo" è necessario indagare in qualche modo, ma su questo l'unico a potersi esprimere è il Collega che ha eseguito l'intervento.
[#25]
dopo
Utente
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D'accordo dott. Piana. Comunque gli hanno prescritto controlli post intervento a distanza di 2 mesi, per cui a novembre eseguirà esami urine, eco addome completo e visita urologica.
La ringrazio molto per la sua cortese e celere risposta.
Cordialità.
[#26]
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Buon pomeriggio Dottor Piana,
la aggiorno sul controllo post intervento per calcolosi renale dx di mio marito a distanza di 2 mesi. ha eseguito eco addome completo di cui riporto referto:
" Fegato regolare per dimensioni, tessitura parenchimale ed ecogenicità, con un angioma capillare di ca. 16 mm. nel lobo dx. Vena porta e vene sovraepatiche di calibro regolare. Colecisti normodistesa, con pareti regolari, non contiene calcoli. Non dilatate le vie biliari. Pancreas analizzabile, milza, reni e surreni nei limiti di norma. Al terzo inferiore del seno pielico sx, calcolo di ca. 6mm. Aorta addominale di calibro regolare. Vescica ben distesa con pareti regolari. Prostata di dimensioni nei limiti di norma (volume calcolato di circa 20cc), Regolari le vescicole seminali. Come approfondimento diagnostico della urolitiasi si consigliano i seguenti esami: creatininemia, calcemia, fosfatemia, uricemia, PTH, 25 (OH) D; creatininuria, calciuria, fosfaturia, ossaluria, uricuria, citraturia, pH e volume (nelle urine delle 24h)."
Esito analisi del sangue:
P- Creatinina 84 (59-104) - errore totale <-7,0% 0,92;
eGFR (CKD-EPI) P- Creatinina 84(59-104) -errore totale <-7,0% 0,92;
eGFR (CKD- EPI) 98 >90
Profilo urinario
U-pH 5,5 (5,0-6,5)
U-Glucosio 0,0 (0,0-0,8)
U- Proteine 0,00 (0,00-0,10)
UEmoglobina 0,0000 Assente
U-Corpi chetonici 0,00 Assenti
U-Bilirubina 0,00 Assente
U-Urobilinogeno 3,2 (0,0-16,0)
U-Peso specifico <1005
Altri elementi: Nulla di significativo.
Indagine batteriologica - Esame microbiologico delle urine: Negativo.
Esame chimico-fisico dei 4 calcoli bonificati: 4 calcoli di forma irregolare- Color noce. Consistenza friabile. Superficie scabra. Ossalato di calcio monoidrato (Whewellite) 40%, Ossalato di calcio diidrato (Weddelite)30% e Fosfato di ammonio magnesiaco (Struvite) 30%.
Ha segfatto terapia con capsule di Ossalactis per 30gg.
Lunedì prossimo avrà la visita urologica di controllo e porterà tutta la documentazione. Comunque lui sta bene e beve sempre ca. 2 litri di acqua al giorno e cerca di seguire il regime alimentare che gli hanno raccomandato.

Che pensa del calcolo a sx di 6 mm.? E' inevitabile un altro intervento?
La ringrazio.
Cordialmente.
[#27]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Probabilmente non si tratta di un calcolo residuo intero ma di un agglomerato di piccoli frammenti, esito del trattamento avvenuto. In assenza di disturbi, si tratta di una situazione da tenere semplicemente sotto controllo, diremmo non vi siano indicazioni operative.
[#28]
dopo
Utente
Utente
Gent.mo dott. Piana,
mio marito ha subito un intervento di bonifica solo a dx, perchè aveva avuto coliche, nonostante a sx fosse già presente il calcolo, non hanno effettuato la bonifica anche lì.
Grazie
[#29]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Sostanzialmente il discorso non cambia.
[#30]
dopo
Utente
Utente
la ringrazio
Prostata

La prostata è la ghiandola dell'apparato genitale maschile responsabile della produzione di liquido seminale: funzioni, patologie, prevenzione della salute prostatica.

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