Covid depressione

Depressione e ansia da Covid-19

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Dr. Adelia Lucattini Psichiatra, Psicoterapeuta

I dati europei dicono che il 14% della popolazione è attualmente affetta da disturbi depressivi. Secondo tali calcoli, ad esempio in Gran Bretagna, gli effetti della depressione costerebbero allo Stato circa 12 miliardi di sterline l’anno.

In Italia il dato si aggira intorno all’11%, nel Lazio il 17%, con una maggiore frequenza al Nord è una minore incidenza al Sud, per fattori sociali, genetici, climatici e ambientali.

 

Rapporto tra aumento della depressione e la pandemia da Covid-19

Lo studio coordinato dal Dipartimento di Salute Mentale dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli” insieme all’ISS su un campione di 20.720 partecipanti, ha evidenziano che durante il lockdown sono aumentati i livelli di ansia, depressione e sintomi legati allo stress, soprattutto nelle donne.

Il lockdown è stato un fattore significativo nel peggioramento dei sintomi ansioso-depressivi.

Secondo la ricerca condotta dall’Istituto Superiore di Sanità

"gli ultimi mesi hanno comportato molte sfide, in particolare per gli operatori sanitari, gli studenti, i familiari dei pazienti affetti da Covid-19, le persone affette da disturbi mentali e più in generale le persone che versano in condizioni socioeconomiche svantaggiate e i lavoratori i cui mezzi di sussistenza sono stati minacciati.
L’impatto economico sostanziale della pandemia può infatti ostacolare oltre che i progressi verso la crescita economica anche quelli verso l’inclusione sociale e il benessere mentale.
Numerosi studi mostrano che la perdita di produttività lavorativa è tra i principali determinanti della cattiva salute mentale"
(ISS).

I numeri sulla depressione nel 2020

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiara che nel 2020 la depressione sarà il disturbo mentale più diffuso al mondo e la seconda malattia più frequente dopo le malattie cardiovascolari.

Già negli ultimi 3- 4 anni si è registrato un notevole aumento di casi di malattie mentali in generale. L’intensità e la gravità di queste malattie è invariata, quello che è cambiato è il numero di persone colpite e che soffrono a causa di esse.

I numeri sono molto significativi: più della metà delle forme depressive viene avvertita già all’età di 14 anni ma purtroppo la metà delle nazioni del mondo hanno un solo psichiatra infantile per ogni due milioni circa di abitanti.

Depressione maggiore e depressione reattiva

Esistono diversi tipi di depressione che dall’Organizzazione Mondiale della Sanità sono suddivisi in due grandi categorie:

  • depressioni maggiori (psicotiche) più rare e ben curabili con farmaci e psicoterapia, e
  • depressioni reattive (dette anche nevrotiche o minori) che invece sono molto diffuse e riguardano un maggior numero di persone.

Depressione e età d’insorgenza in tempi di Covid-19

La depressione si manifesta in tutte le età della vita e anche questo momento non fa eccezione. Bambini, adolescenti, adulti e anziani, per motivi diversi, possono soffrirne.

Inoltre la pandemia da Covid-19 non risparmia nessuno, adulti e anziani che si ammalano anche di forme gravi o mortali, giovani che si ammalano in modo meno grave ma che hanno comunque molti disturbi e i bambini che di solito non si ammalano in modo serio, tranne poche eccezioni, ma che sono molto preoccupati e impauriti per la salute dei loro genitori, dei fratelli più grandi e che temono di perdere i nonni.

I bambini sentono, ascoltano, capiscono e percepiscono emotivamente lo stato d’animo di chi li circonda, hanno dei veri e propri “radar emotivi” che li tengono anche inconsciamente, continuamente in contatto profondo con chi li circonda da cui dipendo e a cui vogliono bene. I bambini hanno le loro buone ragioni per essere preoccupati e molto bisogno di essere tranquillizzati e rassicurati.

Per non palare delle depressioni da lutto in coloro che hanno perduto persone care, familiari, parenti e amici.

Quello che accomuna tutti, in ogni età della vita è che, una volta riconosciuta e curata, ogni forma depressiva può regredire, andare “in remissione” o guarire.

Sono note anche forme di depressione ad andamento prolungato in concomitanza con malattie fisiche (ipertensione, malattie cardiache, polmonari o reumatiche) o “ricorrenti” che si ripresentano cioè al cambio di stagione, in presenza di lutti o separazioni, traslochi, cambiamenti di città, etc., e in concomitanza di malattie fisiche.

Per approfondire:Giornata Mondiale della Salute Mentale: quanto ha influito la pandemia?

Come intervenire in caso di depressione e ansia da Covid-19

Le cose importanti sono almeno due:

  1. chiedere aiuto senza timore o vergogna
  2. individuare le cause

È fondamentale lavorare sulle cause che l’hanno prodotta e in caso di disturbi gravi o con familiarità, rari ma esistono, aver fatto un’analisi aiuta a riconoscere i sintomi appena si presentano, a consultare il proprio analista o psichiatra, a riprendere una “tranche” (un breve periodo) di analisi per affrontare il problema del momento e modificare o assumere di nuovo per un periodo la terapia farmacologica.

È il modo migliore per prevenire ricadute, tutelare la propria salute e il proprio benessere, e prendersi cura di se stessi.

Sitografia essenziale

  1. http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/allarme-oms-nel-2020-la-depressione-sar%C3%A0-la-malattia-pi%C3%B9-diffusa
  2. https://www.epicentro.iss.it/mentale/documentazione-mondo
  3. https://www.who.int/en/news-room/fact-sheets/detail/adolescents-health-risks-and-solutions
  4. https://www.lopinionista.it/depressione-da-covid-19-psicoanalisi-farmacologia-e-medicine-non-convenzionali-insieme-per-la-cura-intervista-ad-adelia-lucattini-76774.html

 

Fonte Foto

 

Data pubblicazione: 11 novembre 2020

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