E' un maltrattatore?

Gentili Dottori,
sono una donna di 51 anni single, lavoro e ho tanti interessi . Ho vissuto delle storie d'amore interrotte a causa della paura di "impegnarmi". Per tanto tempo sono stata da sola fino a quando, due anni fa , non ho incontrato Lui. Un amore che sembrava quello vero e che mi ha dato felicità, un amore che sembrava troppo bello per essere vero, ed infatti, dopo due mesi ricevo una mail dalla moglie di quest'uomo che mi intima di stare alla larga. Il mio LUI era sposato, e con due figli ! Ed io non lo sapevo! Davanti alla mia fuga, lui mi ha circuito con mille discorsi, dicendomi che non mi aveva detto la verità perché il suo matrimonio era finito da tempo, che era sul punto di andarsene, che la moglie lo aveva tradito fin dai primi tempi, e che non mi aveva detto la verità perché mi avrebbe persa. Io non sono riuscita a mollare, e la storia è continuata per un anno, con lui che diceva che con la moglie non c'era più nulla ( però parlava sempre con rabbia dei tradimenti ) e che si stava separando , ed io che mi legavo. Un anno in cui mi sono abbandonata a vivere momenti in cui lui era meraviglioso con me e diceva di amarmi alla follia. Fino a quando un anno fa la moglie lo ha cacciato e per di più con l'accusa terribile di "lesioni personali". E' finito in tribunale per questo, io ho anche letto la sentenza, dove si parlava di un unico episodio , una lite in cui lui ha alzato le mani. Mi sono arrabbiata, mi sono indignata , mi sono offesa come donna per ciò che aveva fatto, ma lui mi ha risposto che queste cose" possono capitare" in tutti i matrimoni, ,e che la moglie lo aveva tradito ancora. E' dovuto andar via di casa e si è separato legalmente . A questo punto gli alti e bassi si sono intensificati: momenti di passione, amore e intimità, e momenti di distacco, freddezza e negazione. Io ho cominciato a star male . Lui non vedeva i figli ed io lo spingevo a farlo. Spariva da me e poi riappariva. Ha cominciato a chiedermi di andare a convivere, ma io non me la sono sentita. Gli dicevo che volevo provare a stare insieme sempre più, dormendo insieme tutte le volte che volevamo, ma mantenendo le nostre case. Lui si arrabbiava sparendo, non rispondendo al telefono, negandosi, e tutto ciò provocava in me delle crisi di ansia. In questo tira e molla ha cominciato ad accusarmi di essere egoista e bambina. Diceva di volere una compagna e non una fidanzata. Diceva che ero poco presente, io cercavo di fare di tutto per stargli vicino, ma non bastava mai. Ha cominciato ad essere sgarbato e sempre più "accusatore ". I periodi di sparizione si sono intensificati. Dopo un mese di assenza mi ha cercato, abbiamo fatto l'amore, ma con lui sempre con "il muso lungo". Poi è sparito di nuovo . Gli ho inviato un sms in cui gli ho detto addio. Sto molto male adesso e vi chiedo una chiave di lettura di questa storia. E' un maltrattatore? Sbaglio io ? Grata per la risposta vi invio un cordiale saluto
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Signora,
una storia inziata con bugie e continuata con problemi. Da quanto riferisce non mi pare che quest'uomo possa garantirle tranquillità. Perché fare domande? Spera di ritornare con lui o è solo curiosità? D'altra parte un uomo che alza le mani su una donna, scompare e riappare non mi pare del tutto affidabile.
Pensa di riuscire a voltare davvero pagina?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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dopo
Attivo dal 2013 al 2020
Ex utente
Gentilissima Dottoressa,
grazie per la sua immediata risposta. E' un grande conforto per me sentirmi "ascoltata" in questo momento. Sono convinta anch'io che quest'uomo non possa garantirmi tranquillità, il fatto è che la sua immagine odierna si sovrappone a quella meravigliosa dei primi tempi, che faccio fatica a dimenticare. Mille sono i ricordi belli che mi assalgono, e per questo continuo a fami domande, consapevole però anche del fatto che ormai mi è chiaro che questa persona , che ho amato, non è affidabile. Sono ancora nella fase , ahimè, in cui nutro segretamente una speranza di tornare insieme a lui, ma so che sarebbe sbagliato. Per questo spero davvero di riuscire a voltare pagina , anche se ciò comporta per me la perdita di qualcosa di enorme, dell'amore che credevo di avere trovato. Grazie ancora .
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
La comprendo, la conclusione di una storia d'amore, pur se problematica, comporta sofferenza.
Una perdita che sente enorme, poiché finalmente le era forse sembrato di trovare una persona a cui legarsi, ma si è trovata di fronte a una realtà diversa da quanto pensava di potersi aspettare.
Cerchi di distrarsi, uscire, svagarsi per stare meno ferma sui suoi pensieri.
Il tempo è un prezioso alleato per elaborare la perdita e lenire il dolore.

Cari saluti
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dopo
Attivo dal 2013 al 2020
Ex utente
So che devo affrontare la sofferenza. Spero solo di eliminare ogni dubbio. Mi riferisco al fatto che ancora penso che forse sto sbagliando a valutare la storia , che forse qualcosa potevo fare per salvare quest'amore . A volte mi assalgono sensi di colpa. Ed i rimpianti. Tuttavia le sue parole, Gentile Dottoressa , e le domande che mi ha posto,mi sono servite a ridefinire i contorni... è questo ciò che forse mi può fare bene in questo momento... grazie ed un saluto
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
< forse qualcosa potevo fare per salvare quest'amore>
A quale prezzo? E davvero quali reali possibilità di poterla vivere serenamente?

Ridefinire i contorni la può aiutare ad elaborare le colpe che si attribuisce, tuttavia cerchi di svagarsi, coltivare i suoi interessi le può essere utile per distrarsi dai suoi pensieri.

Se crede ci può far sapere in futuro come va.

Cari auguri e grazie per il cortese riscontro.

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dopo
Attivo dal 2013 al 2020
Ex utente
Grazie ancora, Dottoressa. In questo momento la mia mente è tutto un affollarsi di pensieri, di ricordi belli e brutti, di valutazioni dell'accaduto che cerco di fare. So che è ancora presto per capirci qualcosa di più, ma se mi chiedo " a quale prezzo" rispondo a me stessa che sarebbe stato un prezzo molto alto. Ormai era cominciata da troppo tempo la fase che per me è di" maltrattamento": troppi malumori, troppe bugie, troppe sparizioni alternate a rari momenti di vicinanza, sempre però avvenuti solo quando li voleva lui. Nell'ultimo periodo era come se io non esistessi quasi più, c'erano solo le sue esigenze, il suo malessere per il quale mi accusava di non essere aiutato da me. Saremmo mai potuti tornare indietro alla fase iniziale, quando tutto sembrava essere in un meraviglioso equilibrio? Credo di no, quindi il prezzo che avrei dovuto pagare sarebbe stato quello di accettare questa situazione. Il rimpianto che ho è dovuto al fatto che forse avrei potuto mostrarmi come una "donna di polso", essere più forte, non rivelare le mie paure di perderlo e le mie fragilità. Io pensavo , facendo ciò , di potere essere sincera con lui, di potere affidarmi e dialogare, ed invece non ho fatto altro che mostrare il fianco e permettergli di infierire sempre di più. Dunque ben poche possibilità di vivere serenamente. Mi chiedo tuttavia come può un uomo cambiare così e passare da una fase in cui ha mostrato grande amore, sensibilità ed attenzione nei miei confronti all'atteggiamento terribile che le ho descritto. Potrebbe entrarci il fatto che in realtà non è stato lui a lasciare la moglie, ma la moglie ha cacciato lui? Potrebbe essere che , al di là di quello che mi diceva, il fatto di volersi separare era una madornale bugia ed in realtà, se fosse stato per lui avrebbe continuato così, tenendosi me come "piacevole via di fuga" e continuando a stare con i figli e con la moglie, sebbene in un rapporto a suo dire "finito ed infelice"? Potrebbe essere , che, una volta separatosi, gli sia caduto il mondo addosso, ed abbia tentato di mettermi in un certo senso al posto (negativo) della moglie come oggetto di rabbia? Io non me la sono sentita di entrare in un rapporto così fusionale, gli ho chiesto del tempo, gli ho chiesto di procedere a piccoli passi, ma lui non faceva che ripetermi che non vuole stare "solo". Capitava spesso ( e questo è solo uno dei tantissimi bocconi amari) , che dopo essere stati insieme lui di notte si metteva a frequentare le chat lines e non le dico il dolore che ciò mi provocava. Grazie ancora, Dottoressa, per l'ascolto. Cercherò di continuare a rielaborare, ma anche di non stare ferma solo su questi pensieri coltivando i miei interessi e cercando di svagarmi e di impegnarmi in qualcosa che mi piace ed in cui credo.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le Sig.ra,
credo che abbia fatto un'analisi piuttosto lucida del disagio che quest'uomo viveva nella relazione coniugale e che ha inevitabilmente contagiato la relazione con Lei, inoltre mi sembra evidente l'intento manipolatorio nell'uso strumentale della sua presenza/assenza e infine, la difficoltà a prendere in considerazione i bisogni affettivi del partner.
Credo che questa lucidità l'abbia aiutata a non accettare la convivenza anche se i sentimenti e le ferite che l'addolorano in questo momento meriterebbero di essere ascoltate ed elaborate all'interno di uno "spazio protetto": il colloquio con uno Psicologo può offrirle l'opportunità di avviare un processo di cambiamento che la renda autonoma da una relazione che lei stessa definisce come disfunzionale e dannosa.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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dopo
Attivo dal 2013 al 2020
Ex utente
Gentilissima Dottoressa Camplone,
grazie per la sua risposta. In effetti qualche giorno fa annotavo sul mio diario queste parole: " Lui è capace, con le sue assenze , con i suoi silenzi e con i suoi ritorni, di manipolare i miei stati d'animo portandoli dall'attesa, alla gioia alle crisi di panico". E' molto brutto non essere autonoma in questo momento da tutto ciò e cercherò pertanto di seguire il suo consiglio, intraprendendo un percorso terapeutico.
Mi chiedo tuttavia perché secondo Lei il disagio che quest'uomo viveva nella relazione coniugale ha" inevitabilmente" contagiato la relazione con me. Infatti all'inizio lui non faceva altro che dirmi che trovava pace con me e che aveva bisogno della mia calma e mi chiedo se non sia dipeso anche da me il modo in cui sono successivamente andate le cose, tendo cioè ad incolparmi, e sento che ciò non mi fa affatto bene.
Quanto al fatto che io definisca dannosa e disfunzionale questa relazione, devo sottolineare che si scontrano in me due atteggiamenti diversi: da un lato mi rendo conto che , per come sono andate le cose, questa relazione mi fa molto male, ma dall'altro purtroppo è ancora vivissimo in me tutto il bene che ho ricevuto nei primi tempi, quando mi sentivo amata da lui, e questo vivere sospesa tra pensieri ed emozioni così diversi provoca in me ondate di rimpianto , di nostalgia e di sofferenza. In ogni caso, rileggendo le sue parole, ha cominciato a risuonare in me la frase "rendermi autonoma " da questa relazione. Mi piace molto questa frase, e la voglio leggere nel senso etimologico, secondo la sua radice greca: autos nòmos, cioè avere" leggi " che dipendono da sé stessi. Dunque piano piano ridivenire padrona delle mie emozioni, uscire dal pensiero ossessivo di cosa fa lui e di perché lo fa e di cosa avrebbe fatto se... etc. allontanarmi da questi pensieri, anche se ciò comporta il distacco doloroso dalle cose belle, ma forse riuscire ad essere più libera dal dolore e più capace di credere che si può comunque vivere una vita bella anche senza un amore. Grazie ancora ed un saluto
[#9]
dopo
Attivo dal 2013 al 2020
Ex utente
Tuttavia, Gentili Dottoresse che mi state con grande umanità e professionalità ascoltando in questo difficile momento per me, mi chiedo e vi chiedo se pensate che sia stato vero Amore quello che il mio Lui sembrava mostrare per me: infinite attenzioni, presenza costante nelle mie giornate , anche quando non eravamo insieme attraverso sms pieni di sorrisi e di baci, parole dolci, abbracci, comprensione, condivisione di momenti magici nel territorio dei suoi interessi, ( e poco nel territorio dei miei). Lo devo leggere come vero Amore, che poi è finito, tutto questo, oppure potrebbe essere stato solo una specie di "film" che si è fatto perché ne aveva bisogno, un film in cui io inconsapevolmente recitavo la parte di attrice protagonista, ma che era solo una proiezione dei suoi bisogni del momento? Grata per la cortese risposta ed ammirata per il vostro lavoro vi invio un saluto
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Signora,
una persona all'inizio di una storia mostra il suo lato lucente, migliore, l'entusiasmo è alto... l'altro si ammanta di una luce particolare, quella dei nostri desideri e bisogni che ce lo mostra perfetto, come noi lo vorremmo, ci si corrisponde, si condivide...il tempo poi fa il suo lavoro e le cose cambiano, si ridimensionano, si esce dal sogno... e a volte, come nel suo caso, emergono crude verità. L'amore non è bugia, inganno, manipolazione ...

Un caro saluto
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
"Mi chiedo tuttavia perché secondo Lei il disagio che quest'uomo viveva nella relazione coniugale ha" inevitabilmente" contagiato la relazione con me.Infatti all'inizio lui non faceva altro che dirmi che trovava pace con me e che aveva bisogno della mia calma"


Gent.le Sig.ra,
non posso risponderLe in merito alle motivazioni che hanno indotto quest'uomo a cercare "un'oasi di pace" nel rapporto con Lei, mi limito ad solo ad osservare che la conflittualità sviluppatasi all'interno del suo matrimonio non poteva "dissolversi" magicamente e purtroppo si è ripresentata anche nel rapporto con Lei.
Non sta a me giudicare i sentimenti che ha vissuto in questa relazione, se si è sentita amata e se quest'uomo ha accolto i suoi bisogni affettivi e li ha gratificati, tuttavia durante il percorso di crescita personale probabilmente emergeranno molti aspetti significativi a tal proposito.

"riuscire ad essere più libera dal dolore e più capace di credere che si può comunque vivere una vita bella anche senza un amore. "

Il dolore può essere una fonte preziosa di apprendimento sul nostro modo di essere e di entrare in relazione con l'altro, inoltre elaborare la sua sofferenza le consentirà anche di evitare di ripiegare su un atteggiamento evitante rispetto alle relazioni affettive, anche se ora le appare forse come l'unica reazione possibile.
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dopo
Attivo dal 2013 al 2020
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Gentile Dottoressa Rinella,
la ringrazio ancora. Sono profondamente convinta di ciò che Lei dice a proposito della prima fase dell'innamoramento, quando ci si mostra reciprocamente il proprio lato "lucente". Il problema che vivo in questo momento è capire che sono uscita dal sogno e prendere atto della realtà, del lavoro purtroppo in negativo che ha fatto il tempo. Accettare le crude verità , rendermi conto che davvero in questa relazione le bugie , gli inganni e le manipolazioni sono stati presenti , e che continuando così sarei andata incontro ad un baratro. Mi capita di abbandonarmi ancora al sogno, di ricordare i momenti belli, e ciò mi fa male, ma spero che con il tempo riesca a custodire i doni che comunque questa storia mi ha dato , a" conservarli " in uno scrigno e andare avanti, consapevole che comunque non avrei potuto continuare.
Grazie ancora Gentile Dottoressa , ed un saluto

Gentile Dottoressa Camplone,
quando quest'uomo si è avvicinato a me, diceva di avere trovato un'oasi di pace perché mi vedeva "come un cristallo" ( sono sue parole), cioè come una persona pulita e trasparente, mentre sempre a suo dire le altre donne della sua vita, e la moglie in particolare, lo avevano tradito. Per questo io credo si sia legato a me. Io , d'altra parte, dopo tanti anni di solitudine affettiva e dei rapporti negativi con uomini "evitanti" che mi avevano fatto precipitare in lunghe e dolorose dipendenze affettive, credevo di avere trovato in lui la persona capace di darmi davvero amore, e ciò perché le sue manifestazioni entusiastiche e la sua costante e calorosa presenza me lo facevano credere. Ora so di essere stata forse superficiale, e di sicuro ingenua. In realtà c'erano stati dei segnali fin quasi dall'inizio, che mi avrebbero potuto mettere in guardia, ma io ci passavo sopra , presa com'ero a "cibarmi " di questo amore inaspettato. Quando poi il tempo è passato, io forse sono rimasta sempre nella stessa fase, invece lui , in particolare dopo la separazione, ha visto insorgere altri bisogni (non ultimo quello dell'accudimento che comunque a casa aveva), ed ha di sicuro trasferito su di me parte della negatività che viveva con la moglie, anche se ciò mi sembra ancora "strano". Di certo non siamo riusciti a "crescere " in questo rapporto , ed io me ne faccio in parte una colpa. Il fatto è che le sue continue e punitive sparizioni le bugie, il lasciarmi sbattere infinite volte, il trattarmi con freddezza , non mi davano il coraggio per potere decidere di andare a vivere con lui. Non sentivo più che mi dava "la base sicura dell'amore" e mi sono bloccata, ho avuto paura, ero caduta purtroppo nelle maglie del "sospetto", cominciavo a sentirmi insicura. Ora comunque mi manca la gratificazione che mi ha dato in passato , e che per la mia vita di donna è stata molto significativa...
Grazie ancora Gentile Dottoressa, ed un saluto
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Grazie a Lei per il cortese riscontro e insieme alla Collega, lieta di esserle stata un po' utile .

Se si dovesse sentire in difficoltà nell'elaborazione della perdita, valuti l'opportunità di rivolgersi a un nostro collega direttamente.

Molti auguri di serenità


[#14]
dopo
Attivo dal 2013 al 2020
Ex utente
Gentile Dottoresse,
davvero mi è stato utile potere dialogare con Voi , che con grande professionalità e disponibilità mi avete ascoltato. Intraprenderò un percorso terapeutico, e vi farò sapere in futuro come va.
Un caro saluto e tanti auguri di buon lavoro
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
"Non sentivo più che mi dava "la base sicura dell'amore" e mi sono bloccata, ho avuto paura, ero caduta purtroppo nelle maglie del "sospetto", cominciavo a sentirmi insicura"


Gent.le Sig.ra,
mi colpisce la durezza con cui si giudica, non direi che ha avuto paura ma che ha dato credito a ciò che percepiva in questa relazione: ovvero un legame rischioso e ha avuto il coraggio e la lucidità di prendere una decisione dolorosa, perché i suoi sentimenti sono autentici, ma necessaria a proteggerla da quello che Lei stessa ha definito "un baratro".


"Ora comunque mi manca la gratificazione che mi ha dato in passato , e che per la mia vita di donna è stata molto significativa..."

Il bisogno di gratificare i propri bisogni affettivi ora fa parte della sua consapevolezza, quindi le consentirà di riconoscere più facilmente eventuali atteggiamenti manipolatori da parte dell'altro ma, al con tempo, valorizzare le relazioni interpersonali autentiche.
[#16]
dopo
Attivo dal 2013 al 2020
Ex utente
Gentilissimi Dottori,
vi riscrivo per raccontavi come sono andate le cose a quasi un anno dai contatti che abbiamo avuto e dalla lettura dei vostri consulti che per me sono stati preziosi, anche se , ahimè, sono ricaduta negli stessi errori, errori dai quali ora una volta per tutte , spero questa volta di salvarmi per sempre .
Pensavo che la storia si fosse chiusa, e mi stavo preparando, tra indicibili sofferenze, ad affrontare il dolore della perdita definitiva, quando , dopo un mese dai nostri messaggi su questo sito, lui è ricomparso, più dolce e seduttivo che mai.
Ci sono ricaduta, nonostante nel frattempo avessi intrapreso una psicoterapia con la psicologa che mi aveva seguito negli anni passati per altri miei problemi. Ci sono ricaduta, sebbene dicendogli che non ero più disposta a sopportare le sue sparizioni.
Risultato: sono trascorsi quattro mesi ( l’estate scorsa) abbastanza tranquilli, mesi nei quali le cose sembravano andare un po’ meglio , il suo umore era migliorato e mi trattava con tutti i riguardi, tornando spesso alla proposta di convivenza, sulla quale io però glissavo, dicendogli che avevo bisogno di tempo per avvicinarmi sempre più a lui, cosa che in effetti stava succedendo: dormivamo sempre più spesso insieme , a casa sua o a casa mia e io stavo bene.
Stavo bene anche se i “segnali “ negativi non mancavano, non ho detto infatti che fin dall’inizio della nostra storia, mentre mi diceva e scriveva cose meravigliose, lui aveva sempre mantenuto un “harem virtuale” su un social network, e che questa cosa a me faceva molto male.
Mi faceva male vedere i commenti di tutte quelle donne sulle foto che lui pubblicava e che lo ritraevano spesso in una delle sue occupazioni favorite , uno sport , attività nella quale con grande entusiasmo di entrambi ,aveva coinvolto anche me .
Devo a questo punto sottolineare una cosa. Quando ci siamo conosciuti ( ed io non sapevo che era sposato, cosa già di per sé gravissima) , mi ha detto che era libero come l’aria , che aveva avuto un’infinità di storie , anche con donne molto belle e molto ricche
( detto così), ma che non gli era mai importato nulla di queste donne . Aveva avuto , diceva , tantissime storie anche in contemporanea con queste donne, ma mai si era innamorato, mai.
Poi ero arrivata io , e , a suo dire , tutto era cambiato , ed io ci credevo !
Aggiungo anche che quando mi diceva queste cose aveva 55 anni, ( ora ne ha 58) , non era certo un ragazzino , ed io ne avevo ben 49, ... ma, ottenebrata dall’innamoramento, ed aggiungo dalla poca esperienza e quindi dall'immaturità ...ci credevo .
Adesso, guardando al mio vissuto precedente, credo anche di capire il perché.
Ma allora non lo capivo … poi quando ho saputo
( da una mail agghiacciante inviatami dalla moglie, e non da lui, vorrei sottolinearlo ) , quando ho saputo che era sposato la versione è cambiata : si era sposato non per amore, quella donna lo aveva tradito e quando lui l’aveva scoperto aveva cominciato “per vendetta” ad avere altre donne, tantissime, bellissime , ma non ne aveva mai amata nessuna, fino a quando non ero arrivata io , e me lo diceva in maniera così convincente che io gli credevo!
Il nostro, sempre a suo dire , era un incontro “speciale”, io ero l’unica, diceva “da sempre e per sempre “, che aveva mai amato . Dunque rispetto alle altre storie lui non mi paragonava nemmeno alle altre, no… ma mi metteva addirittura su un piedistallo superiore… però l’harem virtuale lo aveva , e mai mi ha fatto conoscere nessuna delle sue amiche . La storia è continuata così, dal momento in cui vi ho scritto, fino al mese scorso, e , adesso che cerco di “leggerla”, mi sembra che si sia svolto ciclicamente un identico copione: fasi di unione, passione, condivisione, legame forte, con gesti anche molto belli da parte sua nei miei confronti, e poi , al minimo screzio, accaduto sempre per mie timidissime manifestazioni di gelosia appena vedevo un segnale inquietante, sue sparizioni … dolore da parte mia, io alla fine lo cercavo chiedendogli scusa e perdono e lui poi ritornava , adesso mi rendo conto , sempre più sicuro di tenermi in pugno.
Nel frattempo continuava a chiedermi di convivere, mi chiamava sua compagna di vita, mi diceva che non voleva stare solo , che non c’era abituato, che lui con la sua donna voleva starci sempre, voleva addormentarsi e risvegliarsi ogni mattina accanto a lei, e che quella donna ero io, certo, ma se non avessi acconsentito a questa sua richiesta se ne sarebbe andato , sarebbe andato a cercare “un’altra me” con la quale convivere , e per me , diceva , sarebbero stati dolori…
Lui , invece, diceva l'avrebbe trovata subito quella donna , e sarebbe andato a convivere nel giro di due mesi... così diceva ... due mesi sono già abbastanza per decidere di convivere.
Ed io , vi chiederete, Gentili Dottori, io perché non decidevo di andare a convivere con lui?
Per mie resistenze e problemi personali, è vero, lo ammetto , ma anche per la forte insicurezza che sentivo nei suoi confronti. Non lo avevo chiaro , temevo che , una volta che fossi diventata "come una moglie" per lui, potesse fare a me quello che aveva fatto alla moglie, e cioè tradirmi.
Vorrei raccontare , a questo proposito , l’ episodio più grave, accaduto ben nove mesi fa, e sul quale io incredibilmente sono passata sopra: una sera, mentre sembrava fossimo nel pieno dell’amore, mentre mi ricopriva di mille attenzioni e condividevamo tante cose belle, stava venendo a cena a casa mia , e ricevo un suo sms , inviatomi per sbaglio, ma in realtà diretto ad un’altra donna, che lui chiamò con affettuoso diminutivo ed alla quale disse testualmente , augurandole buona cena tra mille “smack “e faccine sorridenti, che quella sera era impegnato perché doveva mangiare la pizza con il figlio , figlio che chiamava perfino con il diminuitivo del nome , lasciando dunque intravedere una profonda confidenza con questa donna.
Ebbene, sono rimasta di sasso , incredula ed attonita , e quando è arrivato dopo pochi minuti a casa mia gli ho gridato in faccia la realtà , e gli ho chiesto chi fosse mai questa donna, era stato un fulmine a ciel sereno, in quei mesi tutto sembrava stare andando bene tra di noi .. e lui che ha fatto? Mi ha sbattuto la porta di casa e se ne è andato , dicendomi che con me non si poteva parlare.
Quella notte angosciosa , alla richiesta di miei chiarimenti via sms, mi ha detto che io ho un brutto carattere , che con me non si poteva parlare e che quel messaggio era “un errore di stampa” .
Io disperata il giorno dopo l’ho cercato , ci siamo visti e sapete cosa ha fatto? E’ spuntato con una faccia terrea , paventando un improvviso e terribile problema di lavoro per il quale, a suo dire, rischiava il licenziamento! Era stato addirittira messo , diceva " in ferie coatte" e forse , al suo ritorno avrebbe trovato sulla scrivania la lettera di licenziamento. A quel punto io mi sono messa nella fase crocerossina e l’ho consolato : rischiava di essere licenziato. E dell’ sms terribile inviatomi per sbaglio, ma diretto in realtà a quella donna che sembrava di conoscere molto bene, non ho più parlato, anche perché avevo paura di perderlo. Lui non andava mai in ferie... era uno stakanovista del lavoro, dunque era davvero strano vederlo così " a spasso e libero"... strano, triste ed inquietante ... E’ seguita una settimana di amore e passione durante la quale siamo stati sempre insieme, giorno e notte .... la mattina mi accompagnava in motore al mio lavoro e poi veniva a riprendermi ...abbiamo dormito ogni notte insiemie... era tutto con me , stava solo con me . Cosa voleva dimostrare? E cosa voleva nascondere dietro l'alibi del finto licenziamento, che si è visto poi non era mai esistito come problema? E' infatti poi tornato al lavoro come niente fosse... e alle mie domande ha risposto " adesso è tutto OK ".
Durante quella settimana io ho cercato di chiedere chi fosse quella donna, ma lui mi ha continuato a dire che non ne dovevamo parlare ... era " un errore di stampa" . Altrimenti ci saremmo dovuti lasciare. Io sono rimasta in silenzio, per paura di perderlo, macerandomi internamente per mesi , continuando a vivere con lui le varie fasi, alternando momenti belli nei quali veramente credevo che mi amasse, a momenti terribili, nei quali spariva , lasciandomi nell’angoscia per giorni e giorni , ed accusandomi via sms di essere “bambina, arrogante, capricciosa, egoista, str….”
Ed io sempre chiedevo perdono e tornavo come un agnellino.
Tutto questo fino ai primi di maggio scorso, quando ha cominciato , non a sparire ed a tornare come faceva prima , no ...il suo comportamento è cambiato.
Ogni sera o quasi mi mandava sms con improbabili scuse per non vederci . Alternava momenti di gentilezza ad altri in cui si mostrava seccato , arrabbiato; lo chiamavo e non mi rispondeva al telefono , come aveva fatto già infinite volte fin dall'inizio della nostra storia, lasciandomi in uno stato terribile... mi mancava il respiro, mi faceva male letteralmete il cuore , con fitte dolorosissime, a stento riuscivo a lavorare e a darmi una parvenza di normalità con la società, con la famiglia e gli amici. In realtà ero tutta un subbuglio, scombussolata, perduta, se io cercavo di chiarire non mi rispondeva.
Freddo, distante… però ogni tanto ci vedevamo come se nulla fosse , ed io stavo zitta, macerandomi e cercando di capire, temendo che ci fosse un’altra, fino a quando dopo l’ennesimo sabato nel quale non mi ha nemmeno risposto al telefono e mi ha inviato un sms freddissimo che diceva che era impegnato, io , all’indomani, dopo una giornata ennesima di crisi d'ansia e di panico , sono andata a casa sua.
L’ho trovato freddo e distante, ma lo stesso abbiamo trascorso la giornata insieme .Una giornata durante la quale lui " schizofrenicamente ", ha alternato momenti di rifiuto nei miei confronto a momenti di vicinanza ed abbiamo fatto persino l’amore. Ma alla mia richiesta di sapere dove fosse stato la sera prima ha risposto che non mi era dato di sapere, e alla mia domanda se ci fosse un’altra donna ha risposto testualmente che "non c’era nessuna donna". Io non ci ho creduto , allora ho approfittato di un momento e, cosa mai fatta prima di allora, spinta dall’esasperazione, ho guardato il suo cellulare:, anche se so che non si fa , ma avevo i motivi della mia disperazione per farlo, dovevo capire , una volta per tutte , se mi prendeva solennemente in giro . Ebbene, c’erano due chiamate risalenti alla sera prima , quella sera in cui per l'ennesima volta si era negato a me ed era sparito : una prima chiamata fatta da una donna con lo stesso nome di quella dell’ sms inviatomi per sbaglio a settembre, un nome non molto diffuso, dunque la stessa donna, ed una seconda fatta da lui nel pomeriggio alla stessa persona, dunque era con lei che si era visto !
Sono stata in silenzio, con la morte nel cuore , e non gli ho detto nulla , perché già sapevo come avrebbe reagito: sparendo per l’ennesima volta.
Ci siamo salutati e per una settimana né io ho chiamato lui né lui ha chiamato me, cosa mai accaduta prima, ero sempre infatti io che lo chiamavo negli ultimi tempi, o lo sollecitavo inviandogli sms, proprio al contrario di quello che faceva lui nei primi tempi, nei tempi che , a quanto leggo , forse potrebbero essere definiti quelli della "cattura narcisistica".
In quella settimana ci siamo visti ad un corso che stavamo frequentando insieme, e lui è arrivato e se ne è andato senza salutarmi, cosa terribile ed inaudita! A quel corso eravamo sempre andati insieme, come " coppia"... le cose erano cambiate in un modo mostruoso, inimmaginabile prima... e senza nessuna apparente spiegazione!
Dopo un’altra settimana di tormento , gli ho inviato un sms nel quale scrivevo che sapevo che mi aveva mentito e tradito , e che quel sabato in cui per l’ennesima volta non mi aveva voluto vedere era perché doveva vedere una donna, la stessa del sms inviatomi per sbaglio . Aggiungevo che dopo tutto ciò, ci dovevamo dire addio. Risposta rabbiosa da parte sua : non c’era nessuna donna, io deliravo !!! Sì ,non c’era a suo dire nessuna donna.
Ma io le chiamate le ho viste , eccome!!!
Dunque ha negato il tradimento! Incredibile... nemmeno mi ha degnato di un'ammisione... Doveva essere solo ed esclusivamente colpa mia e perchè poi? Nessun errore poteva imputarmi, lui lo sapeva, se non quello di non avere detto sì alla convivenza con lui.
E poi, con una sfilza di insulti terribili e molto offensivi , mi ha mandato a quel paese (uso un eufemismo) 100 volte. Mi ha chiamato anche più volte al telefono, ma io non ho risposto, per la prima volta nella mi a vita, ma non sentivo di parlargli. Ero troppo "offesa " e " ferita".
Ho risposto però via sms dicendogli che lo avevo amato e che gli avrei voluto sempre bene, ma che avevo purtroppo le prove del suo tradimento e che non potevo tornare indietro dopo tante sofferenze e tante bugie.
E lui ha risposto con una serie di sms contenenti una sequela di insulti indicibili ed umilianti, tipo “ ti farò fare una figura di m… con i tuoi amici, sei una bambina ignorante immatura e capricciosa incapace di vivere con un vero compagno, sei brava a perderti le cose belle della vita , cioè me ed il mio mondo, avevi una bella cosa tra le mani e te la sei fatta scappare… str.. va fan… 1000 volte “… ed alla fine di tutto ciò l’ultimo suo sms dove mi chiama “LADRA” : mi dice che sono la ladra di tre anni della sua vita:il primo anno a suo dire gli ho rubato il cuore, il secondo i sentimenti , il terzo la speranza di vivere insieme , e conclude che non mi vuole vedere più, mai più , e che non mi saluterà più perché non lo merito.
Scusate la prolissità , Gentili Dottori, ma non mi è venuto facile sintetizzare , ed ho anche omesso alcuni dettagli. Ora la mia domanda tormentosa è “ Ho sbagliato io? Lui era veramente il mio grande amore ed io l’ho perso perché non sono andata a convivere con lui e è perchè , ad onta dei miei anni sono "una bambina immatura, arrogante e capricciosa" ? O lui mi avrebbe trattato sempre peggio perché è un narcisista? Ho letto tanto a proposito , ed ho paura di confondermi le idee... di dare una lettura sbagliata e solo a mio favore di questa storia.
Vorrei prendermi le mie responsabilità, però con chiarezza, e non voglio nemmeno finire il resto dei miei giorni, ( ho 52 anni, ed anche se non li dimostro, ormai sono una donna matura, che vorebbe vivere la sua vita , con i suoi limiti e le sue risorse, fino alla fine , a testa alta e con dignità) non voglio vivere il resto dei miei giorni con il peso insopportabile del RIMPIANTO di ciò che poteva essere e non è stato. Davvero ho incontrato tardivamente l'amore e non l'ho saputo vivere ? O sarebbe stata una continua altalena tra "l'immenso e l'inferno"? Così mi ha scritto una volta lui stesso ... vieni a vivere con me ... prendi di me l'immenso e non l'inferno." Parole sue testuali. Io forse sto rinunciando all'immenso ma anche all'inferno. Non posso permettermeli , credo .
Intanto alterno momenti in cui cerco di analizzare il tutto, a momenti in cui lui mi manca ferocemente e provo grandissimo dolore per la sua perdita , i tantissimi ricordi belli sono come lame d'acciao che mi feriscono e mi lasciano sanguinante , e davvero auspico che la psicoterapia che sto conducendo mi possa aiutare a far luce su di me e su di lui . Ma , a questo punto , forse più su di me .
E' a me che dovrei pensare adesso... e lui , che se ne è andato per la sua strada e spero non ritorni, anche se il mio cuore ed il mio corpo lo vorrebbero, lui ormai deve diventare solo un ricordo bello, e un'esperienza che ho vissuto intensamente , ed a cui un giorno lontanissimo ma che spero che arriverà, vorrei dire comunque "grazie".
Grazie mille anche e soprattutto a voi , Gentili Dottori , per avere letto le mie parole, e per avermi ascoltato .
Sarei felice di un Vostro parere di su quanto Vi ho raccontato.
Mi aiuterebbe di sicuro a fare un po’ di chiarezza , in questo momento di subbuglio e di tristezza che vivo.
Un cordiale saluto e, come sempre, con grande ammirazione, tanti auguri di Buon Lavoro.
[#17]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile signora,

una cosa mi colpisce particolarmente del Suo racconto: il fatto che, nonostante fosse ai tempi in cura dalla psicologa, Lei abbia davvero ripetuto lo stesso copione. Non ne parlava con la Collega?

Poi mi colpisce anche la lucidità con la quale descrive tutto: "Io disperata il giorno dopo l’ho cercato...", parla di "terrore di perderlo", ecc... ma a che cosa Le serve un uomo così controllante e manipolativo?

Soprattutto, perché Lei accetta tutto ciò?
Lei deve imparare a fidarsi della Sua pancia, delle Sue sensazioni, dei Suoi dubbi che Le segnalano qualcosa di incongruo e dissonante nel comportamento di quest' uomo.

Lasci perdere i rimpianti, perché gli uomini del genere non sono fatti per vivere storie importanti come Lei merita e desidera. E si concentri su se stessa, per uscire dalla Sua dipendenza e per lavorare sulla Sua autostima.

Attualmente è ancora seguita dalla psicologa?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#18]
dopo
Attivo dal 2013 al 2020
Ex utente
Gentilissima Dottoressa Pileci,
grazie per la Sua immediata risposta, e per le Sue parole , che mi stanno aiutando a riflettere.

In effetti ho ripreso la psicoterapia in maniera continuativa con la Sua Collega ,che mi aveva seguito precedentemente , solo da qualche settimana , e cioè da quando è subentrata la "crisi" che ha portato alla rottura . Durante i tre anni precedenti , invece, mi ero limitata a qualche colloquio sporadico , che sicuramente non è bastato a prendere coscienza di quanto stava avvenendo nella relazione che stavo vivendo.

Ho accettato tutto ciò che Le ho descritto perchè , insieme alle sparizioni ed alle angherie, vivevo con quest'uomo anche dei momenti preziosi per me, momenti che mi sembravano di vera condivisione, di passione e di vero amore. Era capace, quando le cose andavano bene, di farmi sentire amata , scelta, desiderata... mi riempiva di mille attenzioni e mi faceva sentire una passione che mai avevo provato prima, ma in contemporanea, mi rendo conto, solo adesso , c'era anche il lato "oscuro".

Credo che ciò soddisfacesse un mio bisogno profondo, una mia infinita "fame d'amore". Per lungo tempo ero stata da sola , ed ero arrivata a questa storia sicuramente con un basso livello di autostima. Mi ero quindi illusa di avere trovato il vero amore , anche perchè lui non faceva altro che ripetermelo. In quei momenti la mia pancia e le mie sensazioni sembravano dirmi che lui mi amava veramente, anche se aveva dei problemi, ed io mi fidavo di lui.
Poi a quei momenti seguivano le sue "sparizioni", e si è innescato un "copione perverso", c'erano mille segnali negativi, è vero, ma io non li vedevo , non "volevo " vederli.
Dopo tutte le cose meravigliose , a mio parere ed a mio sentire, che erano successe tra di noi, non era possibile che si comportasse così... quindi continuavo , illudendomi , a seguire il "copione".
Ora mi rendo conto che devo riflettere su tutto ciò , che devo capire, ma l'amarezza è tanta, ed ancora non sono riuscita a sconfiggere il dubbio che , se non siamo riusciti a costruire un rapporto "sano ", è stato per colpa mia.
Sento gravare sulla mia anima e sul mio cuore come due "grandi sfere trasparenti"... una piena delle "cose meravigliose", ed una piena delle "cose terribili"... pesano entrambe allo stesso modo su di me.
Ed a questo si aggiunge la profonda tristezza per come ci siamo lasciati. Questo taglio netto, questo suo proposito di non vedermi mai più e di non salutarmi mai più . So che alla fine mi farà bene, ma tutti quegli insulti, tutta quella aggressività , tutto quel rifiuto, mi lasciano un grande vuoto dentro , e non mi sembrano degni dell'amore che credo di avere vissuto.
Vorrei aver chiuso con lui in maniera triste sì, ma "dolce", empatica e condivisa... vorrei che ci fossimo reciprocamente detti, anche se non a parole: "purtroppo non è andata bene, è stato prezioso quello che c'è stato tra di noi , non lo dimenticheremo, ma le nostre strade si devono dividere.... ti vorrò sempre bene. Sei stato/a importante per me, ti porterò nel mio cuore ed io per sempre ci sarò, anche se da lontano ".
E invece ci sono stati solo il tradimento da parte sua, oltretutto negato , perchè "la colpa è solo mia", gli insulti e la " distruzione " della mia persona.... in poche parole condensate nello spazio di un sms , è stato capace di fare tutto questo: di dirmi che ai suoi occhi ero ormai "invisibile"... mi "ha distrutta". Sono stata solo una "ladra " di tre anni della sua vita.

Confido molto nella terapia che sto seguendo , e spero di riuscire a far leva sui "punti forti" che so di possedere... per fortuna nella mia vita ci sono tantissime cose belle, sane e positive, dal lavoro , che ho la fortuna di svolgere accanto ai giovani, e che tanta energia positiva e creatività mi dona, agli amici , agli interessi, alla mia famiglia, composta da due genitori splendidi, anche se anziani , e da una sorella intelligente.
So anche di essere molto debole dal punto di vista dell'amore, in questo campo davvero ho fatto parecchi sbagli, ma spero che questa esperienza almeno mi insegni qualcosa, spero di non sentirmi più sola se non c'è un uomo accanto a me, e di non cadere nell'ombra oscura e depressiva del rimpianto.

In questo momento vivo sospesa tra i mille ricordi belli e la tragedia della delusione.
Forse il tempo e la terapia mi aiuteranno a fare un pò di ordine , dentro e fuori di me. Questo è ciò che in questo momento desidero, so che mi devo distaccare da lui , ma allo stesso tempo mi aggrappo alle senzazioni belle , alla fisicità , ai ricordi, e forse non dovrei farlo...

Gentile Dottoressa, grazie ancora per il suo ascolto, è di grande conforto per me. Un saluto ed ancora mille auguri per il prezioso lavoro che Lei svolge.
[#19]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"Ho accettato tutto ciò che Le ho descritto perchè , insieme alle sparizioni ed alle angherie, vivevo con quest'uomo anche dei momenti preziosi per me, momenti che mi sembravano di vera condivisione, di passione e di vero amore. Era capace, quando le cose andavano bene, di farmi sentire amata , scelta, desiderata... "

Uno degli aspetti vincenti ed inquietanti utilizzati più o meno inconsapevolmente da questi uomini maltrattanti è proprio l'abilità nel dosare molto bene i maltrattamenti con le briciole di premure e gesti d'affetto con le vittime.

Così come questi uomini sono abili a giocare con il senso di colpa e responsabilità della vittima, tant'è che Lei non esita a precisare: "...non sono riuscita a sconfiggere il dubbio che , se non siamo riusciti a costruire un rapporto "sano ", è stato per colpa mia..."

Lei ha la responsabilità di non essere riuscita a svincolarsi immediatamente da quest'uomo, ma non lo ha fatto perché è ancora molto fragile dal punto di vista della bassa autostima e di quel bisogno profondo d'amore e considerazione che vengono da lontano; certamente non deve prendersi le responsabilità di quell'uomo maltrattante.

Le faccio tanti auguri per il Suo futuro :-)
[#20]
dopo
Attivo dal 2013 al 2020
Ex utente
Grazie, Dottoressa,
sto riflettendo sulle Sue parole , e mi colpisce il fatto che , anche la Sua Collega che mi sta seguendo,
mi ha detto una cosa molto simile a quanto Lei afferma, e cioè, che la mia colpa , semmai, è stata solo quella di essere rimasta tanto a lungo in questa relazione.

Mi rendo conto che ho continuato perchè non avevo raggiunto la consapevolezza, cosa che faticosamente e dolorosamente sto cercando di fare in questi giorni, tra mille dubbi e mille bei ricordi che mi tormentano.
E so che, se ho continuato a soffrire per tanto tempo , è stato perchè credevo che attraverso questa relazione avrei risolto i miei problemi di autostima. Pensavo di potremi sentire "completa", di potere amare ed essere riamata, di conseguire la tranquillità, la serenità dal punto di vista affetivo.
Quanto di più sbagliato!

A tutto ciò si aggiunge il dolore di sapere che "Lui " si sente dalla parte della ragione in tutti i sensi... lui è stato "generoso" ed in non lo sono affatto ( parole testuali dettemi in uno dei nostri ultimi incontri ) ed in tutto ciò mi sento molto sola ... a cosa sono valsi tutti i nostri bei momenti , tutte le affermazioni di amore infinito, se adesso sono subentrati da parte sua l'odio, la repulsione... il vedere tutto bianco e tutto nero ?
Perchè , se erano veri tutto questo amore e tutta questa unicità dei sentimenti, non siamo riusciti neanche a parlare della fine della nostra storia , e tutto si è svolto solo attraverso una serie di squallidi ed offensivi(da parte sua ) sms?
Può davvero finire tutto così, dopo tre anni di , preziosa per me, intimità?

D'altra parte , so anche che, vista la situazione, non potrebbe fare altrimenti: ha adottato lo stesso schema di "rifiuto ed annullamento" anche nei confronti delle sue ex, la moglie in primis, verso le quali ha usato, parlandone a me, parole molto dure ed offensive, e che mi davano molto fastidio.
Ma capivo anche che non aveva mai "risolto " questi fallimenti nei rapporti significativi... perchè continuava a stare male..., anche se continuava a vivere l'"Amore " (?) con me .... un giorno ho trovato a casa sua un blister usato della pillola "Xanax"... e lui , davanti alle mie domande, ha detto che non era suo, bensì del domestico indiano cha andava a fargli le pulizie... pensi un pò.... ed io quasi ci credevo!

Adesso , credo, starà con l' "Altra", riempiendo tutto il suo tempo, così come faceva con me... ed io sono la "cattiva", l' "egoista arrogante , capricciosa ed immatura" , quella che "non sa vivere con un vero compagno".... che amarezza, e che dolore ! Che pugnalate nel mio cuore .....

Ma so , Gentile Dottoressa, che adesso devo pensare anche a me. Ho le ossa rotte, il cuore spezzato, mille dubbi su cosa veramente "conto " io , sulla mia autostima... ma non voglio mollare... voglio chiedermi che " vita " desidero io per me , e voglio lentamente, ma "autenticamente", cercare di costruirla, questa vita , anche se adesso sto davvero male, fumo tanto, mi sento male anche fisicamente ed a stento riesco a condurre la mia vita di tutti i giorni con una parvenza di normalità .
Spero di non cadere in dipendenze compulsive e distruttive.

Vorrei , un giorno, riuscire ad essere più "assertiva"... non farmi mettere più " i piedi di sopra", come si dice nel linguaggio corrente... spero non sia troppo tardi... ho già 52 anni, e per molti versi , purtroppo, sono ancora una "ragazzina".
E' un lavoro difficile e duro , sarà lungo, non so se ci riuscirò, ma spero di venire fuori da questo tunnel buio , anche perchè ho chiesto aiuto , e sto svolgendo una terapia.

Grazie ancora , Gentilissima Dottoressa, ed auguri infiniti anche a Lei.
[#21]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile signora,

Lei scrive: "credevo che attraverso questa relazione avrei risolto i miei problemi di autostima. "
Come anche la Collega Le avrà fatto notare non è in questa maniera che potrà risolvere i problemi di autostima, né nessun altro problema.
Semmai, quando starà bene potrà godersi davvero una storia.
Si affidi alla curante e ci faccia avere presto Sue notizie.

Cordiali saluti,
[#22]
dopo
Attivo dal 2013 al 2020
Ex utente
Gentile Dottoressa,

più leggo le Sue parole, e più mi convinco che davvero adesso per me l'unica strada è la cura, nella quale molto confido, al di là di tutte le angosce, i dolori ed i rimpianti che fanno parte del momento che vivo.

Spero di potere andare oltre , elaborando tutto ciò ,e auspico di risolvere i problemi che hanno fatto sì che vivessi questa relazione in questo modo .

La ringrazio ancora infinitamente, la Sua presenza è stata di grande conforto per me in questo difficile momento.

Le scriverò non appena avrò notizie significative sul mio percorso terapeutico, spero presto.

Un saluto pieno di gratitudine.
[#23]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Ne sono felice e Le auguro di essere felice.
Cordiali saluti,
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