Depressione e fortissime ossessioni.

Proverò a spiegare cosa mi sta accadendo da cinque anni a questa parte. A seguito di vari dispiaceri ho iniziato con una maledetta depressione, diagnosticata solo da due anni a questa parte da uno specialista neuropsichiatra da cui sono in cura. All'inizio di questo tormento, la causa scatenante del mio disagio è stata una forte delusione da amici. Questo evento mi ha permesso di avvicinarmi alla fede ed io, avevo iniziato a capire che il mio problema fondamentale era che non avendo nulla a cui pensare, meglio. Non avendo un impiego a cui dedicarmi. Sfogavo sui miei amici la mia insoddisfazione e automaticamente sono nate delle dispute e delle frustrazioni da parte mia. Questo mi ha permesso di capire che io avevo bisogno di imparare ad essere autonoma e che loro non mi erano così amici. Ma bensì solo amici di divertimento, perchè di fronte la mia crisi depressiva si sono tirati tutti indietro. Tralasciando questa cosa, ho avuto un forte avvicinamento alla fede cristiana e ala preghiera. Da questa cosa, ho tratto tutta la mia forza per potercela fare senza rendermi conto che avevo cmq sviluppato una vera e propria ossessione nel dover fare a tutti costi da sola e per Dio, quasi come per rabbia contro chi mi aveva ferita dovevo a tutti costi diventare qualcuna cercandomi lavoro, creandomi una posizione....e tutto questo senza capire che la mia autostima era cmq bassa e la notte non riposavo bene e che già allora avrei avuto bisogno di un supporto medico. Questo meccanismo ossessivo ha continuato per molto tempo, così tanto che cmq mi sono trascurata, ho trascurato me stessa, i miei veri desideri, le mia vera natura e il mio essere fino a reprimere la rabbia e crearmi tutta una serie di gabbie mentali da cui ci sono dentro fino al collo ancora oggi. Tutto questo fino alla morte di un mio zio, dove da li le ultime minime forze e certezze che avevo sono crollate e la fine di una relazione di 7 anni. Da qui crollo peggio di prima, incubi notturni, mente confusa, mente attiva, agitazione, insonnia notturna, ipersonnia diurna, rabbia, sfoghi di rabbia, tensione perenne, incapacità totale di essere me stessa e sentire le mie emozioni e peggio di tutto la mia mente pensa sempre alle stesse cose: chi sono, chi so voglio, cosa devo fare, Dio cosa vuole, non sarò mai all'altezza di avere una famiglia, allora sono una suora. Ecc ecc.....pensieri ossessivi disturbanti che mi paralizzano e mi fanno davvero star male. Lo giuro. A questo non so guidare, non riesco a lavorare per questo problema e insomma diciamo che mi sento abbastanza spiazzata per tutto e anche per la mia sensibilità e il mio essere particolarmente ingenua e buona, dando troppo e tanto a tutti.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
La sua storia clinica è segnata da tanta sofferenza.
Non mi è chiaro, legandola, se è ancora in cura e come .

Sta seguendo una terapia farmacologica?
Combinata?

Terapia farmacologica e psicoterapia?

Le ossessioni e la depressione potrebbero essere le une cause dell'altra e viceversa.

Una scrupolosa diagnosi ed una terapia adeguata e calibrata alle sue necessità sarebbe indicata.

Non demorda, la qualità di vita è sempre recuperabile.
[#2]
dopo
Utente
Utente
Dunque sono ancora in cura farmacologica e quella psicoterapica l'ho sospesa, perchè non riesco a fidarmi. In questo stato ossessivo depressivo sono molto in sofferenza. Mi sento stralunata e non riesco a fare nulla. Tanta confusione e totalmente paralizzata da tutto. Dimenticanze, incoerenza e rifiuto di pensare, ma solo di punirmi. Ho molta rabbia repressa contro di me e mi sembra di vivere in un altro pianeta. Poi a livello ossessivo penso tantissime cose e non ne concludo una. Paradossalmente da quando ho iniziato a stare male, non riesco più ad essere me stessa e seguire le mie emozioni come quando stavo bene. Le delusioni sono state troppe e tante, ed io da due anni a questa parte ho iniziato davvero a star malissimo e a chiudermi sempre più in me stessa come se dovessi fare affidamento solo su me stessa. Anche se provo ad uscire, la vivo malissimo. Perchè fondamentamente non riesco a buttare fuori il mio disagio e per sentirmi accettata mi tocca fingere ed accettare determinate situazioni per non restare sola. A questo ci si mette il mio disturbo depressivo che mi ammazza e non mi permette di essere autonoma o quanto meno, felice. Sono stata lasciata e quindi ho subito un ulteriore pugnalata. Adesso mi ritrovo con amici di cui non riesco a fidarmi, genitori che non mi capiscono per quanto vogliano aiutarmi davvero anche se inconsciamente sento la pressione del volermi far guarire a tutti i costi, parenti non ne parliamo (solo critiche), lasciata dal fidanzato. Insomma mi sembra di vivere davvero all'inferno. Paradossalmente avevo l'unica speranza quella di credere in Dio, mi è sparita anche quella. E adesso mi sento che non me ne frega nulla e per il dispiacere di tutto quello in cui ho creduto e credevo, il mio punitivo mi sta portando a volermi rovinare e a dirmi che devo morire. Non c'è verso di aiutarmi, non riesco a far nulla e vedo tutto completamente buio. Io ho pensato anche ad un ricovero. Perchè mi creda sto malissimo.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Per quanto riguarda il ricovero potrebbe essere una buona idea, i medici si occuperanno di lei al fine di farla rientrare da questo profondo disagio.

Ne parli con il suo psichiatra.

In merito alla psicoterapia, dovrebbe valutare di riprendere anche con chi le piace di più e con chi può instaurare un rapporto profondo e di fiducia.
[#4]
dopo
Utente
Utente
Assolutamente, perchè vede io presento altre problematiche. Ho notato che da quando sto male sento una forte pulsione sessuale che non reputo normale. Cosa che in me non era mai successo, perchè gli impulsi sessuali io li percepivo solo con la persona giusta e nel momento in cui c'erano dei reali sentimenti. Non addebitati ad uno stato quasi maniacale "di io devo, sennò non mi sposo". Cioè una frenesia assurda. Adesso, questa cosa la vivo malissimo e la lego molto al mio stato di agitazione. Perchè mi fa avere degli atteggiamenti non da me e dopo dentro di me parte il senso di colpa verso i miei genitori e la vocina che mi dice, ok la prossima volta non lo faccio più. Idem per le uscite con gli amici. Esco, andiamo a prendere un caffè, poi torna a casa sensi di colpa verso i miei genitori e poi mi dico, ok la prossima volta non lo faccio più. Inoltre, una delle cose che mi tormenta maggiormente, è il non riuscire ad essere più padrona di me stessa. A non sapere cosa voglio realmente e non provare più amore per nessuno. Oltre a non piacermi fisicamente e solo delle poche volte mi piaccio (credo per effetto dei farmaci), sento che la mia autostima sia sgretolata. Come se non avessi più dignità, pudore, senso della ragione. Mi sembra che di essere all'inferno mi creda.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Il quadro clinico è abbastanza complesso e sfaccettato,si faccia aiutare.

La psicoterapia è indispensabile. Ne discuta con il suo psichiatra.
[#6]
dopo
Utente
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Grazie. Farò così....
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