Depressione e possibile causa

Salve,
sono un ragazzo di 26 anni e come si evince dal titolo vi sto chiedendo questa consulenza per capire se è necessario o meno che io mi rivolga personalmente a uno specialista e in caso affermativo quale faccia più al caso mio. Sebbene vi siano stati nella mia vita, come avrò modo di spiegare meglio in seguito, diversi periodi in cui ho combattuto con ansia e basso umore, ho notato negli ultimi anni che questi sintomi stanno sempre più aumentando e hanno raggiunto il loro massimo poco dopo la laurea che è avvenuta pochi mesi fa. Praticamente il cambiamento dello stile di vita mi ha creato un senso di angoscia e mi ha fatto sorgere una serie di dubbi e questo ha creato un aumento dell’ansia. Praticamente non ho più passioni, non so cosa voglia fare nella mia vita, provo una repulsione per quello che ho studiato (sebbene inizialmente mi piacesse) e l’ansia sempre crescente mi dà un senso di bassa autostima e inadeguatezza nel momento dei colloqui. Vivo perennemente nell'indecisione e nell'insicurezza. Ho inoltre rifiutato un ottimo posto di lavoro (rispondente ai miei studi) proprio perché l’ansia di avere le scadenze mi angosciava e inoltre non provavo interesse verso le cose che dovevo svolgere. La mancanza di interesse si è estesa a tutti i campi e praticamente anche le cose che per definizione dovrebbero essere belle sono diventate noiose. Ora inizio a sentirmi un fallito. Ma per farvi capire il tutto, voglio fare un salto indietro e ritornare alla mia adolescenza (che non ho mai vissuto). Lì infatti hanno avuto inizio gli episodi di ansia e le giornate intere (soprattutto quelle estive) passate con l’umore perennemente basso. C’erano periodi di felicità, poi puntualmente per ragioni “stupide” e a volte ignote l’umore diventava nuovamente basso e l’ansia condiva il tutto. Apparentemente nessuno si è mai accorto di nulla, perché io ho sempre nascosto il tutto. Di amici ne avevo pochi, quelli che avevo mi avevano escluso e quindi ho dovuto combattere anche con la solitudine. Esperienze di vita ne ho avute poche, complice genitori troppo premurosi che mi imponevano di ritirarmi prima di tutti i miei coetanei. Ma quello che più mi manca dell’adolescenza (che di questa dovrebbe essere un elemento cardine) sono le esperienze sessuali e affettive. Di questa mancanza io ne ho riflettuto a lungo: sono arrivato alla conclusione che non le ho mai avute semplicemente perché all'inizio inconsciamente e da un paio d’anni sempre più consciamente ho capito di avere attrazioni sia affettive sia erotiche verso individui del mio sesso (sebbene ci siano stati casi sporadici anche nei confronti dell’altro sesso). All'inizio ho cercato di reprimere queste manifestazioni (pensando fossero passeggere), ora le vivo con rassegnazione anche se non riesco ad accettare ciò e sapendo che vivrò sempre infelice. Praticamente reprimo le mie pulsioni omosessuali, con l'altro sesso neanche ci provo perché ho il timore di fare cilecca e far sorgere dei dubbi.
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Psicologo attivo dal 2012 al 2016
Psicologo
Gentile Utente,

il fatto che <<il cambiamento dello stile di vita mi ha creato un senso di angoscia...>> indica una certa mancanza di fiducia in se stesso, che è invece necessaria per affrontare la vita e gli imprevisti che ne fanno parte.

Probabilmente Le è mancato fin dall'infanzia il senso di sicurezza necessario per "esplorare l'ambiente circostante", e quindi per sviluppare interessi, per allacciare amicizie, per comunicare con gli altri in modo efficace.

Col tempo necessario è certamente possibile acquisire fiducia in se stessi e arrivare a colmare certe lacune; la consultazione periodica con uno/a psicologo/a può essere determinante.

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Dr. Stefano Maranto Psicologo 214 7
Gentile ragazzo,

si trova in un momento importante della sua vita, il passaggio dall’adolescenza all’età adulta, in cui è chiamato ad assumere un ruolo nella società, attraverso l’identità personale che si è costruito nel tempo. La sua sofferenza psichica, che si esprime attraverso l’abbassamento del suo “slancio vitale” e con l’ansia, è probabilmente connessa a insicurezze, conflitti non risolti e deficit presenti nella sua personalità che non le danno la sicurezza per affrontare al meglio le difficoltà, le sfide o compiere decisioni importanti che la vita adesso le pone davanti. Questa ha forti implicazioni per la sua autostima e di conseguenza nelle relazioni con gli altri, in particolare con quelle dell’altro sesso, che, come ci racconta, appaiono problematiche.
Le consiglierei, pertanto, che è il momento di intraprendere un percorso psicologico, che potrà aiutarla a conoscere meglio se stessi, ad accettarsi e vivere la vita esprimendo al meglio tutte le potenzialità, molte volte scarsamente conosciute e apprezzate, insite nella propria personalità.

Cordiali Saluti
Dr. Stefano Maranto - Psicologo
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