Agorafobia?

Salve,
da circa 8 anni ho sviluppato una certa insofferenza verso alcune situazioni che quotidianamente si vivono fuori casa: ansia e inquietudine che si somatizzano in sudore, battito cardiaco elevato, mani fredde e istinto di urinare. Inizialmente il tutto è esploso in maniera molto forte e senza ragione, impedendomi addirittura di frequentare regolarmente la scuola. Poi sono riuscito gradualmente a controllare e a ridurre questo malessere, in alcuni anni particolarmente spensierati è addirittura scomparso: tuttavia ogni tanto si ripresenta in modo subdolo. Se devo affrontare viaggi in aereo, metropolitana o bus, teatri, musei (insomma, in posti dove non ho vie di fuga o che non conosco) si ripresenta. In generale, non considero la cosa "invalidante" sebbene non sia proprio il massimo della vita.
Ciò che mi sorprende è la variabilità: in alcuni periodi è più evidente, in altri decisamente no.
Premetto che ho visitato più psicologi, ma le chiacchierate non hanno mai portato a nulla, se non a capire che se non mi fossi sforzato personalmente mi sarei precluso esperienze e momenti felici che invece ho fortunatamente vissuto.
Concludo chiedendo un parere circa rimedi come esercizi che mi aiutino a scrollarmi di dosso questa ansia immotivata che mi accompagna in modo latente e che ogni tanto fuoriesce in modo piuttosto coercitivo.
Grazie...
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<Premetto che ho visitato più psicologi, ma le chiacchierate non hanno mai portato a nulla>

Gentile Utente,
ha mai ricevuto una diagnosi?
La proposta di un possibile percorso per gestire e risolvere i suoi disagi?
Dallo psicologo non si fanno chiacchierate, ma si raccolgono gli elementi utili per valutare la specifica condizione del consultante per poi riflettere sull'eventualità di un percorso di cui condividere gli obiettivi.

Non precisa meglio in cosa siano consistiti gli interventi degli specialisti interpellati, né quanto siano durati, ma certo è che on line non è possibile fare interventi diretti per via dei limiti del mezzo virtuale che non permette di raccogliere ogni elemento utile rintracciabile solo direttamente, per le regole deontologiche e quelle di questo sito.
Ogni percorso deve essere necessariamente ritagliato sulla specificità del singolo caso, purtroppo non risolvono né letture, né consigli dispensati senza una conoscenza diretta.
Inoltre la motivazione del richiedente a impegnarsi in un percorso, l'alleanza terapeutica cioè quel clima di mutua fiducia tra paziente e professionista, sono fattori importantissimi per la riuscita di un percorso.

I sintomi che lei lamenta sembrano tipici dell'ansia patologica (da qui non possiamo fare diagnosi) che deve essere trattata e curata a dovere, altrimenti rischia di cronicizzarsi o peggiorare.

Anche se i sintomi non sono costanti, l'ansia si può slatentizzare/amplificare in momenti particolari (criticità, stress ecc.) o magari senza alcun motivo apparente.

Riassumendo, un modo per gestire e risolvere i suoi problemi lo può trovare solo sotto la guida diretta di un nostro collega.
Dai disagi di natura ansiosa si può uscire anche in tempi non necessariamente lunghi con i trattamenti adeguati, come ad esempio psicoterapie attive e focalizzate, previa valutazione diretta.


Legga qui
https://www.medicitalia.it/salute/psicologia/27-ansia.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

Restiamo in ascolto

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Le dirò, in tutta franchezza, che il percorso "psicologico" non mi sembrava corrispondere alle mie aspettative.
Ho valutato diversi professionisti, con approcci metodologici diversi...eppure tutti erano uniti da un filo comune: la parcella!
A parte gli scherzi, concordo con lei circa l'acuirsi del sintomo in situazioni di stress o criticità: incomprensioni coniugali, l'incertezza del futuro e la difficoltà del lavoro che non c'è sono sicuramente macigni discretamente pesanti.

La ringrazio sinceramente per avermi risposto, prometto di scriverle nuovamente per comunicarle notizie esclusivamente positivamente.
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