Non riuscire a dimenticare, è tutta una questione di reazione?

Di recente ho pubblicato un consulto chiedendo delucidazioni su una sorta di relazione extra nata di recente. Le risposte ricevute mi sono servite molto e in questi giorni ho riflettuto a lungo sulle mie emozioni, sul rapporto con il mio extra e su quello con il mio ragazzo. É per questo che sento la necessità di riscrivere.

Un ricordo in particolare mi è molto doloroso, anche ora che sto scrivendo e lo ho in mente sento tremarmi le mani e il cuore a mille. In breve dirò che si tratta di una cosa che ho scoperto sul mio ragazzo, una cosa che mi confessò lui stesso una volta che aveva preteso sapere tutto sulla mia vita sentimentale e sessuale prima di lui. Lo avevo sempre considerato un ragazzo per bene per i discorsi che faceva oltre che per la faccia da ragazzo tranquillo (seppur misterioso), poi questa batosta.... per scoprire che frequentava un certo tipo di locali e "giri".. Trovo disgustoso tutto questo e c'ero stata malissimo, volevo lasciarlo ma ne ero troppo innamorata per separarmene, così decidemmo (controvoglia per me) di "archiviare" tutto e andare avanti (comodo per lui!) perché diversamente si sarebbe arrivati alla rottura.

Credo sia per reazione l'aver iniziato subito a sviluppare comportamenti che mai avrei avuto prima, come se fossi diventata un'altra persona: riassumendo e semplificando, prima gelosia eccessiva e mancanza totale di fiducia, chiusura nei confronti del sesso, rifiuto di parlare di argomenti ad esso correlati e a qualsiasi cosa che si riferisca a quei locali e quei giri; in un secondo momento abbigliamento e atteggiamento provocante al limite della volgarità; poi disillusione totale nei confronti dell'universo maschile (con abbigliamento fortunatamente sobrio), fissa per cambiamenti fisici continui (dimagrimento drastico compreso); infine e in parte anche attualmente pensieri martellanti sul sesso, terrore del tradimento, desiderio di attirare le attenzioni degli uomini sposati, interesse verso gli uomini maturi e sedurli.

Con il mio ragazzo quel momento pessimo è andato via via migliorando nonostante spesso si litiga (per altri motivi) ma dentro di me non riesco ancora ad accettare quelle cose, specie dopo avermi dato della "poco di buono" per "averlo fatto" quando stavo con l'ex (per entrambe le espressioni aveva usato espressioni volgari e altamente offensive... ma senti da che pulpito!!). Vivo ancora nel disgusto e ogni volta che ripenso a quelle cose sento quelle spiacevoli sensazioni di disgusto, tremore e cuore che va a mille.

Spesso mi chiedo se non avrei dovuto chiudere la relazione quel giorno stesso, nonostante i molti bei momenti trascorsi insieme.. Ho paura che la mia situazione attuale (riscontrabile anche nello storico dei miei consulti) parta da lì, che senza di quella e tutto quello che ha comportato mi sarei risparmiata un mucchio di complessi e disagi. É un timore fondato? Non so se chiudere questa storia che ha del marcio chiuda anche tutti i problemi.
[#1]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Se lei ha una relazione "extra" significa che probabilmente c'è una crisi di coppia che non viene affrontata.

>>Lo avevo sempre considerato un ragazzo per bene per i discorsi che faceva oltre che per la faccia da ragazzo tranquillo (seppur misterioso), poi questa batosta.... per scoprire che frequentava un certo tipo di locali e "giri"..<<
probabilmente si è creata un'idea e delle aspettative poco veritiere su questo ragazzo, aspettative che vanno a cozzare con una realtà che lei non tollera.

>>così decidemmo (controvoglia per me) di "archiviare" tutto e andare avanti..<<
in effetti è una buona soluzione "archiviare" anche perché parliamo di qualcosa che è avvenuto prima della vostra relazione. Archiviare però non significa fare finta di nulla, ma dare un senso a certe esperienze e lei probabilmente non ci sta riuscendo.

Forse è per questo che nasce il bisogno di un "terzo"?
Anche in virtù dei consulti passati, ha già preso in considerazione l'ipotesi di affrontare il suo disagio con un Collega di persona?







Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

[#2]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentile ragazza,

ripercorrendo un po' la domanda di aiuto dei vari consulti, mi appare che lei sia come "intrappolata" in una crisi di tipo esistenziale, che "annaspa" un po' da ogni "bordo" del suo spazio vitale.

Una difficoltà, quindi, che è arcaica... che va identificata nelle figure primarie di riferimento... da qui un comportamento disfunzionale anche nei rapporti con l'altro sesso, nel tessere relazioni significative e alla pari!


< ... per scoprire che frequentava un certo tipo di locali e "giri".. Trovo disgustoso tutto questo e c'ero stata malissimo, volevo lasciarlo ma ne ero troppo innamorata per separarmene, così decidemmo (controvoglia per me) di "archiviare" tutto e andare avanti (comodo per lui!) perché diversamente si sarebbe arrivati alla rottura... >

La decisione di archiviare tutto è strettamente legata alla "incapacità", timore di non essere all'altezza di affrontare un confronto e soprattutto di uscirne "perdente"!

Non si può vivere e viversi un amore ed un'intimità coinvolgente e passionale, se la nostra sfera affettiva subisce "ferite" che, oltretutto, rimangono aperte... senza la possibilità di comprendere ed essere attivi nei confronti della situazione, ma solo di divenirne passivi.

Accolgo la riflessione di farsi aiutare da un collega, presso un Consultorio, per iniziare non solo ad "orientarsi" in questo turbinio di emozioni, ma anche di iniziare a prendersi cura di Se'!


Di cuore
[#3]
dopo
Attivo dal 2012 al 2015
Ex utente
Il fatto di archiviare da un lato fa comodo anche a me in quanto evitando il problema non ci soffro, ma non mi sembra giusto perché da parte del mio ragazzo si conclude in "è così, tanto lo fanno tutti quindi accettalo e basta".. imponendo il suo pensiero il confronto è perso in partenza e sento che le mie esigenze vengono scavalcate (in un'ottica più generica).

Dottoressa in parte ha ragione, non so più dove sbattere la testa e mi sembra di impazzire a volte, reagisco in vari modi in base a come mi prende in quel momento. Ultimamente non riesco nemmeno a vivere l'intimità con lui, mi disgusta a volte, mi sento a disagio e penso ad un altro per riuscire a continuare.

Il bisogno del "terzo" poi era nato principalmente per colmare le carenze dal punto di vista fisico , ma di fatto non si è concluso ancoea nulla perché paradossalmente per lui la mia relazione è un problema (stando a quello che dice, i fatti mostrano però che se cerco di baciarlo non mi respinge).

Chiudere una relazione che ha del marcio non chiuderà tutti questi priblemi, vero?
[#4]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo

Purtroppo no, perché questi vissuti si " imperniano" dentro e finché non li elaboriamo, probabilmente, possono ostacolarci ogni passaggio di vita.

Si rivolga ad un Consultorio della sua città e, gratuitamente o con un modesto ticket, riuscirà a farsi "accompagnare" in questo viaggio irto e, anche, doloroso.

Le chiusure sono sempre dolorose, perché ci "sfiorano" nell'autostima e, immancabilmente, anche i sensi di colpa prendono il sopravvento.


Provi a riflettere...


Intanto un saluto,

di cuore
[#5]
Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia Psicologo, Psicoterapeuta 739 20 3
"Chiudere una relazione che ha del marcio non chiuderà tutti questi problemi, vero?"
Forse no, ci sarà molto lavoro ancora da fare su se stessa e su come vive le relazioni, ma a volte chiudere una relazione insoddisfacente è il primo, doloroso, ma necessario passo da fare. Comprendo la fatica e la sofferenza ed è proprio per questo che la invito, affettuosamente, a non farlo da sola ma a farsi aiutare da un nostro Collega.
Un caro saluto

Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa. Psicoterapeuta. Analista Transazionale

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