
Taurina e leucemia: tra realtà scientifica e sensazionalismo mediatico

Negli ultimi giorni diversi titoli altisonanti hanno invaso siti e social insinuando che la taurina, nota sostanza contenuta in molti energy drink, “farebbe venire il cancro”. A colpire particolarmente è l'accostamento tra la taurina e una forma aggressiva di leucemia mieloide. Ma cosa c'è davvero di fondato dietro queste affermazioni? È legittimo preoccuparsi o siamo davanti all’ennesimo caso in cui la scienza viene deformata per attirare click?
La verità, come spesso accade, è più complessa e merita un'analisi attenta.
Indice
Gli energy drink possono causare la leucemia?
Tutto nasce da un recente studio pubblicato su Nature nel 2025 da un gruppo di ricercatori dell’Università di Rochester, che ha analizzato il ruolo della taurina nel metabolismo delle cellule della leucemia mieloide acuta.
In esperimenti condotti su modelli murini, gli studiosi hanno osservato che le cellule leucemiche possono sfruttare la taurina come fonte energetica, favorendo così la glicolisi e la proliferazione tumorale. In particolare, è stato identificato un trasportatore specifico chiamato TauT (gene SLC6A6) che permette alla taurina di entrare nelle cellule e alimentarne la crescita. Bloccando questo meccanismo, la progressione della leucemia si è arrestata nei topi, suggerendo un potenziale bersaglio terapeutico.
Questo dato è scientificamente interessante. Ma dire che la taurina “causa” la leucemia è un salto logico e metodologico, che nessuno degli autori dello studio ha mai compiuto. Anzi, gli stessi ricercatori precisano che la taurina non è cancerogena e che i risultati ottenuti non giustificano affatto un allarme generalizzato per la popolazione sana.
Le cellule tumorali, si sa, modificano il proprio metabolismo per sopravvivere e crescere: lo fanno con il glucosio, con gli aminoacidi, e possono farlo anche con la taurina. Ma questo non significa che quei nutrienti siano dannosi per chi non ha il cancro.
A cosa serve la taurina?
La taurina, in condizioni normali, è un composto utile. È un derivato solforato della cisteina, naturalmente presente in grandi quantità nel nostro organismo, specie nei muscoli, nel cuore, nella retina e nel cervello. È importante per l’equilibrio osmotico, la funzione mitocondriale e la modulazione del calcio intracellulare.
Alcuni studi ne hanno suggerito un potenziale effetto protettivo sul sistema cardiovascolare e addirittura un ruolo antiossidante. La sua assunzione tramite integratori o energy drink non ha finora mostrato effetti dannosi nei soggetti sani, se non in casi di abuso prolungato e associato ad alti livelli di caffeina e zucchero.
Va ricordato, tra l'altro, che la taurina non si trova solo negli energy drink, ma è presente in abbondanza in molti alimenti di origine animale.
Carne rossa, pesce (soprattutto tonno, merluzzo e crostacei), latte e uova contengono quantità variabili di taurina. L’organismo umano è in grado di sintetizzarne una parte in modo autonomo, ma in alcune condizioni come nei neonati prematuri o in presenza di patologie metaboliche rare la sintesi può non essere sufficiente, rendendola un nutriente essenziale in via condizionata.
Riflessioni sullo studio
Ora, se è vero che lo studio pubblicato su Nature apre uno scenario interessante nel trattamento della leucemia, suggerendo la possibilità di sfruttare la dipendenza metabolica delle cellule tumorali dalla taurina per limitarne la crescita, è altrettanto vero che non esiste, al momento, un consensus scientifico che raccomandi di evitare la taurina nei pazienti oncologici, né linee guida cliniche che ne impongano la restrizione dietetica.
In attesa di studi clinici più ampi e controllati sull’uomo, la prudenza può essere giustificata nei pazienti affetti da leucemia mieloide in particolare in presenza di alti livelli del trasportatore TauT ma non si può generalizzare questa indicazione alla popolazione.
La demonizzazione di un singolo nutriente, come spesso avviene nei titoli sensazionalistici, rischia di semplificare e distorcere un discorso che dovrebbe invece essere affrontato con rigore e misura.
Come sempre in medicina, è il contesto a fare la differenza. Nei soggetti sani, non ci sono dati che giustifichino un allarme: la taurina è sicura e può far parte, in quantità moderate, di una dieta equilibrata. Nei pazienti affetti da leucemia, si aprono nuove prospettive di ricerca, ma non ci sono ancora evidenze sufficienti per indicare restrizioni nutrizionali specifiche. Il futuro ci dirà se modulare l’apporto di taurina potrà diventare parte della strategia terapeutica.
Fonti principali
- Nature, 2025 – “Taurine uptake via SLC6A6 supports glycolysis and proliferation in myeloid leukemia”
- Ripps & Shen, Adv Exp Med Biol, 2012 –“Taurine: a “very essential” amino acid”
- Militante & Lombardini, Neurochemical Research, 2002 – “Taurine: evidence of physiological function in the retina”