Disfunzione erettile in paziente giovane

Gentili Dottori,,

Mi sono già rivolto a voi, tempo fa, per questo problema e oggi, dopo aver seguito diverse terapie, mi ritrovo allo stesso punto di diversi mesi fa.

Breve ricapitolazione: ho 23 anni, vita sessuale attiva, partner non fisso; registro problemi di disfunzione praticamente da sempre, me ne sono reso oggettivamente conto solo un paio di anni fa: riesco a raggiungere un ingrossamento del pene ma non a reggere una vera erezione (tant'è che, se non sollecitato per pochissimi secondi, il volume rimane più o meno quello del pene eretto, ma il pene stesso va inesorabilmente giù). Mi sono rivolto ad un andrologo che mi ha sottoposto ai regolari test del sangue, test ormonali, test tiroidei e sono tutti risultati nella norma; ho provato, per un paio di mesi, la cura con il Cialis 5mg (dosaggi da 5 compresse a settimana a scendere), non provando miglioramenti. Siamo passati, quindi, all'estrema ratio: Levitra prima del rapporto e, comunque, neanche funziona in maniera soddisfacente.

Pochi dati aggiuntivi: non ho mancanza di libido (che, al contrario, è molto presente!), raggiungo un numero quotidiano di eiaculazioni più o meno "elevato" (dalle 4 in su) e, anche nella masturbazione, non raggiungo l'erezione (questo per dire che non si tratta di ansia da prestazione, visto che anche solo con me stesso ho lo stesso problema).

Non so più che fare.

Grazie per la disponibilità.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettore,

a quale conclusione diagnostica è arrivato il suo andrologo di fiducia?

Da questa postazione intuiamo che ci possano essere, alla base del suo problema sessuale, delle complesse e non semplici problematiche psicologiche ma difficile, da questa angolazione, trarre delle conclusioni avventate e non precise.

Comunque, se desidera poi avere più informazioni dettagliate su queste tematiche, le consiglio di consultare, se non ancora fatto, anche gl’articoli pubblicati sempre sul nostro sito e visibili agl'indirizzi:

https://www.medicitalia.it/minforma/andrologia/184-quando-l-erezione-e-difficile-o-non-c-e-che-cosa-fare.html ,

https://www.medicitalia.it/minforma/andrologia/1234-nuove-terapie-emergenti-nel-trattamento-della-disfunzione-erettile-de.html ,

https://www.medicitalia.it/salute/andrologia/111-disfunzione-erettile.html .

Un cordiale saluto.


Giovanni Beretta M.D.
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[#2]
dopo
Utente
Utente
Salve Dottore,

La ringrazio per la tempestività e la precisione nella risposta.

In realtà non mi sono più recato a controllo poichè mi sono sempre detto "fai un altro tentativo con il Levitra e andrà meglio" ma, dalla sua risposta, deduco che devo farlo al più presto.

Al di là di questo, ho trovato interessante leggere gli articoli che mi ha linkato e mi chiedo (e chiedo a lei conferma): il fatto che io sia omosessuale non dichiarato e che senta il timore di dirlo alla mia famgilia (e non saprei neanche spiegarmelo, visto che la mia famiglia non è omofoba) sebbene (per motivi di studio) io abiti lontano e sappia per certo che non verrebbero a saperlo, può costituire ostacolo psicologico all'erezione?
Durante l'atto non sento, inoltre, alcun tipo di ansia o di preoccupazione, ecco perchè avevo sempre ritenuto lontana l'ipotesi che si tratti di qualcosa di psicologico... Potrebbe essere un blocco che agisce a livello dell'inconscio, senza che io possa rendermene conto?
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettore,

ai suoi quesiti, a quest'ora, due sintetici ma precisi sì!

Ancora un cordiale saluto.
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Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Caro ragazzo,

Comprendo il suo disorientamento... come sollecitato, si ritiene necessario un ulteriore consulto andrologico, per escludere definitivamente una causa organica e chiedere una consulenza psicologica, poiché, a prescindere dall'aspetto organico, sembra si sia innescato un circolo vizioso, in cui l'ansia tende a farla da padrona.

I meccanismi inconsci, che sottendono le varie dinamiche, possono essere molteplici e di varia complessità...

Aspetto non rilevante riguarda il suo vissuto di orientamento sessuale.

Vivere la propria omosessualita' significa vivere e accettare se stessi per come si è...
a volte questo è difficile a causa di stereotipi e pregiudizi sociali, che costringono la persona a nascondersi e a celare a se stessa la propria identità....

... rivelarsi prima a se stessi, quindi accettarsi, e poi agli altri significa libertà.

Vivere in piena consapevolezza rafforza la propria autostima.

Un processo che avviene gradualmente e che si puo' sperimentare attraverso due momenti importanti:

1. auto-accettazione. Quindi capire la propria sessualità e sentirsi nel pieno diritto di viverla.

2. riconoscerlo agli altri... momento piu' complesso, in quanto puo' essere vissuto da forte stress , per il timore del giudizio e della non accettazione!

Il percorso psicologico può determinare un "accompagnamento" lecito a questa esperienza di chiarificazione, elaborazione e ristrutturazione del proprio "modo di essere"!

Grazie al nostro "potere personale" riusciamo realmente ad essere noi stessi!

Si fidi e si affidi...


Di cuore

[#5]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Genrile Ragazzo,
Oltre alle indicazioni rivecute aggiungo delle letture, un video e qualche riflessione clinica.

Il percorso verso l'accettazione dell'omosessualità, come sa, non è facile e soprattutto indolore....

L'omosessualità può essere :
-ego- sintonica, quindi in sintonia con il suo io
- ego- distonica, quando si crea una sorta di spaccatura dentro di lei.


Non ho chiaro il concetto delle 4 e forse più eiaculazioni al giorno....

Perché queta frequenza?

Forse spostare lo sguardo dalla quantità alla qualità sabbe utile, così come una consulenza specialistica,anche perché L' esclusione di cause organiche, non esclude la presenza, eventuale, di quelle psichiche e relazionali


https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1225-deficit-erettile-un-problema-di-coppia-il-ruolo-della-partner.html
https://www.medicitalia.it/salute/andrologia/111-disfunzione-erettile.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1929-mancanza-d-erezione-il-sintomo-va-sempre-tolto-o-talvolta-mantenuto.html-
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1593-mancanza-d-erezione-10-cose-da-sapere.html-
https://www.medicitalia.it/blog/andrologia/106-dipendenza-psicologica-dalla-terapia-orale-per-il-deficit-erettivo.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1225-deficit-erettile-un-problema-di-coppia-il-ruolo-della-partner.html-

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#6]
dopo
Utente
Utente
Ringrazio tutti voi dottori per essere intervenuti e avermi dato delle dritte.

Ho visualizzato attentamente i testi che mi avete sottoposto, visto i video e vedo sempre più vicina l'ipotesi che tutto parta dal cervello, dalla psiche.

Quello che mi chiedo è: pur essendo ogni caso soggettivo e diverso, a seconda di mille fattori, non ultime le cause ambientali, culturali etc, secondo la Vostra esperienza, si esce da questo "tunnel"? Perchè leggevo che, quando si tratta di cause organiche, si arriva sempre a soluzione (tranne rarissimi casi) o, comunque, a terapie efficaci. Se dovessi iniziare a vedere una sessuologa, cosa posso aspettarmi, da qui a qualche mese? Qual è "l'iter psicologico" da seguire e cosa comporterà?

Dott.ssa Randone, il numero di eiaculazioni non è dovuto ad una sorta di volontà di "compensazione" della mancata erezione: sento spesso il bisogno di masturbarmi e lo faccio, alcune volte succede in intervalli di tempo molto brevi, altre volte intercorrono delle ore... Sono cose che sento, voglia di stimolazione che sale all'improvviso e cui do sfogo. Non so se può essere un altro dato importante: mi masturbo perchè mi piace, perchè sento di volerlo fare, ma non perchè io sia eccitato da/per qualcosa; in poche parole, non mi masturbo quando sono già eccitato, tant'è che, molte volte, mi capita di dover "lavorare" ad avere il minimo di erezione sufficiente alla masturbazione stessa.
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Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentilissimo,

l'aspetto psicologico può essere valutato con altrettanta garanzia, se c'è motivazione e impegno.

Si tratta di un percorso più lungo, solitamente, perché non ha un effetto immediato.

Attraverso i primi colloqui, un'accurata diagnosi, permette di comprendere come procedere da un punto di vista psicoterapeutico.


Si dia questo permesso, senza timori!


Di cuore
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
L'autoerotismo ha spesso tanti significati: ansiolitico, anti depressivo, anti stress....ripristina l'equilibrio psico corporeo- in maniera transitoria e così via...

La sua disamina è sempre da correlate alla disamina della vita sesuale ed ovviamente relazionale ed al mondo fantasmatico.
Segua le indovazioni ricevute, vedrà leine giovane, potrà recuperare serenita e qualità di vita e di vita sessuale
[#9]
dopo
Utente
Utente
Quale iter si segue in questo caso? E' lo specialista che suggerisce la visita sessuologica oppure posso fare un'impegnativa tramite medico di base e, in seguito ASL?
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettore,

generalmente ci deve essere una valutazione andrologica che escluda un problema organico poi, sempre con il suo specialista di riferimento oppure attraverso il suo medico di fiducia, si individuano le strutture sanitarie, vicine alla sua residenza, dove eventualmente sia operativo un servizio di psicologia convenzionato.

Un cordiale saluto.
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