Peridurale antalgica

Spett.li dottori,
Sono un ragazzo di 29 anni che soffre da circa 10 mesi di ernia discale L5-S1.
L'ortopedico mi ha consigliato di sottopormi a una serie di iniezioni peridurali.
La prima iniezione datata 16 gennaio 2018 é andata bene, non ho avuto dolori e non ci sono stati problemi, la seconda iniezione datata 1 febbraio 2018 invece é stata traumatica: dopo pochi minuti ho avvertito un forte dolore nucale, che l'anestesista non ha ritenuto essere preoccupante e mi ha rimandato a casa. Poche ore dopo però il mal di testa è diventato lancinante, non potevo stare seduto ne in piedi, e questa situazione si è protratta per diversi giorni senza darmi tregua. L'anestesista che mi ha fatto liniezione si è dichiarata sconvolta dell'accadimento, sostenendo di non aver mai visto nulla di simile. Mi sono recato dal neurologo 8 giorni dopo liniezione e questi mi ha diagnosticato una probabile lesione della dura con conseguente deliquorazione e ipotensione liquorale e nessun danno neurologico . Mi ha prescritto 7 giorni di deltacortene 25mg associato a tachicaf e seractil, e poi ulteriori 7 giorni di deltacortene 25mg mezza pastiglia. Domani 22 febbraio 2018 prenderò l'ultima mezza pastiglia di deltacortene. La cefalea è sparita, non ho più dolore ne rigidità nucale e ho ripreso a muovermi come sempre, ma mi è insorta una continua sensazione di capogiro che mi accompagna durante la giornata accompagnata da acufeni. Questi fastidi tendono a scomparire o comunque a diminuire fortemente quando viene sera, per poi ripresentarsi appena sveglio.
Alla luce di tutto ciò, questi fastidi sono ancora degli strascichi della cefalea nonostante siano trascorsi già 21 giorni dalla puntura incriminata? Passeranno? Il 23 febbraio 2018 andrò in visita da un altro neurologo. Aggiungo che sono un soggetto fortemente ansioso e purtroppo molto sensibile e delicato e che questa situazione mi sta preoccupando molto
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Dr. Salvatore Renzo Calabrese Anestesista 37 4
Gentile Signore,
per quello che posso desumere dal suo post, senza una conoscenza diretta del caso, concordo pienamente con quanto le ha detto e prescritto il suo neurologo.
Ritengo inoltre che i sintomi attualmente da lei riferiti siano uno strascico della probabile puntura accidentale della dura che ha subito.
Tali strascichii possono talvolta prolungarsi per alcune settimane, ma in genere scompaiono col tempo.
Quello che le è capitato è un'evenienza non frequente, ma possibile quando si effettua una puntura epidurale.
Nella mia lunga carriera di anestesista è capitato anche a me di pungere accidentalmente questa meninge e di veder insorgere i sintomi da lei riferiti e sempre tali sintomi sono regrediti dopo un tempo variabile.
Ripeto comunque che senza una conoscenza diretta del caso clinico, le mie valutazioni sono solo ipotetiche.
Cordiali saluti.

Dr. Salvatore Renzo Calabrese
www.recal.it

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Utente
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Grazie Dott. Calabrese,
il fatto che tutti i medici e gli specialisti che ho consultato mi abbiano dato la medesima spiegazione mi rassicura, ma purtroppo, per come sono fatto, non sarò tranquillo finchè non tornerò a stare bene del tutto.
In questi giorni noto anche una certa rigidità negli arti superiori, spalle braccia e mani, che mi crea delle difficoltà soprattutto quando devo usare le dita ad es. per prendere oggetti molto piccoli come un chiodo. Mi pare di essere impreciso e rigido nell'esecuzione dei movimenti delle dita, soprattutto il pollice, e non so se anche questa possa essere ritenuta una conseguenza destinata a scomparire della puntura della dura o se nasconda altro.
Come scritto in precedenza, il 23 febbraio mi sono rivolto comunque ad un secondo neurologo e anch'egli mi ha confermato che non vi sono danni neurologici, che il problema è insorto dopo la puntura della dura e che quasi certamente le difficoltà che ancora sussistono spariranno con un lento ma progressivo recupero. Per fugare ogni dubbio mi ha comunque invitato a fare una RMN encefalo basale, più che altro semplicemente per tranquillizzare il sottoscritto poichè secondo lui non era fondamentale farla vista la tipicità dei sintomi e la mia seppur lenta guarigione in atto.
Ovviamente resto comunque molto in ansia, perchè temo che dalla RMN possa uscire qualcosa di più serio.
Il neurologo mi ha rassicurato più volte durante la visita dicendomi che con il tempo tutto sarebbe tornato alla normalità, ma il mio terrore principale è proprio che le cose non tornino più come prima. Mi terrorizza l'idea di dover vivere per sempre con queste fastidiose sensazioni che, seppur piccole, mi stanno rendendo comunque difficile vivere la quotidianità,ma soprattutto di dover vivere con questa rigidità che mi crea una forte sensazione di disagio e che spesso non mi consente di dormire bene, costringendomi a rigirarmi di continuo nel letto durante la notte.
A 29 anni sarebbe inaccettabile e forse è anche questo pensiero che la notte mi impedisce di dormire sonni tranquilli.
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Spett.li Dottori,
Dalla risonanza non è risultato esserci nulla di preoccupante a detta del mio neurologo e del medico che ha redatto il referto, se non una minima dilatazione di spazi perivascolari frontali del diametro di 2mm, un leggero aumento di spessore delle meningi della volta cranica (1,2mm) e un leggero impegno delle tonsille cerebellari (meno di 1mm) nel forame magno. Nonostante questo esito rassicurante, continuo ad essere in apprensione poiché a distanza di un mese e mezzo dalla puntura ho ancora un marcato senso di vertigini e di stordimento costante. Il neurologo mi ha detto che queste sensazioni rientrano in un quadro di normalità e che potrebbero durare anche 6 mesi.
Non ho però trovato rinscontro da nessuna parte sul fatto che questa cefalea post epidurale potesse avere degli strascichi di questo tipo, anzi, ho letto spesso che non ci sono reliquati di alcun tipo.
Pensate che questa situazione sia ancora effettivamente nella norma? Mi devo aspettare veramente di vivere con questo disagio per 6 mesi?
Saluti
Grazie
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dopo
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Spett.li Dottori,
Trascorsi più di 11 mesi dalla iniezione peridurale antalgica con conseguente puntura durale, posso dire che la situazione nel corso dei mesi è notevolmente migliorata e da luglio in avanti sono tornato a condurre una vita normale senza avere più alcun fastidio alla testa. Credevo di aver risolto definitivamente la problematica relativa a acufeni, cefalee, vertigini ecc e invece vi scrivo perché il primo dell'anno mi sono svegliato con gli stessi sintomi sopra menzionati, come se fossi tornato indietro di 10 mesi... Sono un ragazzo che fa una vita morigerata e ammetto che la notte di capodanno sono andato un po oltre le mie abitudini: ho esagerato con l'alcool e ho fatto le ore piccole in un contesto con volumi di musica molto alti... È possibile che questi eccessi abbiano irritato in qualche modo il mio sistema nervoso tanto da far sì che si ripresentassero questi sintomi? e soprattutto è normale che ancora questi disordini non siano scomparsi dopo 6 giorni?

Resto in attesa di un vostro gentile parere.
Cordiali saluti.
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