Acufeni bilaterali variabili

Salve a tutti,
sono un ragazzo di 24 anni, da circa 5 mesi soffro di acufeni bilaterali variabili. Il tutto è cominciato con una piccola perforazione del timpano dell'orecchio sx ad agosto 2012, perforazione che si è rimarginata in pochi gg, ma dopo 5 giorni ho iniziato ad avvertire un fruscio all'orecchio sx. Lo specialista a cui mi sono rivolto mi ha prescritto 1 cp di Medrol per 5 gg prima di effettuare l'esame audiometrico. Dopo 4 gg circa non avvertivo più l'acufene e l'esame ha dato esito negativo. Sono stato bene per circa 2 settimane, poi il ronzio all'orecchio sx si è ripresentato insieme ad una specie di soffio all'orecchio dx. Mi sono rivolto ad una altro specialista, che mi ha rassicurato dicendomi che gli acufeni sarebbero passati nel giro di un mese circa. Non sono passati e sono anche peggiorati. Il mio medico di famiglia, visto il progredire del problema, mi ha fatto fare l'esame impedenzometrico, dal quale ha dedotto una presenza di catarro sotto forma di stenosi tubarica. Da allora ho fatto varie cure, tra cui antibiotici, cure termali (aerosol e inalazioni) e lavaggi con acqua di Tabiano, ma ho sempre ottenuto solo temporanei miglioramenti. Oltre agli acufeni, riscontro altre problematiche: scricchiolio alle orecchie e in particolare in quello dx quando deglutisco, a volte si presentano acufeni di forte intensità che durano per alcuni minuti, le orecchie mi si tappano facilmente con piccole variazioni di pressione, la gola e le ghiandole in prossimità della mascella mi si infiammano abbastanza regolarmente, spesso mi si tappa una narice del naso, dx o sx, specie quando sono disteso sul fianco.
Volevo chiedere se qualcuno può darmi delle risposte su che tipo di problematica può essere e che tipo di cure effettuare in tal caso. Attualmente la situazione non è disperata, è abbastanza sopportabile, ma mi piacerebbe risolverla prima di portarmela dietro per mesi o più.
Cordiali saluti
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Attivo dal 2013 al 2015
Foniatra
Gentile utente,
ho letto con attenzione la sua storia dalla quale sembre emergere una diagnosi di otite media catarrale, situazione clinica che potrebbe giustificare gli acufeni riferiti. La diagnosi però prevede lo studio del rinofaringe ed in particolare dello sbocco faringeo della tuba uditiva. L'esame necessario è un rinofibroscopia, che unita allo studio timpanometrico ci può indirizzare verso una diagnosi e quindi una adeguata terapia.

Rimanendo a sua disposizione le invio i miei più cordiali saluti



[#2]
dopo
Attivo dal 2013 al 2022
Ex utente
Salve Dr.ssa Grillo,
la ringrazio per la sua risposta. Il mio medico curante mi aveva fatto la richiesta, in questi giorni, di una TAC MASSICCIO FACCIALE AI SENI PARANASALI. Dato che una Tac è sempre un esame abbastanza invasivo per i raggi a cui si viene sottoposti, ho detto al mio medico che preferisco fare inizialmente l'esame che mi ha consigliato. Reputa che una Tac possa essere utile o inutile per il mio problema?
Cordiali saluti
[#3]
Attivo dal 2013 al 2015
Foniatra
Gent.mo Signore, ritengo che i due esami siano complementare, l'uno non esclude l'altro, anzi l'uno giustifica l'altro. Quello che la rinofibroscopia ci obiettiva è la situazione reale delle condizioni del rinofaringe e della tuba.
[#4]
dopo
Attivo dal 2013 al 2022
Ex utente
Dr.ssa Grillo,
ho prenotato per giovedì prossimo (prima non c'era posto) una visita da uno specialista otorinolaringoiatra nella quale è prevista anche la rinofibroscopia. Ho rinunciato a fare immediatamente la TAC perché voglio prima chiedere allo specialista se la ritiene assolutamente necessaria oppure no. La ringrazio ancora per la risposta. Ritiene che intanto potrei fare qualcosa per "tamponare" la situazione?
Cordiali saluti
[#5]
Attivo dal 2013 al 2015
Foniatra
Gent.mo ritengo che la Sua scelta sia corretta. Fare un controllo specialistico è fondamentale. Non credo che si possa dare una terapia senza avere fatto una diagnosi. Cordiali saluti
[#6]
Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.5k 211 29
Gentile Paziente, il suo problema potrebbe essere legato al ristagno di catarro all'interno dell'Orecchio Medio e nella tuba, probabilmente per una disfunzione tubarica. La tuba (o Tromba di Eustachio) è quel tubicino che mette in comunicazione il retrobocca con l'orecchio medio (cassa timpanica), e serve ad aerarla e a mantenere l’equilibrio pressorio fra le due superfici del timpano. Quando per vari motivi (ad esempio improvvisi sbalzi di quota) l’equilibrio si altera, si ha una sensazione di “tappamento”. Il funzionamento della tuba è stimolato dai movimenti del condilo mandibolare e dai muscoli coinvolti nella deglutizione: infatti , quando sentiamo questo "tappamento", solitamente cerchiamo di muovere la mandibola o deglutire, il che, in un orecchio normale, favorisce lo "stappamento" , che é in realtà un compenso delle diverse pressioni sulle due superfici del timpano.
Quando invece, come mi pare di capire nel suo caso, questo non accade, o accade con difficoltà, (disfunzione tubarica) a volte siamo di fronte ad un conflitto che si instaura fra la tuba e il condilo della mandibola, dovuto a sua volta alla malocclusione dentaria con malplosizione mandibolare: in pratica, se da un lato il movimento di apertura della bocca viene comunemente sfruttato per il ripristino, all'interno della cassa rimpanica, dell'equilibrio pressorio alterato ad esempio per sbalzi di quota che, per la rapidità con la quale si sono instaurati, la tuba non ha potuto compensare, dall'altro un cronico dislocamente posteriore di uno o entrambi i condili e lo squilibrio dei muscoli della masticazione e della deglutizione, possono dar luogo ad una ipofunzionalità tubarica e quindi alla spiacevole sensazione che lei lamenta.
Il malfunzionamento della tuba impedisce il drenaggio e la rimozione del catarro, che tende così a ristagnare nell'orecchio e nella stessa tuba, favorendo l'insediamento di germi.
Quanto sopra potrebbe spiegare anche il fatto che tutto sia insorto in occasione di un’otite, che non potendo drenare attraverso la tuba, ha provocato anche la perforazione del timpano e l'insorgenza dell'acufene.
Oltre allo specialista ORL, le consiglierei quindi di consultare anche un dentista-gnatlogo esperto in problemi dell’Articolazione Temporo Mandibolare.
In attesa di avere gli esiti degli esami programmati, le suggerirei di dare un'occhiata agli articoli linkati qui sotto, nell'ipotesi che lei possa riscontrarvi elementi di somiglianza con il suo problema. Cordiali saluti ed auguri.

https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/961-otite-ricorrente-colpa-dei-denti.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1348-acufeni-e-disfunzioni-dell-articolazione-temporo-mandibolare-atm.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/983-problemi-di-naso-chiuso-a-volte-la-causa-sta-in-bocca.html

Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com

Acufeni

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