Presunte tpsv: nessuno sa darmi risposte

Salve.
Ho 23 anni e da agosto dell'anno scorso soffro di tachicardie brusche e improvvise.
Sono affetta da arching della valvola mitrale, ma fino ad un anno fa non avevo avuto alcun problema cardiaco rilevante, oltre a lievissime tachicardie causate da ansia.
Ho praticato sport per molti anni senza che mi causassero alcun problema.
Ad ogni modo, a causa dell'arching mi sono sempre sottoposta a controlli periodici (holter, prove sotto sforzo, ecocardiogrammi) che non hanno mai rilevato nulla di anomalo tranne alcune extrasistoli benigne.
Ciò fino ad agosto 2013, mese in cui ho avuto un attacco di tachicardia terribile, ad insorgenza brusca, battiti a 160 bpm, regresso spontaneamente dopo circa 10-15 minuti, prima che i soccorritori potessero farmi un elettrocardiogramma (cosa che hanno fatto appena arrivati a casa mia ma che, essendo l'attacco già regresso, è risultato ovviamente nella norma).
Al PS hanno ipotizzato un attacco di tachicardia parossistica sopraventricolare senza però potermi dare certezze.
Da quel giorno gli attacchi sono tornati e sempre più frequentemente. Al momento ho circa 2-3 attacchi a settimana. Sono sempre troppo brevi per avere il tempo di recarmi al PS per registrarli, ho messo un holter ma il destino ha voluto che in quelle 22 ore io non avessi attacchi.
Onestamente il mio stile di vita è compromesso FORTEMENTE da questo problema, poiché a volte mi ritrovo alla guida o al lavoro o in altre situazioni particolari ad avere attacchi che non so come affrontare, e la cosa mi sta anche mettendo a disagio psicologicamente, perché spesso evito viaggi, concerti o luoghi affollati per paura che mi vengano attacchi. E i medici non sanno cosa dirmi!
Mi hanno consigliato uno studio elettrofisiologico da un medico aritmologo ma so che è un esame molto invasivo e ne ho un po' paura. Uno dei cardiologi da cui sono stata invece mi ha prescritto un betabloccante, ma non me la sento di prenderlo prima di avere una diagnosi certa.
Ci sono dei particolari che ho notato, e che ho riferito ai medici, che mi hanno sempre dato risposte discordanti e confuse:
- nel periodo premestruale o presunto tale (ho l'ovaio policistico quindi ciclo irregolare e molto "problematico") sembra che gli attacchi siano molto più frequenti: è possibile, e se sì perché? la policistosi ovarica può essere collegata al problema?
- soffro di reflusso gastroesofageo che cerco di curare con pantoprazolo 20 mg da sei mesi. Ho sentito che il reflusso può causare problemi di ritmo al cuore. E' vero?
- gli attacchi si presentano quasi sempre dopo uno sforzo fisico (che sia una breve corsa o dopo che faccio l'amore col mio ragazzo) e in particolare se.. mangio dolci! ebbene sì! A volte mi dico che è solo una mia suggestione ma mi succede davvero OGNI volta, e riesco a calmare gli attacchi solo bevendo tanta acqua fredda.
Per favore aiutatemi, vorrei delle risposte, questo disturbo mi arreca molta ansia e sta interferendo notevolmente con la mia vita. Grazie in anticipo
[#1]
Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 107.2k 3.6k 3
Il problema puomessere risolto in due modi: installando un loop recorder sotto pelle in modo da registrare una volta per tutte le sue aritmie, oppure uno studio elettrofisiologico che toglierebbe ogni dubbio ed inoltre permetterebbe, nel caso venisse riscontrata una via anomala, di risolvere il problema con una ablazione.
Lo studio elettrofisiologico, per quanto sia un esame invasivo è un esame sicuro.
Cordialità

Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso

[#2]
dopo
Attivo dal 2012 al 2017
Ex utente
Capisco, lo prenderò in considerazione seriamente.
Ma è possibile che cose come lo sforzo fisico anche minimo, il ciclo mestruale, i problemi di stomaco e mangiare determinati alimenti intensifichino gli episodi, o è solo una mia sensazione?
[#3]
Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 107.2k 3.6k 3
È proprio una sua sensazione.
La saluto
Reflusso gastroesofageo

Il reflusso gastroesofageo è la risalita di materiale acido dallo stomaco all'esofago: sintomi, cause, terapie, complicanze e quando bisogna operare.

Leggi tutto