Fame d'aria e dolore al petto

Buongiorno, scrivo per avere un confronto ulteriore, oltre a quello avuto con il mio medico curante.
Da qualche tempo, circa un mese, avverto fastidio, dolore al petto e, anche senza questo ultimo, necessità di fare respiri profondi apparentemente senza soffrire di mancanza di fiato. La settimana scorsa, dopo improvvisa vampata di calore, strana sensazione alla bocca dello stomaco, dolore al petto e generale malessere mi sono recato al pronto soccorso, ammetto molto spaventato. Arrivato mi hanno sottoposto dopo tre ore a elettrocardiogramma, eco, misurazione pressione, battiti e saturazione. Tutto è risultato nella norma. Alcuni giorni dopo mi sono recato dal curante che non ha ritenuto opportuno indagare ulteriormente e mi ha prescritto Xanax da prendere al bisogno. In effetti la diagnosi data dal pronto soccorso è stata "sindrome ansiosa". La mia domanda a questo punto: è possibile che si fosse trattato solo di un fenomeno passeggero e non collegato al cuore, o sarebbe meglio eseguire altri accertamenti? Considerando che il malessere perdura, con sfumature sempre diverse di giorno in giorno. Ad esempio ieri sera avvertivo dolore alla mandibola e mi rendo quotidianamente conto che per un minimo movimento i miei battiti aumentano subito, non ultimo la fame d'aria persiste. Inoltre è possibile che un elettrocardiogramma o eco non eseguito tempestivamente non mostri nulla di insolito anche se prima in effetti qualcosa c'era? Ringrazio anticipatamente per la cortese attenzione e auguro una buona serata.
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Dr. Massimo Scorretti Ematologo, Cardiologo, Biochimico clinico 241 12 5
Caro ragazzo,

è piuttosto comune impressionarsi, fino allo spavento, quando si percepiscono situazioni come quelle da lei provate. I dolori nella parte anteriore del torace ci evocano quasi sempre un certo grado di timore in quanto li si correla immediatamente con un problema al cuore. D'altro canto è anche vero che noi cardiologi, come pure i medici curanti, i mass media, ecc ecc, siamo sempre li, sul pezzo, a sollecitare l'attenzione delle persone in caso di dolore acuto toracico, in quanto una diagnosi tempestiva, in caso di infarto del miocardio, può salvare la vita. Quindi sin qui tutto bene. Pur non volendo sottostimare i suoi disturbi, occorre dire che la sua giovane età (23 anni) è li a deporre in suo favore, nel senso che è assolutamente improbabile che le coronarie di un ventitreenne siano occluse o sofferenti al punto di generare un problema cosi grave. A sostegno della mia tesi vi è il riscontro negativo di tutti gli esami che le sono stati fatti fare nel momento del suo accesso al PS dell'ospedale in cui lei si è recato. Il fatto che lei si sia fatto controllare è stata una buona cosa e porre attenzione alla propria salute ripetendo i controlli di tanto in tanto non fa di certo male. Una volta però ottenute le giuste rassicurazioni, si può stare sufficientemente tranquilli.

CORDIALI SALUTI
dott. Massimo Scorretti
Cardiologo Ematologo

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la sua puntuale e celere risposta, dottore. Gli esami da me sostenuti in PS sono attendibili anche se eseguiti quasi tre ore dopo la fase acuta? Ci possono essere problemi non rilevati? Lei quindi non procederebbe oltre con le indagini? Nei momenti da me descritti diventa complicato distinguere un problema di tipo organico da uno di tipo psicologico.
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Dr. Massimo Scorretti Ematologo, Cardiologo, Biochimico clinico 241 12 5
Direi di poter stare tranquilli.
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dopo
Utente
Utente
Grazie ancora per aver espresso il suo parere. Farò tesoro dei suoi consigli.
Cordiali saluti
Infarto

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