Ragadi e febbricola

Gentili dottori, sono un maschio di 25 anni. Ho sofferto in passato di una crisi emorroidaria di lieve entità (guarita con uso di Daflon 500 e crema Proctolyn) ed ho emorroidi interne congestionate (talvolta sanguinanti). Vi scrivo perché da circa 4 giorni sono alla prese con un problema ben più doloroso e debilitante: le ragadi. Circa 10 giorni fa ho avuto una stimolazione sessuale anale tramite inserimento di dita, lì per lì un pò di fastidio perdurato il giorno successivo e poi più nulla fino a quasi una settimana dopo quando è cominciato questo dolore che purtroppo mi accompagna da 4 giorni. Mi sono recato quasi subito al PS ed il medico, con una visita alquanto sbrigativa (ed una sbrigativa esplorazione rettale) ha detto che la causa erano le emorroidi e forse una proctite. Non convinto di tale diagnosi (in quanto riconosco il dolore emorroidale) mi sono rivolto il giorno successivo ad un proctologo che mi ha diagnosticato una ragade (ovviamente al medico ho fatot il quadro competo della situazione). Mi ha dato come terapia Antrolin 2 volte al gg e uso del Dilatan 2 volte al gg (misure a salire), per la durata di tre settimane di cura. Ovviamente ho iniziato subito la cura prescrittami. Il discorso però è che per me andare in bagno è diventato quasi impossibile. Ad ogni sforzo e defecazione (minima) il dolore si fa lancinante, riesco ad emettere poche feci e trovo residui di sangue color rosato sulla carta igienica. Prendo antidolorifici per cercare di sedare questo dolore pazzesco, ho preso sia Orudis che Tachipirina. Questa sera è la prima sera in cui non sono "coperto" da antidolorifici ed ho registrato anche una febbricola da 37.8 che forse c'è sempre stata ma era mascherata dall'orudis o dalla tachipirina.
Le domande che vorrei farvi, sperando in una vostra risposta, sono 3:
1) E' possibile che la stimolazione anale da me avuta "sfoci" 6 giorni dopo in una semplice ragade (anche la ragade ha un'incubazione di giorni e giorni)?
2) Constatando oltre alla ragade anche la febbricola, non potrebbe essere il caso di un'infezione batterica/virale dovuta alla stimolazione da me avuta oramai una decina di giorni fa? Se sì, come comportarmi?
3) Per attenuare il dolore dell'evacuazione è possibile ottenere una copertura completa dagli antidolorifici? Mi farebbe sentire meno dolore nell'evacuazione?
4) Con la terapia di Dilatan e Antrolin in media quando dovrebbe finire questa fase acuta e insopportabile? Il proctologo mi ha detto per i primi risultati ci vogliono almeno 7-10 gg.

Mi scuso per la lunghezza e per la serie di domande, ma sto veramente male.
Sicuro di una vostra risposta vi saluto cordialmente.
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Dr. Roberto Rossi Gastroenterologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 7.6k 207
La ragade è normalmente causata da un ipertono dello sfintere anale interno. La terapia antidolorifica causa rallentamento di transito intestinale . Importante è una abbondante idratazione e alimentazione ricca di fibra per rendere morbide le feci. Se la ragade non si risolve è necessario un intervento chirurgico. Per quanto riguarda invece il rialzo febbrile è necessario capire se non è presente un ascesso perianale. Deve pertanto rivolgersi nuovamente al proctologo.

Dr. Roberto Rossi

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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 27.1k 672
Sicuramente nel suo caso il traumatismo ha contribuito alla formazione della ragade, cosa che abitualmente non succede.
La terapia è corretta e condivisibile, puo' essere modificata la terapia antalgica per controllare il dolore fino a risoluzione completa.
La febbre potrebbe dipendere da altro e se persiste va indagata.
Prego.

Dottor Andrea Favara

http://www.andreafavara.it

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Utente
Utente
Gentilissimi dottori, vi ringrazio per la veloce risposta. Rispondo ad entrambi:

@Dr. Rossi: già da giorni ho iniziato un dieta ricca di fibre e acqua a cui sto associando Psyllogel Fibra nel tentativo di rendere più morbide le feci. Eppure ogni volta che provo a sforzare è un'agonia. Informandomi anche io avevo pensato ad un ascesso in quanto i sintomi sembravano coincidere: dolore che "pulsa", impossibilità di trovare una posizione comoda e dolore continuo (non solo alla defecazione). Io infatti non sento dolore solo durante e dopo la defecazione (come mi è stato detto delle ragadi), bensì quasi sempre e ho notato che sento dolore pure quando tossisco o starnutisco. C'è da dire che non mi sembra però di aver mai visto una fuoriuscita di pus, nemmeno sull'intimo. Il PS mi aveva detto emorroidi e proctite, il proctologo ragade quindi mi sono fidato ma la febbre mi sta facendo venire un campanello d'allarme (adesso di prima mattina ho quasi 37).

@Dr. Favara: sò che non può fare prescrizioni via internet ma in base alla sua esperienza qual è l'antidolorifico che i suoi pazienti nella mia situazione tollerano meglio? Che magari porta ad una riduzione del dolore e non porta al rallentamento intestinale. Il mio proctologo mi ha detto che qualsiasi antidolorifico andava bene. Come ho scritto prima al suo collega, stanotte per i dolori ho preso una Tachipirina 500 ma stamattina ho comunque una temperatura vicina ai 37 gradi appena sveglio.

Grazie mille per la disponibilità,
saluti
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 27.1k 672
Dipende dall' intensita' del dolore e dalle sue caratteristiche. Sicuramente il paracetamolo è un' ottima prima scelta ma puo' non essere sufficiente.
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Utente
Utente
Grazie ancora della risposta. Ho chiamato il proctologo che mi ha diagnosticato la ragade, spiegandogli della sopraggiunta febbricola e dei dolori "pulsanti" che non accennavano a diminuire anche senza defecazione. Lui mi ha detto di fare al più presto una ecografia endoanale (o transrettale) con sonda rotante per vedere se ci sono ascessi in corso. Mi sto attivando per poter effettuare questo esame al più presto.
Una domanda: visto che non riesco ad andare in bagno, questo genere di esame per sospetto ascesso può essere fatto senza "svuotare" l'ano?

grazie mille
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 27.1k 672
Certo,giusto.L' ecografista le spieghera' come prepararsi.Prego.
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Utente
Utente
Gentilissimi dottori, vi porto un aggiornamento della mia condizione sperando che possa essere utile ad altri utenti. Avendo perso la fiducia nel proctologo che mi aveva visitato due giorni fa (in quanto quando aveva avuto la possibilità di visitarmi dal vivo aveva diagnosticato una ragade mentre poi al telefono mi aveva detto che poteva essere un ascesso nonostante io gli avessi detto sin da subito che il dolore era "pulsante") mi sono rivolto ad un altro medico (di cui mi fido davvero ciecamente) ed il mio medico di famiglia. Entrambi mi hanno detto le stesse cose: una ragade fa male nel mentre e nelle ore post evacuazione, mentre il dolore pulsante e continuo è dovuto ad un ascesso perianale ovvero è sintomo di un infezione in corso. Entrambi mi hanno detto che con la mia sintomatologia dolorosa è impossibile fare un'ecografia transrettale e che prima devo far passare l'infezione. Quindi ora devo prendere antibiotico Augmentin ogni 8 ore per una settimana e un Oki dopo pranzo e dopo cena per almeno 3 giorni (assieme a riposo e alimentazione ricca di fibre e acqua). Solo a dolore passato si potrà procedere all'ispezione della zona perianale tramite ecografia e accertarsi se è presente o meno una fistola. Ho iniziato subito la terapia. Visto che siete stati così gentili e tempestivi mi piacerebbe avere anche il vostro parere.
Ho un'altra domanda per voi (che per motivi di riservatezza non ho fatto al mio medico di base) potrebbe la stimolazione anale "rozza" da me ricevuta una decina di giorni fa aver creato questa infezione che ha dato origine all'ascesso?
Grazie mille per la vostra disponibilità, spesso anche poche parole chiare scritte su questo sito possono alleviare un pò il dolore lancinante di certe patologie... o sicuramente rendere la psicologia della convalescenza molto più sostenibile.
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 27.1k 672
Qualora sia presente un ascesso, la terapia corretta è l' incisione ed il drenaggio, non gli antibiotici.
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Utente
Utente
Gentile dott. Favara, siccome sono stati ben tre i medici che propendono per una terapia antibiotici/antiinfiammatori è possibile che questa terapia sia utile quantomeno per la sintomatologia? Cioè ridurre sensibilmente il dolore e l'infiammazione per poi procedere a fare le indagini del caso.
Confido in una sua risposta
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Utente
Utente
AGGIORNAMENTO 30 LUGLIO:

Gentili dottori, scrivo per un aggiornamento della situazione. Dopo oramai 10 giorni dall'inizio di tutto, i sintomi sono sicuramente migliorati. Non c'è più il dolore anale e rettale forte e "pulsante" (ho assunto augmentin e oki per 6 giorni ma secondo moltissimi dottori non sarebbero stati efficaci in caso di ascesso). Durante la defecazione il dolore è molto diminuito ed il sanguinamento a differenza dei primi giorni si è fatto abbondante (unendo sia sgocciolamento che feci "pitturate"). Ovviamente ho ancora una sensazione di fastidio all'ano, specie se resto parecchi minuti nella stessa posizione, seduto, in piedi.
Ieri mi sono fatto visitare dal "mio" proctologo (cioè colui che mi ha in cura) e lui e la sua equipe - dopo un'attenta esplorazione rettale (si sono messi addirittura in tre :) ) - hanno scongiurato la presenza di un ascesso perianale. La diagnosi è stata: crisi emorroidaria acuta sanguinante. Dopo l'esplorazione mi hanno dovuto mettere una garza tra le natiche perché sanguinavo copiosamente anche durante l'esplorazione! Ci dovrebbe essere anche una piccola ragade ma il dottore mi ha detto che quella è la cosa minore. Sentendoli parlare durante l'esplorazione dicevano che si era formata una piccola ragade acuta tra i due "gavoccioli" (mi pare abbiano detto così) infiammati o prolassati.
Il medico mi ha detto di interrompere tutto quello preso in precedenza e di iniziare subito la terapia con:

Hamolind cpr 8 al dì per 20 gg e 4 al dì per i 10 successivi
Antrolin crema 2/3 volte al dì
Uso di saponi tipo Anonet, da variare per non sensibilizzare le mucose
2 cucchiai olio vasellina prima di dormire
Integratori Psyllogel per ammorbidire le feci e ripristinare la flora batterica buona
Tutto questo, ovviamente, condito dalla dieta ricca di acqua e fibre e dall'evitare alcol, piccante, spezie, caffè.

Quello che non ho detto però al mio medico, per questioni di tempo e perché non mi sono ricordato, è che da qualche giorno presento anche altri tipi di fastidi ovvero un dolore da indolenzimento diciamo (tipo torcicollo) che interessa SOLO la parte destra, che è partito dal gluteo ed ora è anche "salito" diciamo all'altezza del fianco e del basso torace (scusate l'imprecisione dei termini).
Può essere normale per una crisi emorroidaria oppure è dovuto ad altri problemi magari di postura (ad esempio mi viene in mente che negli ultimi giorni evacuavo in piedi, trovandomi più comodo)?
Sono onesto, quello di cui ho paura - avendo commesso l'errore di navigare in internet - è un inizio di Nevralgia del Pudendo. Anche se essendo uomo, giovane, non andando in bici o moto e non avendo subito forti traumi (la stimolazione anale non penso sia influente) ed un dolore che va anche sopra l'osso sacro non ho idea di come essa possa essere giustificata. Anche perché spesso perdura anche quando sono sdraiato al letto.

Vorrei avere, se possibile, un vostro parere sia sulla diagnosi/terapia per le emorroidi e sia su questo indolenzimento.

Grazie mille davvero per la disponibilità!!
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 27.1k 672
Bene.
Seguirei le terapie indicate.
Prego.
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Utente
Utente
grazie per la risposta.
per quanto riguarda gli altri dolori (indolenzimento fianco, anca e gluteo) ritiene che può essere un effetto secondario della crisi o che potrebbe essere compatibile con la nevralgia del pudendo, quindi indagare più a fondo?
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Utente
Utente
AGGIORNAMENTO 16.08.14

gentili dottori vi porto un aggiornamento della mia situazione. Ad oggi, continuando la terapia con Hamolind e Antrolin, sto meglio in quanto il sanguinamento è sparito ed anche i dolori relativi allo stare troppo in una posizione sono diminuiti (pure se non passati del tutto e, ogni tanto, tornano). Quello che però è rimasto è il bruciore all'atto della defecazione coincidente con il passaggio delle feci nel canale anale. Questo bruciore è sopportabile (rispetto ai dolori di qualche settimana fa non c'è paragone) e scompare subito dopo la defecazione, ma comunque è un sintomo abbastanza fastidioso che non vuole andare via. E' slegato dallo stile di vita infatti mi prende sia se mangio poco e bene sia se eccedo con pasti un pò più sostanziosi.
Ho prenotato l'anoscopia per il giorno 7 ottobre (tempi della sanità pubblica) ma onestamente non vorrei passare altri due mesi scarsi con questo bruciore che ogni volta mi accompagna mentre vado al bagno.
E' possibile che dopo quasi un mese di tribolazione, tre visite proctologiche e terapie varie io stia ancora così? Quanto dovrebbero durare questi sintomi? Può una crisi emorroidaria durare così a lungo?
Grazie mille e scusate per lo sfogo
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 27.1k 672
Potrebbe essere un' anite.
In effetti i tempi di attesa mi sembrano un po' lunghi,provi a rivolgersi ad altre strutture magari.Prego.
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