Ragade anale dopo trombosi emorroidaria

Gentili Dottori, circa 1 mese fa sono stato colpito da trombosi emorroidaria trattata con proctolyn, daflon e ibuprofene.
Inizialmente la sintomatologia dolorosa era molto acuta soprattutto durante la defecazione e avevo sempre la sensazione di defecazione incompleta, successivamente il dolore è andato diminuendo fino a scomparire, il vaso trombizzato al tatto non era più apprezzabile ma è sempre rimasta la sensazione di defecazione incompleta e, ogni tanto, una sorta di fastidio/peso a livello anale.
Da circa una settimana il fastidio è andato sempre più aumentando con poi comparsa di sangue sulla carta igienica.
Sono stato valutato e mi è stata diagnosticata una ragade comparsa dove tempo addietro era avvenuta la trombosi emorroidaria, mi è stata prescritta il 14 agosto una pomata a base di trinitroglicerina (Rectogesic, che mi provoca mal di testa come se avessi qualcosa che fa pressione all'interno della testa per una buona mezz'oretta dopo l'applicazione) da applicare ogni 12 ore circa, uso di dilatatori (che sinceramente riesco ad usare ben poco perché dolorosi e a volte mi provocano perdite di sangue), integratore di fibre solubili (benefibra) 1 cucchiaio al giorno abbinato ad abbondante idratazione, ibuprofene per la sintomatologia dolorosa e alimentazione ricca di frutta e verdura evitando cibi grassi, spezie, caffè, cioccolato, ecc.

Attualmente dopo 3 giorni di questa terapia non noto molti miglioramenti, la defecazione è fastidiosa, permane il senso di defecazione incompleta per tutto il giorno e nel circa 50% dei casi è abbinata ad abbondante perdita ematica con evidenti striature sulle feci, acqua del wc ben più che rosata, carta igienica con molto sangue, sensazione di dolore/peso a livello anale molto accentuata per almeno 3 ore dopo l'evacuazione ma comunque sempre presente durante la giornata anche se meno acuta.
La terapia prescritta è condivisibile?
In caso affermativo in quanto tempo circa noterò un miglioramento?
La terapia riuscirà ad interrompere il circolo vizioso dolore, contrattura riflessa dello sfintere, peggioramento della ragade?
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Dr. Sergio Sforza Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 9.5k 305 2
Se la diagnosi è corretta la terapia è adeguata, ma i risultati li potrà apprezzare non prima di 6-8 settimane.
Saluti

Dr. Sergio Sforza
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Gentile Dottore ringrazio per la risposta.
Volevo fare un piccolo aggiornamento cioè che un paio di giorni fa mi sono dovuto recare in pronto soccorso perché dopo 2 evacuazioni a distanza di meno di un'ora una dall'altra con abbondantissima perdita ematica (acqua del wc rosso intenso, carta igienica zuppa di sangue e tazza del wc ricoperta di sangue) provavo un forte dolore che nemmeno con l'ibuprofene si attenuava, mi è stata somministrata una fiala di ketorolac intramuscolo e il giorno successivo sono stato valutato dal chirurgo che ha confermato la terapia con trinitroglicerina, integratore di fibre solubili e integratore di flavonoidi, ha aggiunto un gel a base di acido jaluronico (proctonorm), mesalazina 800mg 1 cp la mattina e 1 la sera e ha sostituito l'ibuprofene con tramadolo compresse da 100mg. Con il tramadolo il dolore per ora è molto meglio controllato ma ho letto sul foglietto illustrativo che può provocare stitichezza e infatti già dopo 1 giorno di assunzione non sono riuscito ad evacuare ma ho solo prodotto gas con annessa intensa perdita ematica. Di mia iniziativa ho pensato di assumete 2 cucchiai al giorno di benefibra questo sarà sufficiente per combattere la stitichezza da tramadolo? E perché le perdite ematiche si riducano mediamente quanto tempo è necessario? Il chirurgo mi ha detto che se continuano ancora rischio di anemizzarmi e sono molto preoccupato.
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Dr. Sergio Sforza Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 9.5k 305 2
Se il problema non dovesse migliorare in 6-8 settimane ritorni dal proctologo e lo specialista deciderà per altra terapia medica o per il trattamento chirurgico.
Saluti

Dr. Sergio Sforza
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Gentile Dottore, il giorno 26 agosto mi sono recato nuovamente al pronto soccorso perché le perdite ematiche continuavano abbondanti con dolore, sono stato visto da un chirurgo proctologo che all'anoscopia ha rilevato una trombosi emorroidaria e ha optato per rimuovere il coagulo (a suo dire molto grosso, era grande come una nocciolina, che ha lasciato, cito, "un bel buco"), la procedura è stata estremamente dolorosa. Successivamente sono stato sottoposto a rettosigmoidoscopia che ha rilevato "Si risale verosimilmente fino al discendente dove si evidenziano feci normocromiche. La mucosa appare rosea e priva di lesioni. Al retto presenti tracce ematiche parzialmente digerite ed emorroidi conteste ed erose: Conclusioni: sanguinolento di verosimile origine emorroidaria". Dopo la rimozione del coagulo non ho più avuto sanguinanti, tuttavia permane dolore sordo per tutto il giorno che si acuisce alla defecazione e risulta molto forte per qualche ora dopo l'atto. Continuo ad assumere tramadolo come antidolorifico, daflon, fibre, antrolin per tentare di calmare il dolore (come se ci fosse internamente qualcosa che "taglia" e a livello sfinterico come se il muscolo avesse un ematoma). La persistenza della sintomatologia dolorosa è normale dopo le procedure a cui sono stato sottoposto? Può essere dovuta alla lesione interna fatta per eliminare il coagulo contemporaneamente al traumatismo dell'anoscopio (infilato e sfilato più volte con estremo dolore) e delle garze inserite durante la procedura per tamponare il sangue? Inoltre ho sempre una sensazione di indolenzimento e dolore alla pressione a livello della pancia verso il fianco sinistro soprattutto verso il basso.
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Dr. Sergio Sforza Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 9.5k 305 2
Alla base della sintomatologia è sempre la sindrome emorroidaria complicata, che però dopo il trattamento dovrebbe con i giorni migliorare.
Per il resto rimangono i consigli già dati.
Saluti

Dr. Sergio Sforza
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In pratica vuol dire che devo rassegnarmi sopportare il dolore e tutti gli altri sintomi per un tempo indeterminato e aspettare che passino?
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Dr. Sergio Sforza Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 9.5k 305 2
Non mi sembra di averle detto questo.
Saluti

Dr. Sergio Sforza
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Utente
Gentile dottore, io non so più che fare, sto seguendo alla lettera le prescrizioni sia farmacologiche che di alimentazione, idratazione, stile di vita, con l'antidolorifico durante la giornata va meglio il problema è quando devo evacuare, durante sento come bruciore e sensazione di "tagli" e dopo, per diverse ore, ho un forte dolore che mi fa impazzire, ho sempre sopportato abbastanza bene il dolore anche in occasione di fratture ossee (anche scomposte) ma questo è intollerabile, al limite del pianto. Il mio problema non è tanto il dover mantenere uno stile di vita perfettamente controllato dovendo rinunciare a qualsiasi occasione di socialità per non assumere cibi o bevande sconsigliate e dovendo rinunciare a 3/4 di quello che era la mia alimentazione abituale, il problema è il dolore, insopportabile, che non si attenua nemmeno da sdraiato. C'è qualcosa in più che posso fare oltre a quello che sto già facendo (daflon 2 x 3 die, contramal 100mg 2 die, brufen 400 ab, antrolin ab, benefibra, dieta ricca di frutta e verdura, niente carne rossa, niente maiale, niente cibi grassi o troppo elaborati, niente alcol, niente caffè, niente cioccolato, niente spezie, niente latticini, almeno 2 litri acqua al giorno)? Questa situazione mi sta rovinando la vita non resisto più.
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Dr. Sergio Sforza Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 9.5k 305 2
Ritorni dal proctologo e si faccia prescrivere un antidolorifico più efficace, altrimenti consideri anche una terapia chirurgica, se la patologia non migliora a parere dello specialista.
Saluti

Dr. Sergio Sforza
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Gentile Dottore, come antidolorifico sono passato al toradol 10-12 gocce per 2-3 volte al giorno e ormai sono alla terza boccetta e non riesco a ridurre la dose perché ogni volta che evacuo poi ho forti dolori per diverse ore, stessa cosa se rimango in piedi, la posizione che più mi da sollievo è lo stare seduto.
Il giorno 13 settembre (10 giorni fa) mi sono rivolto ad uno dei più quotati chirurghi proctologi della provincia, il referto della visita effettuata in libera professione dice "visita proctologica con anoscopia con strumento da 18 mm. Presenta quadro di malattia emorroidaria di primo grado e sospetta ragade post sanguinante con il limite che per il dolore l'ho visto con strumento sottile".
Mi è stato prescritto pentacol 500 gel rettale 2 volte al giorno per 1 mese massaggiandolo internamente con un dito (modo di applicazione che mi provoca davvero molto molto dolore con sudorazione algida e tachicardia) e triade H 2 buste al giorno per 15 giorni.
Io non so più che fare, sto spendendo un capitale in farmacia perché mi viene continuamente cambiata la terapia, ho speso una cifra importante per la visita con il proctologo di ottima fama e continuo ad avere molto dolore, ogni volta che evacuo, le feci rimango improntate da una ipotetica emorroide, l'evacuazione è dolorosa per via della ragade, dopo aver evacuato sono a pezzi per ore, ho sempre senso di evacuazione incompleta, vado avanti solo grazie al toradol e non vedo chissà che benefici. In più ho sempre gonfiore e indolenzimento fino al dolore alla parte terminale del colon (fianco sinistro e fossa iliaca sinistra).
Sono davvero demoralizzato, non so più che fare più di così e non ne posso più di tutto questo dolore, la mia vita è diventata un inferno.
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Dr. Sergio Sforza Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 9.5k 305 2
Se la terapia non funziona ritorni dal proctologo e gli riferisce quello che scrive, un proctologo esperto saprà aiutarla, altrimenti cambi specialista.
Saluti

Dr. Sergio Sforza
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Gentile Dottore,
oggi sono stato rivisto dal chirurgo proctologo in quanto la sintomatologia persiste anche se un po' migliorata rispetto alle settimane precedenti, dopo anoscopia mi ha comunicato che secondo lui è necessario intervenire chirurgicamente con un intervento per eliminare delle emorroidi interne con una tecnica (di cui ora non ricordo il nome) che prevede la resezione delle emorroidi e la successiva cauterizzazione senza sutura con uno strumento che sviluppa temperature più basse rispetto all'elettrobisturi e che quindi stessa meno i tessuti, ha detto che procederà con una micro sfinterectomia nel punto in cui rimuoverà le emorroidi anche se non è la posizione tipica dove si esegue questa procedura per evitare di incidere in un ulteriore punto e lesionare ulteriormente i tessuti e procederà anche con una toilette della ragade che ha detto avere ormai l'aspetto di una ragade cronica, tale intervento sarà effettuato in day hospital con anestesia spinale e il giorno stesso tornerò a casa con il flaconcino di antidolorifico sulla schiena. Mi chiedo non è possibile nessun altro approccio non chirurgico a questo mio problema? E' normale eseguire tutte queste procedure in un unico intervento? Sarà molto dolorosa la degenza? (mi ha detto che quando l'antidolorifico nel flacone si esaurirà dovrò assumere antidolorifici fino a un farmaco molto potente di cui non ricordo il nome). Dopo quanto potrò tornare a una vita quasi normale? (stare seduti, guidare, poter tornare in ufficio?). Sono molto spaventato da questo intervento a cui dovrò essere sottoposto. Infine mi ha detto tempo di attesa circa 3 mesi nel frattempo continuare con mesalazina e toradol, tutto questo toradol non mi farà male? Sono già al sesto flaconcino e da qui a gennaio avrò bisogno di ancora molto antidolorifico considerato che ne assumo 15 gocce 1 o 2 volte al giorno.
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Dr. Sergio Sforza Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 9.5k 305 2
La procedura indicata dal proctologo può essere condivisibile e bisogna fidarsi.
Le sue molte domande trovano una sola risposta, una sindrome emorroidaria sintomatica con una ragade cronica vanno trattate chirurgicamente per migliorare i sintomi che riferisce e le tecniche le decide il chirurgo per ciò che sa fare meglio con i migliori risultati.
L’antidolorifico preso cronicamente per 3 mesi fino a 15 gg al dì non è molto, ma non è la cosa migliore, sarebbe auspicabile operarsi prima se la sintomatologia dolorosa è così costante ed intensa. La convalescenza può essere soggettiva, ma solitamente dopo 3 mesi il miglioramento sintomatologico è realizzato.
Saluti

Dr. Sergio Sforza
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Gentile Dottore, la ringrazio per la risposta, quindi significa che dovrò stare a casa da lavoro in malattia per 3 mesi?
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Dr. Sergio Sforza Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 9.5k 305 2
No, progressivamente starà meglio e potrà ben prima andare a lavoro.
Saluti

Dr. Sergio Sforza
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