Stimolo incostante all'evacuazione, evacuazioni molli, scarse come volume sembrano di volume scarso

a 85 anni mi sono stati diagnosticati alcuni sintomi di parkinson (quadro extrapiramidale) e 1 anno prima di questa diagnosi ho iniziato ad avere problemi causa stimolo all'evacuazione scarso, solo momentaneo, incostante, con sforzi o stitichezza.
In passato invece non ho mai sofferto di stitichezza, bensi' spesso di feci molli, maleodoranti, espulse talora con violenza, spesso flatulenza, talora rumorosi gorgoglii intestinali, digestioni molto lunghe, laboriose, se con pasti troppo abbondanti.
In gioventu' ho avuto talora formazione di gas nello stomaco, talora dolorose coliche.
Avendo viaggiato molto all'estero da giovane, ma avventurosamente e in condizioni igieniche assai precarie, successivamente avendo per lavoro, sempre all'estero, frequentato per 4 decenni, alberghi, ristoranti, trattorie di ogni classe, self service, ecc.
, forse lo stomaco e l'intestino ne hanno risentito.
Attualmente la digestione e' abbastanza regolare, se i pasti sono ben distanziati, con quantita' moderata di cibo, non intercalati con zuccheri, dolciumi o frutta molto dolce.
Da quando non viaggio piu' la mia alimentazione e' solo casalinga e semivegetariana Ho notato che saltare la prima colazione o il pasto serale o entrambi, si e' sempre rivelato utile per ristabilirmi.
Recente colonscopia e clisma opaco nel 2019/2020 non hanno evidenziato anomalie, bensi' residui fecali nel colon.
Da molti mesi le mie evacuazioni, senza lassativi, sembrerebbero ritornate normali, giornaliere o quasi, ma la quantita' delle feci mi sembra un po' carente, comparata al passato.
Quando ora sento lo stimolo devo correre subito in bagno, poiche' poi scompare.
Talvolta invece devo sforzarmi molto per evacuare, fenomeni che non avvenivano in passato.
Temo dunque che la mia evacuazione sia stata compromessa dal parkinson e che la situazione sia destinata a peggiorare con un ulteriore invecchiamento.
Ho anche la prostata ingrossata e il PSA del sangue alto, su 9-10, ma non voglio prendere farmaci in permanenza, come invece ora fanno quasi tutti gli anziani, bensi' solo per stati acuti e temporanei.

Domande: come capire se ora l'evacuazione e' completa o solo parziale, e in tal caso, cosa succede alle eventuali feci non espulse?
Si incrostano nell'intestino o vengono riassorbite?
Esiste qualche prodotto da prendere saltuariamente per svuotare l'intestino?
Cosa ne pensa dell'idrolavaggio intestinale?
Perche' questa mia tendenza alla diarrea e' mattutina, mentre non si rileva se l'evacuazione avviene nel pomeriggio?

Piu' che una difficile cura richiederei informazione su quanto sopra.

Ringrazio e saluto.
[#1]
Dr. Sergio Sforza Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 9.5k 304 2
Gentile utente è possibile che il Parkinson come malattia e come farmaci abbiano alterato le sue evacuazioni.
Io credo che oltre ad avvalersi dell’aiuto del gastroenterologo dovrà interfacciarsi con il neurologo per modulare bene la sua terapia oltre che l’alimentazione.
Saluti

Dr. Sergio Sforza
https://www.medicitalia.it/sergiosforza/

Parkinson

Il Morbo di Parkinson è una malattia neurodegenerativa che colpisce il sistema nervoso centrale. Scopri cause, sintomi, cura e terapia farmacologica.

Leggi tutto