Una maggiore aggressivita' del melanoma asportato

Buongiorno, mi e' stata fatta una diagnosi di melanoma Pt1a con indice di Clark II, spessore di Breslow 0,50 e moderata regressione (spessore massimo dell'area di regressione 0,60 mm). Mi interesserebbe sapere se per tale melanoma e' opportuno effettuare la ricerca del linfonodo sentinella e se l'indicazione mitosi inferiori a 1 per mm/2 equivale ad assenza di mitosi. Inoltre gradirei ricevere un cortese parere riguardo la positivita' a colorazioni immunocitochimiche p16 e ki67, cosa sta' ad indicare? Corrisponde ad una maggiore aggressivita' del melanoma asportato? Ultima domanda: nell'esame istologico non si fa' riferimento a crescita verticale, vuol dire che non c'e' crescita verticale o la presenza di un indice Breslow di 0,50 e II livello di Clark la sottointende? Ringrazio infinitamente per l'attenzione che vorrete prestare alla presente ed invio cordiali saluti.
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Dr. Davide Brunelli Dermatologo 2.9k 84 1
Gentile Utente,
si tratta di un melanoma molto sottile quindi con buona prognosi. Le restanti nozioni tecniche dell'istologico non sono importanti per il suo problema, quindi non spostano la prognosi che è appunto legata allo spessore di Breslow ed al livello di Clark. L'unica notizia che la potrebbe ancor più tranquillizzare è che ha un basso indice mitotico, cioè meno di 1 mm2 . Non vuol dire zero, anche perché se le cellule si riproducono devono fare per forza mitosi, ma vuol dire che non ha un alto indice di replicazione e quindi, sulla carta, è ancor più benevolo. Se avesse avuto più di 3 o 4 mitosi per mm2 ci sarebbe stata l'indicazione alla biopsia del linfonodo sentinella. Sulla regressione c'è da discutere: secondo molti anche la presenza di regressione è una indicazione alla tecnica della biopsia linfonodale, secondo altri bisogna vedere quanto è pronunciata. Io mi fermerei qui: per ogni ulteriore chiarimento e per decidere se fare o meno la BLS deve assolutamente discuterne direttamente con un medico di un centro esperto in questa patologia.
Cordialissimi saluti

Dott. Davide Brunelli
Specialista in Dermatologia e Venereologia

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dopo
Utente
Utente
Buongiorno Dr. Brunelli, innanzitutto La ringrazio per la cortese risposta, ma avrei necessita' di ulteriori delucidazioni, in quanto il melanoma in questione era stato asportato a settembre, inizialmente con la diagnosi di melanoma in "situ" e, successivamente, dopo varie revisioni dei preparati istologici, si e' appurato che era un II clark e 0, 50 Breslow con le caratteristiche riportate nel precedente messaggio. Da qui in poi vari specialisti di centri di eccellenza per il melanoma, interpellati sulla questione, hanno dato versioni differenti: chi sosteneva che era necessario effettuare la ricerca del LS, chi riteneva che tale ricerca non fosse indispensabile ed anzi, poiche' era gia' stato effettuato l'intervento di radicalizzazione (ottobre 2013), la procedura sarebbe potuta risultare viziata, chi ha suggerito di ampliare ulteriormente i margini, in quanto l'intervento di radicalizzazione eseguito in precedenza era stato fatto tenendo conto del risultatato della prima diagnosi, ovvero melanoma in "situ" e, pertanto, non era stato effettuato l'ampliamento di 1 cm di cute sana come previsto dai protocolli internazionali per lo stadio del tumore diagnosticatomi (Pt1a). Comprendera' che, per una malattia cosi' particolare e delicata sarebbe indispensabile effettuare tutti gli interventi e le cure necessarie e previste mentre, a causa di errori grossolani, ci si ritrova in una situazione di totale confusione e con la consapevolezza di non aver fatto tutto il necessario. Mi rimane, pertanto, il dubbio di comprendere se, a distanza di 6 mesi puo' essere ancora utile effettuare ulteriore ampliamento, che probabilita' ci sono che vi sia la presenza di micrometastasi nei linfonodi per un melanoma con le caratteristiche su riportate e, se la ricerca del LS puo' essere ancora indicato. Nel ringraziarLa infinitamente per l'attenzione Le invio cari saluti.
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Dr. Davide Brunelli Dermatologo 2.9k 84 1
Gentile Utente,
Spesso l'interpretazione di lesioni melanocitarie è cosa molto difficile e non credo che il suo caso sia stato affrontato in maniera grossolana dai patologi poichè, conoscendo la categoria, so che sono professionisti molto scrupolosi in particolare sull'oncologia. Sono le lesioni stesse ad essere, come le dicevo, talora di difficile interpretazione istopatologica.
Detto questo le rispondo:
1) se i professionisti che la seguono riterranno opportuno fare la BLS fa ancora in tempo, anzi essendo passati 6 mesi il referto potrebbe essere considerato ancor più attendibile trattandosi di un melanoma sottile
2) la BLS è una metodica di stadiazione: NON migliora la prognosi stando all'attuale letteratura internazionale, quindi NON è obbligatorio sottoporsi alla stessa, in particolare per i melanomi sottili
3) confermo come la prognosi sia a tutt'oggi legata allo spessore del melanoma, quindi nel suo caso è ottima. Le metastasi nel suo caso non sono impossibili ma altamente improbabili: sarà opportuno sottoporsi a controlli semestrali presso un centro esperto nel melanoma cutaneo e questa prassi è più importante di qualsiasi altra cosa menzionata
Con i migliori saluti
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dopo
Utente
Utente
Dott. La ringrazio infinitamente per le Sue risposte celeri, chiare ed esaustive. Il lavoro che svolgete e' di importanza fondamentale! Anche se, ovviamente, non e' possibile effettuare diagnosi e curare le persone per via epistolare, molto spesso riuscite piu' voi con questo strumento a dare notizie chiarificatrici che i medici interpellati de "visu". Grazie ancora e Le auguro buona giornata e buon lavoro.
Melanoma

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