Ernia iatale, reflusso, gastrite.

Innanzitutto faccio un doveroso ringraziamento in anticipo per il servizio utilissimo che fate!
Proverò ora a descrivere il mio calvario che parte dal 2000, anno in cui a causa di forti nausee e malessere allo stomaco ho perso 10 kg in qualche mese. A seguito di una gastroscopia fatta nello stesso anno mi venne diagnosticata "esofago con presenza di ernia iatale e segni di esofagite di 1°grado.Stomaco con presenza di gastrite antrale. Piloro e duodeno regolari". A seguito di questa diagnosi mi fu prescritta in pratica una cura a cicli di pantopan40. Negli anni la situazione è andata peggiorando, sia come sintomi (in prevalenza nausee, dolori retresternali, pirosi) e nel 2005 (dopo esser calato altri 8 kg) faccio una'altra gastroscopia con esito "esofago regolare. cardias beante. piccola ernia iatale, stomaco con plicatura regolare, con mucosa flogistica in sede antrale. Piloro pervio, bulbo duodenale privo di ulcere. Duodeno II e III porzione nei limiti. Papilla di vater lievemente iperemica" con consigli di proseguire con il pantopan40 e all'occorrenza i vari gaviscon, motilium, peridon, ecc ecc. Ho anche provato il Lucen ma ho notato che aveva più effetto il pantopan.
Allo stato attuale, a parte la mia magrezza (1,76 x 62 kg e l'impossibilità ad ingrassare), da circa due mesi è apparsa anche un notevole fastidio urente alla gola/esofago (peggioramento della pirosi?), una persistente presenza di muco in gola con relativa "tossettina", dolori pungenti allo sterno e parecchie eruttazzioni d'aria durante tutta la giornata. Dimenticavo che ho notevole difficolta alla digestione e allo svuotamento gastrico, spesso stipsi, non riesco a far sforzi a causa del rigurgito in gola, quasi immediata sensazione di pienezza appena iniziato un pasto ( sono anni che riesco solo ad ingerire solo in piccola parte le "normali porzioni di cibo" e spesso solo una portata a pasto...considerando poi che più volte alla settimana non riesco a cenare).
Alla luce di questo lungo racconto cosa mi consigliate? di certo un'altra gastroscopia ma quali altri esami mi consigliate? secondo voi com'era in quadro dell'ultima mia gasstr del 2005?
quali possibilità di terapie? ormai comincio a prendere in considerazione anche la terapia chirurgica.
Ho sentito parlare anche di riduzione dell'ernia iatale con manovre meccaniche (massaggi? osteopeta?) sono vere e sopratutto valide?
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Dr. Vincenzo Petrosino Chirurgo oncologo 159 6 7
l'esofagite da reflusso è un affezione comune.
Spesso è abbastanza difficile da curare.
Importante è innanzitutto essere certi che si tratta solo di esofagite da reflusso, usare i farmaci sempre con particolare cura di evitare di dormire subito dopo pranzo,evitare i soliti cibi irritanti e usare un sucralfato a sera.Evidente che esiste rigurgito considerato il fastidio della tosse e magari della voce un pò roca.
Prendere l'abitutide di dormire con un cuscino + alto.
Io consiglio sempre di usare anche dei comuni antiacidi da masticare per 2-3 volte durante il giorno.La terapia purtroppo è cronica ma anche nei casi + resistenti è possibile migliorare senza però abbandonare le cure.Evitare il sovrappeso......Importante comunque ripeto è ESCLUDERE ALTRE PATOLOGIE ESOFAGO GASTRICHE E TIPIZZARE IL GRADO DI ESOFAGITE.

Dott.Vincenzo Petrosino

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dopo
Attivo dal 2007 al 2010
Ex utente
capisco che sia una patologia "cronica" e che non eiste una cura definitiva, neppure un'intervento chirurgico credo possa essere risolutivo però il mio desiderio è prima di tutto riuscire a riprendere una normale vita ma sopratutto capire perchè nell'ultima settimana circa mi è comparso dal nulla una intenso bruciore all'esofago, in particolar modo dietro alla parte superiore dello sterno. Questo tipo di bruciore non l'ho mai avvertito in 6 anni di gastrite e quindi mi stà allarmando non poco
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Dr. Vincenzo Petrosino Chirurgo oncologo 159 6 7
Una recrudescenza del processo è possibile specialmente durante i cambi di stagione.
Il dolore retrosternale dovrebbe essere un chiaro segno di rigurgito.
Si sottoponga ad adeguata cura e a gastroscopia di controllo.
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