Opportunità di nuova icsi

Buongiorno.
Avrei bisogno di un parere circa l'opportunità di sottopormi ad un ciclo di fecondaizone in vitro.
Premetto che ho una bimba di 17 mesi, nata grazie al mio quarto tentativo di ICSI.
Durante questi tentativi ho sempre prodotto ovociti in numero elevato rispetto all'età (l'ultima ICSI, a quasi 40 anni, contava 16 ovociti di cui 14 maturi ed idonei), seppur con blanda stimolazione.
L'ultima volta ho congelato 4 ovociti che allo scongelamento, il mese scorso, sono sopravvissuti tutti, e sono stati giudicati di ottima qualità, ma poi non si sono fecondati (il problema della mia coppia è oligoastenotetratospermia severa).
Vengo al quesito che vorrei porvi: da un lato lasciare la mia bimba da sola mi rattrista un pochino, dall'altro, adesso che non ho più tutto il tempo e l'energia che avevo fino a due anni fa, quando il 100% delle mie risorse (in tutti i campi) erano dedicate alla ricerca di una gravidanza, mi chiedo e vi chiedo: quanto ha senso, date le statistiche che leggo, sottopormi ad una nuova ICSI con stimolazione ovarica e quant'altro, con tutto il dispendio di energie, soldi (non rientro più in convenzione per sopraggiunti limiti di età), tempo, stress, cure farmacologiche, ecc ecc che questo comporta, considerando che fra meno di un mese compio 42 anni?
Io sarei propensa a farlo, questo unico ed ultimo tentativo di dare un fratellino alla mia bimba, ma non vorrei imbarcarmi in una missione-kamikaze, con probabilità di riuscita tangenti allo zero.
Alla mia età ancora i figli si fanno (fra le mie conoscenze io sono la mamma più giovane!!!!), ma è una mia impressione, o è un dato di fatto con basi scientifiche l'idea che oltre i 40 anni sia più facile procreare naturalmente che in vitro, dato che le statistiche di FIVET/ICSI oltre questa età sono pressochè drammatiche...?
Ripeto che durante i miei scorsi tentativi è stato palese, anche a parere dei medici, che la mia feritiltà era eccellente, ma il trascorrere di due anni, alla mia età, suppongo che in questo campo possa stravolgere completamente il quadro della situazione.
Oltretutto sembra (me lo confermate?) che anche qualora gli esami ormonali (FSH, LH, TSH ecc) fossero incoraggianti, questo non è fattore prognostico che basti ad essere ottimisti, ad una certa età, dove ciò che conta è la QUALITA' dell'ovocita, inesorabilmente datata come l'età della donna, a prescindere da quanto lontana sia ancora la menopausa.
Francamente sono titubante, il percorso mi spaventa, ma non vorrei avere rimpianti in futuro....chiedo uno spassionato parere medico, fermo restando ovviamente che la decisione ultima è della coppia.
Grazie infinite per la vostra disponibilità e professionalità.
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Dr.ssa Elisabetta Chelo Ginecologo, Patologo della riproduzione 1.9k 52 26
Gentile signora,
lei ha ragione a porsi degli interrogativi. Tra 40 e 42 anni la sua fertilità è sicuramente diminuita , ma nessuno può dire , se i suoi ormoni da base sono ancora soddisfacenti che lei non abbia possibilità di concepire.
Il fatto che lei abbia già avuto un bambino è un dato positivo, forse per inquadrare meglio la situazione potrebbe valutare l'AMH ( ormone antimulleriano) un marker nuovo e molto attendibile della riserva ovarica.
I dati internazionali riportano alla sua età una percentuale di "take home baby" tra il 9 e il 12 %.
Un saluto cordiale

Dott.ssa Elisabetta Chelo
Ginecologa specializzata in Patologia dell riproduzione umana
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[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio infinitamente, Dottoressa.
Il dubbio rimane (solo una sfera di cristallo che predice il futuro potrebbe togliermelo), ma mi é stata di grande aiuto nel dirimerlo: ad esempio dalle informazioni che avevo raccolto le statistiche alla mia età erano ben più drammatiche di quelle da lei riportate.
Grazie ancora per la solerte e cortese risposta.
[#3]
dopo
Utente
Utente
Gentilissima Dottoressa,
Avrei degli aggiornamenti e sarebbe prezioso per me sapere un suo parere a riguardo.
Mi sono poi sottoposta al tentativo di cui parlavo in questa discussione.
Protocollo lungo, con Suprefact dal 21.mo giorno del ciclo + Gonal dose 350
Il risultato é stato: 15 follicoli, tutti "pieni", 12 ovociti maturi, 10 fecondati.
Questi 10 sono sopravvissuti e giudicati "molto belli" fino al terzo giorno....al quarto, una strage!
Sono arrivate in quinta giornata una morula ed un embrione in stadio "quasi blastocistico".
Mi avevano dato poche speranze, invece in sesta giornata abbiamo perso la morula, ma l'altro embrione ha fatto il "salto", é diventato blasto.
Immediatamente vetrificato, verrà bioptizzato per un eventuale transfer in autunno (ormai sono fuori dalla "finestra di impianto").
Ci hanno detto che, in quanto lento, non é comunque un embrione meraviglioso, ma che l'ultima parola la dirà la diagnosi pre impianto.
Vengo alle domande, Dottoressa:
Come la vede questa mia risposta ovarica, considerato che ho 42 anni e mezzo?

Il protocollo é stato adeguato, a suo parere (era la prima volta che facevo il lungo)?

Questa strage di embrioni, che mi ha molto delusa e sorpresa, é in linea con le inevitabili aneuploiodi che sono correlate alla mia età?

Mi sto sforzando di non farmi illusioni su quell'unico piccolo sopravvissuto (un po' ci avevo creduto, invece, fino al terzo giorno....).....ho poche speranze, vero?
Facendo la PDG ho sempre saputo che é bene arrivare ad avere almeno 5/6 blasto da analizzare...

Il centro che mi segue già parla di nuovo tentativo, ma io per ora non voglio nemmeno pensarci....
È qui vengo ad un'altra domanda, forse di ordine più psicologico che ginecologico, ma gliela pongo sperando che la sua vasta esperienza possa aiutarmi.
Quando nacque la mia bimba mi sono ritenuta miracolata e felice al punto che mai e poi mai avrei pensato di sottopormi di nuovo alla tortura psico fisica economica che é la PMA.
Poi mi dissi che in fondo avevo 4 ovociti congelati e avrei potuto, come ultimissimo ed estremo tentativo di avere un secondo bimbo, scongelare quelli.
Non arrivai al transfer.
Poi ho pensato, date le mie analisi incoraggianti a dispetto dell'età, che alla fine, fare un ultimo e definitivo tentativo di icsi sarebbe servito a non aver rimpianti in futuro.
Adesso ammetto che una flebilissima vocina dentro di me già tenta di insinuare l'idea di fare un ultimisssssimo issimo issimo tentativo, prima che io compia 43 anni (mancano 5 mesi).
È questo nonostante abbia accusato pesantemente, come mai mi era successo prima, questa stimolazione e questo intervento di pick up.
Ovviamente non ne farò di nulla, non credo di essere così folle, almeno lo spero...ma mi chiedo e le chiedo: esiste una forma di "dipendenza dalla pma al pari di quella da gioco d'azzardo?
Mi perdoni il paragone, ma dato che sottoporsi a certe procedure é un po' una questione di lotterie e statistiche, é secondo lei possibile che si insinui nella mente del paziente (nella fattispecie di un paziente tipo me, che sono spesso arrivata vicina a "fare 13" e che una volta ho pure "sbancato") una sorta di febbre che spinge a tentare e ritentare, contro ogni ragionevole pronostico?
La ringrazio per avermi letta fin qui, e rimango in attesa di un suo parere.
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