Poliabortività e sinechie

Gentili dottori ho 40 anni e sono reduce del mio quarto aborto, di cui tre consecutivi. Sabato 15 novembre, dopo 8 giorni di ricovero per perdite ematiche, ho partorito mio figlio a 18 settimana. Fino alla 16 io non avevo avuto nessun serio problema, solo un polipo cervicale che pendeva dal collo dell'utero, ridottosi nelle settimane successive. Essendo reduce di aborti facevo la seguente terapia: deltacortene 5mg la mattina; acido folico; cardirene 75 mg dopo pranzo; prontogest 1 fiala al giorno e eutirox da 37,5 per Hashimoto. il polipo dapprima aveva portato un lieve sanguinamento, per poi arrestarsi quando è stata sostituita la cardioaspiraina con la seleparina da 0,3 ml. Il ginecologo voleva arrivare alla 12 settimana ed intervenire chirurgicamente per asportarlo. Alla visita di controllo della 12 settimana mi si accenna ad un possibile cerchiaggio, da fare contemporaneamente all'asportazione del polipo, in quanto si evidenzia un lieve accorciamento del collo dell'utero. Ma nessuno dei due interventi viene fatto. Alla 16 w corsa al pronto soccorso dove subito mi viene prospettato un cerchiaggio d'urgenza, ma anche stavolta non viene fatto.Rimango ricoverata e dopo una settimana avverto delle forti contrazioni, che vengono bloccate con una fiala di toradol. Durante la notte la situazione peggiora, la mattina seguente partorisco un feto maschio vivo.
Durante il mio calvario sono però riuscita a diventare mamma nel 2007 con tanta fatica, femminuccia nata alla 32 w.
Questi i miei aborti:
-28 dicembre 2006: parto naturale indotto da stimolazione per rottura delle membrane (avvenuta il 25 dicembre) alla 21+5 settimana. Da tampone vaginale fatto subito dopo sono risultata positiva alla Klebsiella specie a per cui la rottura è stata attribuita a questo.
-16 luglio 2011: aborto spontaneo alla 5 settimana con revisione cavità uterina
- 28 novembre 2012: aborto ritenuto alla 8/9 settimana; analisi del cariotipo: trisomia al cromosoma 17.
Adesso mi sono sottoposta ad una isterosonorografia la quale ha dato il seguente esito: Sindrome aderenziale endocavitaria. Cavità uterina normodistensibile, con bordi liberi in proiezione longitudinale e trasversale. In sezione coronale 3d si segnala la presenza di plurime benderelle, da riferire in prima ipotesi a Sindrome di Asherman. Non si evidenzia distensione tubarica. Il mese prossimo farò una isteroscopia ed eventualmente le benderelle verranno rimosse.
Il mio desiderio sarebbe quello di avere un altro figlio dal momento che sembra esser stata trovata la causa dei due parti prematuri e della gravidanza difficile. Ma il mio terrore è quello che invece la tragedia possa ripetersi nuovamente. A voi chiedo semplicemente di consigliarmi con estrema franchezza se è il caso che io mi sottoponga ad altre indagini o se posso intraprendere una nuova gravidanza dopo l'asportazione delle sinechie. Grazie
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Prof. Simone Ferrero Ginecologo 1.3k 57
Le consiglio di asportare le sinechie, puo essere utile posizionare in cavità uterina uns spirale per prevenire che si riformino aderenze. Farei anche durante l'isteoscopia una biopsia endometriale per ricercare cellule infiammatorie e un esame colturale dell'endometrio.

Prof. Simone Ferrero
www.simoneferrero.it
www.piazzadellavittoria14.it

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dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta. Vorrei precisare che io ho sempre avuto un ciclo regolarissimo, di 28 giorni, tra un ciclo e l'altro nessun problema, ho avuto negli anni addietro varie revisioni della cavità uterina per asportazioni di polipi e delle diatermocoagulazioni per delle piaghette, che mi procuravano spotting che si risolveva dopo gli interventi. Cosa potrebbe rilevare una biopsia endometriale?
Prima di sottopormi alla i stereoscopia mi è stato consigliato di assumere per 40 giorni VIsanne, dal primo giorno del ciclo.
Grazie ancora e scusate per il mio insistere ma in me è forte il desiderio di tenere fra le braccia un figlio vivo dopo le terribili esperienze.
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dopo
Utente
Utente
ho parlato col dottore che farà la isteroscopia e ha detto che la biopsia la fanno di routine. Una sola perplessità, professore Ferrero, se la mia intenzione è quella di ritentare ad avere una gravidanza dopo l'intervento, come farò in presenza della spirale? secondo lei dopo quanto tempo dall'intervento sarebbe possibile tentare di concepire? grazie ancora
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Prof. Simone Ferrero Ginecologo 1.3k 57
La biopsia endometriale puo essere utile per diagnosticare un'endometrite (processo infiammatorio della mucosa uterina). Dovrebbe tenere la spirale per 2-3 mesi dopo l'intervento, poi può concepire.
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dopo
Utente
Utente
Salve dottore, ieri ho ritirato l'esito in ospedale dell'esame del feto e annessi fetali dell'aborto del 15 novembre 2015.
Tutto è nella norma tranne due diciture che ricopio:
Fegato: diffusa eritroblastisi
Placenta con note di villo-intervillite cronica.
In ospedale nemmeno una parola. Silenzio totale.
Mi sono messa un po' a cercare su internet e quello che sono riuscita a capire è che sicuramente era in corso una infezione alla placenta. Ma cos'è l'etitroblastosi? Il mio gruppo sanguigno è A rh +
Nel frattempo il mese scorso mi sono sottoposta all'istetoscopia con rimozione delle sinechie, durante la quale però il ginecologo ha notato una iper contrattilità uterina, forse dovuta alla troppa mia agitazione o ad una mia conformazione.
Inoltre il ginecologo mi ha prescritto esami genetici di coppia, esami per la trombofilia e talassemia, e mi sta anche facendo fare un test per vedere se c'è carenza di potassio.
Ovviamente l'idea di concepire per adesso è accantonata e non sarà presa in considerazione se non mi saranno chiariti tanti dubbi. Non voglio più partorire un figlio che sarà condannato alla morte... Ho già sofferto abbastanza
Aspetto fiduciosa qualche risposta
Grazie
Gravidanza

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