Un endocervicite, ho messo

salve sono una ragazza di 29 anni che soffre di cistite.sono andata dal ginecologo e mi ha riscontrato un endocervicite, ho messo per dieci giorni lavande tipo betadine e ovuli(keimicina),poi ho fatto la vaccinazione per la rosolia non essendi immune.dopo un mese ho fatto il rubeo test ed erano presenti anticorpi.dopo tre mesi sono andata dal ginecologo e c'era ancora un po di cervicite durante la visita ho fatto il paptest.il ginecologo mi ha dato un altra lavanda AB300 e citogel intimo per cinque giorni.dopo una settimana il risultato paptest era:flora batterica mista.
modificazioni flogistico:intense
diagnosi:abbondanta numero di leucociti neutrofili ed istociti.
IL ginecologo mi ha detto che e tutto apposto e che io e mio marito possiamo provare ad avere un bambino.pensate che la terapia abbia fatto effetto(il paptest e stato fatto prima della terapia con citogel)posso stare tranquilla,non ci sono problemi per una gravidanza?

un altra domanda,io lavoro in terapia intensiva neonatale,un neonato e risultato positivo al cmv nelle urine,nei prelievi che ho fatto torch IGM ASSENTI E IGG<4.00.quale e'il periodo di incubazione di questa infezione?dopo quanto tempo dovrei fare il prelievo per vedere se mi e stata trasmessa?

GRAZIE PER LA DISPONIBILITA.
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Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 282 6
Il Cytomegalovirus è un virus appartenente alla famiglia degli Herpesvirus, che include altri virus che possono colpire l’uomo come il virus della varicella, il virus di Epstein-Barr (quello che provoca la mononucleosi infettiva o malattia del bacio) e il virus Herpes Simplex. Esso è responsabile di un’infezione molto comune (tanto che l’80% delle persone ha già contratto l’infezione al raggiungimento dell’età adulta), asintomatica nella maggior parte degli individui, o che, qualche volta, causa una forma simil-influenzale.

Viene trasmesso da individuo a individuo attraverso lo scambio di fluidi corporei come possono essere la saliva, lo sperma, il sangue (nel caso di trasfusione di sangue o di trapianto d’organo), le secrezioni vaginali, il latte materno e le urine. In genere il contagio in età pediatrica si verifica nei nidi e nelle scuole materne, quando i bambini e le maestre vengono in contatto con il Cytomegalovirus attraverso la saliva o le urine presenti nei pannolini, oppure per mezzo dello scambio di giocattoli (che facilmente i bambini si mettono in bocca) contaminati dalla saliva o tramite le mani non lavate.Una volta che un individuo ha contratto una infezione da Cytomegalovirus, il virus rimane latente nell’organismo per il resto della vita e può in alcune occasioni riattivarsi, senza dare solitamente alcun sintomo.

Ha un periodo di incubazione ancora non ben definito, ma che si presume vada da uno a quattro mesi. Come già detto l’infezione è in genere asintomatica mentre solo raramente compaiono sintomi simili a quelli di un’influenza oppure di una mononucleosi infettiva: febbre, mal di testa, eruzioni cutanee, stanchezza, dolori muscolari, ingrossamento dei linfonodi e un lieve interessamento epatico. Nei pazienti immunocompromessi (ad esempio quelli affetti da AIDS o che sono in terapia con farmaci immunosoppressori o nei trapiantati) la malattia ha invece un decorso molto più grave che può portare a polmonite, encefalite, retinite (una grave infiammazione dell’occhio che può condurre alla cecità), encefalite, epatite, ulcerazioni dell’apparato digerente, riduzione del numero di piastrine e di globuli bianchi.

La diagnosi viene confermata con la dimostrazione di un elevato aumento degli anticorpi contro il Cytomegalovirus e/o tramite l’isolamento del virus dalle urine, dal sangue o dalla saliva. La terapia, in considerazione della benignità dell’infezione, è consigliata solo nei pazienti immunodepressi, dove è indicato l’uso di potenti farmaci anti-virali, che tuttavia danno importanti effetti collaterali. Non esiste alcun vaccino contro il virus. Poiché una volta contratta l’infezione, il paziente continua ad eliminare per lungo tempo (anche per moltissimi mesi) il virus attraverso l’urina e la saliva, il miglior modo per evitare il contagio è lavarsi accuratamente le mani ed evitare contatti con le secrezioni dei bambini.


Prof.Dr.Ivanoe Santoro
Spec.Ostetrico/Ginecologo
già Direttore f.f. UO OST/GIN Ospedale di Solofra(AV) Prof. Anatomia Umana Univ. Napoli

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