Invalidita/mansione post-intervento

Buongiorno. Sono una signora di 35 anni con un figlio di 3 anni. Due mesi fa, causa endometriosi pelvica e vescicale diagnosticata con molto ritardo, ho subito un intervento di cistectomia parziale subtrigonale con escissione di nodulo endometriosico, patch omentale e conseguente enterocistoplastica sec. Clam. Ora dovrò assumere ormoni a vita per bloccare l'ovulazione che provocherebbe una nuova endometriosi. Quindi sono in menopausa farmacologica.
Tutto ciò può dare diritto a qualche punto di invalidità?
Inoltre, al rientro dal lavoro dalla maternità 2 anni e mezzo fa sono stata oggetto di mobbing,come altre mie colleghe. Dall'ufficio nel quale lavoravo da ben 8 anni prima della gravidenza, ho subito vari spostamenti, per ultimo il reparto surgelati(lavoro in un centro commerciale). Vorrei rientrare al lavoro a metà febbraio, il medico del lavoro dell'azienda me ha detto che non è facile trovare un posto ove collocarmi dopo l'intervento, o, almeno non sa se l'azienda accetterà ciò che propone...Sarebbe poi possibile un eventuale ricorso?
Ringrazio fin d'ora per la collaborazione.
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Oncologo, Medico di laboratorio, Medico del lavoro, Perfezionato in medicine non convenzionali attivo dal 2005 al 2009
Oncologo, Medico di laboratorio, Medico del lavoro, Perfezionato in medicine non convenzionali
GEntile Signora, non so se ha ricevuto la risposta al quesito. La rimando brevemente.

1) Faccia copia della codumentazione relativa ad intervento e visite o prescrizioni successive.

2) Solo alla ripresa del lavoro chieda all'Azienda di farla visitare dal Medico Competente perché Lei non si ritiene più ingrado di espletare la mansione attuale.

3) Consegni solo al MC copoia della documentaizione in suo possesso e gli descriva esattamente gli eventuali disturbi e le difficoltà che questi possono comportare nello svolgimento della masnione.

4) Il MC dovrà emettere un nuovo goiudizio di idoneità: idonea; non idonea; idonea con prescrizioni o limitazioni.

5) Se Lei non si ritiene soddisfatta del giudizio emesso, può ricorrere all'ASL territorialmente competente entro 30 giorni dalla notifica scritta del giudizio di idoneità.

6) In caso di non idoneità o di impossibilità da parte dell'azienda ad attuare le eventuali prescrizioni o limitazioni, è previsto il licenziamento per giusta causa (Lei può sempre tentare ricorso al Giudice del Lavoro).

Cordialità

Dr. S. Rizzo
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Medico del lavoro attivo dal 2005 al 2010
Medico del lavoro
Cara signora,
il collega Rizzo Le ha riportato i formali provvedimenti e la cautela che Lei deve avere nel consegnare la Sua documentazione. Tutto corretto ma formale!! La Sua attuale condizione di salute implica difficoltà nell'espletamento di compiti domestici quotidiani (tipo sollevare sacchetti di spesa o secchi d'acqua)? La mansione di appartenenza attuale è di commessa? Movimenta pesi e se sì di quale entità? A lume di naso penso che, se non ha controindicazioni allo svolgimento di quei compiti domestici, non debba averne neanche sul posto di lavoro.
Mi dia ragguagli ulteriori
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Dr. Gianluca Armieri Medico del lavoro 8
Innanzitutto è importante chiarire a quale tipo di invalidità si riferisce: INAIL, INPS, CIVILE. Quest'ultima è l'unica a cui le potrebbe far ricorso, ma qualora lei soffrisse esclusivamente della patologia riportata in questo sito, credo che avrebbe poche opportunità di ottenere qualche beneficio, anche il minimo (iscrizione nelle liste di collocamento speciale). Altro discorso per quanto riguarda la sua mansione in azienda. Il datore di lavoro, qualora Lei non potesse più espletare la propria mansione per sopraggiunte patologie invalidanti, dovrebbe cercare di ricollocarla all'interno della struttura aziendale, anche in una mansione inferiore mantenendole però il medesimo livello economico. Ovvio che se l'Azienda è di dimensioni minime ciò risulta problematico, ma comunque il Datore di lavoro deve dimostrare di aver compiuto tutti i passi per assicurarle una ricollocazione aziendale prima del licenziamento altrimenti Lei potrà ricorrere al Giudice con buone probabilità di reintregro.

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Dr. Michele Di Giovanni Medico del lavoro 5 1
Gentile signora, sull'idoneità si sono espressi già i miei colleghi, io volevo analizzare il fatto da lei riferito ovvero di essere stata mobbizzata!
Lei è stata assunta come impiegata amministrativa?
In caso affermativo, al suo rientro dalla gravidanza dovrebbe aver ricevuto una motivazione scritta dal suo datore di lavoro per lo spostamento a mansione diversa.
Ha ricevuto richiami ufficiali? Lei è ricorsa ai sindacati di categoria per la tutela del caso?
Le chiedo tutto ciò perchè lei ha parlato di mobbing.
Questo fenomeno comporta delle implicazioni medico - legali ed è campo delicato e scarsamente definito. Il mio consiglio in merito è quello di rivolgersi a medici e legali esperti in materia di mobbing.

Dott. Michele Di Giovanni
Medico Chirurgo
Medico Competente
Specialista in Medicina del Lavoro

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Dr. Gabriele Di Gregorio Cardiologo, Medico del lavoro 15
Gentile signora, a seguito della sua patologia potrebbe ottenere, a domanda, il riconoscimento di invalidità civile, da quantificare in base alle sue condizioni cliniche e agli accertamenti strumentali. Per quanto riguarda il mobbing, nulla posso esprimere perchè la materia è talmente complessa e abbisogna di approfondimento che in questa sede non è possibile. Per quanto riguarda la mansione lavorativa, è necessario, come già descritto da colleghi, valutare se e come deve movimentare dei pesi importanti, ma in ogni caso il giudizio di non idoneità del medico competente puo essere contestato e può essere inoltrato ricorso all'Autorità Competente, entro 30 giorni.

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dopo
Utente
Utente
Buonasera, vorrei scusarmi per il ritardo con in quale rispono, ma è stato un periodaccio! Innanzi tutto vorrei rispondere al Dott. Rubino che l'ultima mia collocazione era al reparto surgelati a -2 gradi a movimentare imballi di articoli surgelati che arrivavano anche a 24 kg(ribadisco che io, mediamente, ne peso 47/48).Ora Vi disturbo per chiederVi: il mio nodulo endometriosico è paragonabile ad un tumore benigno? Mi serve questa informazione perchè secondo la Disciplina del Rapporto di lavoro per il Commercio ci sarebbero i presupposti per rchiedere un part time provvisorio ai lavoratori affetti da patologie oncologiche, per i quali residui una ridotta capacità lavorativa...
Ringrazio fin d’ora per la collaborazione.

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Dr. Maurizio Golia Medico legale, Medico del lavoro 1.9k 95
Ai sensi del CCNL in caso di patologie gravi che richiedano terapie salvavita potrebbe usufriure del part time. Nel suo caso (fortunatamente per lei) non trattasi di patologia tumorale maligna.
Per quanto riguarda l'invalidità civile potrebbe presentare comunque la domanda all'ASL di residenza chiedendo anche la Legge 68 (per un eventuale collocamento mirato come invalida), male che va sarà riconosciuta non invalida.
Sul posto di lavoro chieda la visita al medico competente e se il giudizio (scritto) non Le va bene, può presentare ricorso ai sensi dell'art. 17 D.L. 626/94 alla Medicina del Lavoro dell'ASL di competenza.

Dr. Maurizio Golia Specialista Medicina Legale e Medicina Preventiva Lavoratori tel. 339/7303091
Brescia - Cremona - Bergamo - Verona

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