Lca+cerotto
In marzo rompo il legamento crociato anteriore dx, l’8 settembre l’ortopedico procede alla ricostruzione con il mio tendine rotuleo. Dall’intervento sono passati due mesi. Ho recuperato l’articolarità progressivamente come dal protocollo. Con la fisioterapia ho ripreso un discreto tono muscolare, ma la mia camminata rimane incerta, tendo a mantenere il ginocchio rigido mio malgrado perché di frequente lo sento incepparsi nell’iniziale piegamento, per un impedimento che percepisco nella zona del punto di prelievo del tendine rotuleo. In quel momento sento la rotula andare in contrasto, impedendomi frequentemente il piegamento anche durante un banale esercizio di raccolta del ginocchio senza carico nella posizione supina o per scivolamento a gambe stese appoggiate al muro, o ad esempio alzando il piede destro entrando in auto al posto di guida. La sento entrare in tensione, impedendomi a volte il piegamento dall’inizio, che devo ripetere ritornando a distendere la gamba e ripartire. Camminando questo movimento mi viene facilitato se sollevo il piede arretrandolo leggermente prima di avanzarlo, ma questo camminando non mi è possibile. Salendo le scale di solito il blocco mi succede al primo gradino, poi in genere quando parto, riesco a salire superando il freno nel movimento iniziale.
In piscina mi succede, inaspettatamente, anche nel movimento in acqua senza carico stando in piedi, facendo con le gambe un semplice movimento di raccolta della gamba o flettendola. Se si blocca devo o ricominciare il movimento oppure se forzo o arriva il dolore e mi fermo, oppure sento la rotula entrare in tensione fino ad un improvviso ma morbido e ammortizzato scivolamento della stessa che osservando si nota visivamente con una piccola pulsazione verso il basso un po’ a destra della rotula. In bicicletta il blocco non mi si presenta. E non sento ostacolo. In palestra, camminando sul tappeto, questa situazione di freno iniziale riesco a superarlo iniziando alla minore velocità 0,8 km/h, continuando poi a sentire a 2/3km/h solo una resistenza al movimento nel punto di prelievo a metà cicatrice, in basso a dx alla fine della rotula, che migliora con il riscaldamento, ma non scompare del tutto. Subito dopo elettrostimolazione quadricipite (il vasto mediale è meno reattivo del laterale) la sensazione del freno migliora nettamente, purtroppo solo provvisoriamente per pochi minuti.
In questi ultimi giorni, sento meno dolore e sto imparando a camminare sopra al mio freno cercando d’ignorarlo.
Mi rendo conto che la mia riabiltazione non è finita, ma non mi spiego perché mentre tutti gli altri movimenti e il tono muscolare migliorano, quest’impedimento da circa 1 mese rimane più o meno sempre uguale. Vorrei avere una spiegazione di quanto mi accade e qualche consiglio riabilitativo sul protocollo che sto eseguendo con assiduità perché ho la sensazione che il mio impegno di ogni giorno non mi stia risolvendo il disturbo: riscaldamento con cyclette 15 min matt+15 la sera, tappeto 15 min x 2, leg press ora 20 kg con l’arto operato 3 serie da 10 mov (ora abolita), Leg curl ora con 20 kg., abduttori e adduttori con 15/20 kg, piscina 2 x per settimana+20 min., Elettrostimolazione quadricipite. Ora anche tavoletta propriocettiva. La settimana scorsa ho provato a fare due giorni di riposo senza esercizi e la sensazione di “colla” che si oppone al movimento è temporaneamente aumentata.
Esami di controllo a 50 giorni dall’intervento
RMN: sequenze multiplanari SE T1 T2 pesate e STIR.
Esiti di ricostruzione del LCA: il neolegamento presenta normale segnale e continuità; modesto edema osseo trabecolare attorno al tunnel nel tratto femorale.
Non significative alterazioni del tendine rotuleo con gli esiti del recente prelievo:
ispessimento edematoso del tessuto sottocutaneo anteriormente al tendine stesso.
Discreto versamento articolare perirotuleo.
Non alterazioni morfologiche e di segnale del menisco mediale e laterale, del legamento crociato posteriore, del legamento collaterale mediale e laterale.
Nei limiti i rapporti articolari femoro-patellari.
Non alterazioni del corpo di Hoffa.
Ecografia: In corrispondenza del polo inferiore della rotula presenza d’irregolarità del profilo della stessa e alcune minute calcificazioni da riferire ad esito d’intervento di ricostruzione del LCA con tendine rotuleo. Il tendine residuo nel complesso presenta regolare morfologia ed ecostruttura. Normale aspetto del tendine quadricipitale. Lieve versamento a livello dei recessi sotto quadricipitali. Non si apprezzano tumefazioni abnormi nella sede d’intervento. Non apprezzabile versamento intrarticolare.
12/11/2007 Giorgio T.
27/11/2007,
dopo due settimane la mia situazione è migliorata nettamente sul fronte del dolore che ormai non avverto quasi più, ma è invece rimasto il netto rallentamento funzionale che io definisco come un impastamento per una nocciolina o un “ freno” più o meno morbido (mutevole) che si manifesta camminando nella zona sopra descritta sotto la rotula verso dx, ma in una forma meno localizzata e più profonda rispetto a 2/3 settimane fa.
Questo rallentamento, poco prevedibile nell’intensità, mi rende insicuro per esempio nello scendere i gradini che scendo ancora uno per volta (provo a farli in scioltezza ma la rotula non scorre sempre bene, come rientrasse nel movimento fino poi a concedersi improvvisamente allo scivolamento) e nei brevi tratti di qualche passo discontinuo. Sopporto invece abbastanza bene un movimento continuo, oppure meglio ancora la bicicletta ( ho fatto anche 30 km in un paio d’ore), ma quando mi fermo e inizio a camminare il mio freno si fa sentire subito di nuovo.
Il tono muscolare del quadricipte è nettamente migliorato grazie soprattutto all’elettrostimolazione eseguita ora dal mio fisioterapista, la leg press l’ha temporaneamente sospesa perché mi accentua i dolori e il mio disturbo, continuo con leg-curl 30 kg., tavoletta con feedback, inizio piccole corse skip sul posto, ad/abduttori.
Il primo mese dopo l’intevento ho svolto gli esercizi a casa da solo, ricevendo 2 volte in settimana la visita del mio fisioterapista che mi “istruiva” sugli esercizi da fare volta per volta ogni giorno.
Quelli che mal sopportavo e più mi hanno tormentato o eseguivo contro notevole impedimento, erano quelli di sollevamento dell’arto inferiore nella posizione supina in questo modo:
provo a far vedere graficamente due movimenti:
1) da disteso supino O---o----I raccolgo l'arto O---o--/--I tutto ok dove ( / ) è il ginocchio piegato e ( O ) ( o) la testa e il bacino
( _I ) il piede
2) da disteso-supino con gamba raccolta O---o-/|--I sollevavo invece l'arto inf. O---o--/’’’’’’’’ con difficoltà, resistenza e dolore sotto la rotula, nel punto di prelievo del tendine rotuleo, oppure stando seduto sul tavolo sollevavo l’arto fino a 45°, dal 20° al 30° giorno senza zavorra, poi con 800 gr. Fino a 2 kg.
Solo dopo aver tolto questi esercizi e la leg-press, il dolore è lentamente diminuito e scomparso, permettendomi di riprendere solo 2 settimane fa, gradualmente, una camminata almeno esteticamente “normale” non claudicante.
Non so quanto possa centrare, ma il mio preparatore mi ha rilevato un ‘assimetria della rotula nel ginoccchio operato rispetto al controlaterale di 4 ° gradi verso l’esterno. Potrebbe essere preesistente o è un segnale da tenere in considerazione? Può il tendine residuo causare problemi di questo tipo o rallentare lo scorrimento della rotula sulla testa del femore ?
Azzardo, i miei sintomi sarebbero compatibili con un neolegamento troppo teso ?
L’ortopedico che mi ha operato (molto richiesto e stimato) al controllo dei due mesi mi ha solo continuato a dire che è tutto normale, le aderenze sono inevitabili, di avere pazienza e continuare a lavorare (fisioterapia) fino al prossimo controllo fra altri due mesi, ma pur facendolo non noto grossi miglioramenti, ma solo cambiamenti che mi inducono a pensare a tessuti che si stanno ispessendo nella zona sotto la rotula a dx, proprio con i continui esercizi.
Per continuare a farli con maggiore tenacia e serenità (credo di essere seguito bene) ho bisogno di un sostegno, qualcuno che mi spieghi bene cosa fare e soprattutto cosa mi sta succedendo: è una complicanza? Quale ? Fin’ora non ho trovato un ortopedico o fisiatra disposto ad illuminarmi nel sapere con ragionevole certezza cosa c’è sotto, attendo fiducioso.
P.S. gli ultimi 10 giorni prima dell’intervento li avevo passati raccogliendo funghi nei boschi in montagna e facendo lunghe gite non impegnative in bici. Dopo molte titubanze mi ero deciso a fare l’intervento solo per migliorare la mia stabilità in discesa ed evitare possibili future complicanze artrosiche.
Ora ….. è meglio non pensarci e stenderci un velo pietoso.
Giorgio 27/11/07
06/12/2007
gentili dottori
leggendo dei lavori su problemi rotulo femorali ho trovato descritta la possibilità di “aggiustare “ la posizione della rotula artificialmente mediante taping. Dopo qualche tentativo non riuscito cercando di lateralizzarla a dx o sx , ho provato a fare aderire sovrapponendo parzialmente tre strisce di cerotto sotto la rotula tirandole in senso obliquo a ferro di cavallo un po' verso l'alto cercando di sollevarla, come farebbe un efficace reggiseno su una mammella rilassata. Questo mantenendo il ginocchio piegato. L'effetto è stato immediato e stupefacente, scendo i gradini, cammino senza il freno, ma togliendo il bendaggio torna tutto subito come prima.
Oggi è il quarto giorno che lo faccio, certo il risultato è un pò variabile
in base alla tensione del cerotto che tende anche ad allentarsi con il
movimento, ma il risultato è netto e positivo.
Ne deduco però che la mia rotula non sta nel posto giusto, ha perso la sua
collocazione e i suoi rapporti. Sbaglio?Sto continuando a lavorare con
l'elettrostimolazione e gli esercizi dal fisiot. e a casa per il quadricipite
e soprattutto il VM, il tono e la forza un pò migliorano ma i miei sintomi
ora pur senza dolore continuano.
Quello che sto facendo basterà, il taping è opportuno tenerlo tutto il giorno ? Lo sto facendo correttamente? Ci vuole di nuovo il chirurgo? Per fare cosa ?
Saluti
giorgio
In piscina mi succede, inaspettatamente, anche nel movimento in acqua senza carico stando in piedi, facendo con le gambe un semplice movimento di raccolta della gamba o flettendola. Se si blocca devo o ricominciare il movimento oppure se forzo o arriva il dolore e mi fermo, oppure sento la rotula entrare in tensione fino ad un improvviso ma morbido e ammortizzato scivolamento della stessa che osservando si nota visivamente con una piccola pulsazione verso il basso un po’ a destra della rotula. In bicicletta il blocco non mi si presenta. E non sento ostacolo. In palestra, camminando sul tappeto, questa situazione di freno iniziale riesco a superarlo iniziando alla minore velocità 0,8 km/h, continuando poi a sentire a 2/3km/h solo una resistenza al movimento nel punto di prelievo a metà cicatrice, in basso a dx alla fine della rotula, che migliora con il riscaldamento, ma non scompare del tutto. Subito dopo elettrostimolazione quadricipite (il vasto mediale è meno reattivo del laterale) la sensazione del freno migliora nettamente, purtroppo solo provvisoriamente per pochi minuti.
In questi ultimi giorni, sento meno dolore e sto imparando a camminare sopra al mio freno cercando d’ignorarlo.
Mi rendo conto che la mia riabiltazione non è finita, ma non mi spiego perché mentre tutti gli altri movimenti e il tono muscolare migliorano, quest’impedimento da circa 1 mese rimane più o meno sempre uguale. Vorrei avere una spiegazione di quanto mi accade e qualche consiglio riabilitativo sul protocollo che sto eseguendo con assiduità perché ho la sensazione che il mio impegno di ogni giorno non mi stia risolvendo il disturbo: riscaldamento con cyclette 15 min matt+15 la sera, tappeto 15 min x 2, leg press ora 20 kg con l’arto operato 3 serie da 10 mov (ora abolita), Leg curl ora con 20 kg., abduttori e adduttori con 15/20 kg, piscina 2 x per settimana+20 min., Elettrostimolazione quadricipite. Ora anche tavoletta propriocettiva. La settimana scorsa ho provato a fare due giorni di riposo senza esercizi e la sensazione di “colla” che si oppone al movimento è temporaneamente aumentata.
Esami di controllo a 50 giorni dall’intervento
RMN: sequenze multiplanari SE T1 T2 pesate e STIR.
Esiti di ricostruzione del LCA: il neolegamento presenta normale segnale e continuità; modesto edema osseo trabecolare attorno al tunnel nel tratto femorale.
Non significative alterazioni del tendine rotuleo con gli esiti del recente prelievo:
ispessimento edematoso del tessuto sottocutaneo anteriormente al tendine stesso.
Discreto versamento articolare perirotuleo.
Non alterazioni morfologiche e di segnale del menisco mediale e laterale, del legamento crociato posteriore, del legamento collaterale mediale e laterale.
Nei limiti i rapporti articolari femoro-patellari.
Non alterazioni del corpo di Hoffa.
Ecografia: In corrispondenza del polo inferiore della rotula presenza d’irregolarità del profilo della stessa e alcune minute calcificazioni da riferire ad esito d’intervento di ricostruzione del LCA con tendine rotuleo. Il tendine residuo nel complesso presenta regolare morfologia ed ecostruttura. Normale aspetto del tendine quadricipitale. Lieve versamento a livello dei recessi sotto quadricipitali. Non si apprezzano tumefazioni abnormi nella sede d’intervento. Non apprezzabile versamento intrarticolare.
12/11/2007 Giorgio T.
27/11/2007,
dopo due settimane la mia situazione è migliorata nettamente sul fronte del dolore che ormai non avverto quasi più, ma è invece rimasto il netto rallentamento funzionale che io definisco come un impastamento per una nocciolina o un “ freno” più o meno morbido (mutevole) che si manifesta camminando nella zona sopra descritta sotto la rotula verso dx, ma in una forma meno localizzata e più profonda rispetto a 2/3 settimane fa.
Questo rallentamento, poco prevedibile nell’intensità, mi rende insicuro per esempio nello scendere i gradini che scendo ancora uno per volta (provo a farli in scioltezza ma la rotula non scorre sempre bene, come rientrasse nel movimento fino poi a concedersi improvvisamente allo scivolamento) e nei brevi tratti di qualche passo discontinuo. Sopporto invece abbastanza bene un movimento continuo, oppure meglio ancora la bicicletta ( ho fatto anche 30 km in un paio d’ore), ma quando mi fermo e inizio a camminare il mio freno si fa sentire subito di nuovo.
Il tono muscolare del quadricipte è nettamente migliorato grazie soprattutto all’elettrostimolazione eseguita ora dal mio fisioterapista, la leg press l’ha temporaneamente sospesa perché mi accentua i dolori e il mio disturbo, continuo con leg-curl 30 kg., tavoletta con feedback, inizio piccole corse skip sul posto, ad/abduttori.
Il primo mese dopo l’intevento ho svolto gli esercizi a casa da solo, ricevendo 2 volte in settimana la visita del mio fisioterapista che mi “istruiva” sugli esercizi da fare volta per volta ogni giorno.
Quelli che mal sopportavo e più mi hanno tormentato o eseguivo contro notevole impedimento, erano quelli di sollevamento dell’arto inferiore nella posizione supina in questo modo:
provo a far vedere graficamente due movimenti:
1) da disteso supino O---o----I raccolgo l'arto O---o--/--I tutto ok dove ( / ) è il ginocchio piegato e ( O ) ( o) la testa e il bacino
( _I ) il piede
2) da disteso-supino con gamba raccolta O---o-/|--I sollevavo invece l'arto inf. O---o--/’’’’’’’’ con difficoltà, resistenza e dolore sotto la rotula, nel punto di prelievo del tendine rotuleo, oppure stando seduto sul tavolo sollevavo l’arto fino a 45°, dal 20° al 30° giorno senza zavorra, poi con 800 gr. Fino a 2 kg.
Solo dopo aver tolto questi esercizi e la leg-press, il dolore è lentamente diminuito e scomparso, permettendomi di riprendere solo 2 settimane fa, gradualmente, una camminata almeno esteticamente “normale” non claudicante.
Non so quanto possa centrare, ma il mio preparatore mi ha rilevato un ‘assimetria della rotula nel ginoccchio operato rispetto al controlaterale di 4 ° gradi verso l’esterno. Potrebbe essere preesistente o è un segnale da tenere in considerazione? Può il tendine residuo causare problemi di questo tipo o rallentare lo scorrimento della rotula sulla testa del femore ?
Azzardo, i miei sintomi sarebbero compatibili con un neolegamento troppo teso ?
L’ortopedico che mi ha operato (molto richiesto e stimato) al controllo dei due mesi mi ha solo continuato a dire che è tutto normale, le aderenze sono inevitabili, di avere pazienza e continuare a lavorare (fisioterapia) fino al prossimo controllo fra altri due mesi, ma pur facendolo non noto grossi miglioramenti, ma solo cambiamenti che mi inducono a pensare a tessuti che si stanno ispessendo nella zona sotto la rotula a dx, proprio con i continui esercizi.
Per continuare a farli con maggiore tenacia e serenità (credo di essere seguito bene) ho bisogno di un sostegno, qualcuno che mi spieghi bene cosa fare e soprattutto cosa mi sta succedendo: è una complicanza? Quale ? Fin’ora non ho trovato un ortopedico o fisiatra disposto ad illuminarmi nel sapere con ragionevole certezza cosa c’è sotto, attendo fiducioso.
P.S. gli ultimi 10 giorni prima dell’intervento li avevo passati raccogliendo funghi nei boschi in montagna e facendo lunghe gite non impegnative in bici. Dopo molte titubanze mi ero deciso a fare l’intervento solo per migliorare la mia stabilità in discesa ed evitare possibili future complicanze artrosiche.
Ora ….. è meglio non pensarci e stenderci un velo pietoso.
Giorgio 27/11/07
06/12/2007
gentili dottori
leggendo dei lavori su problemi rotulo femorali ho trovato descritta la possibilità di “aggiustare “ la posizione della rotula artificialmente mediante taping. Dopo qualche tentativo non riuscito cercando di lateralizzarla a dx o sx , ho provato a fare aderire sovrapponendo parzialmente tre strisce di cerotto sotto la rotula tirandole in senso obliquo a ferro di cavallo un po' verso l'alto cercando di sollevarla, come farebbe un efficace reggiseno su una mammella rilassata. Questo mantenendo il ginocchio piegato. L'effetto è stato immediato e stupefacente, scendo i gradini, cammino senza il freno, ma togliendo il bendaggio torna tutto subito come prima.
Oggi è il quarto giorno che lo faccio, certo il risultato è un pò variabile
in base alla tensione del cerotto che tende anche ad allentarsi con il
movimento, ma il risultato è netto e positivo.
Ne deduco però che la mia rotula non sta nel posto giusto, ha perso la sua
collocazione e i suoi rapporti. Sbaglio?Sto continuando a lavorare con
l'elettrostimolazione e gli esercizi dal fisiot. e a casa per il quadricipite
e soprattutto il VM, il tono e la forza un pò migliorano ma i miei sintomi
ora pur senza dolore continuano.
Quello che sto facendo basterà, il taping è opportuno tenerlo tutto il giorno ? Lo sto facendo correttamente? Ci vuole di nuovo il chirurgo? Per fare cosa ?
Saluti
giorgio
[#1]
Innanzitutto mi complimento vivamente con lei. Rarissimo trovare un paziente così attento e solerte.
Mi permetto di risponderle, esulando dalla specialità, in attesa che lo faccia un collega in modo più pertinente. Da quanto descrive, mi sembra si tratti di sindrome femoro-rotulea, (che può essere congenita oltre che dipendere da un trauma o da un’ipersollecitazione articolare). I sintomi si manifestano maggiormente quando il ginocchio è flesso per una diversa distribuzione delle forze da accovacciati, salendo le scale o deambulando. Patologia abbastanza frequente che in genere non richiede intervento. La fisioterapia va incentrata a livello del ginocchio con stretching, uso del taping e ginocchiere specifiche, riequilibrio muscolare; se il sintomo principale è il ginocchio che si blocca, è opportuno anche fare un Rx in laterale per controllare che non ci siano problemi della troclea. Se c'è invece un problema trocleare o rotuleo specifico potrebbe rendersi necessario correggerlo chirurgicamente.
Il dolore rotuleo è localizzato a livello anteriore del ginocchio e si manifesta nel salire le scale, quando si resta molto in piedi o in posizione flessa e può essere scambiato per un sintomo distorsivo del collaterale mediale. E' presente la sensazione che il ginocchio non regga il peso del corpo e si fletta all'improvviso; o addirittura si può cadere davvero. In questo caso il paziente vede benissimo la lussazione di rotula, se la riduce da solo o la stessa si risolve spontaneamente.
La sindrome femoro-rotulea può dipendere da una debolezza del vasto mediale obliquo (e allora deve insistere con esercizi a questo livello, cercando di riequilibrare il tono muscolare dei due arti); potrebbero coesistere "tensioni" laterali, e lei le avverte, anche per attività fisiche non del tutto corrette o per un'anomala sollecitazione articolare.
Tenga presente però che la riabilitazione completa, sia in senso fisico che psicologico richiede parecchio tempo; non si scoraggi; faccia un rx in laterale per sicurezza.
Auguri di cuore
Mi permetto di risponderle, esulando dalla specialità, in attesa che lo faccia un collega in modo più pertinente. Da quanto descrive, mi sembra si tratti di sindrome femoro-rotulea, (che può essere congenita oltre che dipendere da un trauma o da un’ipersollecitazione articolare). I sintomi si manifestano maggiormente quando il ginocchio è flesso per una diversa distribuzione delle forze da accovacciati, salendo le scale o deambulando. Patologia abbastanza frequente che in genere non richiede intervento. La fisioterapia va incentrata a livello del ginocchio con stretching, uso del taping e ginocchiere specifiche, riequilibrio muscolare; se il sintomo principale è il ginocchio che si blocca, è opportuno anche fare un Rx in laterale per controllare che non ci siano problemi della troclea. Se c'è invece un problema trocleare o rotuleo specifico potrebbe rendersi necessario correggerlo chirurgicamente.
Il dolore rotuleo è localizzato a livello anteriore del ginocchio e si manifesta nel salire le scale, quando si resta molto in piedi o in posizione flessa e può essere scambiato per un sintomo distorsivo del collaterale mediale. E' presente la sensazione che il ginocchio non regga il peso del corpo e si fletta all'improvviso; o addirittura si può cadere davvero. In questo caso il paziente vede benissimo la lussazione di rotula, se la riduce da solo o la stessa si risolve spontaneamente.
La sindrome femoro-rotulea può dipendere da una debolezza del vasto mediale obliquo (e allora deve insistere con esercizi a questo livello, cercando di riequilibrare il tono muscolare dei due arti); potrebbero coesistere "tensioni" laterali, e lei le avverte, anche per attività fisiche non del tutto corrette o per un'anomala sollecitazione articolare.
Tenga presente però che la riabilitazione completa, sia in senso fisico che psicologico richiede parecchio tempo; non si scoraggi; faccia un rx in laterale per sicurezza.
Auguri di cuore
[#2]
Utente
Il mio cammino continua, il suo intervento mi è molto gradito e arriva in un momento tutt'altro che facile. A essere sincero devo dirle che scelgo la scrittura perchè sono negato nella comunicazione verbale, ma le devo anche dire che ciò espongo e che lei ritiene particolarmente chiaro, viene letto e interpretato da altri diversamente:
1) il fisioterapista dopo un mese, quando sentivo già qualcosa che non andava mi diceva al telefono " smettila di mettere il tuo ginocchio al centro del mondo "
2) il medico di base: " se continui a camminare così ti mettono la gamba di legno"
3) la radiologa che mi ha scambiato per un medico mio omonimo:" Pochi anni fa e stato operato anche mio figlio, tu stai somatizzando l'intenso dolore post-operatorio": mi è scappato da ridere, tanto dicono faccia bene.
4) L'Ortopedico: a 30 giorni dall'intervento: " è troppo presto, lavora"
a 60 giorni " Non faccia esami inutili,( RM ) il suo ginocchio è stabile ( me l'ha anche scritto senza che glielo chiedessi) continui lavorare
a 160 giorni, lo scrivo dopo
Per quel che può valere la mia opinione di paziente,non mi ritenga presuntuoso, ma ho la sensazione che l’origine del mio problema possa risalire ad una rigidità o stiramento del tendine rotuleo residuo che mi tiene bassa la rotula o a qualcosa sotto la rotula che in qualche modo ne impedisce un pò lo scorrimento; cosa mi può dire: oltre al rinforzo del quadricipite che sto facendo da ormai da quattro mesi, cosa posso fare per venirne fuori ?
Il deficit in estensione non si manifesta senza carico, ma solo con carico facendo leg extension dopo i 30 gradi.
Il blocco o il rallentamento lo sento all’inizio della flessione anche solo camminando o peggio scendendo le scale., alle volte con rumori più o meno forti che si manifestano durante il movimento e aumentano con la fatica provocandomi un po’ di dolore nei punti di attrito.
Ho iniziato in questi giorni con due applicazioni di Tecar e Ultrasuoni, non so se sia un beneficio di queste o del cerotto, ma l'impastamento che prima sentivo anche da fermo facendo piccoli movimenti comincia un po’ a regredire. Ho provato anche qualche grado di leg estension ma mi brucia quasi subito sul rotuleo, devo desistere o devo invece insistere ?
Su consiglio dell’ortopedico il 12/12 ho fatto un RX assiale a 45 ° della rotula ( a volo d'uccello) credo dall'alto, “ regolari i rapporti articolari femoro rotulei. Note di algodistrofia con intaccatura del profilo antero-inferiore della rotula da pregresso intervento”
Il taping è opportuno lo tenga tutto il giorno? Ho sentito pareri discordi perché mi dicono che potrebbe impigrire ulteriormente il muscolo, ma a me da’ un grande anche se solo temporaneo giovamento. Lo sto facendo correttamente? La pelle comincia a risentirne, sto provando una ginocchiera con centraggio rotuleo e il risultato è abbastanza simile nell'evitarmi l'impedimento iniziale, ma mi esercita dopo qualche ora una compressione sull'articolazione un po' fastidiosa, la tengo solo qualche ora al giorno.
Ho letto qualcosa sull’utilizzo del “Myotrac” per il recupero del VM, (elettromiografia con feed-back), ne sa qualcosa, mi potrebbe giovare ?
Io ho la sensazione che ormai il VM sia sufficentemente trofico, ma che la sua forza continui ad essere inibita da una sofferenza della rotula o da qualcosa intorno o sotto la rotula. Non so che cosa.
In questi ultimi giorni dopo 4 mesi d’esercizi e di elettrostimolazione sul quadricipite ho l’impressione che la stessa non mi giovi più come prima, ma anzi mi squilibri ulteriormente.
La sto continuando, faccio bicicletta anche a lungo senza problemi, leg curl 40kg, leg press 80 / 120 kg, da poco leg estension solo 6 mov .a carico minimo e movimento limitato che mi procura un po’ di dolore transitorio sul rotuleo, tavoletta con feed back , ab /adduttori con 50 kg, skip sul posto, 5/ 10 minuti di corsa.
02/01/2008
Il fisioterapista, nella struttura privata, che mi sta seguendo, oltre al resto, due settimane fa ha iniziato a farmi correre sul tappeto per 5/10 min. a 6/7 km/h.
Ci riuscivo, forse anche grazie ai fans che per 5 giorni prima avevo dovuto usare per la mia schiena bloccata: due ernie lombari ogni tanto mi fanno sapere di esserci ancora.
Dopo 4 mesi ero piacevolmente sorpreso e orgoglioso di riuscire a correre. Il ginocchio me lo sentivo più impastato e incollato dopo la fatica, ma regrediva con il ghiaccio e la mia forza sentivo che migliorava.
L'8 gennaio avevo invece un appuntamento programmato nella struttura pubblica, dove quando avevo fatto la lastra alla rotula mi avevano visto e consigliato di fare un test isocinetico per misurare la mia forza nel movimento.
Risultato del test dell' 8 gennaio: devi smettere di correre, il tape o la ginocchiera non ti serve, ti facciamo una lettera per l'ortopedico che ti ha operato. Non so cosa mi scriveranno. Domani passerò a prenderla e fisserò l'appuntamento dall’ortopedico.
Intanto io non li ho ascoltati, il mio preparatore dice che quel tipo di test isocinetico (praticamente un movimento di leg extension ripetuta più volte con il dx poi sx) ha scarso significato. Lui invece usa un test statico senza movimento che dà comunque un - 47 % del quadricipite e - 17 % flessori rispetto controlaterale.
Io continuo però a pensare che questi valori dei test non rappresentino la misura del trofismo intrinseco del mio muscolo, ma ciò che il quadricipite riesce a fare con qualcosa di compromesso a valle. Infatti la leg estension che ho timidamente ripreso con un pò di gradi e a carico minimo, mi produce ancora un dolore sia pure transitorio sul rotuleo e il test ritengo sia falsato perchè il muscolo non riesce ad esprimere la sua forza per questa condizione ancora compromessa nella zona della rotula nel punto di prelievo.
Quindi ho solo diminuito la corsa, ma ho continuato a correre. Ieri invece ho deciso, meglio ho dovuto sospenderla. L'impastamento anche dopo il riposo mi permaneva e aumentava giorno dopo giorno: continuerò con gli esercizi, bici elettrostimolazione senza la corsa e senza leg extension.
Il movimento che ritengo più indicativo del mio problema, che non so bene ancora quale sia, è questo: disteso supino, gamba appoggiata al muro in verticale o quasi, portata in iperestensione anche senza esagerare ( tipo streching) poi movimento di raccolta, dopo pochi gradi ( 20/30°) il movimento della rotula o qualcosa sotto la stessa entra in contrasto, il movimento è ostacolato da qualcosa, alle volte lo supero altre volte no. Devo estendere di nuovo, senza iperestendere, allora il movimento di raccolta riesco a farlo completo.
Questo problema l'ho indicato al mio ortopedico fin dal primo mese, al secondo e a 4 mesi tutt'ora mi permane.
lunedì 15/01
Sono appena tornato dall'ortopedico, risposta; " Cosa vuol fare, una artroscopia per guardarci dentro ? Io non la farei, è il tendine rotuleo che le fa male dove ho prelevato, cosa pretende dopo solo 4 mesi ? Il ginocchio non può tornare come prima. Si rassegni e continui a lavorare “.
Proverò a richiedere la lastra laterale da lei consigliata. Ma invio questa mia continuazione senza molte speranze di avere delle risposte perchè mi rendo conto che un forum è un forum non è un ospedale e un esame diretto del medico è sempre indispensabile. Inoltre una descrizione più dettagliata non può che rendere più impegnativa la risposta, non le pare ?
Comunque a Lei dr. Agnesina Pozzi, grazie di cuore, grazie per l'aiuto che mi ha voluto dare e non si spaventi per la lunghezza: è tutto un copia e incolla del mio diario.
1) il fisioterapista dopo un mese, quando sentivo già qualcosa che non andava mi diceva al telefono " smettila di mettere il tuo ginocchio al centro del mondo "
2) il medico di base: " se continui a camminare così ti mettono la gamba di legno"
3) la radiologa che mi ha scambiato per un medico mio omonimo:" Pochi anni fa e stato operato anche mio figlio, tu stai somatizzando l'intenso dolore post-operatorio": mi è scappato da ridere, tanto dicono faccia bene.
4) L'Ortopedico: a 30 giorni dall'intervento: " è troppo presto, lavora"
a 60 giorni " Non faccia esami inutili,( RM ) il suo ginocchio è stabile ( me l'ha anche scritto senza che glielo chiedessi) continui lavorare
a 160 giorni, lo scrivo dopo
Per quel che può valere la mia opinione di paziente,non mi ritenga presuntuoso, ma ho la sensazione che l’origine del mio problema possa risalire ad una rigidità o stiramento del tendine rotuleo residuo che mi tiene bassa la rotula o a qualcosa sotto la rotula che in qualche modo ne impedisce un pò lo scorrimento; cosa mi può dire: oltre al rinforzo del quadricipite che sto facendo da ormai da quattro mesi, cosa posso fare per venirne fuori ?
Il deficit in estensione non si manifesta senza carico, ma solo con carico facendo leg extension dopo i 30 gradi.
Il blocco o il rallentamento lo sento all’inizio della flessione anche solo camminando o peggio scendendo le scale., alle volte con rumori più o meno forti che si manifestano durante il movimento e aumentano con la fatica provocandomi un po’ di dolore nei punti di attrito.
Ho iniziato in questi giorni con due applicazioni di Tecar e Ultrasuoni, non so se sia un beneficio di queste o del cerotto, ma l'impastamento che prima sentivo anche da fermo facendo piccoli movimenti comincia un po’ a regredire. Ho provato anche qualche grado di leg estension ma mi brucia quasi subito sul rotuleo, devo desistere o devo invece insistere ?
Su consiglio dell’ortopedico il 12/12 ho fatto un RX assiale a 45 ° della rotula ( a volo d'uccello) credo dall'alto, “ regolari i rapporti articolari femoro rotulei. Note di algodistrofia con intaccatura del profilo antero-inferiore della rotula da pregresso intervento”
Il taping è opportuno lo tenga tutto il giorno? Ho sentito pareri discordi perché mi dicono che potrebbe impigrire ulteriormente il muscolo, ma a me da’ un grande anche se solo temporaneo giovamento. Lo sto facendo correttamente? La pelle comincia a risentirne, sto provando una ginocchiera con centraggio rotuleo e il risultato è abbastanza simile nell'evitarmi l'impedimento iniziale, ma mi esercita dopo qualche ora una compressione sull'articolazione un po' fastidiosa, la tengo solo qualche ora al giorno.
Ho letto qualcosa sull’utilizzo del “Myotrac” per il recupero del VM, (elettromiografia con feed-back), ne sa qualcosa, mi potrebbe giovare ?
Io ho la sensazione che ormai il VM sia sufficentemente trofico, ma che la sua forza continui ad essere inibita da una sofferenza della rotula o da qualcosa intorno o sotto la rotula. Non so che cosa.
In questi ultimi giorni dopo 4 mesi d’esercizi e di elettrostimolazione sul quadricipite ho l’impressione che la stessa non mi giovi più come prima, ma anzi mi squilibri ulteriormente.
La sto continuando, faccio bicicletta anche a lungo senza problemi, leg curl 40kg, leg press 80 / 120 kg, da poco leg estension solo 6 mov .a carico minimo e movimento limitato che mi procura un po’ di dolore transitorio sul rotuleo, tavoletta con feed back , ab /adduttori con 50 kg, skip sul posto, 5/ 10 minuti di corsa.
02/01/2008
Il fisioterapista, nella struttura privata, che mi sta seguendo, oltre al resto, due settimane fa ha iniziato a farmi correre sul tappeto per 5/10 min. a 6/7 km/h.
Ci riuscivo, forse anche grazie ai fans che per 5 giorni prima avevo dovuto usare per la mia schiena bloccata: due ernie lombari ogni tanto mi fanno sapere di esserci ancora.
Dopo 4 mesi ero piacevolmente sorpreso e orgoglioso di riuscire a correre. Il ginocchio me lo sentivo più impastato e incollato dopo la fatica, ma regrediva con il ghiaccio e la mia forza sentivo che migliorava.
L'8 gennaio avevo invece un appuntamento programmato nella struttura pubblica, dove quando avevo fatto la lastra alla rotula mi avevano visto e consigliato di fare un test isocinetico per misurare la mia forza nel movimento.
Risultato del test dell' 8 gennaio: devi smettere di correre, il tape o la ginocchiera non ti serve, ti facciamo una lettera per l'ortopedico che ti ha operato. Non so cosa mi scriveranno. Domani passerò a prenderla e fisserò l'appuntamento dall’ortopedico.
Intanto io non li ho ascoltati, il mio preparatore dice che quel tipo di test isocinetico (praticamente un movimento di leg extension ripetuta più volte con il dx poi sx) ha scarso significato. Lui invece usa un test statico senza movimento che dà comunque un - 47 % del quadricipite e - 17 % flessori rispetto controlaterale.
Io continuo però a pensare che questi valori dei test non rappresentino la misura del trofismo intrinseco del mio muscolo, ma ciò che il quadricipite riesce a fare con qualcosa di compromesso a valle. Infatti la leg estension che ho timidamente ripreso con un pò di gradi e a carico minimo, mi produce ancora un dolore sia pure transitorio sul rotuleo e il test ritengo sia falsato perchè il muscolo non riesce ad esprimere la sua forza per questa condizione ancora compromessa nella zona della rotula nel punto di prelievo.
Quindi ho solo diminuito la corsa, ma ho continuato a correre. Ieri invece ho deciso, meglio ho dovuto sospenderla. L'impastamento anche dopo il riposo mi permaneva e aumentava giorno dopo giorno: continuerò con gli esercizi, bici elettrostimolazione senza la corsa e senza leg extension.
Il movimento che ritengo più indicativo del mio problema, che non so bene ancora quale sia, è questo: disteso supino, gamba appoggiata al muro in verticale o quasi, portata in iperestensione anche senza esagerare ( tipo streching) poi movimento di raccolta, dopo pochi gradi ( 20/30°) il movimento della rotula o qualcosa sotto la stessa entra in contrasto, il movimento è ostacolato da qualcosa, alle volte lo supero altre volte no. Devo estendere di nuovo, senza iperestendere, allora il movimento di raccolta riesco a farlo completo.
Questo problema l'ho indicato al mio ortopedico fin dal primo mese, al secondo e a 4 mesi tutt'ora mi permane.
lunedì 15/01
Sono appena tornato dall'ortopedico, risposta; " Cosa vuol fare, una artroscopia per guardarci dentro ? Io non la farei, è il tendine rotuleo che le fa male dove ho prelevato, cosa pretende dopo solo 4 mesi ? Il ginocchio non può tornare come prima. Si rassegni e continui a lavorare “.
Proverò a richiedere la lastra laterale da lei consigliata. Ma invio questa mia continuazione senza molte speranze di avere delle risposte perchè mi rendo conto che un forum è un forum non è un ospedale e un esame diretto del medico è sempre indispensabile. Inoltre una descrizione più dettagliata non può che rendere più impegnativa la risposta, non le pare ?
Comunque a Lei dr. Agnesina Pozzi, grazie di cuore, grazie per l'aiuto che mi ha voluto dare e non si spaventi per la lunghezza: è tutto un copia e incolla del mio diario.
[#3]
Gentilissimo utente, no che non mi spavento; mi fa piacere quando un paziente è tanto accorto e preciso; è un grande aiuto diagnostico per il medico...ma non tutti accettano di buon grado quella che invece interpretano come presunzione, ansia, diffidenza..
Bene, faccia l'Rx in laterale perchè così almeno escludiamo qualcosa.
La S.F.R. come le dicevo in genere si risolve da sola o con quanto le ho indicato. Se il problema dipende invece dalla tensione tendinea, solo una costante e paziente riabilitazione porterà alle condizioni ottimali. E ripeto..dopo un intervento del genere, 4 mesi sono molto pochi, ecco perchè npon deve scoraggiarsi.
Mi ricontatti pure, senza problemi.
Cordialmente
Bene, faccia l'Rx in laterale perchè così almeno escludiamo qualcosa.
La S.F.R. come le dicevo in genere si risolve da sola o con quanto le ho indicato. Se il problema dipende invece dalla tensione tendinea, solo una costante e paziente riabilitazione porterà alle condizioni ottimali. E ripeto..dopo un intervento del genere, 4 mesi sono molto pochi, ecco perchè npon deve scoraggiarsi.
Mi ricontatti pure, senza problemi.
Cordialmente
[#4]
Utente
20/01//08,
NOVITA’ in questi ultimi giorni l’impedimento che ho sempre sentito e appena sopra descritto a gamba appoggiata al muro raccogliendola per caduta non lo sento quasi più, ma la tensione e la resistenza camminando e anche a riposo persiste anche se in modo continuamente variabile: anche la tensione è variabile, si manifesta sotto o a lato esterno rotula, aumenta dopo il lavoro, solo il ghiaccio, il tape o la ginocchiera a centraggio rotuleo me lo continua ad attenuare e mi agevola quando la tengo. Ma quando la tolgo va peggio. Tutti continuano a dirmi di non usarla. Io vado a caso un pò si un pò no.
Ho provato senza convinzione a cambiare struttura riabilitativa: sospesa leg press, leg extension, ma mi fanno fare degli squat e piegameti propriocettivi sullle ginocchia altrettanto impegnativi, che non sono dolorosi subito, ma dopo il lavoro.
Continuo da due settimane ogni giorno con bici ed elettrostimolazione, streching flessori estensori, movimenti isometrici a gamba stesa.
01/02/08, Sto lentamente mollando, dopo quasi 5 mesi quel che sto facendo ormai sento che non mi aiuta più. Il rinforzo muscolare mi pare raggiunto anche se so di non riuscire ad esprimerlo nemmeno salendo le scale.
Vorrei provare a staccare un po’, fare solo ciò che non mi nuoce e per esempio non mi induca a fare ancora ghiaccio. Cosa ne pensate ?
Fino a quando posso ancora sperare di recuperare senza ricorrere alla chirurgia ?
E’ meglio ancora aspettare o guardarci dentro ?
Se aspetto troppo non posso produrmi una degenerazione dei punti d’alterato scorrimento ?
Esiste fra le complicanze una tensione anomala del tendine rotuleo residuo? Come si corregge? C’è anche il rischio di fare peggio?
Permettetemi, è come se il tendine avesse perso il suo tono che migliora solo con l’aiuto anche di una debole compressione svolta da un taping o dalla leggera compressione di una ginocchiera appena sotto la rotula.
Tra un mese avrò il terzo controllo ortopedico. Voi quali indagini diagnostiche proporreste per raggiungere una chiara definizione del mio problema ?
Sono ancora in attesa di fare la lastra laterale, ma se la faccio da solo poi a chi la faccio vedere?
Ringrazio per l’attenzione.
Saluti
gt
NOVITA’ in questi ultimi giorni l’impedimento che ho sempre sentito e appena sopra descritto a gamba appoggiata al muro raccogliendola per caduta non lo sento quasi più, ma la tensione e la resistenza camminando e anche a riposo persiste anche se in modo continuamente variabile: anche la tensione è variabile, si manifesta sotto o a lato esterno rotula, aumenta dopo il lavoro, solo il ghiaccio, il tape o la ginocchiera a centraggio rotuleo me lo continua ad attenuare e mi agevola quando la tengo. Ma quando la tolgo va peggio. Tutti continuano a dirmi di non usarla. Io vado a caso un pò si un pò no.
Ho provato senza convinzione a cambiare struttura riabilitativa: sospesa leg press, leg extension, ma mi fanno fare degli squat e piegameti propriocettivi sullle ginocchia altrettanto impegnativi, che non sono dolorosi subito, ma dopo il lavoro.
Continuo da due settimane ogni giorno con bici ed elettrostimolazione, streching flessori estensori, movimenti isometrici a gamba stesa.
01/02/08, Sto lentamente mollando, dopo quasi 5 mesi quel che sto facendo ormai sento che non mi aiuta più. Il rinforzo muscolare mi pare raggiunto anche se so di non riuscire ad esprimerlo nemmeno salendo le scale.
Vorrei provare a staccare un po’, fare solo ciò che non mi nuoce e per esempio non mi induca a fare ancora ghiaccio. Cosa ne pensate ?
Fino a quando posso ancora sperare di recuperare senza ricorrere alla chirurgia ?
E’ meglio ancora aspettare o guardarci dentro ?
Se aspetto troppo non posso produrmi una degenerazione dei punti d’alterato scorrimento ?
Esiste fra le complicanze una tensione anomala del tendine rotuleo residuo? Come si corregge? C’è anche il rischio di fare peggio?
Permettetemi, è come se il tendine avesse perso il suo tono che migliora solo con l’aiuto anche di una debole compressione svolta da un taping o dalla leggera compressione di una ginocchiera appena sotto la rotula.
Tra un mese avrò il terzo controllo ortopedico. Voi quali indagini diagnostiche proporreste per raggiungere una chiara definizione del mio problema ?
Sono ancora in attesa di fare la lastra laterale, ma se la faccio da solo poi a chi la faccio vedere?
Ringrazio per l’attenzione.
Saluti
gt
[#5]
Gentile G.T.
intanto..ha visto un lieve miglioramento. Non la incoraggia la cosa?
I vari supporti non giova portarli a lungo.
Come le dicevo, la persistenza di "tensioni" oggettive possono essere sia dipendenti dall'intervento in sè quanto da attività fisica non adeguata con sollecitazioni troppo spiccate o non ben calibrate. Ripeto che per questo tipo di intervento, le riabilitazioni sono lunghe e faticose; inoltre non sono sintomi costanti e persistenti ma sembra almeno dall'ultimo suo messaggio che si siano diradati e cominci ad affacciarsi un miglioramento.
C'è però una cosa che voglio chiederle: di scrivermi il referto RMN delle ernie discali, perchè il territorio che lei sente deficitario appartiene ad L4-L5 (per il quadricipite) ed in parte ad L5-S1.
aspetto prossimo messaggio.
Saluti
intanto..ha visto un lieve miglioramento. Non la incoraggia la cosa?
I vari supporti non giova portarli a lungo.
Come le dicevo, la persistenza di "tensioni" oggettive possono essere sia dipendenti dall'intervento in sè quanto da attività fisica non adeguata con sollecitazioni troppo spiccate o non ben calibrate. Ripeto che per questo tipo di intervento, le riabilitazioni sono lunghe e faticose; inoltre non sono sintomi costanti e persistenti ma sembra almeno dall'ultimo suo messaggio che si siano diradati e cominci ad affacciarsi un miglioramento.
C'è però una cosa che voglio chiederle: di scrivermi il referto RMN delle ernie discali, perchè il territorio che lei sente deficitario appartiene ad L4-L5 (per il quadricipite) ed in parte ad L5-S1.
aspetto prossimo messaggio.
Saluti
[#6]
Utente
... La situazione cambia continuamente, ma mi creda non sta migliorando.
Le trametto cmq quanto richiestomi con la mia solita precisione che troppo spesso viene scambiata per ansia da curare (non da lei, credo). Ma se vado avanti così mi sto convincendo che una mia sedazione diventerà utile e necessaria.
Le ricordo che la ricostruzione LCA l’ho subita solo al ginocchio destro.
Ho controllato la lettera della neurologa del 2001 che riportava ipostesia e ipostenia solo alla gamba sinistra.
I primi esami sono stati eseguiti durante una fase acuta di dolore durata oltre 1 mese, con dolore anche testicolare, le mie vacanze natalizie sono spesso indimenticabili, ma a parte le occasionali ricadute avevo recuperato abbastanza bene
Ringrazio e saluti
G.T.
TAC del 12/2001 :
Si studiano gli spazi disc. L1 – L5 e L-S1, a livello L3-L4 piccola ernia discale a sede intraforaminale laterale sinistra. A livello L 4 – L 5 sporgenza discale a sede mediana.
A livello L5- S 1 piccola ernia discale a sede mediana. Regolare l’ampiezza del canale vertebrale.
Elettromiografia del 03/012002
Riduzione riflesso patellare sinistro con ipotrofia quadricipite sinistro con segni lievi di sofferenza neurogena in territorio radicolare L4-L5, bilaterale non recente.
RMN del 01/2002
Sequenze acquisite secondo piani sagittali e assiali.
Corpi vertebrali allineati con regolare intensità di segnale. Tra L3 e L4 ernia discale intraforaminale sinistra di discrete dmensioni.
Tra L 4 – L5 minima sporgenza posteriore mediana del disco senza evidenti segni di focalità.
Al passaggio lombosacrale piccola ernia discale mediana.
Non evidenti alterazioni dell’intensità di segnale a carico delle strutture del canale vertebrale.
Esame eseguito invece in una condizione di benessere tra un un episodio e l’altro
RMN del 08/2006
Esame eseguito mediante scansioni sagittali e assiali tipo TSE pesate in T1, DP, T2
Viene indagato il tratto rachide D11 e sacro.
Minime irregolarità artrosiche a livello degli spigoli anteriori dei piatti vertebrali affrontati di L3-L4 ed L4-L5. Normale ampiezza speco vertebrale.
Attualmente i dischi intervertebrali nel tratto L3-S1 aqppaiono modicamente ipointensi per disidratazione, rilievo non apprezzabile in precedente 21/01/02.
A livello L3-L4 il profilo posteriore del disco intervertebrale è regolare. A livello L4-L5 si apprezza modica protrusione globale del profilo posteriore del disco in assenza di ernie discali.
A livello L5-S1 il profilo posteriore del disco protrude globalmente, si associa piccola ernia discale mediana-paramediana sinistra.
Non rilievi a carico dei rimanenti dischi intervertebrali.
Nel complesso normale morfologia ed intensità di segnale del cono midollare e delle radici della cauda.
Le trametto cmq quanto richiestomi con la mia solita precisione che troppo spesso viene scambiata per ansia da curare (non da lei, credo). Ma se vado avanti così mi sto convincendo che una mia sedazione diventerà utile e necessaria.
Le ricordo che la ricostruzione LCA l’ho subita solo al ginocchio destro.
Ho controllato la lettera della neurologa del 2001 che riportava ipostesia e ipostenia solo alla gamba sinistra.
I primi esami sono stati eseguiti durante una fase acuta di dolore durata oltre 1 mese, con dolore anche testicolare, le mie vacanze natalizie sono spesso indimenticabili, ma a parte le occasionali ricadute avevo recuperato abbastanza bene
Ringrazio e saluti
G.T.
TAC del 12/2001 :
Si studiano gli spazi disc. L1 – L5 e L-S1, a livello L3-L4 piccola ernia discale a sede intraforaminale laterale sinistra. A livello L 4 – L 5 sporgenza discale a sede mediana.
A livello L5- S 1 piccola ernia discale a sede mediana. Regolare l’ampiezza del canale vertebrale.
Elettromiografia del 03/012002
Riduzione riflesso patellare sinistro con ipotrofia quadricipite sinistro con segni lievi di sofferenza neurogena in territorio radicolare L4-L5, bilaterale non recente.
RMN del 01/2002
Sequenze acquisite secondo piani sagittali e assiali.
Corpi vertebrali allineati con regolare intensità di segnale. Tra L3 e L4 ernia discale intraforaminale sinistra di discrete dmensioni.
Tra L 4 – L5 minima sporgenza posteriore mediana del disco senza evidenti segni di focalità.
Al passaggio lombosacrale piccola ernia discale mediana.
Non evidenti alterazioni dell’intensità di segnale a carico delle strutture del canale vertebrale.
Esame eseguito invece in una condizione di benessere tra un un episodio e l’altro
RMN del 08/2006
Esame eseguito mediante scansioni sagittali e assiali tipo TSE pesate in T1, DP, T2
Viene indagato il tratto rachide D11 e sacro.
Minime irregolarità artrosiche a livello degli spigoli anteriori dei piatti vertebrali affrontati di L3-L4 ed L4-L5. Normale ampiezza speco vertebrale.
Attualmente i dischi intervertebrali nel tratto L3-S1 aqppaiono modicamente ipointensi per disidratazione, rilievo non apprezzabile in precedente 21/01/02.
A livello L3-L4 il profilo posteriore del disco intervertebrale è regolare. A livello L4-L5 si apprezza modica protrusione globale del profilo posteriore del disco in assenza di ernie discali.
A livello L5-S1 il profilo posteriore del disco protrude globalmente, si associa piccola ernia discale mediana-paramediana sinistra.
Non rilievi a carico dei rimanenti dischi intervertebrali.
Nel complesso normale morfologia ed intensità di segnale del cono midollare e delle radici della cauda.
[#7]
Dunque l'ultima RMN è di due anni fa e in due anni le cose possono cambiare. L'intervento può aver ulteriormente inciso sul piano vertebrale proprio per gli squilibri di postura e carico e così anche il lato destro può essere interessato per quanto concerne l'innervazione dei territori affetti sul riflesso patellare (che riguarda la rotula)
Credo sia opportuno fare anche una valutazione neurologica in modo che lo specialista indichi se sia il caso di ripetere l'elettromografia o anche l'RMN.Una buona visita neurologica potrebbe portare chiarezza.
Si faccia prescrivere anche un bando ansiolitico o magari ricorra ad ansiolitici naturali, senz'altro c'è anche una bella componente di ansia, ma non si colpevolizzi perchè l'ansia non esime dall'approfondire l'origine dei suoi disagi. Certo un intervento è sempre un evento molto traumatico, non solo a livello fisico ma anche psicologico. Se poi è interessata una regione che da stabilità e movimento nonchè equilibrio e forza motrice come le gambe, allora il trauma psicologico incide abbastanza..
Dopo aver fatto tutte le valutazioni non invasive, consideri anche la possibilità di valutare direttamente, magari con artroscopia la situazione, ma non prima che sia trascorso il tempo necessario alla riabilitazione completa. Ora è troppo presto per scoraggiarsi, lei vorrebbe vedere "tutto e subito", non è vero? Vorrebbe una pena efficienza la più presto e forse proprio per quest'ansia di guarire, si sottopone ad esercizi che potrebbero anche essere stressanti per il ginocchio.
Quando avrà quanche notizia nuova mi faccia sapere; mi dispiace solo che non posso esserle utile più di tanto. Potrò farle una specie di compagnia nel suo percorso, perchè gli specialisti non si fanno ancora sentire.
Intanto la saluto cordialmente
Credo sia opportuno fare anche una valutazione neurologica in modo che lo specialista indichi se sia il caso di ripetere l'elettromografia o anche l'RMN.Una buona visita neurologica potrebbe portare chiarezza.
Si faccia prescrivere anche un bando ansiolitico o magari ricorra ad ansiolitici naturali, senz'altro c'è anche una bella componente di ansia, ma non si colpevolizzi perchè l'ansia non esime dall'approfondire l'origine dei suoi disagi. Certo un intervento è sempre un evento molto traumatico, non solo a livello fisico ma anche psicologico. Se poi è interessata una regione che da stabilità e movimento nonchè equilibrio e forza motrice come le gambe, allora il trauma psicologico incide abbastanza..
Dopo aver fatto tutte le valutazioni non invasive, consideri anche la possibilità di valutare direttamente, magari con artroscopia la situazione, ma non prima che sia trascorso il tempo necessario alla riabilitazione completa. Ora è troppo presto per scoraggiarsi, lei vorrebbe vedere "tutto e subito", non è vero? Vorrebbe una pena efficienza la più presto e forse proprio per quest'ansia di guarire, si sottopone ad esercizi che potrebbero anche essere stressanti per il ginocchio.
Quando avrà quanche notizia nuova mi faccia sapere; mi dispiace solo che non posso esserle utile più di tanto. Potrò farle una specie di compagnia nel suo percorso, perchè gli specialisti non si fanno ancora sentire.
Intanto la saluto cordialmente
[#8]
Utente
Cara dottoressa, prendiamola con un pò d'ironia.
Ho cercato nel mio armadietto, tutte le bottigliette, non mie, erano scadute da almeno due anni. Mezzo litro di prosecco ha raggiunto un pò lo stesso scopo, tanto è naturale anche quello e preso solo così al bisogno non dovrebbe farmi poi tanto male.
Buona domenica, grazie
Ho cercato nel mio armadietto, tutte le bottigliette, non mie, erano scadute da almeno due anni. Mezzo litro di prosecco ha raggiunto un pò lo stesso scopo, tanto è naturale anche quello e preso solo così al bisogno non dovrebbe farmi poi tanto male.
Buona domenica, grazie
[#9]
L'ironia aiuta senz'altro ad affrontare le cose senza stressarsi. Saggia decisione! Un pò meno saggia quella di frugare nell'armadietto (di altri) alla ricerca di farmaci fai-da-te...
sul prosecco sono d'accordo, ma non esageri!!!
Buona domenica anche a lei!
sul prosecco sono d'accordo, ma non esageri!!!
Buona domenica anche a lei!
[#10]
Utente
Dr. Pozzi, navigando nella "palude" ho trovato questo lavoro che mi è sembrato particolarmente accurato.
Le copio il link sperando funzioni, altrimenti con motore google può trovarlo scrivendo (legamento crociato+fibrosi sinoviale+radiodiagnostica)
La dottoressa autrice dell'articolo è della sua zona ? Chissà, potrebbe darle un centro di riferimento radiologico altrettanto attento nella mia regione (Friuli) o regioni limitrofe.
www.sirm.org/pubblicazioni/radiologia_medica/archivio/2001/ottobre/4519.pdf
Alla fine dell'articolo c'è anche il recapito dell'autrice.
Ringrazio per l'attenzione
Le copio il link sperando funzioni, altrimenti con motore google può trovarlo scrivendo (legamento crociato+fibrosi sinoviale+radiodiagnostica)
La dottoressa autrice dell'articolo è della sua zona ? Chissà, potrebbe darle un centro di riferimento radiologico altrettanto attento nella mia regione (Friuli) o regioni limitrofe.
www.sirm.org/pubblicazioni/radiologia_medica/archivio/2001/ottobre/4519.pdf
Alla fine dell'articolo c'è anche il recapito dell'autrice.
Ringrazio per l'attenzione
[#11]
Gentile G.T.
ho letto il lavoro, molto interessante. La sua RMN però a distanza di 50 giorni dall'intervento, è stata fatta con i criteri indicati dal lavoro, ossia esamina il neolegamento, il tunnel nel tratto femorale, il legamento donatore, il menisco, il LCP, i collaterali, i rapporti femoro-rotulei. Voglio dire che mi sembra sia abbastanza "panoramica" l'indagine. Tenga presente in quel lavoro la frase "poi confermati con artroscopia", il che signfica che l'artroscopia, vedendo direttamente il tutto è decisamente più attendibile; quindi se il problema persiste (ma ancora è presto, i tempi sono lunghi, si avvicinano quasi... ad un anno...per la completa funzionalità in molti casi...)non le resterà che farla.
Comunque proverò in questi giorni a contattare la collega per sottoporle il suo referto e vediamo che ne pensa. Mi scriva alla mail privata con all'oggetto LCA+cerotto così capisco che è lei e le farò sapere appena possibile. Nel frattempo eviti di stressare con un eccesso di attività l'articolazione..
cordialmente
ho letto il lavoro, molto interessante. La sua RMN però a distanza di 50 giorni dall'intervento, è stata fatta con i criteri indicati dal lavoro, ossia esamina il neolegamento, il tunnel nel tratto femorale, il legamento donatore, il menisco, il LCP, i collaterali, i rapporti femoro-rotulei. Voglio dire che mi sembra sia abbastanza "panoramica" l'indagine. Tenga presente in quel lavoro la frase "poi confermati con artroscopia", il che signfica che l'artroscopia, vedendo direttamente il tutto è decisamente più attendibile; quindi se il problema persiste (ma ancora è presto, i tempi sono lunghi, si avvicinano quasi... ad un anno...per la completa funzionalità in molti casi...)non le resterà che farla.
Comunque proverò in questi giorni a contattare la collega per sottoporle il suo referto e vediamo che ne pensa. Mi scriva alla mail privata con all'oggetto LCA+cerotto così capisco che è lei e le farò sapere appena possibile. Nel frattempo eviti di stressare con un eccesso di attività l'articolazione..
cordialmente
[#12]
Dunque ho chiamato proprio stamattina ma mi hanno detto che la Collega è fuori sede e lavora a Roma, al San Giovanni. Ho lasciato il mio recapito (non mi hanno dato il suo altrimenti avrei completato l'informazione) ed attendo che mi richiami; se mi richiamerà..
Cordiali saluti
Cordiali saluti
[#13]
Utente
26/02/08, AGGIORNAMENTO: da 4 settimane ho sospeso gli esercizi di potenziamento muscolare dal fisioterapista. In questo periodo ho continuato a fare solo elettrostimolazione del quadricipite, streching ischio-crurali e bicicletta per conservare il tono muscolare acquisito, che altrimenti sentivo mi diminuiva giorno dopo giorno.
In questo periodo ho portato quasi sempre la ginocchiera con centraggio rotuleo che mi consentiva di camminare un po’ più agevolmente.
Oggi ho provato a non portarla e come al solito la senzazione d’attrito rotuleo mi è molto evidente.
Un particolare che non avevo notato prima è che la tensione appena sotto e a lato esterno della mia rotula destra che senza supporto sento anche a riposo da fermo, mi si attenua nettamente accavallando la gamba (taroccata) sulla sinistra sana, come se questa posizione di sospensione sul ginocchio controlaterale sano mi correggesse la tensione anomala sottorotulea , dandomi sollievo.
Aggiungo questo con la speranza che questo ulteriore particolare possa essere utile per avere qualche indirizzo diagnostico.
Grazie per l'attenzione, cordiali saluti
gt
[#14]
Gentile Sig.Giorgio
con piacere posso capire che, sebbene non siamo ancora al top, la situazione di forte disagio dello scorso dicembre non è la stessa; piano piano e con pazienza farà il suo corso verso il recupero. Ribadisco, ancora è presto e non bisogna scoraggiarsi.
Quello che posso dirle (ma le mie competenze si fermano qui) è che lei ha un sollievo "variando" in effetti la posizione della colonna che, come le dicevo qualche post fa, potrebbe avere una qualche responsabilità sui suoi fastidi.
Se dipendesse dalla gamba "taroccata" (poverina...perchè la definisce così?), accavallando la gamba e, di conseguenza, flettendola maggiormante, si dovrebbe avere un fastidio maggiore; perchè le strutture legamentose del ginocchio si mettono in tensione maggiore con la flessione.
Le ribadisco che ancora serve tempo al recupero post-operatorio del ginocchio; quando lo riterrà opportuno, sarà il caso di dedicare qualche attenzione alla zona lombo-sacrale anche perchè lo squilibrio posturale, causato a suo tempo dal ginocchio ed acuito dall'intervento, a sua volta, può essere andato senz'altro a dar fastidio alla già compromessa situazione discale.
Le rinnovo i miei auguri
e le porgo cordiali saluti
Agnesina Pozzi
con piacere posso capire che, sebbene non siamo ancora al top, la situazione di forte disagio dello scorso dicembre non è la stessa; piano piano e con pazienza farà il suo corso verso il recupero. Ribadisco, ancora è presto e non bisogna scoraggiarsi.
Quello che posso dirle (ma le mie competenze si fermano qui) è che lei ha un sollievo "variando" in effetti la posizione della colonna che, come le dicevo qualche post fa, potrebbe avere una qualche responsabilità sui suoi fastidi.
Se dipendesse dalla gamba "taroccata" (poverina...perchè la definisce così?), accavallando la gamba e, di conseguenza, flettendola maggiormante, si dovrebbe avere un fastidio maggiore; perchè le strutture legamentose del ginocchio si mettono in tensione maggiore con la flessione.
Le ribadisco che ancora serve tempo al recupero post-operatorio del ginocchio; quando lo riterrà opportuno, sarà il caso di dedicare qualche attenzione alla zona lombo-sacrale anche perchè lo squilibrio posturale, causato a suo tempo dal ginocchio ed acuito dall'intervento, a sua volta, può essere andato senz'altro a dar fastidio alla già compromessa situazione discale.
Le rinnovo i miei auguri
e le porgo cordiali saluti
Agnesina Pozzi
[#15]
Utente
Gentile dottoressa, continuo a dire qui la mia perchè ormai non so più a chi dirlo. Piuttosto che cercare un altro ortopedico come altri mi dicono preferisco aspettare paziente: quando ci riesco perchè la staticità della mia situazione alle volte mi sconforta.
La mia colonna ha i suoi problemi che possono, come lei pensa, in qualche modo interagire, con questi postumi del ginocchio che mi porto dietro dopo l'intervento, ma il termine " tarocco" che ho impropriamente usato dovrebbe dare l'idea che quanto percepisco nella funzionalità della rotula non è un dolore riferito da sollecitazioni vertebrali, ma da biomeccaniche o biodinamiche locali del mio tendine rotuleo residuo, che possono essere modificate da una semplice e debole compressione del supporto o da qualche posizione come sopra descrivevo.
Quel che mi manca e non mi posso dare da solo è la soluzione che per me ora è solo
a s p e t t a r e
comunque grazie dottoressa
saluti
gt
La mia colonna ha i suoi problemi che possono, come lei pensa, in qualche modo interagire, con questi postumi del ginocchio che mi porto dietro dopo l'intervento, ma il termine " tarocco" che ho impropriamente usato dovrebbe dare l'idea che quanto percepisco nella funzionalità della rotula non è un dolore riferito da sollecitazioni vertebrali, ma da biomeccaniche o biodinamiche locali del mio tendine rotuleo residuo, che possono essere modificate da una semplice e debole compressione del supporto o da qualche posizione come sopra descrivevo.
Quel che mi manca e non mi posso dare da solo è la soluzione che per me ora è solo
a s p e t t a r e
comunque grazie dottoressa
saluti
gt
[#17]
Utente
Gentili dottori aggiungo referto di un'altra eco di oggi. Non ho altre novità, se ne avete Voi per aiutarmi a venirne fuori sono ancora in ascolto. La fisioterapia l'ho sospesa da due mesi, rimango in una situazione stabile con le stesse problematiche già descritte.
Vorrei capire se quanto descrive l'eco sul tendine rotuleo merita attenzione e con quali rimedi o se invece quanto descritto sono normali e tipiche evidenze post operatorie.
Saluto e ringrazio
gt
eco:
Il tendine quadricipitale è di aspetto regolare e sottende modesto versamento articolare, non si rilevano lesioni dei collaterali nè dei muri meniscali. Il tendine rotuleo è marcatamente ispessito, disomogeneo in sede inserzionale distale con fibre mal riconoscibili e moderatamente ipervascolarizzato, l'area inserzionale è depressa con fini erosioni, l'ecostrutttura tendinea nel tratto medio è per un breve segmento regolare con traccia del prelievo per autotrapianto. La regione inserzionale prossimale è ispessita, ipervascolarizzzata e disomogenea. Zona iinserzionale depressa e disomogenea. Apparentemente regolare la cartilagine nei punti esplorabili. Regolare il cavo popliteo.
disponibile CD eco
Vorrei capire se quanto descrive l'eco sul tendine rotuleo merita attenzione e con quali rimedi o se invece quanto descritto sono normali e tipiche evidenze post operatorie.
Saluto e ringrazio
gt
eco:
Il tendine quadricipitale è di aspetto regolare e sottende modesto versamento articolare, non si rilevano lesioni dei collaterali nè dei muri meniscali. Il tendine rotuleo è marcatamente ispessito, disomogeneo in sede inserzionale distale con fibre mal riconoscibili e moderatamente ipervascolarizzato, l'area inserzionale è depressa con fini erosioni, l'ecostrutttura tendinea nel tratto medio è per un breve segmento regolare con traccia del prelievo per autotrapianto. La regione inserzionale prossimale è ispessita, ipervascolarizzzata e disomogenea. Zona iinserzionale depressa e disomogenea. Apparentemente regolare la cartilagine nei punti esplorabili. Regolare il cavo popliteo.
disponibile CD eco
[#18]
Mi scuso per il ritardo nel rispondere a questo suo cortese aggiornamento, che continuo avedere inevaso dai colleghi, forse perchè intervento troppo lungo da leggere.
Conviene forse ripostare solo il penultimo ed ultimo post;
Intanto ho trovato uno studio interessante di radiodiagnostica e magari converrebbe anche chiedere una consulenza in tal senso.
le mando il link così può andare a vedere personalmente
http://74.125.39.104/search?q=cache:uhYnZO6q_QgJ:www.sirm.org/pubblicazioni/radiologia_medica/archivio/2001/ottobre/4519.pdf+tendine+rotuleo%2Balterazioni+post+autotrapianto&hl=it&ct=clnk&cd=6
La saluto sempre cordialmente, e naturalmente...le farò compagnia fino a che qualche collega specialista si deciderà a dire la sua.
Buona giornata
Agnesina Pozzi
Conviene forse ripostare solo il penultimo ed ultimo post;
Intanto ho trovato uno studio interessante di radiodiagnostica e magari converrebbe anche chiedere una consulenza in tal senso.
le mando il link così può andare a vedere personalmente
http://74.125.39.104/search?q=cache:uhYnZO6q_QgJ:www.sirm.org/pubblicazioni/radiologia_medica/archivio/2001/ottobre/4519.pdf+tendine+rotuleo%2Balterazioni+post+autotrapianto&hl=it&ct=clnk&cd=6
La saluto sempre cordialmente, e naturalmente...le farò compagnia fino a che qualche collega specialista si deciderà a dire la sua.
Buona giornata
Agnesina Pozzi
[#19]
Eccomi qui, scusate il ritardo!
Caro sig. Giorgio, i complimenti per la completa e precisa descrizione dei sintomi l'ha gia fatta la dott.ssa Pozzi, io non posso che confermarla.
I problemi rotulei sono una delle complicanze piu' frequenti nella ricostruzione del legamento crociato anteriore con prelievo autologo di tendine rotuleo. Il suo e' sicuramente uno di questi casi, probabilmente il prelievo ha causato un eccessivo indebolimento del tendine che, oltre ad una infiammazione da sovraccarico, e' esitato in un lieve abbassamento della rotula. Il taping che ritende la struttura e che alza la rotula e' una indiretta conferma di cio' che dico.
Una conferma ulteriore potrebbe essere quella di effettuare una Rx in laterale comparativa dx e sin con le ginocchia flesse agli stessi gradi, per misurare l'altezza della rotula.
Credo che i suoi problemi, con il tempo, saranno destinati ad alleviarsi, ovviamente lo dico senza aver la possibilita' di visitarla.
La saluto.
Caro sig. Giorgio, i complimenti per la completa e precisa descrizione dei sintomi l'ha gia fatta la dott.ssa Pozzi, io non posso che confermarla.
I problemi rotulei sono una delle complicanze piu' frequenti nella ricostruzione del legamento crociato anteriore con prelievo autologo di tendine rotuleo. Il suo e' sicuramente uno di questi casi, probabilmente il prelievo ha causato un eccessivo indebolimento del tendine che, oltre ad una infiammazione da sovraccarico, e' esitato in un lieve abbassamento della rotula. Il taping che ritende la struttura e che alza la rotula e' una indiretta conferma di cio' che dico.
Una conferma ulteriore potrebbe essere quella di effettuare una Rx in laterale comparativa dx e sin con le ginocchia flesse agli stessi gradi, per misurare l'altezza della rotula.
Credo che i suoi problemi, con il tempo, saranno destinati ad alleviarsi, ovviamente lo dico senza aver la possibilita' di visitarla.
La saluto.
Dr. Paolo Sailis
paolo.sailis@gmail.com
[#20]
Utente
Gentile dr. Sialis, una risposta è sempre molto gradita, la Sua mi dà finalmente una conferma e una indicazione precisa del dove indagare. Ho sollecitato ormai più volte inutilmente chi avrebbe già dovuto farlo, una lastra laterale anche a me non sembrava così invasiva ma … .
Mi sarebbe comuque utile sapere, al di là del caso personale, se una cicatrizzazione evidentemente non perfetta del tendine rotuleo residuo può essere affrontata e corretta con qualche speranza di successo solo col bisturi ? Come e dove ? (anche privatamente)
Glielo chiedo non a caso, perché il chirurgo che mi ha operato è di notevole esperienza, ma purtroppo di pochissime parole e mi sto convincendo che il suo ostinato silenzio possa nascondere una semplice e umana verità: al medico pesa molto ammettere che le cose non sono andate per il meglio, ma il suo silenzio possa anche significare, meglio lasciare le cose come stanno perché riaprendo si può fare anche peggio.
Le posso dire di più, posso anche essermi fatto male da solo, con quei due maledetti esercizi del protocollo riabilitativo che ho dovuto fare e incollo di nuovo:
1) da disteso supino O---o----I raccolgo l'arto O---o--/--I tutto ok dove ( / ) è il ginocchio piegato e ( O ) ( o) la testa e il bacino ( _I ) il piede
2) da disteso-supino con gamba raccolta O---o-/|--I sollevavo piano l'arto inf. O---o--/’’’’’’’’ con difficoltà, resistenza e dolore sotto la rotula, nel punto di prelievo del tendine rotuleo, oppure stando seduto sul tavolo sollevavo sempre con resistenza e dolore l’arto fino a 45°, dal 20° al 30° giorno senza zavorra, poi con 800 gr. fino a 2 kg.
Naturalmente dopo circa 45/60 giorni dall’intervento mi sono rifiutato di farli, ma nel mio caso le assicuro non avrei dovuto nemmeno inziarli come ho fatto dalla terza settimana ! Non le pare ?
Nella sua apprezzatissima risposta mi dà ancora speranze che i miei problemi nel tempo si attenuino da soli. Ma se così non fosse l’artroscopia non serve o prima è meglio comunque farla per escludere anche tutte le altre possibili stranezze postoperatorie dell’intervento ?
Se può rispondere si prenda tutto il tempo di cui ha bisogno, dopo quasi 8 mesi sono ancora un paziente molto paziente.
Scusatemi l'esagerata lunghezza del mio intervento iniziale, proprio oggi volevo chiedere allo Staff di cancellarlo. E’ possibile ?
Grazie ancora per la sua disponibilità e competenza
Mi sarebbe comuque utile sapere, al di là del caso personale, se una cicatrizzazione evidentemente non perfetta del tendine rotuleo residuo può essere affrontata e corretta con qualche speranza di successo solo col bisturi ? Come e dove ? (anche privatamente)
Glielo chiedo non a caso, perché il chirurgo che mi ha operato è di notevole esperienza, ma purtroppo di pochissime parole e mi sto convincendo che il suo ostinato silenzio possa nascondere una semplice e umana verità: al medico pesa molto ammettere che le cose non sono andate per il meglio, ma il suo silenzio possa anche significare, meglio lasciare le cose come stanno perché riaprendo si può fare anche peggio.
Le posso dire di più, posso anche essermi fatto male da solo, con quei due maledetti esercizi del protocollo riabilitativo che ho dovuto fare e incollo di nuovo:
1) da disteso supino O---o----I raccolgo l'arto O---o--/--I tutto ok dove ( / ) è il ginocchio piegato e ( O ) ( o) la testa e il bacino ( _I ) il piede
2) da disteso-supino con gamba raccolta O---o-/|--I sollevavo piano l'arto inf. O---o--/’’’’’’’’ con difficoltà, resistenza e dolore sotto la rotula, nel punto di prelievo del tendine rotuleo, oppure stando seduto sul tavolo sollevavo sempre con resistenza e dolore l’arto fino a 45°, dal 20° al 30° giorno senza zavorra, poi con 800 gr. fino a 2 kg.
Naturalmente dopo circa 45/60 giorni dall’intervento mi sono rifiutato di farli, ma nel mio caso le assicuro non avrei dovuto nemmeno inziarli come ho fatto dalla terza settimana ! Non le pare ?
Nella sua apprezzatissima risposta mi dà ancora speranze che i miei problemi nel tempo si attenuino da soli. Ma se così non fosse l’artroscopia non serve o prima è meglio comunque farla per escludere anche tutte le altre possibili stranezze postoperatorie dell’intervento ?
Se può rispondere si prenda tutto il tempo di cui ha bisogno, dopo quasi 8 mesi sono ancora un paziente molto paziente.
Scusatemi l'esagerata lunghezza del mio intervento iniziale, proprio oggi volevo chiedere allo Staff di cancellarlo. E’ possibile ?
Grazie ancora per la sua disponibilità e competenza
[#21]
E' evidentemente una tendinopatia rotulea, in sede di prelievo.
Dalla descrizione dell'aspetto rotuleo all'ecografia non capisco se le parti laterali del tendine siano state suturate tra loro per colmare l'intervallo causato dal prelievo. Questo potrebbe essere il motivo dell'abbassamento della rotula, ma sono nel campo delle ipotesi. Esegua, se puo', le RX come le ho detto io e me le mandi. Le misuro e le dico.
Dalla descrizione dell'aspetto rotuleo all'ecografia non capisco se le parti laterali del tendine siano state suturate tra loro per colmare l'intervallo causato dal prelievo. Questo potrebbe essere il motivo dell'abbassamento della rotula, ma sono nel campo delle ipotesi. Esegua, se puo', le RX come le ho detto io e me le mandi. Le misuro e le dico.
[#22]
Utente
Ci sono ancora, dr. Sailis mi scusi il ritardo, ma i tempi mio malgrado sono questi.
Ho una novità, alcuni giorni fa il radiologo che mi ha eseguito l'ultima eco mi ha riferito dopo aver preso visione della Rm postoperatoria di novembre ( dopo 2 mesi dall'intervento ) non eseguita da lui , mi riferisce per pura cortesia:
" Non rilevo alterazioni significative del neoligamento.
Si ritiene comunque molto importante l'edema a livello del condilo femorale sul versante articolare indicativo di flogosi a tale livello.
Frattura del menisco laterale. Opportuna visita ortopedica ".
Sono rimasto sorpreso, incredulo e senza parole. La rm precedente l'intervento non riportava la frattura e nemmeno in fase d'intervento è stata rilevata, quindi se c'è è certamente successiva. Ho già fatto un'altra visita con un buon medico sportivo che dopo una scrupolosa analisi non concorda sulla “ frattura” rilevata dal radiologo, la definisce solo “sofferenza meniscale”.
Alcuni giorni fa intanto una gentile ma energica fisioterapista mi ha posizionato un TNM che sembra mi giovi come i miei supporti "fai date" usati fin'ora. Questo chinesiotaping essendo elastico ha però il vantaggio di non comprimere nè impicciare in alcun modo il mio movimento, ma dura meno, circa 48 ore. Con lei ho avuto anche un vivace confronto: mi rimprovera che il mio vasto mediale è di nuovo atrofico, ed è vero, perchè ho smesso palestra ed elettrostimolo da 2 mesi.
Ma è altrettanto vero che quando ero assiduo ( per sei mesi ) negli esercizi, i miei problemi non erano diversi dalla mia condizione attuale. In questa ricerca del trofismo del vasto mediale come soluzione dei miei problemi non riesco più a crederci.
Certo potrei lavorarci un pò di più, ma mi sto convincendo che può essere opportuno accettare o convivere con le mie piccole disabilità che non cercare un potenziamento che il mio muscolo ora non può dare, almeno con le mie *strutture* con cui lavora.
La mia teoria, solo teoria condivisa da nessuno, è che il neolegamento (corto, stretto ?) o il prelievo rotuleo abbia destabilizzato non so perchè la mia articolazione. Ricorda la mia difficoltà iniziale nel raccogliere la gamba? Forse era dovuto al pizzicare del condilo femorale (avanzato ?) sul menisco che piano piano si è consumato, modellato o compresso lavorandoci sopra come ho fatto. Cosa ne pensa, fantascienza ?
Comunque risultato dell'ultima visita: riprendi la riab. con potenziamento del muscolo vasto mediale laterale e obliquo in modo analitico e assimetrico, 5 infiltrazioni di Hyalgan e glucosammina etc. per bocca,
Ho chiesto inutilmente le lastre laterali in flessione comparative di confronto contro laterale da lei consigliate, ma si sa il paziente deve fare il paziente, non può fare il medico :(
Il referto se crede posso inviarlo come messaggio privato.
Contro voglia, per Giugno appuntamento di nuovo in palestra, del resto io non so più cosa fare.
Ringrazio per l'attenzione, saluti
Gt
Ho una novità, alcuni giorni fa il radiologo che mi ha eseguito l'ultima eco mi ha riferito dopo aver preso visione della Rm postoperatoria di novembre ( dopo 2 mesi dall'intervento ) non eseguita da lui , mi riferisce per pura cortesia:
" Non rilevo alterazioni significative del neoligamento.
Si ritiene comunque molto importante l'edema a livello del condilo femorale sul versante articolare indicativo di flogosi a tale livello.
Frattura del menisco laterale. Opportuna visita ortopedica ".
Sono rimasto sorpreso, incredulo e senza parole. La rm precedente l'intervento non riportava la frattura e nemmeno in fase d'intervento è stata rilevata, quindi se c'è è certamente successiva. Ho già fatto un'altra visita con un buon medico sportivo che dopo una scrupolosa analisi non concorda sulla “ frattura” rilevata dal radiologo, la definisce solo “sofferenza meniscale”.
Alcuni giorni fa intanto una gentile ma energica fisioterapista mi ha posizionato un TNM che sembra mi giovi come i miei supporti "fai date" usati fin'ora. Questo chinesiotaping essendo elastico ha però il vantaggio di non comprimere nè impicciare in alcun modo il mio movimento, ma dura meno, circa 48 ore. Con lei ho avuto anche un vivace confronto: mi rimprovera che il mio vasto mediale è di nuovo atrofico, ed è vero, perchè ho smesso palestra ed elettrostimolo da 2 mesi.
Ma è altrettanto vero che quando ero assiduo ( per sei mesi ) negli esercizi, i miei problemi non erano diversi dalla mia condizione attuale. In questa ricerca del trofismo del vasto mediale come soluzione dei miei problemi non riesco più a crederci.
Certo potrei lavorarci un pò di più, ma mi sto convincendo che può essere opportuno accettare o convivere con le mie piccole disabilità che non cercare un potenziamento che il mio muscolo ora non può dare, almeno con le mie *strutture* con cui lavora.
La mia teoria, solo teoria condivisa da nessuno, è che il neolegamento (corto, stretto ?) o il prelievo rotuleo abbia destabilizzato non so perchè la mia articolazione. Ricorda la mia difficoltà iniziale nel raccogliere la gamba? Forse era dovuto al pizzicare del condilo femorale (avanzato ?) sul menisco che piano piano si è consumato, modellato o compresso lavorandoci sopra come ho fatto. Cosa ne pensa, fantascienza ?
Comunque risultato dell'ultima visita: riprendi la riab. con potenziamento del muscolo vasto mediale laterale e obliquo in modo analitico e assimetrico, 5 infiltrazioni di Hyalgan e glucosammina etc. per bocca,
Ho chiesto inutilmente le lastre laterali in flessione comparative di confronto contro laterale da lei consigliate, ma si sa il paziente deve fare il paziente, non può fare il medico :(
Il referto se crede posso inviarlo come messaggio privato.
Contro voglia, per Giugno appuntamento di nuovo in palestra, del resto io non so più cosa fare.
Ringrazio per l'attenzione, saluti
Gt
[#23]
Utente
In attesa della RM ..., ripresa della palestra: il mio preparatore propone di iniziare solo con esercizi d'allungamento delle catene muscolari posteriori delle gambe e del tensore fascia lata, credo si chiami così. Non ho limitazione di flesso estensione, ma secondo lui queste tensioni possono essere una causa limitante del lavoro del mio VMO.
Il dolore alle piante dei piedi che ormai mi assilla da mesi (anche poco prima dell'intervento), sul lato sx regredisce in modo evidente e sorprendente già alla prima seduta, sul dx meno. Ma il sollievo netto è solo temporaneo, dopo qualche ora riprende. Il momento peggiore e invalidante è al mattino, quando mi alzo e appoggio i piedi, durante la giornata un po' diminuisce se non mi affatico in piedi.
Il movimento rotuleo sempre difficoltoso sembra non risentirne nel bene o nel male con lo streching, anche se è in continuo cambiamento.
Il secondo giorno in palestra dopo il ripasso degli esercizi mi piego in avanti, semplicemente per raccogliere i miei appunti. Una leggera e banale torsione del busto, con i muscoli della schiena forse un po' contratti, movimento ahimè conosciuto come proibito per le mie ernie lombari. Rimango bloccato a 4 zampe paralizzato dal dolore. Il mio trainer non si perde d'animo e mi aggiusta con competenza in una posizione di scarico supino con le gambe un po' sollevate. L'unico problema è raggiungere in auto casa mia a 40 km. Tre giorni di iniezioni fanno il resto. Oggi dopo 15 giorni ricomincio in palestra, senza piegamenti in avanti.
Se ci sono commenti o consigli, sono in ascolto.
Saluti
Gt
Il dolore alle piante dei piedi che ormai mi assilla da mesi (anche poco prima dell'intervento), sul lato sx regredisce in modo evidente e sorprendente già alla prima seduta, sul dx meno. Ma il sollievo netto è solo temporaneo, dopo qualche ora riprende. Il momento peggiore e invalidante è al mattino, quando mi alzo e appoggio i piedi, durante la giornata un po' diminuisce se non mi affatico in piedi.
Il movimento rotuleo sempre difficoltoso sembra non risentirne nel bene o nel male con lo streching, anche se è in continuo cambiamento.
Il secondo giorno in palestra dopo il ripasso degli esercizi mi piego in avanti, semplicemente per raccogliere i miei appunti. Una leggera e banale torsione del busto, con i muscoli della schiena forse un po' contratti, movimento ahimè conosciuto come proibito per le mie ernie lombari. Rimango bloccato a 4 zampe paralizzato dal dolore. Il mio trainer non si perde d'animo e mi aggiusta con competenza in una posizione di scarico supino con le gambe un po' sollevate. L'unico problema è raggiungere in auto casa mia a 40 km. Tre giorni di iniezioni fanno il resto. Oggi dopo 15 giorni ricomincio in palestra, senza piegamenti in avanti.
Se ci sono commenti o consigli, sono in ascolto.
Saluti
Gt
[#24]
Utente
Salve, se possibile vorrei aggiungere ancora qualcosa per cercare con Voi di comprendere meglio quanto mi sta accadendo.
Ho ripreso la palestra seguito da una persona veramente capace e competente gli esercizi che avrebbero dovuto aiutarmi a riacquisire un buon reclutamento muscolare per centralizzare la rotula che anche dall'ultima RM risulta con tendenza a lateralizzare sull'esterno.
La fascite plantare che mi affligge ormai da quasi un anno e le evidenti tensioni dei muscoli posteriori sono state affrontate per tre settimane dal mio trainer con streching delle catene posteriori e laterali, esercizi affatto piacevoli da fare, ma che mi davano immediato ma transitorio beneficio in particolare per i miei talloni dolenti.
Eseguendo gli esercizi abbiamo potuto verificare che l'allungamento invece del quadricipite dalla parte operata non raggiunge lo scopo, nel senso proprio che non percepisco la tensione sul muscolo come invece sento nel controlaterale, come se il tendine rotuleo si opponesse nella trasmissione dell'allungamento.
Non ho alcuna limitazione della flessione stando prono raccogliendo dietro le gambe, invece mettendomi in ginocchio e sedendomi sui talloni è evidente che tentando di tirare i quadricipiti compenso sull'arto sano alzando il bacino dalla parte malata per il dolore e la tensione che si sviluppa nel ginocchio operato.
In questa posizione il quadricipite sano sento che si allunga quello operato no, come se tutta la forza si scaricasse sulla rotula comprimendola e sviluppandovi un dolore diffuso. Questo esercizio ripetuto mi procura dolore e impastamento che regredisce facilmente con ghiaccio.
Anche l'esercizio supino sul tavolo con peso di 3 o 4 kg sul piede a penzoloni e raccolta forzata del controlaterale non mi sviluppa allungamento del quadricipite a penzoloni come invece accade quando lo faccio su quello sano. Questi esercizi mi procurano comunque un beneficio transitorio.
Tutto sembra portare a degli esiti del prelievo per l'intervento lca con tendinosi del rotuleo che ostacola lo scorrimento della rotula che migliora con una debole compressione del cerotto che continuo obbligatoriamente ad applicare.
Quel che volevo chiederVi, al di là della mia specifica diagnosi, come in genere vengono affrontati degli esiti cicatriziali dei tendine rotuleo:
laser, ultrasuoni, onde d'urto, chirurgia, farmaci, ionoforesi, continuare solo con lo streching o altro ? Fino ad ora ho fatto solo fisioterapia e bicicletta.
Ciascuno può dire la sua, attendo fiducioso qualche risposta, ringrazio
Saluti
Gt
Ho ripreso la palestra seguito da una persona veramente capace e competente gli esercizi che avrebbero dovuto aiutarmi a riacquisire un buon reclutamento muscolare per centralizzare la rotula che anche dall'ultima RM risulta con tendenza a lateralizzare sull'esterno.
La fascite plantare che mi affligge ormai da quasi un anno e le evidenti tensioni dei muscoli posteriori sono state affrontate per tre settimane dal mio trainer con streching delle catene posteriori e laterali, esercizi affatto piacevoli da fare, ma che mi davano immediato ma transitorio beneficio in particolare per i miei talloni dolenti.
Eseguendo gli esercizi abbiamo potuto verificare che l'allungamento invece del quadricipite dalla parte operata non raggiunge lo scopo, nel senso proprio che non percepisco la tensione sul muscolo come invece sento nel controlaterale, come se il tendine rotuleo si opponesse nella trasmissione dell'allungamento.
Non ho alcuna limitazione della flessione stando prono raccogliendo dietro le gambe, invece mettendomi in ginocchio e sedendomi sui talloni è evidente che tentando di tirare i quadricipiti compenso sull'arto sano alzando il bacino dalla parte malata per il dolore e la tensione che si sviluppa nel ginocchio operato.
In questa posizione il quadricipite sano sento che si allunga quello operato no, come se tutta la forza si scaricasse sulla rotula comprimendola e sviluppandovi un dolore diffuso. Questo esercizio ripetuto mi procura dolore e impastamento che regredisce facilmente con ghiaccio.
Anche l'esercizio supino sul tavolo con peso di 3 o 4 kg sul piede a penzoloni e raccolta forzata del controlaterale non mi sviluppa allungamento del quadricipite a penzoloni come invece accade quando lo faccio su quello sano. Questi esercizi mi procurano comunque un beneficio transitorio.
Tutto sembra portare a degli esiti del prelievo per l'intervento lca con tendinosi del rotuleo che ostacola lo scorrimento della rotula che migliora con una debole compressione del cerotto che continuo obbligatoriamente ad applicare.
Quel che volevo chiederVi, al di là della mia specifica diagnosi, come in genere vengono affrontati degli esiti cicatriziali dei tendine rotuleo:
laser, ultrasuoni, onde d'urto, chirurgia, farmaci, ionoforesi, continuare solo con lo streching o altro ? Fino ad ora ho fatto solo fisioterapia e bicicletta.
Ciascuno può dire la sua, attendo fiducioso qualche risposta, ringrazio
Saluti
Gt
[#25]
Utente
Gentili dottori cerco di essere più breve.
Vorrei sapere quali sono nel tempo i sintomi di un neo legamento crociato anteriore ricostruito troppo stretto e se si conoscono degli esercizi riabilitativi o correttivi specifici.
Oppure altre possibili soluzioni.
Fiducioso ringrazio per l'attenzione
Vorrei sapere quali sono nel tempo i sintomi di un neo legamento crociato anteriore ricostruito troppo stretto e se si conoscono degli esercizi riabilitativi o correttivi specifici.
Oppure altre possibili soluzioni.
Fiducioso ringrazio per l'attenzione
[#26]
Utente
Ritengo di dovervi aggiornare dopo l’artroscopia eseguita tre giorni fa al mio ginocchio, per dare un significato oltre che alla mia sofferenza (18 mesi ! ) al vostro impegno che avete incondizionatamente voluto dedicarmi, almeno fino ad un certo punto.
L’Ortopedico descrive ora “ una regolarizzazione economica delle lesioni condrali e asportazione tessuto cicatriziale a livello compartimento anteriore ginocchio in artroscopia”.
Non vi chiedo lumi sulla mia attuale situazione che dopo tre giorni come ben sapete ha ancora bisogno di tempo, pazienza e perseveranza.
Mi aspettavo però, dopo aver visto la quantità di tessuto asportato definito “ attaccato alla capsula davanti al neo legamento“, maggiore ottimismo del chirurgo che invece si è dimostrato dopo l’intervento inaspettatamente molto prudente riferendomi genericamente: " vediamo ora come va" .
Cosa potrebbe voler dire. Si può riformare il tessuto cicatriziale ? Perché si era formato ? Già dopo un mese io lo sentivo, le Rm non lo evidenziavano quindi nessuno mi credeva. Vorrei saperlo secondo le vostre conoscenze soprattutto per non commettere di nuovo gli stessi errrori, se li ho commessi, dopo la prima ricostruzione lca un anno e mezzo fa.
Ringrazio sentitamente il dr. Caruso, la dr.ssa Pozzi, il dr. Milano, il dr Mazzucco, il dr Sailis , il dr Leo per le loro competenze espresse.
L’Ortopedico descrive ora “ una regolarizzazione economica delle lesioni condrali e asportazione tessuto cicatriziale a livello compartimento anteriore ginocchio in artroscopia”.
Non vi chiedo lumi sulla mia attuale situazione che dopo tre giorni come ben sapete ha ancora bisogno di tempo, pazienza e perseveranza.
Mi aspettavo però, dopo aver visto la quantità di tessuto asportato definito “ attaccato alla capsula davanti al neo legamento“, maggiore ottimismo del chirurgo che invece si è dimostrato dopo l’intervento inaspettatamente molto prudente riferendomi genericamente: " vediamo ora come va" .
Cosa potrebbe voler dire. Si può riformare il tessuto cicatriziale ? Perché si era formato ? Già dopo un mese io lo sentivo, le Rm non lo evidenziavano quindi nessuno mi credeva. Vorrei saperlo secondo le vostre conoscenze soprattutto per non commettere di nuovo gli stessi errrori, se li ho commessi, dopo la prima ricostruzione lca un anno e mezzo fa.
Ringrazio sentitamente il dr. Caruso, la dr.ssa Pozzi, il dr. Milano, il dr Mazzucco, il dr Sailis , il dr Leo per le loro competenze espresse.
[#27]
Gentilissimo Signore
mi dispiace sapere che si sia dovuto reintervenire. Non posso entrare nel merito operatorio, quindi sono ancora accanto a lei a farle compagnia.. Posso solo dirle che la cicatrizzazione è un processo del tutto individuale, in alcuni soggetti è lento e insufficiente, in altri rapido e valido, in altri è esagerato (ad esempio tendenza a formare i cheloidi su cicatrici cutanee...) E' una reattività individuale ma dettata anche da fattori genetici oltre che infiammatori locali e tissutali.
Posso però senz'altro suggerirle di associare alle terapie specifiche che le hanno prescitto e le prescriveranno, anche una terapia prescritta da un Omeopata in base alla sua costituzione, all'anamnesi, alla visita (ad esempio rimedi come Graphites, Thuja e tanti altri). Potrà avere un valido aiuto sulla sua reattività locale; inoltre ci sono anche tessuti omeopatizzati da usare con buoni risultati (ad esempio il legamento, la cartilagine, l'osso ecc ecc).
Le porgo i più cordiali saluti e sinceri auguri. Non si scoraggi!
Dr.Agnesina Pozzi
mi dispiace sapere che si sia dovuto reintervenire. Non posso entrare nel merito operatorio, quindi sono ancora accanto a lei a farle compagnia.. Posso solo dirle che la cicatrizzazione è un processo del tutto individuale, in alcuni soggetti è lento e insufficiente, in altri rapido e valido, in altri è esagerato (ad esempio tendenza a formare i cheloidi su cicatrici cutanee...) E' una reattività individuale ma dettata anche da fattori genetici oltre che infiammatori locali e tissutali.
Posso però senz'altro suggerirle di associare alle terapie specifiche che le hanno prescitto e le prescriveranno, anche una terapia prescritta da un Omeopata in base alla sua costituzione, all'anamnesi, alla visita (ad esempio rimedi come Graphites, Thuja e tanti altri). Potrà avere un valido aiuto sulla sua reattività locale; inoltre ci sono anche tessuti omeopatizzati da usare con buoni risultati (ad esempio il legamento, la cartilagine, l'osso ecc ecc).
Le porgo i più cordiali saluti e sinceri auguri. Non si scoraggi!
Dr.Agnesina Pozzi
[#28]
Utente
Non mi scoraggio, ma certamente sono molto vigile.
Ok per Thuja, l'effetto benefico del placebo è garantito dalla sua sentita e competente premura, dr.ssa Pozzi, che mi sa confortare sempre. L'effetto nocebo invece non può esserci perchè dentro i granuli c'è solo lattosio e nient'altro.
Cmq dopo tre giorni di miglioramenti ieri il mio punto G. si è irrigidito improvvisamente di nuovo nottetempo: ginocchio dolente, turgido, teso, non caldo, impossibile fare anche i semplici esercizi isometrici che cominciavo a riuscire a fare . Dopo il prelievo per il controllo piastrine, in reparto mi hanno aspirato dalla capsula 60 ml di sangue scuro che mi ha dato immediato sollievo e parziale scioltezza. Parziale perchè lo sento ancora come fasciato, ma non lo è.
Vorrei sapere se questa limitazione funzionale devo cercarla di superare contro resistenza con gli esercizi passivi oppure se devo aspettare che si sciolga.
L'aspetto dei tessuti e materiali aspirati nella cps durante l'artroscopia: una lanuggine biancastra diffusa e poi il tessuto adeso alla capsula a scendere, molliccio bianco rosato.
Chiedo, ai gentili dottori che mi hanno già dedicato forse troppo tempo e che continuo a ringraziare, se questo materiale si può riformare o quali strategie adottare per impedirlo. Perchè si forma ?
Il ristagno di sangue nella capsula può favorirlo ?
Per capire se si è riformato sangue devono penetrare di nuovo con un ago?
La Seleparina 0,6 ml devo continuarla a fare ?
Naturalmente sono tutte risposte che vorrei avere dal mio Ortopedico che vedrò solo fra una settimana.
Attendo fiducioso
saluti
Ok per Thuja, l'effetto benefico del placebo è garantito dalla sua sentita e competente premura, dr.ssa Pozzi, che mi sa confortare sempre. L'effetto nocebo invece non può esserci perchè dentro i granuli c'è solo lattosio e nient'altro.
Cmq dopo tre giorni di miglioramenti ieri il mio punto G. si è irrigidito improvvisamente di nuovo nottetempo: ginocchio dolente, turgido, teso, non caldo, impossibile fare anche i semplici esercizi isometrici che cominciavo a riuscire a fare . Dopo il prelievo per il controllo piastrine, in reparto mi hanno aspirato dalla capsula 60 ml di sangue scuro che mi ha dato immediato sollievo e parziale scioltezza. Parziale perchè lo sento ancora come fasciato, ma non lo è.
Vorrei sapere se questa limitazione funzionale devo cercarla di superare contro resistenza con gli esercizi passivi oppure se devo aspettare che si sciolga.
L'aspetto dei tessuti e materiali aspirati nella cps durante l'artroscopia: una lanuggine biancastra diffusa e poi il tessuto adeso alla capsula a scendere, molliccio bianco rosato.
Chiedo, ai gentili dottori che mi hanno già dedicato forse troppo tempo e che continuo a ringraziare, se questo materiale si può riformare o quali strategie adottare per impedirlo. Perchè si forma ?
Il ristagno di sangue nella capsula può favorirlo ?
Per capire se si è riformato sangue devono penetrare di nuovo con un ago?
La Seleparina 0,6 ml devo continuarla a fare ?
Naturalmente sono tutte risposte che vorrei avere dal mio Ortopedico che vedrò solo fra una settimana.
Attendo fiducioso
saluti
Questo consulto ha ricevuto 28 risposte e 15.6k visite dal 07/12/2007.
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