Revoca 104

Chiedo gentilmente chiarimenti relativi al mio caso.
2009 riconosciuta invalidità 50 % con 104 art.3 comma 3 ( patologia: nel 2007 asportazione di neoformazione endocranica fronto-temporo-parietale, esame istologico cisti epidermoide), esiti dilatazione ventricolare normotesa, controlli semestrali RMN e neurochirurgici,sindrome ansioso-depressiva in terapia farmacologica e psicoterapia.. Rivalutazione a 24 mesi.
ottobre 2010: confermata invalidità 50% e 104 art.3 comma 3 senza limiti (non revocabile).
2011 diagnosi di carcinoma mammario duttale infiltrante, sottoposta a mastectomia con asportazione di linfonodo sentinella neg, attualmente in corso riempimento espansore e terapia oncologica con Lh-Rh analogo e tamoxifene 20 mg ( programmata per 5 anni). Primo controllo oncologico a 6 mesi ( sono portatrice di fibromatosi uterina, nel 2004 pre-eclampsia alla 28° settimana di gravidanza con cesareo in urgenza per rottura di placenta).
Avviata, tramite patronato, domanda di aggravamento ( nella quale è stata inserita per sbaglio, anche domanda per 104, già in possesso SENZA LIMITI DI REVOCA ). Ottobre 2011 visita per aggravamento. Riconosciuto aggravamento con aumento dell'invalidità al 75 % ma revocata 104 ovvero da comma 3 a comma 1. La mia domanda è quindi questa, se era stata concessa la104 art 3 comma 3 senza limite di revoca nel 2010, è legalmente possibile la revoca ora? Mi è stato consilgiato l'avvio dell' aggravamento del quadro clinico (che, infatti, viene accertato dando il 75% ) ma la stessa commissione toglie la 104 comma 3 che l'anno prima aveva concesso senza limiti di revoca?
Quadro alquanto contorto e difficile a spiegarsi, spero di essere stata chiara nella spiegazione dei fatti e del caso clinico.
Mi permetto un'altra domanda, nei link dedicati non ho trovato risposta. La terapia di soppressione con Lh-RH analogo associata a Tamoxifene per la prevenzione del carcinoma mammario duttale infiltrante viene considerata a livello medico legale una prevenzione chemioterapica? La chemioterapia "endovena", trova infatti indicazione per lo stesso carcinoma, anche a linfonodi negativi come nel mio caso, solo per determinate dimensioni del carcinoma duttale infiltrante ( io sono sotto a tali dimensioni, fortunatamente) e quindi a donne nella mia fascia d'età con un quadro simile è indicata la terapia con i farmaci Lh-RH analogo depot i.m. e Tamoxifene da 20 mg per os per 5 anni. Come mai, se c'è, questa distinzione fra le due terapie? Nelle vostre risposte precedenti riguardanti casi simili avete specificato come sia concessa la 104 comma 3 temporanea per le cure chemioterapiche visto la necessità di assistenza, trasporto, etc. Viene concessa teporaneamente anche a chi segue prevenzione con Lh-Rh e tamoxifene?
Pazienti come me che attendono un anno per la ricostruzione definitiva ( quindi sottoposte a controlli ogni settimana inizialmente, e poi ogni mese,impossibilitate alla guida) si ha diritto alla 104 comma 3 temporanea? Grazie
[#1]
Dr. Mario Corcelli Medico legale, Medico igienista 3.7k 99 53
Gentile Signora,

in effetti la sua vicenda appare un po' contorta, ma neanche tanto.
Intanto, però, devo dire che un'assegnazione dei benefici della legge 104/92 senza limiti di revoca, data la sua giovane età e la probabilità (come auspicabile per lei) di una prognosi favorevole del tumore, è concettualmente sbagliata dal punto di vista medico-legale ed è legalmente possibile.
Infatti, i requisiti medico-sociali che stanno a motivare la connotazione di gravità possono certamente modificarsi col tempo (tranne in ben precise situazioni di grave invalidità non suscettibile di miglioramento) e venir meno (perché non si ha più bisogno di terapia assidua e di frequenti controlli clinici, perché la situazione patologica si stabilizza con miglioramento, perché la prognosi diventa definitivamente favorevole, eccetera).
Nel suo caso, il riconoscimento di un comma 3, a mio parere, può essere stato, quindi, una semplice "svista" della commissione, la quale, alla visita di revisione, si deve essere accorta di tale svista e vi ha posto correzione.

Nel suo caso, ho l'impressione che non vi siano i requisiti per la permanenza del comma 3; tuttavia,
per valutare se vi siano ancora le condizioni per un ricorso (che è possibile solo per via giudiziaria), occorrerebbero altre informazioni più dettagliate raccolte, però, direttamente, cioè nel contesto di una visita medico-legale.

invalidità civile e L.104/92
http://www.medico-legale.it/showPage.php?template=articoli&id=12
http://www.medico-legale.it/showPage.php?template=articoli&id=5

Cordiali saluti.

Mario Corcelli, MD
Milano - specialista Medicina Legale e Igiene-Tecnica Ospedaliera
http://www.medico-legale.it

[#2]
Dr. Nicola Mascotti Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista 3.7k 228 26
Gentile Signora,

sulla base del giudizio della Commissione competente, la concessione dei benefici di cui alla Legge 104/92 può essere revocata.

Il trattamento chemioterapico, per poter determinare la condizione di "non essere in grado di compiere gli atti quotidiani della vita, abbisognando di un'assistenza continua" deve essere associato ad effetti secondari che compromettono le condizioni generali di salute in maniera apprezzabile ed importante.
A mio parere la terapia preventiva con Tamoxifene non configura tale condizione.

Per quanto riguarda infine la condizione di "handicap con connotazione di gravità", e sempre a mio parere,
il Suo caso, per gli aspetti che riferisce, non sembra rientrare in tale fattispecie.

Distnit Saluti.

Nicola Mascotti,M.D.

[Si prega di non richiedere valutazioni o stime del grado di invalidità]

[#3]
dopo
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Ringrazio per le solerti risposte.
E' vero, forse la commissione, accorgendosi della "manica troppo larga" utilizzata nel 2010 concedendomi il comma 3 senza revoca, ha riveduto la sua posizione ( tutti sbagliano!). Sembra però che ora la situazione sia paradossale. Se si sono accorti di manica larga precedente, perchè ora non concedere il comma 3 rivedibile a 12 mesi ( almeno fino al primo follow-up e soprattutto dopo la ricostruzione definitiva), la mia patologia è ancora "in itinere di trattamento,(sia terapeutico che ricostruttivo). Ovviamente capisco la non concessione del comma 3 a chi non ha necessità di assistenza continuativa, anche se tanti invalidi civili che la godono lavorano ( e non con impieghi mirati), ma continuano giustamente il loro lavoro ( esempio le persone che fanno cicli di chemioterapia e che in quei periodi si assentano dal lavoro con necessità di assistenza, ma nel restante tempo dell'anno, quando finalmente i sintomi lo permettono, tornano al loro lavoro, senza essere assistiti in questo ambito).
Il paradosso comunque c'è, voglia essere lo sbaglio di concedere il comma 3 prima dell'aggravamento, oppure essere proprio la stessa commissione che riconosce un aggravamento ma toglie ciò che aveva concesso prima alla stessa persona che ora, sempre ricordando l'età che ho, ha ancora una partita aperta da giocare e le garantisco non facile pensando che devo tornare sotto i ferri tra meno di un anno per la plastica definitiva. Ora, non importa ciò che si otterrà con la richiesta di revisione ( così dice il patronato), ma sicuramente sembra una beffa! Per fortuna la vita è così bella che non ci si ferma mai di giocarcela al meglio! Non sento il peso di aver perso il "comma3" nella mia disabilità! Per fortuna sono tornata a fare la mamma ed a lavorare. A settembre, quando ho ripreso il lavoro, godevo ancora del comma 3 e potevo andare a casa 2 ore prima per stendermi un pò...l'espansore in petto non è ne carino nè piacevole..il climaterio anticipato nemmeno, soprattutto quando di notte non si dorme per i "calori" che ciclicamente ti fanno risvegliare, e non sognare le Haway! A 43 anni non è facile accorgersi che la mancanza del ciclo forzata, non è il "bene economico" che prima di iniziare si pensava scherzando...è non avere una parte di te...gli ormoni che prima spontaneamente viaggiavano nel nostro corpo e a cui non pensavamo, ora ci mancano! Le capacità affettive, l'apatia, la stanchezza, i dolori articolari, il fare la MOC per monitorare quanto la terapia rallenti gli osteoblasti ed inciti i colleghi verso l'osteoporosi..Per fortuna già ero in terapia antidepressiva per la precedente battaglia..e quindi non ho avuto bisogno di intraprendere un supporto farmacologico ( che come sapete molte donne necessitano dopo l'asportazione di un seno...per una neoplasia..che ti lega per 5 anni con un punto interrogativo.. e che se leggiamo le e-mail presenti nel sito..carcinomi che anche dopo 15 anni sono recidivati all'altro seno).
Conosco molti invalidi che veramente hanno bisogno di assistenza continuativa sempre ed a cui nemmeno avere il comma 3..aiuta loro e chi li assiste ad avere un supporto valido soprattutto quando il follow-up dell'invalidità non c'è...nei pazienti giovani con gravi patologie in cui non c'è possibilità di guarigione nè di stabilizzazione ma che non portano a morte prematura.. a loro darei anche il mio 75 % di invalidità se servisse a qualcosa!
Ringrazio ancora dell'aiuto nel capire come sia davvero contorto questo mondo legale, che rispetto ovviamente e che non trovo meno contorto di quanto sia il nostro mondo, la società in cui viviamo, i nostri corpi così diversi nel benessere e nel malessere, il bello di vivere è proprio questo ci vuole sempre il coraggio di farlo ognuno per se stesso per poi trasmetterlo di cuore ( lasciamo ora la via legale!) agli altri.
[#4]
Dr. Mario Corcelli Medico legale, Medico igienista 3.7k 99 53
Gentile Signora,

purtroppo, ci troviamo in un circolo vizioso; nei decenni scorsi vi è stato un abuso dell'invalidità civile, oggi si assiste al fenomeno contrario, cioè ad una grande e in taluni casi eccessiva severità nei giudizi.
Tuttavia, non è stata riformato il modo con cui si fanno le Commissioni; da un lato il numero delle domande di invalidità è sicuramente eccessivo, troppe pratiche in esame, poco tempo a disposizione della commissione, pareri, quindi, dati quasi sempre soltanto sulla carta.
Con questa situazione, capita che qualche giudizio possa essere errato, sia quelli positivi che quelli negativi.
Che senso ha, poi, fare una Commissione con tanti componenti? basterebbe fare una commissione con soli 2 componenti più il medico di fiducia del paziente, in modo da redistribuire le pratiche; con un minor numero di pratiche, i giudizi sarebbero più precisi.

Come non darle ragione nei suoi ragionamenti!

Buona serata
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