Prurito pianta piede: cause ed esami?
Buonasera, è da qualche anno che ho prurito alla pianta mediale del piede sinistro; è un prurito che va e viene a periodi, forse alle volte mi fisso meno ma comunque non è costante.
Non c'è mai stato alcun segno che possa giustificare un prurito e non è doloroso ma abbastanza fastidioso.
Ha la particolarità che più lo gratto più tende a darmi prurito.
Cosa potrebbe essere?
C'è qualche esame che potrei fare?
Sarà almeno da 6/8 anni che ci convivo...esami del sangue sempre regolari e nessun problema di salute.
Grazie mille per l'aiuto
Non c'è mai stato alcun segno che possa giustificare un prurito e non è doloroso ma abbastanza fastidioso.
Ha la particolarità che più lo gratto più tende a darmi prurito.
Cosa potrebbe essere?
C'è qualche esame che potrei fare?
Sarà almeno da 6/8 anni che ci convivo...esami del sangue sempre regolari e nessun problema di salute.
Grazie mille per l'aiuto
Gentile Utente,
da quanto descrive, il disturbo che riferisce non ha le caratteristiche di una patologia cutanea né di un problema ortopedico, soprattutto considerando che dura da molti anni, non è associato a lesioni visibili, non è doloroso, è intermittente, peggiora con il grattamento, gli esami ematochimici sono sempre risultati nella norma. In questi casi, una delle ipotesi più frequenti è un prurito di origine neuropatica o funzionale, legato a una ipersensibilità delle terminazioni nervose superficiali della pianta del piede. Si tratta di una condizione benigna, spesso cronica, che può essere favorita da micro-sofferenze nervose periferiche, posture prolungate, stimoli ripetuti oppure da una maggiore attenzione al sintomo stesso.
Il fatto che più si gratta e più il prurito aumenta è un elemento tipico dei pruriti neuropatici o funzionali, in cui lo stimolo meccanico mantiene attivo il circuito sensoriale, senza che vi sia una causa cutanea sottostante.
In assenza di dolore, deficit di sensibilità, debolezza, alterazioni cutanee, progressione nel tempo,
non vi sono elementi suggestivi per una patologia neurologica evolutiva o sistemica.
Per quanto riguarda gli accertamenti, non esiste un esame specifico che, da solo, chiarisca questo tipo di disturbo; eventuali valutazioni specialistiche (neurologica o dermatologica) servono soprattutto a escludere altre cause, più che a individuare una lesione precisa.
In sintesi, quanto descrive appare compatibile con un disturbo fastidioso ma benigno, con cui molte persone convivono a lungo senza conseguenze, e che tende a fluttuare nel tempo.
Cordialmente
da quanto descrive, il disturbo che riferisce non ha le caratteristiche di una patologia cutanea né di un problema ortopedico, soprattutto considerando che dura da molti anni, non è associato a lesioni visibili, non è doloroso, è intermittente, peggiora con il grattamento, gli esami ematochimici sono sempre risultati nella norma. In questi casi, una delle ipotesi più frequenti è un prurito di origine neuropatica o funzionale, legato a una ipersensibilità delle terminazioni nervose superficiali della pianta del piede. Si tratta di una condizione benigna, spesso cronica, che può essere favorita da micro-sofferenze nervose periferiche, posture prolungate, stimoli ripetuti oppure da una maggiore attenzione al sintomo stesso.
Il fatto che più si gratta e più il prurito aumenta è un elemento tipico dei pruriti neuropatici o funzionali, in cui lo stimolo meccanico mantiene attivo il circuito sensoriale, senza che vi sia una causa cutanea sottostante.
In assenza di dolore, deficit di sensibilità, debolezza, alterazioni cutanee, progressione nel tempo,
non vi sono elementi suggestivi per una patologia neurologica evolutiva o sistemica.
Per quanto riguarda gli accertamenti, non esiste un esame specifico che, da solo, chiarisca questo tipo di disturbo; eventuali valutazioni specialistiche (neurologica o dermatologica) servono soprattutto a escludere altre cause, più che a individuare una lesione precisa.
In sintesi, quanto descrive appare compatibile con un disturbo fastidioso ma benigno, con cui molte persone convivono a lungo senza conseguenze, e che tende a fluttuare nel tempo.
Cordialmente
Dott. Mauro Colangelo, Neurochirurgo/Neurologo
maurocolang@gmail.com
https://neurochirurgomaurocolangelo.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2 visite dal 20/12/2025.
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