Il quale mi ha però liquidato dicendo che sono forme

Salve,
gentili Dottori vi scrivo questa mail in quanto in apprensione per la salute psichica di mio nonno.
Il tutto ha avuto inizio circa 3 mesi fa quando una notte nell'alzarsi dal letto mio nonno,93 anni, è scivolato ma miracolosamente non ha riportato conseguenze organiche di nessun tipo, nessuna frattura ecc
Da qual momento però nonostante non abbia colpito il capo è mutato profondamente.
Ha iniziato infatti a dire che non era più in grado di fare niente non aveva più forza e comprensibilmente dopo la caduta che temeva d ricadere nuovamente .
Per questi motivi quindi anche alcune operazioni abbastanza banali come il vestirsi la mattina appena alzato e lo spogliarsi prima di coricarsi ha richiesto una nostra continua attenzione ed aiuto per evitare che da un lato effettivamente cadesse di nuovo e dall'altro quale supporto mentale a lui per sentirsi più controllato e sicuro.
M a questo è niente: ha iniziato ad intristirsi sempre più quasi fosse piombato in una depressione profonda , a limitare il suo interesse verso la lettura e lo studio ( mio nonno da medico in pensione legge continuamente e si aggiorna sempre) e al contrario a dimorare dinanzi alla televisione con la stufetta accanto, ma la cosa più preoccupante e che circa 1 mese dopo la caduta ha iniziato a dichiarare di aver perso la memoria a breve termine ovvero di non ricordarsi più quali medicine prendere, dove aveva messo magari gli occhiali o il telecomando riposti qualche minuto prima ecc.
Infine certe mattine si sveglia dicendo di sentirsi ottuso ovvero di non sapere più cosa fare e come dice lui stesso di non rinvenirsi più anche se nell'arco della giornata poi si riprende.
Naturalmente subito dopo la caduta ed osservando questa sua involuzione mi sono recato alquanto preoccupato dal medico di famiglia il quale mi ha però liquidato dicendo che sono forme di demenza e che rappresentano ormai la fine .
Mi ha suggerito di dargli una terapia a base di fiale di Esto ma vedendo che dopo alcune settimane il farmaco aveva avuto un blandissimo effetto mi ha detto di rassegnarmi e che l'unica soluzione era di richiedere una visita da uno specialista di Alzheimer per fargli passare i farmaci contro tale patologia.
Aggiungo che mio nonno è comunque sempre lucido nel senso che parla dialoga e sa compiere ragionamenti logici come una persona normale ed è totalmente autonomo solo è diventato come detto apatico e sfiduciato sopratutto nei suoi confronti cosa che non avevo mai osservato in lui prima d'ora.
Aggiungo che da tipico medico non vuole assolutamente farsi visitare da un neurologo come fare allora?
Di cosa potrebbe trattarsi?
Potreste cortesemente darmi un suggerimento?
Vi ringrazio anticipatamente anche per la pazienza nel leggere questo chilometrico consulto che però è necessario per farvi comprendere a fondo la situazione nella sua evoluzione.
Grazie nuovamente.
[#1]
Dr. Antonio Costantini Neurologo 126 6
Caro utente la prima cosa che deve fare è una tac dell'encefalo senza mezzo di contrasto prima possibile.
Suo nonno potrebbe aver avuto un attacco ischemico cerebrale la notte in cui è caduto ,potrebbe anche avere un ematoma sottodurale cronico come conseguenza del trauma anche se non ha battuto con certezza il capo. Su tali patologie si può fare qualcosa.Con la tac possiamo escludere tali patologie e nel frattempo avere importanti informazioni sullo stato della corteccia cerebrale struttura che è colpita nei casi di demenza. Successivamente si può riaffrontare di nuovo il caso. Mi faccia sapere.Cordiali saluti.
[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dott. Costantini,
mio nonno sta facendo terapia con antiaggreganti da molti anni, mi sono dimenticato di specificarlo nel consulto più beta bloccanti, è egualmente possibile una tia ? non ha fibrillazioni di alcun tipo inoltre c'è una complicazione e cioè lui dice che anche se avesse qualcosa tipo un ematoma non si potrebbe operare !
comunque chiederò la medico di base l'impegnativa!
[#3]
Dr. Antonio Costantini Neurologo 126 6
caro utente, la tac la deve effettuare comunque. Se ci fosse un ematoma sottodurale l' intervento su tale patologia non ha nessuna controindicazione in quanto puo' essere fatto anche in anestesia locale. La terapia antiagregante protegge ma non puo eliminare in maniera completa i disturbi circolatori. Un saluto A. Costantini
[#4]
dopo
Utente
Utente
Gent.mo Dott.Costantini,

solo ora le rispondo in quanto siamo finalmente riusciti ad eseguire la tac.

L'esito è il seguente:

"L'indagine non dimostra raccolte ematiche cerebrali ai vari livelli.
Ampiamento degli spazi liquorali ventricolari e sub aracnoidei per atrofia corticale e sottocorticale.
Non si apprezzano significative immagini di lesioni focali in ambito sopra o sottotentoriale"

a questo punto le chiedo, come mai la involuzione che le descrissi nell'ultimo consulto?
Capisco che la situazione sia compatibile con quella di un cervello anziano e che ciò giustifichi il torpore e la lentezza deambulativa ma come mai tutto così improvviso?

Le ricordo che fino a fine agosto mio nonno era molto attivo, leggeva studiava deambulava ecc
Dopo la caduta è radicalmente mutato, è a mio parere ciò in quanto è diventato conscio della sua età cosa che prima sottovalutava .
Addirittura nell'ultimo mese quasi tutti i giorni ripete che ormai è alla fine che non ha più nulla da fare, ha abbandonato ogni tipo di interesse non legge più non dialoga dorme quasi tutto il giorno e si dispera della sua incapacità ed età tanto da arrivare a dire che sarebbe meglio suicidarsi.
Questo penso sia un tipico quadro depressivo post trauma!
Lo stesso medico curante mi ha suggerito di somministrargli del citalopram che però ho dovuto subito interrompere perchè anche a piccole dosi era molto intollerante in quanto soffriva di tachicardia accentuata pallore ipotensione !

Cosa posso fare?

Capisco che abbia una veneranda età ma spero si possa pur fare qualcosa!

La prego Dottore mi suggerisca lei!

La ringrazio sin d'ora della sua disponibilità.
[#5]
Dr. Antonio Costantini Neurologo 126 6
caro utente ,si può provare per la depressione con un farmaco,la sulpiride(deniban)50 mg la mattina a colazione. cominci con metà compressa e poi si vedrà di aumentarla. pensando a tutta la storia,bisogna anche considerare che i beta bloccanti possono dare depressione, e se fossero stati inseriti in terapia appena prima della caduta o subito dopo andrebbero sospesi e sosituiti se possibile in base al disturbo che ne ha determinato l'impiego.ne parli con il suo medico e mi faccia sapere.un saluto
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