Parkinsonismo

buongiorno, mia moglie (68 anni - 80Kg) soffre da tempo e le è stato diagnosticato morbo di parkinson, parkinsonismo da farmaci ( in passato è stata per anni in cura con ansiolitici, tranquillanti, antidepressivi, neurolettici, barbiturici).
Tutte le cure prescritte e seguite non hanno prodotto alcun effetto benefico sui sintomi, anzi spesso li hanno aggravati. mia moglie lamenta mancanza di movimenti su braccia e gambe, mancanza di forze, estrema debolezza, leggero tremore alle mani e soprattutto alta dolorabilità in ogni parte del corpo.
Le cure nel tempo sono state: sirio,madopar, sinemet, mirapexin, neupro, disipal, akineton, mantadan.
Credo che le cure effettuate abbiano abbondantemente coperto le possibilità terapeutiche disponibili senza risultato.
Questa situazione risale, a nostro avviso, a una cura con Medrol nel 2003 e da allora mia moglie lamenta i sintomi indicati, oltre ad un aumento di peso di circa 15Kg.
A seguito della cura con Medrol ha fatto una gastroscopia (4 ulcere e abrasioni) e da allora ha riscontrato i problemi di movimento alle braccia.
Nel 2007 ha fatto una colonscopia e da allora sono sorti i problemi alle gambe con dolorabilità e mancanza di forze. I vari medici hanno escluso una corrispondenza tra gli esami e i problemi lamentati, sta di fatto però che questo è quanto noi abbiamo rilevato. Il sospetto è che stiamo, come si dice, correndo dietro alle farfalle e che il problema non sia stato correttamente inquadrato.
Ringrazio anticipatamente per ogni suggerimento che sarà ben accetto.
Angelo Rughi
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

a mio avviso si dovrebbe inquadrare meglio il problema dal punto di vista causale, cioè stabilire se siamo di fronte ad una Malattia di Parkinson primaria, ad un parkinsonismo secondario (iatrogeno, vascolare, ecc.) o ad un parkinsonismo atipico. Infatti la risposta terapeutica varia sensibilmente da una forma all'altra, essendo generalmente più efficace nella Malattia di Parkinson primaria, per intenderci quello che una volta veniva definito morbo di Parkinson. L'inefficacia dei farmaci finora utilizzati può essere addebitata a vari fattori, tra i quali basso dosaggio e forma clinica poco responsiva al trattamento. Ancora comunque qualche farmaco da potere utilizzare esiste, spesso in associazione ad altri.
A proposito di parkinsonismo iatrogeno, il cortisone non è tra i farmaci causali di questa forma.
Le consiglierei di fare visitare Sua moglie in un centro specializzato per i disturbi del movimento.

Cordiali saluti ed auguri
[#2]
dopo
Utente
Utente
Ch.mo Dottore,
La ringrazio per ls cortese e veloce risposta che purtroppo in gran parte è nota.
Probabilmente per sintetizzare il problema ho trascurato aspetti che sicuramente sono significativi per consentirLe di valutare meglio il problema.
Quello che viviamo attualmente è il quarto episodio verificatosi nel tempo e iniziati nel 1973 a seguito di un ricovero in clinica neuro dove mia moglie è stata ricoverata per difficoltà nel dormire e problemi allo stomaco (rivelatisi a distanza di anni dovuti all'elicobacter e non a malattia somatica come diagnosticato).Curata con antidepressivi e neurolettici, dimessa dopo 14 giorni e dopo due si è accasciata priva di forze e movimenti delle gambe. Ricoverata nuovamente e curata con tranquillanti e barbiturici si è ripresa ma rimasta in cura a lungo.
Dopo qualche anno stesso episodio del quale non conosciamo l'origine ne la cura specifica ma sempre in ambito neurologico.
Nell'81 dopo il parto stesso episodio di cedimento delle gambe e curata con iniezioni di librium. Adesso riteniamo che a seguito di somministrazione di levodopa e simili come già detto siamo in una situazione analoga con la persona a letto con riflessi ma senza capacità di movimenti. Negli episodi precedetia nessuno aveva parlato di parkinson. Non sarà che, dopo la prima diagnosi di parkinson gli altri medici si sono allineati non effettuando ricerca in altri ambiti e insistendo con cure che non producono che effetti negativi? Non faccio polemica ma cerco disperatamente una via d'uscita. Grazie
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

capisco perfettamente la Sua richiesta che considero assolutamente condivisibile.
Per questo motivo Le ho consigliato di rivolgersi ad un centro specializzato in disturbi del movimento dove potranno effettuare tutti gli esami diagnostici del caso al fine di arrivare ad una diagnosi corretta.

Cordialmente
Parkinson

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