Terapia con keppra

Gentile dottore, mio figlio ha 14 anni. Una sera a fine gennaio, mentre si alzava dalla poltrona ha perso l’equilibrio e si è appoggiato al muro, quasi seduto per terra, rimanendo fermo con lo sguardo fisso per circa 6-7 secondi. Ho chiamato il suo nome, non rispondeva, poi si è ripreso, si è alzato e mi ha detto che è tutto a posto, ma non si ricordava di aver quasi caduto. Gli ho chiesto se simili episodi li sono successi nel passato e lui ha risposto che spesso ha leggere vertigini quando si alza dal letto, anche se in pieno stato di coscienza, mentre una sola volta, qualche mese fa’, quando si lavava i denti, gli è successo un episodio molto simile in cui è quasi caduto.

Ci siamo consultati con il suo dottore, che ha voluto fare accertamenti e abbiamo fissato un EEG per fine marzo. Nel frattempo, due settimane fa’, durante una partita di calcio lui ha ricevuto una botta in testa; non è sembrato grave e ha continuato a giocare (come portiere). Quando è tornato a casa ha raccontato che, anche se si ricordava la botta stessa e come gli hanno messo acqua fredda, non si ricordava niente dal resto della partita (gli mancava un intervallo di circa 20-25 minuti). Lo abbiamo portato in Pronto soccorso, il segno della botta quasi non c’era più; lo hanno tenuto in osservazione e poi hanno anticipato l’EEG, che non era negativo.

Abbiamo ripetuto l’EEG in privazione di sonno con il seguente risultato: “L’attività di fondo è caratterizzata da ritmo alfa instabile irregolare di medio voltaggio, simmetrico, normoreagente. Ricorrono frequentemente sequenze di punte e onde aguzze (sprike and sharp- waves), bitemporo-parieto-occipitali con sfumata prevalenza sn con saltuaria tendenza alla diffusione. L’ipernia induce una lieve accentuazione delle alterazioni descritte, mentre SLI non induce sostanziali modificazioni”.

La neurologa ci ha detto che l’episodio durante la partita è probabilmente dovuto alla trauma cranico, ma gli episodi di “assenze” rappresentono una forma epilettica e ha prescritto una terapia con Keppra (500mg due volte a giorno), consigliando anche MRI encefalo. Io ho letto quali sono i possibili effetti indesiderati associati a Keppra, e sono molto preoccupata. La dottoressa ci ha detto che la terapia non è curativa ma ha il solo scopo di diminuire la frequenza degli episodi di assenza e probabilmente durerà tre anni. Il punto è, che ci sono stati solo due di questi episodi (che ho descritto sopra), peraltro a distanza di diversi mesi, e il suo stile di vita è assolutamente normale. Capisco che l’EEG mostra chiare anomalie, ma tenendo conto dei possibili effetti negativi della terapia, non è ragionevole aspettare e vedere se davvero si presentono episodi più gravi o più frequenti?
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Dr. Otello Poli Neurologo, Algologo, Esperto in medicina del sonno 7.1k 199 45
Gentile utente,
ritengo che maggiormente esaustivo (per quanto già evidenti appaiono le anomalie irritative all'EEG eseguito) un esame EEG dinamico Holter delle 24 ore oltre la doverosa effettuazione della RM Encefalo.
Il Keppra è un buon farmaco, c'è da capire se sia il farmaco anti-epilettico di prima scelta per suo figlio, e tale parere deve essere basato dando un preciso "nome e cognome" alla tipologia delle crisi. Ad esempio "paziente affetto da epilessia con crisi tipo...(?).
Concluda gli accertamenti.
Cordialmente.

Dr. Otello Poli, MD
Neurologo-Algologo-Esperto in Medicina del Sonno
email: otellopoli@gmail.com

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dopo
Utente
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Gentile dottore,
La ringrazio tantissimo per la tempestiva risposta. Infatti nella lettera dalla visita neurologica è scritto: Orientamento diagnostico: s. comiziale (accertamenti in corso), ma l'unico accertamento prescritto è l'MRI, che la neurologa non considerava urgente e quindi abbiamo prenotato tra 3 mesi (che sinceramente mi sembrano tanti). Proveremmo di consultare un'altro dottore e fare gli accertamenti che lei indica il più presto possibile. Grazie di nuovo!