Dubbi su farmaci e cura demenza

Buongiorno dottore, Le sottopongo il caso di mamma, ha 84 anni, e da circa 2 anni in cura con la Quietiapina per inizio demenza,come diagnosticato dal geriatra, anche se i primi segnali li avevo già riscontrati circa 6 anni fa, ma lei ha sempre rifiutato di eseguire controlli perchè diceva che stava bene.Tre mesi fa c'è stato un peggioramento della malattia dopo che papà ha avuto un ictus, dal quale sta gradatamente riprendendosi, diventando sempre più aggressiva e irritabile sia con lui che con noi familiari e con l'infermiera che assiste papà.Alternava momenti di massima irritibilità a momenti più tranquilli in cui però non lo riconosceva, fino a quando l'aggressività è talmente aumentata da richiedere l'intervento di un neurologo che le ha tolto la quietiapina e le Talofen (che prendeva da circa 20 gg) perchè si era creata una situazione di "effetto paradosso" che aveva di fatto peggiorato il suo stato, descritto come "psicosi ossessiva farmacoresistente" e prescrivendole Impromen gocce -tegretol Rm 200- En gocce.Per qualche giorno mamma è stata più tranquilla, poi ha cominciato a peggiorare, dormendo sempre di più e lamentando forti mal di testa.Su consiglio del neurologo più volte è stata cambiata la cura iniziale, ed oggi prende Depakin 250 granulato 2 volte al dì-Zoloft 50 mezza compressa a prando e EN gocce la sera, ma la situazione attualmente è che lei è sveglia ma quasi assente per qualche ora in tutto il giorno, la notte si lamenta in continuazione, non riconosce più noi figlie e ci chiama come le sorelle, non si muove autonomamente e mangia solo semiliquidi.Una settimana fa le abbiamo fatto la Tc cranio,senza iniezione di m.d.v. ev, che riporta quanto segue: segni di leucoencefalopatia sottocorticale e periventricolare su base ipossica cronica.Discreto ampliamento atrofico del sistema ventricolare sopra e sottotentoriale e degli spazi liquorali pericerebrali, specie di quelli temporo-polari anteriori di sx;dilatazione atrofica anche degli spazi liquorali pericerebrali.Ateromasia dei sifoni carotidei.Obliterazione totale dell'emiseno sfenoidale sx ad opera di tessuto di disomogenea densità, utile esame ORL.
Puo' spiegarmi il significato della Tac, lo specialista ha detto che è demenza e basta. Inoltre Le chiedo se la cura con Impromen possa aver causato l'aggravemento del suo stato o è il naturale avanzare della demenza ? Abbiamo mille dubbi al riguardo e i sensi di colpa per eventuali errori da parte nostra ci stanno logorando. Inoltre se smettessimo di darle i farmaci cosa siccederebbe?Potrebbe migliorare?
grazie mille, cordialmente Annina
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

dalla TC si evincono fondamentalmente due problematiche fondamentali, una di tipo vascolare (<< segni di leucoencefalopatia sottocorticale e periventricolare su base ipossica cronica>>) ed una di tipo neuronale <<.Discreto ampliamento atrofico del sistema ventricolare sopra e sottotentoriale e degli spazi liquorali pericerebrali, specie di quelli temporo-polari anteriori di sx;dilatazione atrofica anche degli spazi liquorali>> entrambe potenzialmente responsabili della sintomatologia della Mamma. A questo punto la diagnosi di demenza è verosimile.
Ritengo che l'Impromen non abbia causato il peggioramento della condizione clinica ma questo può fare parte del decorso naturale della malattia.
Non fatevi prendere da sensi di colpa perchè siamo in presenza di una patologia degenerativa che purtroppo non lascia molti margini di miglioramento.
Un grosso in bocca al lupo!

Cordiali saluti

Dr. Antonio Ferraloro

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille dott. Ferraloro per il chiarimento e anche per il sostegno morale.Le chiedo solo un altra cosa: ma se sospendessimo i farmaci in modo graduale potrebbero sorgere complicazioni alla salute di mamma che è abbastanza debilitata? E in caso positivo pensa che potrebbe essere più sveglia e presente?
Grazie di cuore
Annina
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Signora Annina,

questo non è possibile prevederlo, ancora di più a distanza senza conoscere di persona le condizioni della Mamma. Dovrebbe fare questa domanda allo specialista che segue la Signora.
Spesso in questi pazienti i vari farmaci vanno adattati e variati spesso, anche solo come dosaggio, in base alle condizioni cliniche mutevoli del soggetto stesso.
Infatti possiamo essere di fronte ad una sintomatologia variabile anche quotidianamente.
Questo è compito del medico che segue la Mamma.

Cordialmente
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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per tutto, in effetti avevamo già intuito che siamo di fronte a una malattia complessa , a volte anche nella stessa giornata ci troviamo a vivere momenti diversi e opposti tra di loro e lo specialista ci aveva avvisato che i farmaci vanno spesso modificati, a seconda delle necessità.
Sappiamo che non possiamo sperare in nessun miracolo, cercheremo di dare alla nostra cara mamma tutto l'amore di cui ha bisogno, anche se ne è inconsapevole.
Affettuosamente, Annina

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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Signora Annina,

sono certo che ci riuscirete!
Auguri ancora.

Cordialità