Parestesia dito indice

Buonasera, scrivo per avere qualche informazione in piú. Da dieci giorni ho una parestesia al dito indice: sento il formicolio, ho perso la sensibilità, migliora con il freddo e peggiora con il caldo e l'acqua. Nota positiva: riesco a muoverlo. Ho fatto una visita neurologica che non ha evidenziato nulla di rilevante: il dottore mi ha prescritto una risonanza magnetica encefalo e rachide cervicale. Ho chiesto sia al neurologo sia al medico di base qualche farmaco per ripristinare le normali funzioni ma l'uno vuole aspettare l'esito della risonanza, l'altro dice che non si può prescrivere niente perché non c'è niente di preoccupante. Potreste spiegarmi le cause o potreste dirmi di cosa si possa trattare? Cordiali saluti, grazie per l'attenzione.
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

cosa possa essere non è possibile stabilirlo on line ma non escluderei una compressione del nervo a qualche livello. Un'EMG potrebbe anche risultare utile per stabilire eventuali problemi all'arto superiore.

Cordiali saluti

Dr. Antonio Ferraloro

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dopo
Utente
Utente
Buongiorno dottore, grazie per la risposta. L'emg l'ho eseguita lo scorso anno perché soffro anche di fibromialgia e, oltre alla febbricola continua, ho attraversato un periodo di grande stanchezza (da non tenermi in piedi). L'esame ha rivelato una sofferenza del nervo ulnare, il resto tutto nella norma. A questo punto lei mi consiglia di continuare ad indagare o aspettare che passi da solo? Ho prenotato la risonanza: l'appuntamento è per agosto 2014... Posso aspettare tranquillamente o devo cercare di anticipare l'esame? Grazie ancora e scusi per il disturbo. Buona giornata.
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

la prima cosa da stabilire è se il problema sia di origine locale o la causa è da ricercare più a monte. Ha avuto traumi alla parte interessata? Ha portato pesi a lungo? Il fenomeno si manifesta in tutto il dito o solo in una parte?
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dopo
Utente
Utente
Buongiorno dottore, grazie ancora per l'aiuto. Non ho subito alcun trauma e non ho portato pesi, mi sono svegliata, come tutte le mattine, con il braccio destro completamente addormentato e formicolante. Il tutto si è risolto poi in una ventina di minuti, mentre il dito è rimasto addormentato e insensibile. La parestesia interessa la metà esatta del dito (lato destro), falangina, falangetta e polpastrello. Se mi trovo in ambiente molto caldo o sono a contatto con l'acqua arriva ad interessare anche la falange. Durante la giornata si addormenta anche la mano, ma non è una parestesia costante come quella del dito. Alla mano ho perso forza. Il mio medico di famiglia mi ha riso un faccia: dice che non è niente di preoccupante. Tuttavia ho un gran fastidio e spero di risolvere prima che inizi l'estate: faccio la cameriera e con la mano destra porto vassoi e prendo ordinazioni. Non ho neanche la prontezza di riflessi. Spero di poter capire qualcosa di più grazie a lei. Buona giornata e grazie ancora.
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

a distanza è difficile dare un parere risolutivo, tranne in pochi casi, ma il dato aggiuntivo della mano (disturbo della sensibilità e deficit di forza) rende indicata, come Le dicevo nella prima risposta, un'EMG agli arti superiori oltre la RM prescritta dal neurologo.
Ne parli ancora col medico curante.

Cordialità
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Dr. Antonio Valassina Ortopedico, Chirurgo vascolare 2k 66 47
Gentile signorina, lei e' giovane, e' donna, presenta una sintomatologia caratterizzata da formicolio prevalente sul 2° dito, ma a volte con intorpidimento di tutto il braccio fino alla mano, soprattutto la notte o al mattino, al risveglio.
Come Lei sa noi via Internet non possiamo e non dobbiamo fare diagnosi, ma solo fornirvi informazioni utili.
Posso solo dirle che questa sintomatologia da lei descritta, in via generale, e' ascrivibile, considerata la giovane eta' ed il sesso, ad una sindrome dello stretto toracico superiore.
Lo stretto toracico superiore e' un' area anatomica ben precisa situata al confine tra il collo e la spalla che corrisponde all' estremo superiore del torace. In questa zona, delimitata dai muscoli del collo chiamati scaleni, le radici nervose che provengono dal midollo spinale si riuniscono nei tronchi del plesso brachiale per poi suddividersi nuovamente nei nervi che andranno a suddividersi in rami sempre piu' sottili in tutto l’arto superiore fino alla mano.
Insieme ai tronchi del plesso brachiale decorrono l’ arteria e la vena succlavia.
Questa condizione di affollamento di strutture anatomiche in uno spazio ristretto all'apice del torace ha dato origine alla definizione italiana di "sindrome dello stretto toracico" (in inglese "toracic outlet syndrome/ TOS).
Poiche' questa sorta di strettoia anatomica e' a sua volta piu' stretta in basso, ne deriva che il nervo piu' colpito e'il nervo ulnare che, guarda caso, nasce proprio dalla corda inferiore del plesso costituita dalle radici cervicali piu' distali, le radici C8 e T1.
La sintomatologia e'molto variabile in quanto puo' essere di diversi tipi:
a) prevalentemente nervosa, per compressione soprattutto del plesso brachiale;
b) prevalentemente vascolare (nelle 3 varianti: arteriosa, venosa o mista);
c) mista: vascolare e nervosa.
Per una corretta diagnosi, oltre ad una accurata valutazione clinica, occorre:
a) una EMG di tutto l'arto superiore ed una ecografia del plesso brachiale (fatta possibilmente dallo stesso neurologo che esegue l'elettromiografia);
b) l' esame Rx del rachide cervicale per evidenziare eventuali malformazioni come la megapofisi trasversa di C7 o la costa cervicale;
c) un esame ecodoppler dei vasi succlavi con i test dinamici utili a smascherare la compressione sui vasi.

A parte le segnalo che insieme alla sindrome dello stretto toracico possono coesistere condizioni come patologie prossimali (ad esempio patologie dei dischi vertebrali cervicali) o distali (come patologie della spalla o del gomito). Dunque la presenza di una sindrome del n. ulnare al gomito, non giustificando i sintomi nei territori non di pertinenza del nervo ulnare, potrebbe essere dovuta ad una compressione vascolare allo stretto toracico superiore.

Dato che Lei ha gia' fatto una EMG che ha evidenziato una sindrome del nervo ulnare al gomito, sarebbe il caso di discutere nuovamente il suo caso con il neurologo che ha eseguito l'esame EMG chiedendogli una rivalutazione per una ipotesi di sindrome dello stretto toracico (TOS).
La diagnosi differenziale non e'facile (entrambe le condizioni presentano dei sintomi che riguardano il territorio del nervo ulnare), ma e' possibile gia' porre il sospetto di TOS solo con una visita durante la quale va eseguito l' esame obbiettivo non solo neurologico, ma anche vascolare degli arti ed e' confermabile poi con l' esame ecodoppler dinamico dei vasi succlavi insieme allo studio Rx del rachide cervicale.

Ci tenga informati sull' esito dei suoi esami che comunque dovranno essere valutati ed eventualmente richiesti dal suo medico curante.
Cordialita'
Dr. A. Valassina
[#7]
dopo
Utente
Utente
Siete stati davvero molto gentili. Vi ringrazio di cuore per tutte le informazioni ricevute. Tuttavia temo di dover aspettare la Rm anticipata a giugno a causa di difficoltà economiche. Poi tornerò dal neurologo che mi ha visitato e proporrò anche un'indagine rivolta a questa nuova patologia di cui mi ha parlato il Dr. Valassina. Credete che il danno neurologico al dito rimanga? Sarà permanente? Sono anni che lotto contro vari sintomi e questo è il primo sintomo verificabile. Ho sempre sofferto di parestesie diffuse a tutte il corpo (compreso il cuoio capelluto) ma non sono mai durate più di una o due ore. Quando ebbi la diagnosi di fibromialgia, il reumatologo mi informó del fatto che avevo perso sensibilità ad una parte della gamba (sx): io non lo avevo notato. Questa parestesia rientró dopo alcune settimane. Non indagammo oltre perché per loro era fibromialgia. Tutti i vari disturbi sono riconducibili quindi alla sindrome del torace o a qualche patologia discale?Mi si aprirebbe un nuovo mondo! Grazie ancora per l'aiuto. Vi terrò aggiornati sicuramente. Buona giornata.
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Dr. Antonio Valassina Ortopedico, Chirurgo vascolare 2k 66 47
Dalle sue ultime parole Lei aggiunge informazioni completamente diverse da quelle forniteci all'inizio. Essendo impossibile una valutazione complessiva di tutta la sua sintomatologia data la distanza e il mezzo che utilizziamo, mi sembra piu' prudente limitarci per il momento alla valutazione dei segni e dei sintomi che riguardano l'arto superiore destro. In via successiva si potranno poi fare ulteriori valutazioni su sintomi e segni di altre regioni del corpo che potrebbero avere problemi diversi non immediatamente riconducibili alle cause dei disturbi dell'arto superiore.
Restiamo in attesa di notizie degli esami che eseguira'.
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