Sindrome degen

Buongiorno,

il consulto che richiedo potrebbe essere abbastanza complesso,come la situazione stessa che stiamo vivendo.Cercherò di essere il più breve possibile.

Mio padre ha 68 anni, da circa due anni ha sviluppato un invecchiamento precoce sia fisico che mentale, che lo porta a farlo sembrare un anziano di 90 anni.

Il disturbo sembra si sia presentato all’improvviso in concomitanza alla scoperta di un tumore al seno di mia madre nell'estate 2011,(ma potrebbe essere stato solo un caso) l intervento è andato bene e mia madre si è ripresa benissimo, ma mio padre ha iniziato questo lento declino, prima con sfoghi di rabbia e attacchi d'ira anche gravi tanto da preoccuparci per l incolumità di noi stessi in casa.anche se è sempre stato abbastanza iracondo e solitario nel corso della sua vita., ma quello che mi fa male è vederlo nella condizione di ora. assente triste senza voglia di lottare.è completamente cambiato, non si lamenta più per niente, dimentica spesso le luci accese, alcune volte mette il cibo che solitamente sta nel frigo in altri cassetti.
In seguito a questo abbiamo ritenuto necessario prenotare una visita da un neurologo perchè eravamo preoccupati fosse alzheimer.
Il neurologo parla di Sindrome degenerativa cerebrale, ma abbiamo chiesto il parere di un altro neurologo.

le mie domande sono le seguenti: C'è una causa scatenante in tutto questo? o è una conseguenza di un percorso di vita preciso?
e anche..può essere un fattore ereditario che potrebbe colpire anche me? Io ho 27 anni, come mio padre a differenza di mia madre , sia io che lui siamo sempre stati molti piu introversi con tendenza ad isolarci piu spesso del solito.A volte ho paura di soffrire di depressione, e che sia un fattore ereditario e che quindi anche mio padre possa avere lo stesso problema, e io in futuro avere una vita cosi.Se sono condannato ad arrivare a 65 anni e avere le capacità e l intelletto di un 90enne vorrei saperlo anche perchè magari si puo evitare facendo qualcosa.

Grazie

Andrea
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Dr. Rosario Vecchio Neurologo 1.4k 32 22
Gentile utente

Le manifestazioni che descrive pongono il sospetto di una demenza. La causa andrebbe approfondita con alcuni accertamenti che Le potrà consigliare il neurologo. La valutazione neurologica permetterà anche di discriminare tra demenza e forme pseudodementigene che sono causate da un disturbo depressivo sottostante. Le demenze, in genere, non sono malattie genetiche ad eccezione di rare forme e quindi non si trasmettono alla prole.

cordiali saluti

Dr. Rosario Vecchio

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Dr. Rosario Vecchio Neurologo 1.4k 32 22
Gentile utente

Le manifestazioni che descrive in suo padre pongono il sospetto di una demenza. La causa andrebbe approfondita con alcuni accertamenti che Le potrà consigliare il neurologo. La valutazione neurologica permetterà anche di discriminare tra demenza e forme pseudodementigene che sono causate da un disturbo depressivo sottostante. Le demenze, in genere, non sono malattie genetiche ad eccezione di rare forme e quindi non si trasmettono alla prole.
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dopo
Utente
Utente
Gentile Dottore,

Le avevo scritto ad Aprile di questo anno per esporle il problema di mio padre. Le riscrivo perchè volevo avere delle informazioni su come trattare la malattia, dal momento che ho capito che spesso alcuni medici prescrivono medicine senza poi preoccuparsi di informare i familiari sul come trattare la malattia

Il referto del Dottore,specialista in Geriatria presso L'Asl-SSD Centro riferimento Alzheimer è di :
Demenza degenerativa( Malattia di Alzheimer probabile)
Alla valutazione si evidenzia anche un inziale agnosia digitale,deficit d'attenzione,acalculia,aprassia costruttiva,disorientamento temporale e spaziale.Deficit delle capacità esecutive, e delle capacità visuo-spaziali.Perdita di peso

Farmaco prescritto : memantina (Ebixa)

Rivalutazione tra sei mesi, salvo complicazioni.

Adesso, quello che le voglio chiedere non è un altro referto, anche perchè quello lo abbiamo già.Ma le volevo chiedere cosa si può fare per aiutarlo? personalemente ho notato un notevole peggioramento da quando sta prendendo i farmaci, spesso si sveglia la notte urlando perchè no capisce dove si trova e/o dove si trova la luce. Mia madre lo segue nei compiti quotidiani, come aiutarlo a vestirsi e mettersi le scarpe,ma spesso ho notato che (purtroppo con ragione) non riesce a stargli dietro e dall'esasperazione gli urla contro come si fa ad unbambino quando non capisce le cose. La mia domanda è questa...Io non abito a casa, e vivo all'estero, quindi sono consapevole dle fatto che devo lasciare mia madre alle cure di mio padre, per quello che si può fare...ma esattamente cosa si può fare ancora, farmaci a parte, per cercare di avere almeno una vita pseudo normale?

Grazie in anticipo

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